Montepaone – arrivano le telecamere di VIDEO 8 CALABRIA,con PAOLO MARRA

Le telecamere di Video 8 Calabria,per la fortunata e seguita trasmissione di Paolo Marra,a  Montepaone centro storico,organizzata dal presidente Antonietta Macrillò dell’associazione”L’Olmo”,una giornata tra piazze,vicoli e bassi,che hanno messo in evidenza la bellezza di questi intatti centri storici da rivalutare sicuramente,inarrestabile l’impegno dell’Associazione Culturale l’Olmo che dopo le numerossissime attività intraprese nella passata estate ha deciso di organizzare proprio nel centro storico di Montepaone domenica 29 settembre 2013 dalle 11.30 alle 18.30 le riprese per la trasmissione condotta da Paolo Marra “Si giri ccu mia ti sciali chi via”.La presidentessa non si ferma mai,” queste le parole dette da Paolo Marra dopo i saluti al suo arrivo. E’ stata una giornata ricca di emozioni, si sono alternati momenti gastronomici, strimpellate alla chitarra, cenni storici relativi al borgo antico raccontati da Francesco Pitaro. Tutto il paese si è messo a disposizione aiutando l’associazione per la realizzazione di tale evento. Nella mattinata sono arrivati anche il sindaco Franco Froio,e  l’assessore Michele Malta che hanno dato il benvenuto al conduttore. Sotto l’Olmo sono stati allestiti i tavoli gastronomici con marmellate fatte in casa da Mario Russo, “capocollo, soppressata, prosciutto e pane cotto  nel forno a legna preparate dalla signora Concetta Cecilia Fodero; “i pittinepiti”,  e “cuzzupa” preparate da Anna Russo, le Maddalene preparate da Ada Pizzini,  “fagiola e pipi” preparate da Teresa Russo, poi ancora olive schiacciate, pomodori essiccati, melanzane sott’olio, olive verdi e nere sott’olio. Tutto ciò è stato poi offerto ai presenti come aperitivo che ha per anticipato un pranzo al quale hanno preso parte ben 45 persone. Un lunga e allegra tavolata quella a casa dei fondatori dell’Olmo la famiglia Macrillò. Ai fornelli: Concetta Cecilia Fodero, Maria Polcino, Rosetta Castanò, Rosa Macrillò, Rosa e Maria, Ada Pizzini, Cecilia Fiorentino, Giusy Macrillò, Giuseppe Procopio, Francesca Rattà, Anna Russo, Rosalba Adelardi , hanno prima preparato l’impasto della pasta fatta in casa e poi passo passo sono state riprese nella completezza dei piatti “Pasta, Ciciari e Finocchia” e “scilatelle al sugo con costatine di Maiale” I giovanissimi musicisti di Montepaone – Francesco Migliano, Enrico Iemmello e Gregorio Galati hanno accompagnato con chitarra e voce tutte riprese e soprattutto il pranzo finito come si suol dire a “tarallucci e vino”. Difficile abbandonare quella tavolata ma le riprese dovevano continuare. La presidentessa aveva infatti preparato per Paolo Marra una giornata infinita, anche il cielo  ha sorriso a questo evento accompagnando le riprese con un sole caldo. Nell’itinerario programmato sono stati visitati tutti gli antichi mestieri ancora in uso “i caddari” (Antonio), “i criva”(Giuseppe Castanò), “a vucata” (Maria e Rosalba) “i ricami”(Ada, Palma, Caterina, Maria, Rosa)  intervisti gli artigiani/artisti “Francesco Iemmello e Saverio Mellea”L’Associazione Culturale L’Olmo che da sempre lotta per l’unione nella realizzazione del bene comune del paese ha invitato tutte le associazioni a partecipare e con gioia le ha viste presenti. Un grazie va all’A.R.C.A. che ha aperto le porte della biblioteca e all’Associazione Riviviamo Montepaone che ha aperto il museo di arte antica e invitato le “pacchianelle” ad indossare i costumi tipici. Sono state raccontate poesie in vernacolo da Cutruzzulà Alfonso, esposti ricami antichi ed un vestito da sposa del 1923 a palazzo Cesare Pirrò sono stati preparati i “Murineddi” da Cecilia Fiorentino e Rosa Macrillò e “A cupeta” da Francesco Castanò e Bruno Plati”. Purtroppo le riprese dovevano avere un margine di tempo non superiore ai 60 minuti ne sono invece stati girati 140 e per questo non è stato possibile intervistare tutti come meritavano.La presidente chiede scusa ma davanti al tempo non c’è tempo decisamente stupiti e stremati il cameram e il conduttore per la vastità dei lavori e per la numerosa collaborazione quasi da non voler più andare via,e chi lo sa cos’altro ci riserverà quest’Associazione dalle mille risorse.. La presidente ed il direttivo tutto ringraziano infinitamente ciascuna delle persone che ha preso parte alla giornata di domenica scorsa e afferma:”non faccio nomi per non dimenticare nessuno ma come lo so io lo sapete anche voi chi c’era e cosa avete fatto… insieme si può fare tutto.. di cuore grazie Montepaone.”

