Piazza San Francesco di Paola in pieno centro a Montepaone lido, si è riempita di suoni e di colori in occasione delle celebrazioni a riuscita festa di San Giovanni Battista,patrono della cittadina jonica, la Libera Associazione Culturale L’A.R.C.A. di Montepaone, con il sostegno del CSV(Centro Servizi al Volontariato) della provincia di Catanzaro, ha organizzato il 2° Festival di Musica Etnica con il concerto – CU NON HA NON E’ – dei MATTANZA.
Dal palco il concerto del gruppo dei “Mattanza”ha dato vita ad una serata fatta di balli e di gente che ha partecipato con grande allegria all’evento.Mattanza, dallo spagnolo matanza, strage, derivato da matar, uccidere,il gruppo dei “Mattanza” con il leader Mimmo Martino,ha dato vita ad un concerto ricco di suoni e di cultura,La matanza denunciata dalle note e dai ritmi dei MATTANZA è quella della cultura, della storia, delle tradizioni. Una mattanza che deve essere evitata con ogni mezzo, perché, come recitano a conclusione di ogni concerto “un popolo senza storia è come un albero senza radici. È destinato a morire”. Dal 1976 i musicisti che compongono i MATTANZA (nome ufficiale dal 1997, scelto da Mimmo Martino, cantante e leader del gruppo) lavorano per valorizzare la cultura popolare, attraverso un linguaggio musicale nuovo e accessibile a tutti. La loro strumentazione prevalentemente acustica pone l’accento sull’etnocidio in atto ormai da decenni: i concerti, caldi e pieni come solo il Sud sa essere, trattano tematiche specifiche del Mezzogiorno, riscoprendo testi, filastrocche, proverbi, poesie e ninne nanne altrimenti sconfitte nell’oblio dell’impoverimento culturale. La storia dei MATTANZA è come l’individuazione delle radici: faticosa, fatta di piccole scoperte e di grandi ricerche. L’incontro con il professor Luigi Lombardi Satriani fece concretizzare la costituzione del “Gruppo di Ricerca Popolare Tommaso Campanella”. Paese dopo paese, concerto dopo concerto, la ricerca iniziava a dare i propri frutti: dai ricordi degli anziani prendevano vita altri testi che andavano ad arricchire il repertorio.A caratterizzare i MATTANZA è l’irresistibile crocevia di suoni e liriche che attingono dalla tradizione popolare calabrese con tutta la potenza della saggezza antica, ma con la freschezza di una nuova concezione musicale, solo in parte etnica, molto di più visione ellittica di atmosfere sonore e paesaggi melodici. Dopo l’uscita di “Razza Marranchina” nel 1997, frutto di esperienze diverse legate alla storia non scritta della Calabria, il gruppo inizia un’intensa attività “live” dalla quale scaturirà anche il progetto “Cantu da Passioni”. Nel 2003 i Mattanza tornano in studio per produrre “Nesci Suli”, disco/manifesto di altissimo impatto emotivo, summa dell’originalissimo rapporto con la tradizione popolare e la raffinatezza dei suoni e delle composizioni. Due brani di questo lavoro saranno in seguito inseriti nella compilation “Etno 1”, voluta dagli ideatori della fortunata trasmissione radiofonica Rai Radio1 “Demo”. Si auto producono “Viaggio” nel 2005 e la IWM pubblica una loro raccolta “Il Meglio…” nel 2010. Capaci di performance dal vivo di altissimo spessore, i MATTANZA ricevono diversi riconoscimenti, tra cui il premio Anassilaos 2004 per la musica, già assegnato a Manuel De Sica e Riccardo Muti. Ospiti al “Lamezia Demofest” organizzata da Demo in collaborazione con Ruggero Pegna nel luglio 2006 vengono premiati con l’ “Etnodemo Award” come miglior gruppo etnico della trasmissione “Demo” di Radio1 Rai, ideata e condotta da Michael Pergolani e Renato Marengo. Questi alcuni dei festival e delle rassegne di cui sono stati protagonisti: “Festival dello Stretto” Reggio Calabria (2002); “Cous Cous Fest” San Vito Lo Capo (TP) (2002); “Suoni dal Mondo Etno-Blues” Canistro (AQ) (2003); “Kalàka Folkfestival” Miskolc (Ungheria) (2004, 2005); “Paleariza” Ammendolea Condofuri (RC) (2004); “Emigrantimmigrati” Paola (CS) (2004); “Taranta Power” Caulonia (RC) (2004); “Dombos Fest” kiskunhegyes (Serbia) (2005); “Canti, Cunti e altre Storie” Messina (2005); “Taranta Fest” Milo (CT) (2005); “Musica Etnica dal Mondo” Aci s. Antonio (CT) (2006); “Lamezia Demo Fest.
