Gasperina – la cittadinanza non differenzia,il comune assume part-time un vigile urbano per il controllo del porta a porta e per attivare sanzioni

Secondo l’amministrazione comunale di Gasperina guidata dal sindaco Gregorio Gallello,la differenziata oggi non è completamente decollata  con molti utenti che tranquillamente continuano a buttare in modo indiscriminato i rifiuti non differenziandoli,questo appalto consortile con il comune di Montepaone costa per la durata di anni cinque ben sei milioni di euro,ora il comune di Gasperina ,rilevato che la percentuale per la raccolta differenziata è assestata sulla percentuale di 57,29% relativo al mese di febbraio,assume part-time un vigile urbano,con questa unità affiancherà negli intenti il comune di Montepaone che ha già da giorni effettuato questi controlli sulla spazzatura,ispezionando i sacchetti conferiti in modo non a norma,inviando decine di multe ai cittadini non rispettosi della legge. Da alcuni mesi è stato attivato il servizio di raccolta integrata dei rifiuti solidi urbani e servizi connessi tra il comune di Gasperina quello di Montepaone,ma la ditta MEA con sede a Foggia ha più volte comunicato che frequentemente molti  residenti,non effettuano il servizio per la raccolta differenziata mediante il sistema porta a porta nelle modalità stabilite e più volte pubblicizzate,abbandonando i rifiuti in modo arbitrario sul suolo comunale oppure conferendoli tutti in maniera indifferenziata nel giorno previsto del secco indifferenziato,questo provoca come è facile intuire una mancanza di rispetto verso l’amministrazione  di Gasperina,che con sacrifici sta cercando di portare reali risultati utili in materia ambientale e igienico sanitario. Pertanto è necessario effettuare controlli per il rispetto della modalità del conferimento dei rifiuti ,il comune di Gasperina al momento non ha unità  di polizia municipale sufficienti per effettuare questo servizio di monitoraggio e di controllo, per tanto ci si affida alla graduatoria esistente del  precedente concorso dei vigili urbani ,si è deciso quindi di assume part -time una unità per un mese e per il tempo necessario per effettuare un capillare controllo del territorio. Il comune di Montepaone grazie al capillare controllo sui sacchetti della RSU da parte del corpo della polizia municipale sta già provvedendo ad inviare multe,ora anche il comune di Gasperina grazie all’unità in più del corpo di polizia municipale potrà attenzionare il servizio porta a porta e renderlo finalmente un servizio per la comunità.

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Montepaone – piano comunale di protezione civile