si giri cu mia te sciali

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

Soverato – dopo la Gregoraci,la città di nuovo sotto i riflettori,Tinto Brass sposerà la Soveratese Caterina Varzi.

Ci risiamo,Soverato ancora una volta sotto i riflettori e sulle campagne mediatiche,dopo il matrimonio tra la bella soveratese Elisabetta Gregoraci e Flavio Briatore,ora la soveratese Caterina Varzì sulla ribalta nazionale,sposerà presto il suo regista Tinto Brass che a 80 anni,ha dichiarato “Sposerò Caterina Varzi perché è la donna che più ho amato “,il regista dopo il primo matrimonio con Carla Cipriani per tutti”Tinta”,e un lungo periodo post malattia,con un terribile ictus che aveva lasciato il regista Brass senza l’uso della parola per anni,ora Tinto Brass è fermamente deciso a sposare la sua nuova musa tanto da dichiarare che,”Caterina è la donna che più mi ha dimostrato amore. Mi è stata accanto nel momento difficile della malattia. Senza di lei non sarei qui. E poi è bella, tanto bella, è sexy, intelligente”. Questa la dichiarazione d’amore con la quale il maestro del cinema erotico,ha annunciato che presto Caterina Varzi, giovane avvocato, psicanalista e attrice,diventerà sua moglie, Il regista e la sua fidanzata si sono conosciuti dal 2008, due anni dopo la scomparsa della moglie di Brass, Carla Cipriani. Caterina Varzi è rimasta accanto al regista dopo il terribile ictus che lo ha colpito quattro anni fa togliendogli la parola e la memoria. “Quando ho ripreso coscienza ed ero immobile e non riuscivo a parlare Caterina era lì e io riuscivo a pensare solo: quanto sei bella. E’ stato un momento difficile, la verità è che ho pensato anche al suicidio. Invece eccomi qui. Caterina mi ha riportato alla vita e alla memoria partendo da quello che ho più amato, il cinema: mi ha fatto ascoltare le colonne sonore dei miei film, mi ha riletto gli articoli d’epoca. Così, piano piano, mi ha fatto ritornare a essere quello di prima. Anzi, più forte” E il maestro Tinto Brass era già stato a Soverato,paese natale della bella Caterina in occasione del premio Ippocampo d’oro,ricevuto nello splendido scenario del complesso Miramare di Soverato,una serata all’insegna del divertimento con Caterina Varzì e i suoi amici di sempre,e Soverato potrebbe diventare la location di questo matrimonio dell’anno,ancora una volta Soverato  potrebbe diventare un set mediatico,grazie alle sue prime donne,Elisabetta e Caterina.

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

Torre di Ruggiero – dal patto territoriale in arrivo finanziamenti

L’Amministrazione comunale di Torre di Ruggiero, nell’ambito dei Patti territoriali , ha inteso intervenire prioritariamente per  la sistemazione della strada antica via, detta dei Conventi per una migliore valorizzazione della zona e per un migliore sviluppo agricolo –turistico,”allo scopo,queste le parole del sindaco Giuseppe Pitaro,con deliberazioni G.C. con la quale è stato approvato il progetto preliminare e definitivo relativo dei lavori di recupero e sistemazione della strada centro storico –Monastero S. Agostino-Calvario – Monastero S.Basilio- SS. 182 delle Serre Calabre dell’importo complessivo di € 464.811,continua Pitaro,è stato dato incarico della progettazione ai tecnici : Arch. De Luca Nicola, Ing. Domenico Raimondo e Agr. Vincenzo Maletta,con apposita delibera di giunta continua Pitaro,si è deciso di dare atto che il lavoro di cui trattasi, sarà inserto nel programma triennale dei lavori pubblici,visto,continua Pitaro, il progetto esecutivo redatto dai tecnici relativo ai lavori di recupero e sistemazione della strada centro storico –Monastero S. Agostino – Calvario –Monastero S.Basilio,ripartito secondo il quadro economico che fa parte integrante e sostanziale del presente dispositivo,visti  i pareri di regolarità tecnica e contabile, favorevoli, espressi dai Responsabili dei servizi ai sensi e per gli effetti per potere  quindi,si decide,conclude il sindaco Giuseppe Pitaro,di trasmettere la presente al Responsabile del procedimento, Geom. Giuseppe Stefano Gullì, al fine di predisporre gli ulteriori atti necessari per ottenere, per il tramite della Regione Calabria , l’erogazione dei contributi necessari per la realizzazione dell’opera .”

