Soverato – perchè non ricordare l'eroe delle Giare con una via o una piazza?
Nell’anniversario per la tragedia del camping “Le Giare”si è ricordata la figura dell’imprenditore Nicola Galeano,scomparso la notte di natale a seguito di un infarto,Galeano unitamente al luogotenente Giuseppe Di Cello,nell’immediatezza dei fatti grazie alla sua grande ruspa misero in salvo più di cinquanta persone,e grati ogni anno il ricordo corre a lui,ma come qualche cittadino di Soverato osserva,sarebbe il caso che la prossima amministrazione comunale cittadina,gli dedichi una via o una piazza con il suo nome”Nicola Galeano,l’eroe del fango”,il migliore modo di non dimenticare una persona è ricordarlo,e allora dicono a Soverato chi meglio di una via o una piazza è il giusto riconoscimento per chi a sprezzo della sua vita ne ha salvate molte altre? Ogni paese,ogni città ha nella sua toponomastica vie come,via dei ciclamini,via delle magnolie,ma sarebbe il caso che i figli di città e di paesi,siano giustamente ricordati per l’impegno nel sociale. 10 Settembre 2000,Il buio e l’acqua alta mista a detriti e fango,non avevano impedito a Nicola Galeano e al maresciallo Di Cello,di mettersi alla guida della sua grande ruspa e iniziare a percorrere contro senso quell’onda micidiale,il fiume Beltrame era come impazzito,senza una guida era esondato con tutta la sua micidiale potenza portando con sé un carico di detriti e di morte che è costata la vita a tredici persone,di cui uno in particolare Vinicio Caliò non è stato ritrovato il corpo,tronchi di alberi,macchine e roulotte,bungalow,tutto spazzato via in un attimo per una notte insonne dedicata a salvare più persone possibili,arrampicate sugli alberi e sopra i bungalow,persone disabili dell’associazione Unitalsi di Catanzaro che come ogni anno aveva scelto il periodo di settembre per dare un po’ di sollievo a pazienti non autosufficienti,e proprio la sera precedente in occasione della fine della vacanza tanti erano stati presenti alla festa con musica e canti,Nicola Galeano lavorava incessantemente sotto un autentico diluvio universale,con l’acqua che era un tutt’uno con il mare in tempesta da giorni,cosa questa che creava una sorta di tappo e che impediva al fiume Beltrame di defluire per una catastrofe che se non fosse stato per lo spirito di abnegazione di Nicola Galeano e del maresciallo Giuseppe Di Cello,sicuramente avrebbe contato un numero maggiore di vittime,il suo impegno venne premiato con una targa ed un attestato nel corso di un consiglio comunale,mentre tanti erano stati gli attestati di stima e gratitudine per lui,che da quel giorno viene ricordato come”l’eroe delle Giare.”Nicola Galeano era stato sempre presente nei giorni successivi,per continuare l’opera di soccorso a persone che avevano perso tutto,e lui puntuale ogni anno veniva nel luogo dove esisteva una volta il camping della morte “le Giare”,dove l’amministrazione comunale di Soverato aveva allocato una targa,e posizionato tredici grossi massi con sopra inciso i nomi delle persone scomparse,ogni anno una cerimonia semplice con la benedizione da parte del parroco e la preghiera dei numerosi presenti e Nicola Galeano,veniva sempre, lui come memoria storica,ora bisognerà aggiungere sul luogo della memoria anche quello di Nicola Galeano ”l’eroe del fango.”
[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]