Centrache – il comune taglia l’acqua a cittadini morosi
Il comune di Centrache,taglia l’acqua per un caso di morosità ad una donna anziana di 78 anni,E. P. F . queste le sue iniziali, che vive da sola nel centro storico,il figlio della donna morto da pochi mesi risiedeva a Milano dove svolgeva una attività imprenditoriale,ma una vicenda fallimentare avevano posto sotto ipoteca giudiziaria l’immobile in questione e il curatore fallimentare del tribunale di Milano,dott. Italo Bruno,messo al corrente della grave situazione di disagio che sta vivendo l’anziana donna riferiva alla stessa, che non potevano farlo, perche quell’abitazione d’allora chiusa per contenzioso con le banche,ma a Centrache non è un caso isolato,è successo lo stesso ad un signore di cinquanta anni disoccupato da sempre e ad altri emigrati che risiedono al nord,anche a loro tagliato un bene primario,su questi accadimento nei mesi scorsi il comune di Centrache aveva tagliato l’acqua alla famiglia di Orlando Salvatore Papasodaro ,con quattro figli minori in casa,mesi di grandi disagi che la famiglia composta da sei persone ha dovuto vivere recandosi alla fontana pubblica per il rifornimento di acqua,fino alla causa intentata e vinta dal ricorrente verso il comune di Centrache,nel dispositivo,il giudice delegato intimava al comune di Centrache di ripristinare subito il servizio di acqua potabile in quanto bene necessario e insostituibile,ma il ricorrente che dichiara un accanimento personale da parte del comune verso la sua persona ha intentato un’altra causa grazie al suo legale di Fiducia,l’avvocato Aiello del foro di Catanzaro,tendente a verificare quanti sono i contribuenti morosi verso il comune di Centrache,e perché ,si chiede il cittadino solo nei suoi confronti era stata adottata una misura così drastica,” L’ente reclamante,si legge nell’istanza, ha censurato il provvedimento impugnato sotto diversi profili,lamentando preliminarmente l’inammisibilità del ricorso per mancata indicazione della promenda azione di merito ed ancora,l’assenza dei presupposti del fumus boni iuris e del pericolum in mora,nessun cittadino di Centrache,pur moroso con cifre maggiori contestate ai reclamanti,si legge nella istanza prodotta,ha subito analogo trattamento da parte dell’amministrazione reclamante,il cui scopo primario dovrebbe essere quello di solidarietà verso i meno abbienti,invece strumentalizzando e fuorviando il potere conferitegli dai cittadini,l’amministrazione comunale ha adottato il provvedimento di distacco del servizio di acqua potabile evocando principi di buona amministrazione,imparzialità e efficacia.”Corretta,dice il ricorrente, era stata dunque la conclusione del giudice della prima sentenza,che non ha riconosciuto il valore che controparte vorrebbe ,la quale ha illegittimamente adottato un provvedimento discriminatorio,e si chiede nell’istanza, è opportuno conoscere quanti cittadini morosi hanno subito il distacco della fornitura dell’acqua.”Sentito in merito,il sindaco Fernando Sinopoli ha dichiarato che non ha preconcetti e pregiudizi verso nessuno,l’ente comunale dice il sindaco prima di tagliare l’acqua ha fatto tutte le diffide del caso e siamo, conclude il sindaco Sinopoli ha disposizione per eventuali chiarimenti.
[box type=”info”] articolo di Gianni romano[/box]