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

S. Vito – interviene l’elisoccorso

Ha rischiato di morire soffocato a causa di una puntura di vespa,un uomo R. G. di anni 80,l’uomo residente a San Vito sullo Jonio si era recato come sempre in campagna per la potatura  di alberi,quando improvvisamente veniva punto da un ape,l’uomo cadeva al suolo privo di sensi,un vicino  vedendo l’uomo a terra allertava i soccorsi,ma le ambulanze dell’ospedale civile del S. Biagio di Chiaravalle centrale erano fuori sede già impegnate in altre emergenze, era necessario fare intervenire una unità dalla postazione PET del 118 di Montepaone lido,interveniva una ambulanza convenzionata Putrino con a bordo il medico Emilio Leuzzi,l’infermiere Giuliana Tropea,gli autisti Pantaleone Mazzotta e Paone,giunti sul posto i sanitari, l’uomo veniva prontamente stabilizzato ma visto le sue condizioni cliniche si allertava la sala radio per fare  intervenire l’elisoccorso che atterrava  poco dopo in aperta campagna e, si decideva di trasferire l’uomo al presidio ospedaliero Pugliese – Ciaccio di Catanzaro per il trattamento farmacologico salva vita,e la centralità della PET di Montepaone si è rilevata ancora una volta fondamentale,giungendo in tempi certi a San Vito. Lo shock da anafilassi è definita come «una grave reazione allergica a rapida comparsa e che può causare la morte». Nelle forme più gravi si parla di «shock anafilattico». È causata da una particolare forma di ipersensibilità, comunemente detta “allergia”, verso una sostanza antigenica (detta allergene). Le cause più comuni comprendono punture di insetti, alimenti e farmaci. In genere si presenta con una serie di manifestazioni cliniche tra cui prurito, angioedema (gonfiore) della faccia e della gola, rapido calo della pressione arteriosa. A livello fisiopatologico, l’anafilassi è una reazione di ipersensibilità del I tipo, dovuta al rilascio di mediatori da parte di alcuni tipi di globuli bianchi attivati da meccanismi immunitari e non. Viene diagnosticata sulla base dei sintomi e dei segni che si presentano. L’esposizione alla sostanza può avvenire per inalazione, ingestione, contatto o inoculazione dell’allergene. La reazione di anafilassi propriamente detta avviene nei confronti di un antigene con cui il soggetto è già entrato in contatto precedentemente Nei pazienti colpiti può verificarsi uno spasmo coronarico con conseguenti possibili infarto del miocardio, aritmie o arresto cardiaco. I pazienti che hanno precedenti di malattia coronarica hanno un maggior rischio che l’episodio anafilattico possa colpire il cuore.Lo spasmo coronarico è legato alla presenza di istamina rilasciata dalle cellule nel cuore. L’instaurarsi di una tachicardia è frequente per via dell’abbassamento della pressione sanguigna .

presentato il libro del professore Giuseppe Pisano ”i misteri di Montauro”

