“La cupeta di Montepaone. Tra tradizione e commercializzazione”, questo il titolo della manifestazione in linea con le finalità ed i temi di EXPO 2015, tenutasi venerdì 2 ottobre scorso presso palazzo C. Pirrò. L’idea nasce dalla volontà del Gal Serre Calabresi-Alta Locride in partnership con il Comune di Montepaone, coadiuvato dalla Condotta Slow Food di Soverato Versante Jonico e dall’associazione “Ri vivi amo Montepaone”. La finalità della manifestazione è quella di riscoprire e valorizzare un prodotto della tradizione qual è la cupeta e scoprire come trasformare un pezzo di storia gastronomica in una opportunità per il futuro.La manifestazione ha avuto un primo momento di incontro a scuola con gli alunni della scuola media di Montepaone che hanno partecipato ad un laboratorio didattico condotto dai maestri cupetari Bruno Platì e Francesco Castanò, riappropriandosi della lavorazione che appartiene alla storia delle famiglie di questo centro.La giornata conclusiva ha avuto inizio con un laboratorio didattico che ha visto i due maestri cupetari, Bruno Platì e Francesco Castanò, dimostrare ad una ventine di donne iscritte l’antica arte di preparare questo nobile confetto. Tra le donne che hanno partecipato anche Daniela Mancini, produttrice di miele di Amaroni e responsabile della fattoria didattica ormai nota a tante scuole dell’intera regione.Successivamente, presso la sala consiliare, si è tenuto il convegno. Al tavolo dei relatori il sindaco di Montepaone, Mario Migliarese, si è detto contento della manifestazione e della larga partecipazione e si è impegnato a sostenere iniziative private finalizzate alla produzione ed alla commercializzazione della cupeta, prodotta da sempre con ingredienti semplici quali i semi di sesamo, il miele, il mosto cotto, le mandorle e la buccia di agrumi. La dottoressa Marisa Gigliotti, responsabile per Slow Food Calabria del progetto “Comunità dell’Appenino” e fondatrice della condotta Slow Food Soverato Versante Jonico ed il fiduciario della stessa condotta, il dottor Luigi Tropeano, da sempre vicini ai cupetari per sostenerli nel loro impegno, hanno sollevato la questione della coltivazione del sesamo in loco, descrivendo l’attuale situazione di mercato di questi preziosi semi che non vengono prodotti in Calabria malgrado le favorevolissime condizioni atmosferiche e descrivendo le opportunità che ne deriverebbero nel farlo.Idea subito raccolta dall’A.C. Riviviamo Montepaone e declinata nell’ottica di recupero e rivalutazione dei terreni incolti di Montepaone Superiore, luogo tradizionalmente e storicamente legato al nome della cupeta ed alla sua sapiente lavorazione artigianale.Marianna Migliano, presidente dell’Associazioni “Ri vivi amo Montepaone”, ha raccontato la storia di questa antica tradizione montepaonese, ricordando gli usi e le famiglie che spiccarono su questo territorio nel rinnovarla di generazione in generazione, fino ad arrivare ai nostri giorni.Gli interventi tecnici del dott. Francesco Santopolo sugli aspetti agronomici degli ingredienti ed il reinserimento del sesamo nella coltivazione e della professoressa Maria Teresa Russo (UNIRC dipartimento di Agraria – laboratorio di chimica degli alimenti) che ha presentato i risultati dello studio preliminare sugli aspetti compositivi della cupeta, hanno dimostrato la reale potenzialità della coltivazione del sesamo e le caratteristiche nutrizionali ed energetiche della cupeta.In conclusione, Wanda Chiodo, consulente di marketing e comunicazione, ha descritto il potenziale percorso di creazione di un brand legato alla tradizione enogastronomica al tempo di EXPO e di quanto, realtà nate da sani principi di collaborazione condivisi da una intera comunità, possano emergere con successo creando un ottimo prodotto capace di “coltivare futuro”.Si aprono nuove prospettive : dopo anni di oblio l’associazione Riviviamo Montepaone si è attivata da alcuni anni sul territorio con tante manifestazioni per la promozione della cupeta. Entrambe le associazioni si impegneranno a sostenere attivamente l’idea imprenditoriale per agevolare la produzione della cupeta con l’apertura di un laboratorio nel centro storico e per lavorare ad un disciplinare con la caratterizzazione degli ingredienti e delle tecniche di produzione a salvaguardia dell’antica ricetta.Nel pomeriggio dolce sosta con la degustazione del caffè e del liquore in abbinamento alla cupeta a cura dell’azienda Caffè Guglielmo.La serata si è conclusa con una degustazione curata egregiamente dalla Condotta Slow Food Soverato Versante Jonico e dall’associazione “Ri vivi amo Montepaone ”.Hanno accompagnato la manifestazione le note di Laura Delli Veneri, Luciano Saia e l’intrattenimento musicale di Giuseppe Castanò.
Gianni Romano