Stalettì – area San Martino, si volta pagina
Molte le autorità presente per una giornata storica per Stalettì e la Calabria tutta,si volta pagina,inaugurata la nuova area riqualificata di San Martino,zona tristemente famosa per l’ingombrante presenza dell’ecomostro o cosiddetto alveare di Stalettì,uno scempio edilizio composto da nove piani,un autentico pugno nello stomaco,e uno sfregio per una zona tra le più belle del panorama calabrese,ripresa l’area grazie ad un finanziamento della regione Calabria ed ora resa fruibile grazie all’impegno dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Pantaleone Narciso,presenti oltre all’amministrazione comunale, i tecnici interessati alla riqualificazione, il parroco don Roberto Corapi, molti sindaci del comprensorio, l’assessore regionale Alfonso Dattolo,il comandante provinciale carabinieri Sgroi,il prefetto Antonio Reppucci,il questore guido Marino,l’ex assessore regionale Raffaele Mirigliani,ed ancora la compagnia carabinieri di Soverato con il tenente Francesco Gammone,il maresciallo Domenico Misogano comandante stazione di Gasperina,Andrea Domjnianni vice presidente regionale lega ambiente,Aldo Perrotta lega ambiente di Catanzaro,Quirino Ledda,Italo Reale,Salvatore Scalzo e molte associazioni di volontariato. Il progetto è stato reso possibile grazie ad un finanziamento tramite il CIPE,un iter lungo e travagliato,ma i riflettori sull’ecomostro non si sono mai spenti,l’impegno e la costanza degli attori che hanno reso possibile questa riqualifica è sotto gli occhi di tutti,una grande area verde aspetta impaziente che venga ultimata con gli arredi necessari alla sua fruizione,nel suo intervento l’assessore regionale Alfonso Dattolo ha promesso il suo impegno in questo senso,”oggi,diceva il sindaco Pantaleone Narciso si chiude una pagina amara per tutto il territorio,il tempo è stato necessario ma alla fine ha vinto la legalità e il rispetto per l’ambiente.”La mente va a ritroso,quando l’allora ministro all’ambiente Alfonso Pecoraro Scanio,venne in località San Martino,il primo colpo di ruspa,diede l’inizio all’abbattimento,una bottiglia di spumante suggellò questo “varo”iniziava un lungo percorso di legalità e di rispetto dei luoghi cari a Cassiodoro.
[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]