Presentato a Montauro  il libro di Giuseppe Pisano dal titolo “I misteri di Montauro: la Rennes le Chateau italiana”. Ha introdotto lo storico ed esperto d’arte Felice Izzi il quale nel descrivere l’opera di Pisano ha tenuto a puntualizzare che “l’autore non dà e non vuole dare risposte certe, sentenze, verità storiche sulla questione. Egli rileva, da buon osservatore, alcune singolarità presenti nel territorio e curiose similitudini tra alcuni caratteri presenti a Montauro (per esempio nella chiesa di San Pantaleone) ed altri tipici della cultura templare”.E’ seguito l’intervento dello storico Giuseppe Pisano il quale, con l’ausilio del video, ha fatto notare le tante similitudini tra la chiesa Madre e quella dedicata alla Maddalena di Rennes le Chateau in Francia. Pisano ha parlato della medievale Grangia di Sant’Anna (un tempo dedicata a San Giacomo il Maggiore, patrono dei pellegrini e dei cavalieri) che risulterebbe prettamente cistercense nell’impianto strutturale- architettonico . Inoltre Pisano ha rimarcato il fatto che tale imponente fortificazione, unica del genere conosciuta in Calabria, dipese per alcuni secoli dalla cistercense e templare abbazia di Fossanova. Infine lo storico soveratese ha evidenziato, attraverso le immagini riportate su video, i tanti segni e simboli presenti su portali, soglie, stipiti e murature del paese che in diversi casi riconducono alle società segrete come i Templari, i Rosacroce e la Massoneria. Di seguito è intervenuto Salvatore Sangiuliano dell’associazione “Calabria nel Mondo” di Soverato il quale ha letto alcuni documenti inediti su Montauro risalenti al XVIII e XIX secolo presenti nell’interessante libro di Pisano.

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

Gasperina – presentazione della rivista Esperide

Nella sala consiliare del Palazzo di Città di Gasperina, gremita per l’occasione, l’amministrazione comunale locale e il Centro Studi Esperide hanno presentato la rivista Esperide, Cultura artistica in Calabria, Storia*Documenti*Restauro. “Nato grazie agli sforzi congiunti di un gruppo di studiosi con alle spalle una consolidata esperienza di ricerca, spinta fino ad investire l’intero territorio regionale, il Centro Studi Esperide intende promuovere lo studio, la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale della Calabria, per lungo tempo oggetto di scarsa considerazione a livello non solo scientifico.” Così Domenico Pisani, coordinatore del comitato scientifico della rivista Esperide, pubblicata dall’omonimo Centro Studi, inizia il suo editoriale nel primo numero del gennaio-giugno 2008. La presentazione della rivista a Gasperina ha seguito quelle precedenti in altri centri della Calabria ed è stata voluta dalla locale amministrazione, particolarmente attenta alla cultura, in quanto nell’ultima pubblicazione del periodico, nn. 5/6 gennaio-dicembre 2010, tra i contributi ve ne sono quattro che riguardano centri del comprensorio soveratese: Frammenti d’arte nel centenario Istituto salesiano di Soverato di Domenico Pisani; La riscoperta della grangia di Sant’Anna a Montauro di Chiara Raimondo e Raffaella Cicero; Dallo scavo alla conservazione. Il restauro dei reperti della grangia di Montauro di Giuseppe Mantella; I mulini ad acqua nella valle della Molinella tra Gasperina e Montauro di Mario Voci. L’evento è stato coordinato dal prof. Valerio Mazza, era presente la soprintendente per i beni archeologici della Calabria, dott.ssa Simonetta Bonomi. Al saluto del sindaco, prof. Gregorio Gallello, hanno fatto seguito gli interventi del prof. Mario Panarello, direttore responsabile di Esperide, della dott.ssa Chiara Raimondo e del dott. Giuseppe Mantella, componenti del Comitato Scientifico Esperide e di Mario Voci del Centro Studi Esperide. Erano presenti: l’ing. Antonio Tripodi, presidente del Centro Studi Esperide, il prof. Domenico Pisani, l’architetto Giuseppe Antonio Zizzi, il dott. Leo Procopio, sindaco di Montauro, il prof. Leo Pisano, consigliere comunale di Montauro, nonché numerosi studiosi ed esperti convenuti da altri luoghi della regione. Nei vari interventi, tra l’altro, si è posto l’accento sul fatto che la cultura debba essere considerata una risorsa da tutti, specialmente dalle istituzioni preposte che vi debbono destinare adeguati fondi. E’ stato evidenziato che va creato un collegamento tra la cultura locale e i cittadini i quali, prevalentemente, ignorano la storia, l’arte, l’archeologia dei propri luoghi, elementi che non solo vanno conosciuti, ma anche tutelati e valorizzati. A tal proposito è scaturita la proposta di realizzare un parco archeologico che, interessando i comuni di  Montauro e di Gasperina, comprenda non solo i monumentali ruderi della certosina grangia di Sant’Anna, ricadenti in territorio di Montauro, ma anche diverse preesistenze che insistono nell’area medesima in territorio di Gasperina, nonché i ruderi dei sei mulini ad acqua presenti nei due comuni.

