La loro condizione di rifugiati,migranti in fuga da tutte le guerre del mondo,lontani anni luce dalle loro terre,forse il non sentirsi compresi alla base di questa gesto estremo, e attimi di tensione ad Isca sullo Jonio a causa di diciotto migranti presenti nello SPRAR  di questo centro che in mattinata si sono incatenati davanti al cancello, attimi concitati sino all’arrivo dei carabinieri della locale stazione agli ordine del maresciallo capo Vitaliano Mercurio e ai carabinieri della compagnia di Soverato agli ordini del  capitano Saverio Sica,solo una lunga dialettica tra i migranti e le forze dell’ordine,una incomprensione  poi rientrata e con i toni più calmi,questo  ha permesso che tutto rientrasse nella norma con i migranti che rassicurati hanno deciso di interrompere questa protesta per fare rientro al centro,tutto nasce da un trattamento sanitario obbligatorio a cui è stato sottoposto un ospite del centro,secondo i migranti non era assolutamente necessario in quanto il loro amico era perfettamente sano e la colpa secondo loro era da imputare ai responsabili del centro SPRAR.   Diciotto migranti di varie nazionalità,si sono incatenati stamani davanti al centro Sprar di Isca Superiore dove risiedono. Il motivo della protesta è legato ad un trattamento sanitario obbligatorio effettuato nei confronti di un loro amico. Secondo i migranti, il giovane, affetto da problemi psichici, non avrebbe bisogno di cure mediche. “Non è vero che sta male – hanno detto nel corso della protesta – sono gli operatori dello Sprar che non capiscono”.  Per sedare la protesta, che non ha creato problemi di ordine pubblico, sono intervenuti i carabinieri che sono riusciti a far rientrare nel centro i migranti, i quali hanno chiesto un incontro con le autorità e la prefettura di Catanzaro,il tutto mediato perfettamente agli uomini dell’arma,che  con gesti mirati alla comprensione hanno  fatto sì che  oggi  sia attesa una telefonata con la prefettura  che serva a rassicurare i migranti sulle condizioni del loro amico.

                                                                                                                                            Gianni Romano

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