Se il commercio in generale,stante la crisi è una sorta di “lacrime diffuse”, in città si cerca di porre rimedio e di cercare correttivi in modo sinergico,e il vice sindaco Pietro Matacera ha invitato i commercianti cittadini presso la sala consiliare  per un confronto aperto a tutte le possibili soluzioni, per ridare ossigeno a questo importante comparto. Interessante la presenza ,quasi 70 gli esercenti presenti che hanno manifestato al vice sindaco Matacera, entusiasmo per l’iniziativa segno evidente che è in arrivo la costituzione di una associazione di categoria sotto una unica sigla,si è discusso molto nel merito e come ha dichiarato un soddisfatto Matacera il prossimo appuntamento è fissato per giorno 26 alle ore 16.00 sempre presso il comune. L’unione avverrà certo grazie all’interessamento comunale ma rimarrà estranea,si è respirato una aria di fermento tra il mondo del commercio soveratese che vuole e deve contrastare la “mannaia” dei centri commerciali piovuta sul territorio da qualche anno,il vice sindaco e assessore al ramo Pietro Matacera non può certo,che dichiararsi soddisfatto per l’ottima riuscita e, allo scopo invita tutti alla prossima riunione,in quella sede si comincerà certo a mettere nero su bianco e cominciare a pianificare un percorso condiviso per fare si che il salotto buono del territorio si metta il suo abito migliore. Il commercio italiano langue,serrande abbassate, non è una questione di orario, giorno o stagione, sono abbassate perché il proprietario non ce la fa più, time out, addio, è stato bello finché possibile. Un allarme che sbaglieremmo a considerare affare dei commercianti. I negozi, soprattutto le piccole botteghe, fanno parte del panorama e dell’identità delle nostre città. Senza le insegne illuminate, senza le vetrine che ci distraggono e ci accompagnano, si spengono le luci e anche la vita delle strade. Che diventano semplici luoghi di passaggio. Non solo: i negozi sono un presidio che assicura la cura e la pulizia delle vie. Sono, soprattutto, un fondamentale luogo di incontro. Per parlare, scambiare non solo merci, ma anche notizie sulla vita del quartiere e dei suoi abitanti. Sono un conforto, una compagnia per chi vive in solitudine. C’è sicuramente la crisi economica generale che ha falcidiato i redditi, eliminato il ceto medio, aumentato le famiglie povere, aumentato i disoccupati giovani e donne conseguentemente favorito il calo dei consumi.  Questo era ieri,oggi a Soverato parte una nuova linfa che deve necessariamente aggregare le forze buone e rimettere in movimento un importante settore come quello del commercio.

                                                                                                                                                Gianni Romano

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