Un emigrazione al contrario,negli anni eravamo abituati a vedere i nostri emigrati partire da caldi e polverosi paesini del sud in cerca di fortuna al nord,ma Christian Dellisanti,chef milanese creativo mosso da un irrefrenabile bisogno di natura,con la sua famiglia, circa due anni fa,ha deciso di cercare e trovare un posto in paradiso nel golfo di Squillace a Santa Caterina dello jonio presso l’agriturismo “Gocce d’oro”.”Ho sempre sentito un forte richiamo verso la terra sin da bambino,dice Dellisanti, pur essendo nato nella zona più cementificata d’Europa e denunciata sin dagli anni ’70 da poeti e cantanti come Celentano, con la famosissima canzone “I ragazzi della via Gluck”.”Subito dopo la nascita del nostro primo figlio,continua Dellisanti io e la mia famiglia abbiamo deciso di trasferirci è maturata man mano come logica conseguenza. Forti della convinzione che la terra rappresentasse il futuro, continua lo chef Dellisanti abbiamo intrapreso un’esperienza che potesse permetterci di vivere la terra e ciò che ne deriva, per fare di un sogno una realtà! Ed eccoci benvenuti al sud,ma mi fu subito chiaro che il mondo dell’agricoltura in Calabria versasse in condizioni di semi auto-gestione, ad eccezione dei soliti pochi eroi presenti nelle istituzioni,continua Dellisanti che si fanno in quattro per tutti. La cosa mi sconvolse, dato che ovunque si volga lo sguardo in Calabria,si possono ammirare fattorie più o meno grandi disparate in ogni luogo, e di conseguenza mi domandai come una potenza di fuoco così grande, potesse essere abbandonata a se stessa e talvolta inutilizzata. Il turismo di massa, oltre che distruggere l’identità dei luoghi, ne colonizza le abitudini, e ci si ritrova che gli abitanti del luogo si adeguano alle richieste educate della globalizzazione dei loro clienti, che ordinano in agriturismi calabresi il Brunello, continua Dellisanti credendo che l’Italia sia la Toscana… e trovano finti agriturismo che, per non deludere ignoranti richieste, lo servono ubbidendo, inconsapevoli entrambi di far danno l’uno all’altro!Il patrimonio eno-gastronomico e culinario della regione è vastissimo, e si tratta di eccellenze inimitabili, che inspiegabilmente restano inespresse e snobbate, anzi,continua lo chef Dellisanti quasi relegate ad un’epoca di ignoranza e povertà. I contadini sono stati mortificati nella loro cultura e costretti a indossare l’unica veste di zappatori, che nulla sanno e nulla capiscono. L’appello che faccio a tutti i calabresi, ma soprattutto agli under 30, è di riprendere in mano, con entusiasmo e volontà, le terre di famiglia abbandonate, che giacciono con centinaia di ulivi da potare sotto il sole, e di dedicarsi con passione alla madre terra. Noi possiamo rappresentare il Made in Italy in modo eccellente, solo utilizzando e valorizzando quello che abbiamo e nulla più.” L’elenco di eccellenze e primati in Calabria, è sorprendente,conclude lo chef Dellisanti per quantità e poca diffusione:dal fico dottato alla liquirizia, dai cedri al bergamotto, dal peperoncino pluri-premiato alla dolcissima cipolla di tropea, dai salumi tradizionali ai formaggi da pascolo.”
[box type=”bio”] Articolo e foto di Gianni Romano[/box]
ho letto con piacere quanto hai scritto, ma aimè fosse vero tutto questo la calabria è bellissima ma sono i calabresi che non intendono attirare i turisti nella loro terra fanno di tutto per farli scappare, per loro non esiste la professionalità nel curare il turista, regna la gelosia tra loro e questo lo dico con cognizione di causa in quanto ho provato ad iniziare un’attività turistica recettiva ma invano a partire dal personale che seppur studenti dell’istituto alberghiero non erano capaci di servire a talova di aprire una bottiglia di vino e non saper presentare una pietanza al cliente….povera Calabria mia…comunque io ti faccio i più fervidi auguri in merito alla tua iniziativa, ah dimenticavo nel frattempo che avevo l’attività non è certo mancata la visita del capetto per chiedere il pizzo.. da me non dato!