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

Gasperina – in migliaia per i nomadi,grande successo per la pro loco

In migliaia,hanno preso d’assalto il campo sportivo di località Conella di Gasperina,sede della festa per l’oktoberfest targata pro loco di Gasperina con il suo instancabile presidente Maurizio Conforto, e un collaudato staff che ha come da previsioni  ha fatto arrivare nella cittadina collinare presenze da tutta la regione,del resto un concerto imperdibile quello dei Nomadi che sono stati premiati per i loro 50 anni di attività  sul palco da Maurizio Conforto,Gregorio Gallello sindaco di Gasperina e Luca Sgrò orafo,sul palco il sempre bravo e professionale Domenico Milani,dopo il concerto è seguito quello di Ciccio Nucera tarantella e musica folk hanno riempito di suoni e di colori la splendida serata più forte addirittura della pioggia,tanti gli stand gastronomici presenti,panini con salciccia cotta sulla griglia,tante specialità  gastronomiche e fiumi di birra alla spina,grande come sempre l’impeccabile organizzazione dello staff,ormai la pro loco  di Gasperina è sinonimo di grande divertimento. La lunga, fortunata vicenda dei Nomadi inizia nel 1963: dalle rovine del gruppo “I Monelli”, nasce una formazione a sei, che vede nel cantante Augusto Daolio e nel tastierista Beppe Carletti i naturali leader. I primi segnali di notorietà arrivano nel ’66 con “Come potete giudicar” (cover di “The Revolution Kind” di Sonny Bono), quasi un manifesto dell’era beat. Il ’67 è l’anno dell’album d’esordio, “Per quando noi non ci saremo”, in cui spiccano i testi di un giovane cantautore, Francesco Guccini, che fornisce al gruppo brani quali “Il disgelo”, “Dio è morto” e “Per fare un uomo”. Vista la buona accoglienza, il successivo LP “I Nomadi” (1968) è costruito nella stessa maniera: cover di brani anglosassoni, dai Moody Blues di “Ho difeso il mio amore” ai Kinks di “Insieme io e lei” e “Un figlio dei fiori non pensa al domani”, mentre continua con risultati degni di nota la collaborazione con Guccini (“Giorno d’estate”, “Ophelia”, “Per quando è tardi” e “Canzone per un’amica”). All’inizio degli anni ’70, dopo diversi singoli di successo, il gruppo vira verso un pop più commerciale seppur di corretta fattura: testimonia il cambiamento un lavoro come “Mille e una sera” (1971), dove accanto ad una “Ala bianca” derivata da Elton John, trovano posto “Un pugno di sabbia” e “So che mi perdonerai”. L’anno seguente è la volta del pezzo destinato a diventare una sorta di inno del complesso, “Io vagabondo”: poi la fama prende a declinare malgrado fatiche discografiche di livello accettabile, da “Un giorno insieme” (1973) a “Gordon” (1975), ove appaiono coloriture psichedeliche; da segnalare, pure, “I nomadi interpretano Guccini” (1974), con suggestive versioni di “Asia”, “Canzone della bambina portoghese” ed “Il vecchio e il bambino”. Il ’77 vede l’uscita dell’ispirato “Noi ci saremo”, in cui tematiche sociali (“La città”) e politiche (“I miei anni”) sono assai sentite. Segue un lungo periodo di crisi creativa, segnata da esiti modesti (“Ancora una volta con sentimento”, 1982) o poco più (“Ci penserà poi il computer”, 1985). Per ritrovare il gruppo in piena forma occorre attendere il 1991: “Gente come noi” è un piccolo capolavoro (che vende oltre 100.000 copie), nel quale sfilano tra le altre la meravigliosa “Aironi neri”, l’omaggio a Ligabue di “Dammi un bacio”, l’impegno di “Serpente piumato” e “Ricordati di Chico”, la trascinante “C’è un re” e la travolgente “Ma che film la vita”. Nel ’92, purtroppo, perdono la vita il bassista Dante Pergreffi, in un incidente d’auto, e Augusto Daolio, stroncato da un tumore a soli 45 anni. Sembra la fine, ma Carletti – unico sopravvissuto della formazione originaria – riprende le fila del discorso: i risultati sono sorprendenti, con album validissimi (“Amore che prendi amore che dai”, 2002) e scintillanti hit (“Sangue al cuore”, 2003) il successo fa presto a ritornare ed i Nomadi risorgono, come la fenice, dalle loro stesse ceneri.