Dal palco il concerto del gruppo dei “Mattanza”ha dato vita ad una serata fatta di balli e di gente che ha partecipato con grande allegria all’evento.Mattanza, dallo spagnolo matanza, strage, derivato da matar, uccidere,il gruppo dei “Mattanza” con il leader Mimmo Martino,ha dato vita ad un concerto ricco di suoni e di cultura,La matanza denunciata dalle note e dai ritmi dei MATTANZA è quella della cultura, della storia, delle tradizioni. Una mattanza che deve essere evitata con ogni mezzo, perché, come recitano a conclusione di ogni concerto “un popolo senza storia è come un albero senza radici. È destinato a morire”. Dal 1976 i musicisti che compongono i MATTANZA (nome ufficiale dal 1997, scelto da Mimmo Martino, cantante e leader del gruppo) lavorano per valorizzare la cultura popolare, attraverso un linguaggio musicale nuovo e accessibile a tutti. La loro strumentazione prevalentemente acustica pone l’accento sull’etnocidio in atto ormai da decenni: i concerti, caldi e pieni come solo il Sud sa essere, trattano tematiche specifiche del Mezzogiorno, riscoprendo testi, filastrocche, proverbi, poesie e ninne nanne altrimenti sconfitte nell’oblio dell’impoverimento culturale. La storia dei MATTANZA è come l’individuazione delle radici: faticosa, fatta di piccole scoperte e di grandi ricerche. L’incontro con il professor Luigi Lombardi Satriani fece concretizzare la costituzione del “Gruppo di Ricerca Popolare Tommaso Campanella”. Paese dopo paese, concerto dopo concerto, la ricerca iniziava a dare i propri frutti: dai ricordi degli anziani prendevano vita altri testi che andavano ad arricchire il repertorio.A caratterizzare i MATTANZA è l’irresistibile crocevia di suoni e liriche che attingono dalla tradizione popolare calabrese con tutta la potenza della saggezza antica, ma con la freschezza di una nuova concezione musicale, solo in parte etnica, molto di più visione ellittica di atmosfere sonore e paesaggi melodici. Dopo l’uscita di “Razza Marranchina” nel 1997, frutto di esperienze diverse legate alla storia non scritta della Calabria, il gruppo inizia un’intensa attività “live” dalla quale scaturirà anche il progetto “Cantu da Passioni”. Nel 2003 i Mattanza tornano in studio per produrre “Nesci Suli”, disco/manifesto di altissimo impatto emotivo, summa dell’originalissimo rapporto con la tradizione popolare e la raffinatezza dei suoni e delle composizioni. Due brani di questo lavoro saranno in seguito inseriti nella compilation “Etno 1”, voluta dagli ideatori della fortunata trasmissione radiofonica Rai Radio1 “Demo”. Si auto producono “Viaggio” nel 2005 e la IWM pubblica una loro raccolta “Il Meglio…” nel 2010. Capaci di performance dal vivo di altissimo spessore, i MATTANZA ricevono diversi riconoscimenti, tra cui il premio Anassilaos 2004 per la musica, già assegnato a Manuel De Sica e Riccardo Muti. Ospiti al “Lamezia Demofest” organizzata da Demo in collaborazione con Ruggero Pegna nel luglio 2006 vengono premiati con l’ “Etnodemo Award” come miglior gruppo etnico della trasmissione “Demo” di Radio1 Rai, ideata e condotta da Michael Pergolani e Renato Marengo. Questi alcuni dei festival e delle rassegne di cui sono stati protagonisti: “Festival dello Stretto” Reggio Calabria (2002); “Cous Cous Fest” San Vito Lo Capo (TP) (2002); “Suoni dal Mondo Etno-Blues” Canistro (AQ) (2003); “Kalàka Folkfestival” Miskolc (Ungheria) (2004, 2005); “Paleariza” Ammendolea Condofuri (RC) (2004); “Emigrantimmigrati” Paola (CS) (2004); “Taranta Power” Caulonia (RC) (2004); “Dombos Fest” kiskunhegyes (Serbia) (2005); “Canti, Cunti e altre Storie” Messina (2005); “Taranta Fest” Milo (CT) (2005); “Musica Etnica dal Mondo” Aci s. Antonio (CT) (2006); “Lamezia Demo Fest.
Articolo e film di Gianni Romano