Soverato – dopo l’estate il coprifuoco
“Iniziata la corsa a chi chiude per primo, non vince nessuno, perde solo il comparto turistico”
Se “l’estate del coprifuoco”è un classico romanzo di formazione di Daniel Kraus,lo stesso non si può dire del coprifuoco dopo l’estate,è quello che accade nella cosiddetta estate grigia del soveratese,località vocate al turismo,Soverato,Montepaone,Montauro,Caminia e Copanello,e se queste località sono ultra gettonate nel periodo appena trascorso,lo stesso non si può dire per il mese di settembre,una volta questo mese era quello classico di vacanze di elite,con stabilimenti balneari aperti e turisti che a frotte venivano a rimpinguare la bilancia di pagamenti italiana.
Ma la crisi imperante,le scuole che aprono a metà settembre,mentre una volta si andava a scuola il giorno di San Remigio( da qui il termine remigini),il primo ottobre,lasciando tempo e spazio per un mese come quello di settembre ancora caldo e con un mare pulito e limpido,ora esiste da tempo dopo il 31 agosto,una sorta di corsa a chi chiude per primo,via i lettini e le sdraio,gli ombrelloni portati via da solerti bagnini in tutta fretta,sprangate porte e finestre,molti stabilimenti balneari chiudono anche se timidamente ci sono in queste località ancora turisti,per non parlare delle discoteche,chiuse le più gettonate e appuntamento al prossimo anno,magari con una nuova denominazione e nuova gestione,questo certo non fidelizza il cliente di turno,anzi è una corsa allo piazzamento,nonostante le ordinanze balneari recitino testualmente”si apre il primo giugno e si chiude il trenta settembre”,una occasione mancata dice qualcuno,tutto o quasi salvo rare eccezioni chiuso con i turisti disorientati che non sanno dove andare abbandonati a se stessi,le feste paesane,le sagre proposte in fotocopia un po’ in tutto il comprensorio lasciano il posto al nulla per quanto riguarda settembre,poche le iniziative,come se nel periodo che va dal primo settembre al primo giugno in queste località non abitasse più nessuno,ma ci sono i residenti,ci sono i catanzaresi,che hanno le seconde case in queste località gettonate,che vengono a controllare queste abitazioni,ma senza uno stabilimento balneare aperto,nati sulla carta come luoghi elioterapici, ma riconvertiti tutti o quasi, in ristoranti similstereotipati,con arancini,crocchette e pennette al salmone,con queste chiusure per ferie”forzate”, che lasciano queste persone senza la possibilità di ristorarsi lasciando anche una risorsa importante come il denaro in queste località,una occasione sprecata dicono in molti,peccato,alla prossima estate anzi ,al prossimo coprifuoco.
[box type=”info”] a cura di Gianni Romano[/box]