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

Montepaone – ponte sul Caccavari,una pericolosa diga a cura della provincia di Catanzaro

Il comitato per il Caccavari”Se arriva la piena,rischiamo tutti “

 

Non piace affatto,al comitato dei cittadini “per il ponte sul fiume Caccavari”il lavoro che la ditta incaricata dalla provincia di Catanzaro,ente committente l’opera sta eseguendo per mettere in sicurezza il ponte sul fiume Caccavari,i lavori fermi al palo da tempo sono ripresi  in notevole ritardo sulla tabella di marcia,con la costruzione di una strada viabile che attraversa l’alveo del fiume stesso,una lunga lingua di terra battuta e sotto di questa ,quello che crea allarmismo tra i residenti,sotto questo terrapieno simile ad una pericolosa diga,solo due piccoli tubi per il defluire delle acque meteoriche,ma come natura insegna ,quando arriva la piena travolge tutto e tutti,e sono assolutamente inidonei,secondo il comitato per il ponte sul Caccavari,questi tubi che si tapperebbero subito e l’acqua non più regimentata finirebbe come è già successo in passato allagando abitazioni e creando notevoli danni alle imprese commerciali presenti in zona. Di tutto questo il comitato per il Caccavari ha reso edotto,sia la provincia di Catanzaro che il comune di Montepaone interessando l’ufficio tecnico e il comando della polizia municipale,ma”non serve essere uno scienziato in materia,dico al comitato,basta guardare ad occhio nudo,per notare la sproporzione esistente tra l’alveo del fiume la cui portata nel periodo invernale è notevole,e l’esiguità dei due piccoli tubi,messi li per il deflusso delle acque,questo dicono al comitato potrebbe creare una pericolosa diga che esonderebbe sotto al spinta della forza delle acqua,che  arriva  a velocità elevata considerando che il Caccavari ha  la sua maggiore estensione proprio in collina e la parte finale nella pianura di Montepaone lido,a quando conclude il comitato i veri lavori per la nostra sicurezza.”?Cresce il malcontento tra la popolazione di Montepaone lido,un ritardo aveva fatto  posticipare i lavori occorrenti per la messa in sicurezza del ponte sul fiume Caccavari,una arteria importante che serve sia l’abitato di Montepaone lido,che la strada provinciale per Montepaone centro storico,Centrache,Cenadi e Olivadi,i lavori commissionati dalla provincia di Catanzaro a seguito di eventi alluvionali  del 22/11/2011,sono stati affidati all’impresa FO.CA. costruzioni srl,ma una serie di ritardi,sembrerebbe imputabili allo spostamento di cavi Enel  aveva fatto slittare questa messa in sicurezza,ma quello che i cittadini costituiti in un apposito comitato voglio evitare  è che a causa di questi lavori,il traffico verrà interdetto proprio nel periodo delle piogge,sul posto insistono numerose e qualificate attività lavorative,cittadini che  chiedono risposte certe e tempi da rispettare, tenendo conto che l’apposito cartello situato sull’area cantierata  porta la data-fine dei lavori,12/3/2013 -per un’opera del costo di 377,142,77.L’estate è alle porte e i cittadini vogliono certezze su questa incompiuta,e sulla costruenda “diga sul Caccavari.”

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

Montepaone – il sindaco Franco Froio, risponde alle interrogazioni del gruppo di opposizione.

