Cessata la sbornia elettorale e superata l’euforia per l’eclatante vittoria della lista “Cambiamenti”, che ha conquistato un inedito primato per l’elevato consenso riscosso rispetto agli avversari, ritengo doveroso ringraziare coloro che hanno manifestato fiducia nella mia persona, esprimendo il voto in mio favore.In ognuno di noi è forte la tentazione di rinchiudersi nelle proprie piccole certezze, disinteressandosi di tutto il resto, ma questa volta ho deciso di mettermi in gioco ed espormi in prima persona in questa competizione elettorale che ho affrontato con entusiasmo, sostenuto da quanti mi conoscono.Coloro che hanno apposto etichette di partito a questo mio nuovo impegno personale, hanno fornito un’analisi del voto forzata e lontana dalla realtà: la schiacciante vittoria di “Cambiamenti” ha evitato un’amministrazione “deja-vù” che riproponeva una vecchia politica “del bisogno”, senza alcuna prospettiva di sviluppo locale e incapace di fare autocritica. Quando sceglierò di rappresentare un partito lo farò seguendo un percorso ufficiale e istituzionale, non in modo sibillino, con ipotesi prive di sostanza e ventilate dalle controparti o con scoop giornalistici. I voti da me conseguiti, raccolti in un solo mese di lavoro tra la gente, sono significativi e mi consentono di valutare positivamente l’esperienza vissuta, nonostante i toni supponenti e denigratori di una dura campagna elettorale.Il progetto “Cambiamenti”, che ho condiviso e mi pregio di rappresentare, è risultato vincente non solo per le proposte e le iniziative politiche ma anche, e soprattutto, per le persone che lo hanno ideato e che hanno individuato in Ernesto Alecci l’uomo in grado di traghettare Soverato verso il futuro. Sono pronto e disponibile a prestare dall’esterno il supporto necessario a questa amministrazione, con impegno e responsabilità, senza deludere la fiducia di chi, consapevolmente, mi ha scelto per dare forza ai “Cambiamenti”, credendo fermamente che sia possibile far rinascere Soverato e riportarla ai vecchi splendori per il futuro dei nostri figli.
Francesco Tascedda