Il Piano Comunale di Protezione Civile, attualmente in vigore nel Comune di Montepaone è stato approvato con delibera di Consiglio Comunale nel 2007 ed integrato, nel 2008, al fine di rispettare quanto previsto per lo sviluppo urbanistico, le modificazioni del territorio, le innovazioni nell’approccio a questa materia, i cambiamenti nelle tecnologie e nelle risorse disponibili, si è reso necessario un graduale aggiornamento della pianificazione effettuata allo scopo di renderla meglio attuabile a livello pratico e quindi utile al raggiungimento del principale fine prefissato, cioè la messa in sicurezza della popolazione. Il 1° aggiornamento del Piano é stato eseguito nel rispetto della più recente normativa vigente in materia, che attribuisce essenzialmente agli Enti locali i compiti, in ambito comunale, dell’attuazione di quanto indicato nei piani di previsione e prevenzione regionali e provinciali, dell’adozione di tutti i provvedimenti necessari ad assicurare i primi soccorsi in caso di calamità, nonché della predisposizione dei piani di emergenza. Il presente piano, attraverso i suoi documenti costitutivi essenziali a livello procedurale – i modelli di intervento e gli scenari di evento – intende perseguire i seguenti obiettivi: fornire le linee di comportamento da seguire sia in “tempo di pace” che in emergenza ,accogliere in un elaborato organico e adeguatamente strutturato le informazioni relative alle risorse e agli elementi esposti al rischio, analizzare le cartografie di rischio sovrapponendole alle banche dati relative alle risorse e agli elementi esposti, essere chiaro e conciso nella descrizione di procedure, compiti e responsabilità,essere opportunamente flessibile per meglio adattarsi a diverse circostanze, prevedere il coinvolgimento di tutti i soggetti pubblici che possono contribuire e partecipare alla gestione dell’emergenza, essere predisposto per periodiche revisioni e aggiornamenti ,avere ampia diffusione fra gli Enti direttamente interessati e opportuna pubblicità nei Il presente aggiornamento del piano speditivo di emergenza così elaborato rappresenta un modello operativo da attivare a fronte di uno scenario di rischio idrogeologico e/o sismico e, al verificarsi di un evento idrogeologico prevede l’evacuazione della popolazione a rischio con ampi margini di tempo rispetto al verificarsi dell’evento per cui si è dato l’allarme. Il piano dovrà recepire le informazioni e gli aggiornamenti provenienti dalla comunità scientifica inerenti gli eventi attesi sul territorio e la documentazione cartografica necessaria alla definizione degli scenari. L’organizzazione di base per rendere efficace la risposta del sistema di protezione civile passa attraverso l’attuazione delle funzioni di supporto, attivabili modularmente secondo le necessità. Il responsabile di ogni funzione di supporto dovrà redigere il relativo piano particolareggiato nonché mantenere aggiornati i dati e le procedure inerenti la propria funzione. Gli elementi che mantengono vivo e valido un piano sono: Aggiornamento periodico,Attuazione di esercitazioni , Informazione alla popolazione .Durante il periodo ordinario il Sindaco o suo delegato assicurerà alla popolazione le informazioni necessarie per convivere con il rischio potenziale di ulteriori eventi calamitosi nonché quelle relative al Piano di Emergenza. Le informazioni provenienti dalla comunità scientifica riguardanti gli eventi calamitosi, nonché tutte le conoscenze acquisite sulle condizioni del territorio comunale e i rischi in cui esso è esposto, dovranno essere comunicate alla popolazione attraverso: Conferenze pubbliche, specifiche pubblicazioni, convegni, volantinaggio e affissioni, emittenti radio locali e emittenti radiotelevisive. In fase di emergenza, nel periodo di intervento, la popolazione sarà mantenuta costantemente informata sulle attività disposte dal Centro Operativo Comunale, sull’evento previsto nonché sulle norme comportamentali da adottare per agevolare le operazioni di soccorso.

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Comunicato stampa dell'associazione L'ARCA di Montepaone

Comunicato stampa associazione l’arca:

“Intanto, continuo a dire grazie ai cittadini e alle associazioni che con la loro partecipazione all’incontro A VOLTE SI FA PRIMA A NON DIRE NIENTE, che ha anticipato la giornata internazionale della donna, ci hanno dimostrato di aver accolto il nostro invito a riflettere. Grazie, ovviamente, ad Immacolata Procopio che ha pensato questo momento e a tutte le donne e le persone che hanno collaborato con lei perche’ si realizzasse. Immacolata Procopio, Salvatore e Antonio Iemmello, Sandro Betrò, volontari L’ARCA sempre impegnati e in prima fila che con competenza, responsabile disponibilità, spirito di servizio gestiscono la Biblioteca Civica di Montepaone. Riflettere, dicevo, interrogarci, sul perche’ di tanta violenza che registra numeri esponenziali che le statistiche concentrano soprattutto tra le mura domestiche. Rashida Manjoo, relatrice speciale delle Nazioni Unite, sostiene: è la violenza domestica la forma di violenza più pervasiva. Ho letto: contare da 1 a 100 serve a pensare alle 100 morte che non contano, a spalancare una finestra sull’orrore sul quale, aggiungo, abbiamo deciso di interrogarci, di ragionare. Ci chiediamo se le leggi bastano o se invece non sia urgente accompagnarle da una rivoluzione culturale che coinvolga tutti i settori, gli apparati, le istituzioni, in un cambiamento radicale del modo di pensare e anche di esprimersi, perché poi comunque le leggi vanno scritte, articolate, interpretate, applicate! E con quale atteggiamento si scrivono, si interpretano, si applicano? Con quale pensiero? A me poco importa se si dice sindaco piuttosto che sindaca, ministro piuttosto che ministra; a me interessa un’altra grammatica, la grammatica dei sentimenti, la pedagogia della differenza, della diversità; differenza e diversità che indicano ricchezza, modi differenti di approcciare i problemi e trovare soluzioni; diverse sensibilità ma obiettivi comuni, condivisi, di crescita sociale, di civiltà, di giustizia. A me interessa la formazione del pensiero che ha le sue radici nella cultura della persona (la persona prima di tutto e sopra tutto ho postato su facebook nella pagina dedicata a questo evento), nel rispetto e la pari dignità di diritti e opportunità senza alcuna distinzione di sesso, religione, estrazione sociale, colore. Filo conduttore del nostro incontro il cammino, la marcia globale, il cui simbolo sono le scarpe rosse Zapatos Rojos per dare voce al silenzio di morti assurde, silenti, senza giustificazione alcuna, se non quella che siamo una societa’ malata che fatica, nonostante gli strumenti a disposizione, ad elaborare vie d’uscita. Nel 2009, ci è dato sapere, l’artista messicana Elina Chauvet ebbe l’arguzia e la genialità di pensare ad un’installazione di arte pubblica del tutto originale avente a soggetto le Zapatos rojos per richiamare l’attenzione di tutto il mondo sul destino orrendo di centinaia di ragazze messicane della città di Ciudad Juarez, in Chihuahua, rapite, stuprate, uccise, i cui aggressori, dal 1993, sono ancora impuniti. Da qui il termine femminicidio: omicidio di genere. Nella nostra locandina, le scarpe rosse lasciate li, in fila quasi ordinata, sono l’immagine di donne in fuga, scomparse, annullate … Sono lì a testimoniare assenze e, anche si suole dire: nessuno è insostituibile, certe assenze pesano e devono pesare come macigni sulla testa di tutti, perché ci riguardano tutti, nessuno escluso; certe assenze non potranno mai essere sostituite, lasciano un vuoto pesante, incolmabile, cui nessuno di noi vuole essere complice. Scarpe rosse che, come la rosa bianca o un semplice fiocco bianco, ci invitano a prendere coscienza di quante vite siano spezzate, abusate, violate, per soddisfare istinti malati. Non avrei voluto il mio nome comparisse sulla locandina di questo momento di riflessione; c’è per esigenze istituzionali; io mi rappresento, comunque, in una di quelle scarpe rosse a testimonianza di un bisogno, di un’urgenza, di denuncia non fine a se stessa ma di stimolo per la comunità intera perché la violenza è violenza; da qualsiasi lato la si argomenti è sempre violenza e va annientata, ripudiata, condannata. Questo momento non è e non vuole essere né commemorativo, né celebrativo. Se cosi fosse stato avremmo elencato le 100 e più donne, ragazzi, madri, uccise fuori e dentro le mura domestiche; le donne che hanno fatto la storia di tutto il mondo; le donne che hanno scritto la nostra Costituzione; le donne annullate dalla ‘ndrangheta; le donne testimoni di giustizia; le madri coraggio… No! non ci siamo fatti intrappolare da questo tranello. Abbiamo voluto e vogliamo dire basta; basta alla violenza, e anche agli stereotipi e ai luoghi comuni! Si dice che quello che manca è la voce maschile nella trattazione di questo argomento; per noi non è stato cosi e non sarà così anche nel prosieguo di questo impegno; noi abbiamo voluto affrontare la problematica con voci e anime maschili perché siano di monito di richiamo per altri uomini. Ci siamo confrontati con il Dr.Valerio Geracitano, sociologo e mediatore familiare; con il Cap. Saverio Sica, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Soverato; con il Dr.Stefano Morena, direttore CSV della provincia di Catanzaro; e poi Enrico Iemmello che già, in apertura dei lavori, ha creato con la musica il clima ideale perche’ questo nostro momento avesse l’atmosfera che meritava e Sandro Betrò che ha moderato il dibattito. Dalla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, firmata a Istanbul l’11 maggio 2011, alla Legge n.119 del 2013, detta Legge sul Femminicidio, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, e non solo, a livello legislativo di strada ne è stata fatta ma ancora c’è molto da fare soprattutto a livello di sensibilizzazione delle coscienze, di presa in carico, individuale e collettiva, del problema il cui superamento è il nostro salto di qualità per garantirci e garantire, alla generazione che verranno dopo di noi, una convivenza sostenibile, una società di civiltà, rispetto, giustizia; libertà. Cambiare si deve, ma in meglio! E aggiungo, come note a margine di questo mio intervento: 1. Io apprezzo anche il flashmod, il One Billion Rising, quel movimento oceanico di mobilitazione e sensibilizzazione sul problema, in cui la danza è protagonista assoluta; la danza che libera energia contagiosa, che scarica rabbia e amarezza, che unisce e travolge in un ritmo il cui richiamo è: noi ci siamo, esistiamo, contiamo; vogliamo cambiamento e giustizia; siamo anche noi protagoniste del nostro essere ed esistere; 2. Io dico basta con le favole in cui la mamma è morta; c’è la matrigna, la strega; la bimba si perde nel bosco, incontra l’orco, il lupo; basta con il cavaliere azzurro, coraggioso; l’eroe; il comandante audace. Basta con questi messaggi che rimandano ad uno stereotipo di donna sofferente, succube, da proteggere; 3. Io invito a leggere le favole di Fedro, Esopo, che ci educano trasmettendoci messaggi di alto valore pedagogico. Dagli interventi che si sono via, via, avvicendati è emersa chiaramente l’urgenza di interventi e campagne di informazione che coinvolgano famiglie, scuole, associazioni, comunità, in cui tutti siamo protagonisti di una riflessione collettiva su strumenti, modalità, azioni di contrasto alla violenza, utili ad affrontare la problematica e, quindi, capaci di innescare un cambiamento di rotta negli atteggiamenti e nei comportamenti da assumere. E’, inoltre, chiara la necessità di fare rete, di essere ascoltate, di far riferimento senza pregiudizio alcuno ai centri antiviolenza, alle strutture sanitarie, alle forze dell’ordine che, necessariamente, devono operare in sinergia tra loro, le famiglie, la scuola, le istituzioni, la comunità tutta”. (F.to Giovanna Vecchio)

