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Come sono andati i lavori nell’ultima seduta del consiglio comunale. Perché un voto di astensione sulla pratica relativa al piano spiaggia?

Intanto volevo mettere in evidenza che nella seduta del 12 gennaio erano presenti 15 consiglieri comunali su 16. E’ la seconda volta che si registra una presenza così numerosa. Questo vuol dire che l’interrogazione da me presentata relativa al dovere di partecipazione dei consiglieri ai lavori del civico consesso ha sortito qualche effetto. Quanto al voto di astensione esso si riferisce alle controdeduzioni che la maggioranza ha formulato sulle osservazioni presentate al piano spiaggia. Non le ho condivise nel merito e quindi ho ritenuto opportuno esprimere un voto di astensione. Diciamo che a differenza di altri colleghi consiglieri ho avuto il coraggio di manifestare quello che realmente pensavo. Credo che ci saranno altre occasioni per ritornare sull’argomento, magari nella prossima competizione elettorale.

In una recente trasmissione televisiva il sindaco l’ha invitata a chiarire la sua posizione. In altre parole le chiedeva di precisare se è un consigliere della maggioranza o della minoranza.


Domanda legittima. Anch’io vorrei sapere quale è la maggioranza e quale è la minoranza. Ma l’interrogativo serio a cui bisognerebbe dare una risposta è un altro. Comunque a prescindere dalla maggioranza e dalla minoranza la constatazione amara é che manca la politica, e quindi la programmazione, la partecipazione, il confronto ed il metodo. Le forze politiche poi sono completamente assenti, nessuna proposta, nessuna iniziativa, il tutto si svolge nell’assoluta indifferenza generale. Per quanto riguarda il mio ruolo all’interno del consiglio comunale, ribadisco ancora una volta che intendo rispettare il mandato degli elettori per cui sono un consigliere della maggioranza, intesa quale coalizione che ha vinto le elezioni. Questo però non vuol dire che se non condivido, come è accaduto nell’ultimo consiglio, i contenuti di un provvedimento debbo votare a favore sic et simpliciter. Quando le motivazioni addotte non appariranno chiare e convincenti non avrò alcuna difficoltà ad astenermi o a votare contro, previa analisi e discussione con gli altri colleghi consiglieri, avendo sempre come obiettivo quello di perseguire l’interesse generale, dal mio punto di vista ovviamente. Nel caso delle controdeduzioni ad esempio, mi risulta che non vi è stata alcuna discussione seria e preliminare all’interno della maggioranza e mi fermo qui.

Ma cosa vuol dire che manca la politica? Può fare un esempio concreto?


L’assenza di una politica di qualità ovviamente non riguarda solo il Comune di Montepaone, ma assume delle dimensioni ben più vaste per cui ritengo che molteplici sono le concause. Manca innanzitutto la formazione che è fondamentale per mettere in piedi una classe dirigente autorevole in grado di elaborare un modello di sviluppo; mancano i c.d “punti di riferimento certi”, capaci di guidare gli eventi, tanto è vero che tutto viene lasciato all’improvvisazione; manca la sensibilità verso la cosa pubblica ed il rispetto nelle Istituzioni. Quanto all’esempio concreto possiamo citare quello del contributo sui fitti delle case. I nostri uffici hanno provveduto nei termini di legge alla pubblicazione del bando, alla raccolta delle istanze, all’esame della documentazione e alla trasmissione del materiale cartaceo ed informatico al competente ufficio regionale. Quindi sul piano amministrativo il Comune ha fatto tutto ciò che poteva fare. E’ sul piano politico che nessuna iniziativa è stata intrapresa al fine di sollecitare l’erogazione delle somme da parte della Regione Calabria. La politica è stata latitante ed i cittadini abbandonati e costretti a subire una ulteriore ingiustizia: quella dell’estenuante rimpallo di responsabilità fra i diversi enti. Ma si potrebbe parlare di tanti altri argomenti ancora che meritano un dibattito ed un confronto aperto e leale. Penso all’ adeguamento dello statuto comunale oramai datato, alla stabilizzazione di lsu-lpu, al monitoraggio sulle opere pubbliche costruite e costruende; alla riorganizzazione del personale; alla valorizzazione degli immobili comunali; alla riqualificazione del centro storico e delle frazioni; alla sistemazione della viabilità interna e della raccolta delle acque piovane; o ad esempio agli interventi e alle iniziative che si intendono assumere a favore delle fasce più deboli per alleviare la grave crisi economica in atto.

Articolo Gianni Romano

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