Non tarda  ad arrivare la replica del sindaco Franco Froio,sui rilievi mossi dal gruppo di opposizione consiliare,”l’aquilone”,e il sindaco risponde passo dopo passo,”L’interrogazione del gruppo consiliare l’Aquilone rappresenta un ottimo spunto per divulgare quanto fatto dall’amministrazione  circa i pagamenti  degli operai  della ditta E.log e sugli interventi della raccolta delle acque pluviali che, senza questo assist, probabilmente non sarebbero mai finiti sulla testata giornalistica del quotidiano,queste le parole del sindaco Froio, per nostra colpevole scarsa attenzione all’informazione  sul   nostro operato. “Per quanto riguarda la questione E.log  sarebbe giusto ascoltare il parere degli stessi operai a testimonianza del nostro interessamento a tutela dei loro diritti, sin dai tempi della “Schillacium”, quando, ai sensi dell’Art. 13,abbiamo operato,continua Froio, quelle trattenute alla ditta che ci hanno poi permesso di liquidare direttamente le mensilità arretrate. Oggi abbiamo  in arretrato con la ditta E. log il solo mese di agosto, che verrà liquidato a giorni, ed abbiamo avuto garanzie che agli operi  verrà contestualmente pagato il mese di luglio. E nessuno credo possa mettere in dubbio la serietà e professionalità da sempre dimostrata dalla ditta, che, come ben ricorderete, con grande impegno ha consentito che la nostra cittadina superasse egregiamente la gravissima emergenza della scorsa estate. “Sul discorso raccolta idrica,continua Froio, stanno per essere ultimati i lavori effettuati in diverse zone del nostro territorio per un importo di 150.000,00 euro reperiti  tramite finanziamento regionale. Si tratta di costruzione ex novo di condotte mai realizzate in punti di grande rilevanza quali piazza san Francesco, viale delle Regioni e delle Provincie, ville di Calaghena e soprattutto l’importantissima raccolta della strada al confine con Gasperina  (località Pilinga), che dovrebbe finalmente intercettare in modo definitivo l’acqua che tanti danni ha fatto negli anni passati in tutta la zona limitrofa all’”Alba chiara” ed alla “Lumera”. “Ed anche  se siamo un po’ in ritardo con i SAL a causa del patto di stabilità, con tanta serietà la ditta aggiudicataria sta portando a termine il lavoro.  Un altro progetto di ancora più grande rilevanza ( rifacimento di diverse strade con i relativi servizi e con illuminazione solare) è allo studio presso il nostro ufficio tecnico. Ma per rimanere ancora nel nostro piccolo operato, continua Froio,su una delle tante cose fatte e mai propagandate, la  revisione della dotazione organica ha permesso di avere finalmente una unità lavorativa di manutentore nel nostro Comune.” A parte il consequenziale risparmio per l’Ente di 25.000 euro per la cura del verde, è proprio grazie all’impegno di questo dipendente, coadiuvato in questo periodo da due utilissimi lavoratori in mobilità, che è già iniziata, e senza costi ulteriori, conclude il sindaco di Montepaone Franco Froio, la pulizia dei tombini di raccolta.( La stessa revisione della pianta organica porterà presto un incremento della polizia municipale di ben 3 unità). L’auspicio quindi è quello che le prossime piogge autunnali possano non arrecare più i danni arrecati negli anni passati nelle zone interessate dai lavori di regimentazione.”

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

Montepaone da riscoprire,tra arti e mestieri

Nell’abito del percorso gastronomico,culturale Montepaone da riscoprire ,gastronomia,arti e mestieri,ha registrato molto successo  la esposizione dei lavori eseguiti da Saverio Mellea,un grande presepe,con la natività,il fiume,gli artigiani intenti al loro lavoro giornaliero,il tutto inserito in un grande contesto armonico,Saverio Mellea artigiano del legno,e i suoi lavori in legno,e poi la riscoperta di antichi e mai dimenticati oggetti in uso negli anni cinquanta,la ruota,il cerchio con il bastoncino,il carrettino per buttarsi a capofitto nelle ripide discese di Montepaone centro storico,ma anche oggettistica di uso comune,paralumi,lampade,casette con alberi,carretti trainati da maestosi cavalli,Saverio Mellea artista del legno così si è presentato riscuotendo unanimi consensi,“ho accolto con molto piacere,l’invito di partecipazione alla mostra arti e mestieri,queste le parole di Saverio Mellea,riscoprire Montepaone,è come dare luce al visitatore,può essere tutto o niente poiché il visitatore giudica da solo alla base di tutto questo,tanta  è la passione e la voglia,continua Mellea, di fare per  riscoprire antichi strumenti andati perduti,vecchi giochi fatti con il legno lontano anni luce dall’era telematica,il carretto con le ruote fatte da cuscinetti,la ruota,ma ancora opere d’arte eseguite con il traforo,oggetti più disparati,di uso quotidiano o come oggetto da esporre,tanta la pazienza e la costanza ma alla fine il lavori viene premiato,la soddisfazione viene dagli sguardi compiaciuti dei tanti visitatori che,conclude Saverio Mellea, condividono con me un vero momento di amicizia.”

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

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