Auguri a Don Roberto Corapi per la sua promozione a Canonico Teologo del Capitolo Cattedrale di Squillace

Grande soddisfazione per la nomina di Don Roberto Corapi parroco della chiesa matrice e per la sua promozione a Canonico Teologo del Capitolo Cattedrale di Squillace,la nomina gli è stata conferita da S.E. Mons. Vincenzo Bertolone . Una giornata di festa in più per il paese di Stalettì.Una festa delle donne particolare quest’anno nella comunità di Stalettì, all’ingresso il parroco ha omaggiato le donne presente per la celebrazione della santa messa con composizioni di mimose e dove nella Celebrazione Eucaristica domenicale, il parroco don Roberto Corapi, lancia un grido di preghiera in questo giorno dedicato alle donne, per tutte le donne che hanno subito violenza e abusi, in particolare alle donne che cadono ogni giorno  vittime del femminicidio , ammonendo severamente l’uomo che oggi è malato dentro, vivendo un amore che invece di diventare dono per l’altro, oblatività, diventa amore egoista, possessivo e violento. La donna è un dono, ha affermato don Corapi,  e dobbiamo riconoscerla tale, uguale nella dignità , và amata e rispettata. Oggi purtroppo, in questa società malata di egoismo, la donna viene considerata merce di scambio  e di uso, macchiando la dignità e il valore della femminilità. Dobbiamo tutti, alzare la voce e difendere la donna, perché presa di mira dalle forze del male. Dopo la Celebrazione Eucaristica, don Roberto accompagnato da due bambine, recandosi sul sagrato della Chiesa, ha consegnato la mimosa a tutte le donne presenti in chiesa, augurandole ogni bene nel Signore, e a considerarsi dono  di Dio che và amato e non usato, và rispettato  e non offeso, perché è un peccato che si fa a Dio.Gesto questo di Don Roberto molto bello, segno di un  Sacerdote attento e sensibile a tutte le anime che Dio gli ha affidato si perché secondo Don Roberto, questo piccolo gesto d’amore, deve essere testimonianza viva, di come è bello essere di Cristo, discepoli innamorati del Maestro  e della Madonna, l’unica donna per eccellenza, esempio per tutte le donne del mondo intero.

