Ingenti i danni causati dalle piogge torrenziali,di questi giorni, danni a strade, case, aziende e tra queste messa in ginocchio quella della famiglia Russo dei fratelli Gregorio, Vincenzo e Giovanni residenti nella località “Timponello”di Montepaone, proprietari di una azienda agricola sita accanto al fiume Beltrame in agro di Petrizzi, con le lacrime agli occhi hanno rivissuto impotenti alla distruzione totale della loro azienda agricola,fatta di tunnel e di serre riscaldate su una area di 5000 m.q. dalla forza distruttrice del fiume che come avvenne nell’anno 2000,dove morirono persone al camping “Le Giare”,oggi come allora fango e distruzione. Questo nonostante i continui solleciti e le richieste fatte dalla famiglia russo,titolare di una azienda agricola che produce ed esporta in tutta l’Italia fragole e pomodori,oggi come allora tutto distrutto,vanificato,nel lontano 2000,la richiesta di rimborso dei danni e la domanda per la messa in sicurezza,all’indomani dei tragici fatti,un lungo muro venne edificato a garanzia degli argini,ma non in prossimità della loro azienda,nonostante continue richieste e il sopralluogo del genio civile con il responsabile geometra Giampà,nulla è stato fatto e neanche i rimborsi richiesti sono mai arrivati,oggi si aggiunge danno al danno già esistente,dolore al dolore,per una azienda che è l’unico reddito per tutti la famiglia che per restare sul mercato ha contratto prestiti e mutui con le banche,ora come fare fronte ai tanti impegni? Due pesi e due misure,questo dice la famiglia Russo,amareggiata come restare in Calabria terra bella e difficile,se non arrivano per tempo gli aiuti necessari,come fare fronte alle esposizioni bancarie?Tante sono gli interrogativi di una famiglia dedita al lavoro,lavoro che il maltempo della natura e l’incuria degli uomini ha reso nullo,con le serre inservibili,trascinate nel fiume e da qui in mare,come la stufa per riscaldare le serre,come i mezzi agricoli rovinati per sempre,con migliaia di euro di danni quantificabili,un ritardo vergognoso per i Russo che non si capacitano su come il muro che era in costruzione arrivato alla loro azienda ,si fosse fermato senza andare più avanti,privilegiando solo la zona a mare e non a monte,da dove arriva come oggi una grossa massa di acqua. Amareggiati i componenti della famiglia Russo,che pensano ai debiti contratti con la Banca della terra,del’ UNICREDIT,o L’INPS,mentre ironicamente Giovanni dice “Hanno salvato L’Alitalia,e a noi chi ci pensa?”
Articolo di Gianni Romano