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MONTEPAONE. Prenderà il via il 5 agosto per poi proseguire con un ricco calendario di appuntamenti per tutto l’anno, la rassegna per la riscoperta delle antiche tradizioni organizzata dal comitato spontaneo di cittadini costituitosi allo scopo preciso di promuovere la realtà del centro storico. Ad inaugurare le attività del sodalizio, in piazza G. Marini il tanto atteso concerto di Mimmo Cavallaro con il gruppo TaranProject. La serata patrocinata dall’Assessorato al Turismo della Provincia di Catanzaro vedrà, dunque, l’esibizione dell’artista e musicologo di Caulonia con i TaranProject, gruppo che, di serata in serata, gli sta consentendo di raggiungere un successo via via sempre più travolgente, fino a diventare un fenomeno musicale e culturale straordinario. Sei musicisti di talento e un pugno di canzoni fenomenali, tratte in buona misura dal repertorio della tradizione locale, ricomposte e cesellate fino a trasformarle in brani smaglianti, che sprigionano energia ed emozioni, e che tutti mandano subito a memoria: un pubblico di tutte le età che riempie le piazze alabresi cantando e ballando all’unisono. Una straordinaria occasione di incontro intergenerazionale, in una terra proverbialmente difficile unita all’assoluto valore artistico della proposta di Mimmo Cavallaro, una inesauribile fonte di commozione e divertimento collettivo, che merita di esser conosciuta e goduta. Tra i segreti del successo di Mimmo Cavallaro il meno nascosto è la qualità eccelsa dei musicisti che l’accompagnano, ciascuno ricco di esperienze e qualità individuali, eppure ciascuno funzionale e indispensabile alla costruzione dell’identità dei TaranProject, perfetta macchina da concerti.
Alle percussioni c’è Alfredo Verdini erede della tradizione dei virtuosi del tamburello ha la qualità dei grandi percussionisti jazz: dita, mani, braccia, gambe sono tutt’uno con tamburi e casse, vibrano con esse traendone sonorità e cadenze ricche di colori e di pathos. Al basso Carmelo Scarfò che con i suoi acrobatici salti sul palco dà il via al traino rock che caratterizza i pezzi più travolgenti, e li conduce padroneggiando il timone ritmico con piglio autorevole. Alla chitarra siede Andrea Simonetta perfetto nel tessere e punteggiare le armonie; alla danza e al canto Giovanna Scarfò, voce e presenza mediterranea, amatissima dal pubblico pronta a scatenare la sua vocalità appassionata in “Brigante se more”, autentico inno al riscatto per la gente di tutti i Sud.
Alla lira, all’organetto, alla voce, alla tradizione, alla calabresità… il grande Cosimo Papandrea e poi c’è Mimmo Cavallarouna voce intensa, inesauribile, densa di coloriture armoniche e profondità tonali, ove risuonano in trasparenza arcaici richiami di pastori d’Aspromonte e struggenti canti d’amore di marinai in Jonio, in una personale sintesi timbrica che è piena e matura classicità.

articolo di  Gianni romano

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