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Montepaone – lastre di Eternit abbandonate nei pressi di abitazioni

Nonostante continui reclami ed esposti fatte alle autorità competenti,fanno bella mostra di se con tutto il suo potenziale pericolo diverse lastre di Eternit abbandonata ai lato della strada in località Pozzo, nella frazione di Timponello del comune di Montepaone,nonostante questo ingombrante fardello sia ai lati della strada comunale nessuno sembra vedere,tutti guardano ma nessuno vede,questo pericolo a ridosso della numerose abitazioni,si spera che adesso la prossima amministrazione in carica dopo le prossime elezioni  di maggio,metta nei programmai prioritari la salvaguardia del territorio e la salute dei suoi cittadini. Cosa fare in presenza di manufatti in cemento-amianto (eternit)  La presenza di manufatti in cemento- amianto (meglio conosciuto come “eternit”, dal nome del principale prodotto commerciale) genera apprensione e preoccupazione in considerazione dei rischi per la salute che possono derivare dall’esposizione a fibre di amianto in essi contenute. Occorre tenere presente che il rischio dipende dalla probabilità di rilascio di fibre di amianto in aria e/o nel suolo, probabilità che risulta legata allo stato di conservazione del manufatto stesso, in particolare alla sua compattezza. Dato che l’amianto non è più venduto dal 1994, alcuni manufatti che sembrano essere costituiti da eternit sono in realtà lastre ondulate di altro materiale: in questo caso dovrebbe esserci la marcatura “Asbestos freeAccertamento: si deve determinare la presenza di amianto nella lastra di fibrocemento, questo si può accertare risalendo alla data d’acquisto del manufatto, oppure semplicemente facendo analizzare un campione, possibilmente una lastra intera, poiché uno o più frammenti, se poi confermati contenere amianto, sono nella condizione ideale per nuocere gravemente alla salute. Incapsulamento: è un metodo di bonifica “transitorio” che prevede il trattamento della superficie delle lastre esposta agli agenti atmosferici con sostanze sintetiche, idonee ad inglobare e consolidare le fibre di amianto al manufatto cementizio ed impedirne il rilascio nell’ambiente. Rimozione e smaltimento: è un metodo di bonifica “radicale” che prevede diverse procedure speciali atte a garantire la sicurezza: degli operatori addetti alle varie operazioni di rimozione, trasporto e smaltimento; delle persone e degli animali che si trovano in prossimità del cantiere e dei mezzi usati nel trasporto e infine in generale dell’ambiente dove si opera.

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selezione docenti per corsi di formazione professionali

Si è svolta a Montepaone Lido presso l’hotel Il Pescatore la selezione dei docenti qualificati per i corsi di formazione dell’I.S.F.A.P. (ISTITUTO SUPERIORE PER LA FORMAZIONE AZIENDALE E PROFESSIONALE). Durante l’incontro il D.G. dell’Istituto, Gianfranco Froio, ha illustrato le varie opportunità lavorative e di sviluppo nel settore dell’alta formazione. Un esempio della Calabria che crede ancora nel proprio futuro. Il corso molto partecipato ha registrato la presenza di persone provenienti da tutto il comprensorio,si parla adesso di nuove prospettive lavorative,in una terra come la Calabria dove è endemica la mancanza di lavoro,questo sta di fatto creando nuovi emigrati verso mete dove il lavoro professionale è presente,spesso e volentieri  fuori dai confini nazionali,questo crea un vuoto nella nostra regione,con i giovani che non vedono un futuro per loro.

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Soverato – convegno LIONS

Sold out all’Auditorium Don Bosco di Soverato per il convegno : “ Lourdes : tra fede e scienza”, organizzato dal Lions Club di Soverato Versante Ionico delle Serre e dalla locale sezione dell’UNITALSI,presente ai lavori la sezione Unitalsi di Stalettì con il parroco della matrice don Roberto Corapi.  Ad introdurre i lavori ci ha pensato il Presidente Lions, Pino Pipicelli, che ha sottolineato l’importanza delle sinergie tra associazioni operanti sul territorio e la particolarità dei viaggi verso Lourdes, terra di fede, di speranza ma anche luogo dove scienza e medicina sono rappresentate ai livelli più alti. Don Gianni Polimeni, responsabile regionale assistenti spirituali dell’UNITALSI, ha parlato della grande spiritualità che si vive a Lourdes citando anche le parole di Papa Francesco, di San Giovanni Paolo II e del Papa Emerito Ratzinger che in più occasioni hanno posto la propria attenzione sulla devozione Mariana presso la grotta di Lourdes. L’aspetto scientifico è stato affrontato dal dott. Vincenzo Trapani Lombardo, responsabile regionale medici Unitalsi, attento nel ricordare che sono ben 69 le “guarigioni inspiegabili” avvenute nella terra di Bernardette e che le strutture mediche di Lourdes rappresentano delle eccellenze a livello europeo e non solo. Se la fede tende ad illuminare la scienza, quest’ultima ha il compito di dimostrare la credibilità delle intuizioni fideistiche. Il saluto di S. E. Mons. Bertolone è arrivato attraverso Don Gregorio Montillo che ha rappresentato il Vescovo e concluso la prima parte dei lavori. “Per chi crede non servono i miracoli, mentre per chi non crede non bastano i miracoli …” Questo concetto è emerso dalle  commoventi testimonianze portate da Monia e Giuseppe che hanno spiegato come a Lourdes non guarisce soltanto il corpo, ma soprattutto l’anima; dall’osservazione dell’altrui sofferenza nasce la convinzione che uno dei doni principali che ci vengono fatti è quello del tempo da dedicare a se stessi ed agli altri. E sicuramente la serata, dedicata alla riflessione tra fede e razionalità, è stata un bel modo di impiegare il tempo per i Lions, per l’Unitalsi e per i tanti cittadini che hanno partecipato.

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Ponte d’amore che unisce Calabria e Basilicata

Si è costruito un vero ponte d’amore tra due regioni, Calabria e Basilicata, a costruirlo è la figura del Beato Domenico Lentini di Lauria in provincia di Potenza, sacerdote esemplare, secondo il cuore di Dio. A rafforzare questa unione con la Basilicata è l’Arcivescovo emerito della Diocesi di Catanzaro – Squillace Mons. Antonio Cantisani nativo di Lauria , dove ha pubblicato molto sulla vita e le prediche del Beato Lentini.Ora invece, sulla scia di Mons. Cantisani ad unire questo ponte tra due regioni è il giovane parroco di Stalettì, don Roberto Corapi anche lui studioso del Lentini avendo pubblicato un libro sul Lentini Evangelizzatore, con una tesi tre anni fa, discussa alla Pontificia Università Lateranense di Roma, conseguendo il Dottorato in Sacra Teologia Pastorale. Ed è cosi che ogni anno, il 25 Febbraio data della morte del Lentini, don Roberto Corapi e Mons. Cantisani  , dalla Calabria si spostano nella Basilicata , precisamente a Lauria, dove ad accoglierli sono i Sacerdoti della Diocesi di Tursi – Lagonegro  insieme al loro pastore Mons. Francesc’antonio Nolè.Subito dopo nella Chiesa di San Nicola di Bari, dove vengono custodite le reliquie del Beato, la solenne Celebrazione Eucaristica diventa il culmine e la fonte, con una chiesa gremita di tanti fedeli, insieme a tante autorità, i massimi vertici civili militari e religiosi, tra i tanti sindaci del Comprensorio , il sindaco di Lauria Gaetano Giacomo Mitidieri, e il Presidente della Basilicata  on. Marcello Pittella .Il Vescovo Nolè nella sua omelia , ha parlato dell’attualità del messaggio del Lentini ancora oggi più che mai diventa esempio di santità per tutti noi chiese, popolo di Dio. Soffermandosi su una delle omelie del Lentini , il vescovo Nolè ha ribadito come è necessaria la conversione per ogni uomo, come ritorno a Dio. Dio aspetta tutti, perché tutti abbiamo bisogno di conversione. Alla fine della celebrazione , Mons. Nolè ha rivolto parole di ringraziamento verso Mons. Cantisani sempre presente nella sua Lauria , e poi verso don Roberto Corapi, che oggi rappresenta in mezzo a noi il Clero Calabrese , ricordando ai tanti presenti , il suo amore per il Beato Lentini, il suo appassionato studio , e la sua pubblicazione molto bella e ricca di significato teologico e pratico. Si rafforzi cosi , il ponte d’amore tra due terre , Calabria e Basilicata , terre feconde , in modo particolare terre , dove il buon Dio ancora oggi chiama alla santità tutti e alla conversione del cuore, perché terre benedette da Dio.

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maratona – il soveratese Sestito trionfa a Roma

Domenica 1 Marzo, in un bellissima giornata illuminata da un sole primaverile, si è corsa nella Capitale la 41° Roma-Ostia, maratonina podistica internazionale sulla distanza dei 21 km. La gara, insignita quest’anno del più importante riconoscimento internazionale al mondo previsto per le corse su strada, la “Iaaf Gold Label”, (lo stesso riconoscimento della maratona di New York) ha visto tagliare il traguardo a 11.000 concorrenti provenienti da tutto il mondo. Il percorso, ormai un classico, si è snodato sulla Cristoforo Colombo, la grande arteria capitolina che porta i romani al mare di Ostia.E’ il giovane soveratese Stefano Sestito a vincere la categoria delle Promesse (20-23 anni), arrivando 69° assoluto su ben 11.000 atleti. L’atleta di Soverato, già campione italiano di maratona, si è dichiarato particolarmente soddisfatto di questa vittoria, colta nella piu’ importante corsa su strada italiana e una delle più prestigiose in Europa. Anche il tempo è di tutto rispetto : 21km percorsi in 1h13’47”, con una media di 17km\h.Il suo compagno d’allenamento, un altro “Soveratano Doc”, Andrea D’ambrosi, è stato artefice di una grossa prestazione che sottolinea il suo salto di qualita’. Andrea ha impiegato 1h17’28”, arrivando 137° al traguardo.C’e’ pero’ poco tempo per cullarsi sugli allori, i nostri atleti di casa non si fermeranno qui e porteranno alto il nome di Soverato nelle gare podistiche di tutta Italia!

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muore in casa,lo trovano dopo due mesi

Dramma della solitudine,muore in casa a causa di un malore e lo ritrovano dopo due mesi in avanzato stato di decomposizione,l’uomo V. D. di anni settanta di Catanzaro ma domiciliato nel villaggio Lo Pilato di Caminia alta del comune di Stalettì,pensionato dopo una vita da infermiere professionale presso una casa di cura di Catanzaro,viveva  da solo non essendo sposato, in una villetta a schiera,nel periodo invernale il villaggio è poco frequentato,i familiari non avendo sue notizie da due mesi si recavano presso la sua abitazione trovandola chiusa. Allertavano i vigili del fuoco di località Caldarello di Soverato,che intervenivano con il capo squadra Ennio Donato,ma era necessario tagliare la serratura del cancello e successivamente sfondare il portone di casa, ma all’interno dell’abitazione l’aria era irrespirabile,i vigili del fuoco  hanno dovuto fare uso di maschere con il respiratore,nella zona notte situata al piano rialzato,sul letto ancora in pigiama l’uomo in avanzato stato di decomposizione,un malore improvviso non gli aveva dato scampo,neanche il tempo di telefonare per chiedere soccorsi. Sul posto successivamente si recavano i carabinieri della stazione di Gasperina competente per territorio agli ordini del maresciallo capo Domenico Misogano,non era necessario fare intervenire il medico legale in quanto il medico di guardia di Stalettì aveva redatto il decesso avvenuto per cause naturali,la salma veniva consegnata ai familiari giunti da Catanzaro per organizzare  le esequie.

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