Soverato Immobile ex COMAC

 

Un importante tassello si aggiunge alle dotazioni del comune di Soverato,a dirlo il sindaco Ernesto Alecci”Ho il piacere di comunicare informando i cittadini di Soverato che la città si è dotata da giorno 29 febbraio 2016 di una nuova ed importantissima area espositiva per l’organizzazione di eventi culturali, artistici, fiere artigianali, ecc.”Si tratta dell’immobile ex COMAC  che sorge in via S.G.Bosco in una vasta area sita nel centro cittadino adiacente al lungomare ed in zona ad elevata frequentazione da parte di residenti e turisti.”Tale area risulta essere da diversi anni  in stato di abbandono influendo negativamente sul decoro urbano e quindi sull’immagine della città. Inoltre si sono aggravate nel tempo le problematiche di carattere igienico sanitario e di sicurezza per la viabilità viste le precarie condizioni della struttura in legno che sosteneva il manto di copertura.Il sottoscritto, assieme all’amministrazione tutta, non ha intenzione di tollerare ulteriormente situazioni di degrado urbano che si trascinano oramai da numerosi anni. Questo intervento segue la messa in sicurezza dell’immobile e dell’incrocio posto tra via S.G. Bosco e viale Magna Grecia (meglio conosciuto come Palazzo Bencivenni).”Assieme alla gratuita collaborazione dell’avvocato Pasquale Gallelli, che ha steso la dichiarazione di intenti ed il contratto d’ uso gratuito, ed all’architetto Francesco LaValle, che ha realizzato il progetto preliminare su come arredare ed utilizzare l’area, si sono susseguiti alcuni incontri con il liquidatore giudiziale Prof. Dr. Francesco Muraca. Durante tale incontri il Prof. Muraca ha da subito dimostrato grande comprensione condividendo le motivazioni che spingevano l’ente a voler restituire dignità ad un quartiere fondamentale per l’immagine della città al momento “brutalmente sfregiato” dalla presenza del fatiscente immobile.”Si è giunti cosi ad un accordo tra le parti che vede il comune di Soverato impegnarsi per la pulizia e la manutenzione ordinaria dell’immobile, dopo un’attenta verifica da parte dell’ufficio tecnico comunale, in cambio dell’uso gratuito dello stesso. Tale accordo cesserà nel momento in cui il bene sarà alienato o si risolverà in via definita la controversia giudiziaria che vede coinvolti gli attuali proprietari.”A breve verranno avviate le lavorazioni necessarie per rendere agibile l’immobile e per abbellirlo.”Invito sin da subito tutte le associazioni, scuole, privati e quant’altri volessero avanzare proposte per l’utilizzo dell’area a recarsi presso la mia stanza presso palazzo di città o a rivolgersi agli altri colleghi amministratori.”Quelle che sembravano problematiche insormontabili vengono oggi definite e superate grazie all’intraprendenza di un’amministrazione che, pur in condizioni di grosse difficoltà finanziarie ed avendo ereditato tanti problemi, non si spaventa ma continua a lavorare per migliorare le condizioni della città attraverso scelte coraggiose ed innovative.”

Articolo di Gianni Romano

 

Montepaone cambia la sede del distaccamento dei vigili del fuoco

Potrebbe cambiare la sede storica dei vigili del fuoco del distaccamento di località Caldarello situata nel comune di Soverato a quella nel comune contermine di Montepaone.Questo a seguito dell’acquisizione della documentazione presentata da un privato e acquisita al protocollo al  n° 1537 del comune di Montepaone, la richiesta di approvazione in deroga  agli strumenti urbanistici presenti per il cambio di destinazione d’uso ,da industriale -commerciale a sede di caserma dei vigili del fuoco per un grosso  immobile sito in località Fiumarata ,via Manzoni  ed edificato su un terreno PDL lotto 3. In buona sostanza un privato cittadino proprietario di questo vasto immobile realizzato e finito in tutte le sue  componenti fondamentali ,sta acquisendo i necessari pareri da parte dell’ufficio tecnico del comune dell’area tecnica del comune di Montepaone ,questo è un atto di indirizzo,acquisiti i necessari pareri sarà il comando regionale a decidere lo spostamento in una  nuova sede ubicata accanto allo svincolo della statale 106 jonica,si profila dunque una nuova sede per i  vigili del fuoco di Soverato.

                                                                                                                                        Gianni Romano

SVOLTOSI A MONTEPAONE CENTRO UN IMPORTANTE CONVEGNO DI STUDI SUL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO

COMUNICATO STAMPA

“Il patrimonio storico artistico della chiesa Matrice di Maria SS. Immacolata” è stato il titolo dell’importante giornata di studi  svoltosi a Montepaone e che havisto relazionare in una chiesa gremita fino all’inverosimile, alcuni studiosi in merito alle problematiche artistiche e alla conoscenza,ad oggi non ancora esaustiva, dell’importante patrimonio culturale del piccolo centro in un arco di tempo ascrivibile tra i secoli XVI e XIX. Tre gli ambiti di studio intorno ai quali si sono incentrate le relazioni degli architetti:Mario Panarello (Centro Studi sulla Cultura artistica dell’Italia Meridionale “Giovanni Previtali), Dario Puntieri (Dottore di ricerca Università Federico II di Napoli) e Oreste Sergi Pirrò, (Dottore di ricerca Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria) tutte improntate sul tema delle opere d’arte, della suppellettile liturgica e dello spazio sacro ad esse connesso. Gli interventi hanno evidenziato figure di architetti, artisti e artefici che nei secoli hanno operato nella progettazione, costruzione e abbellimento dell’antico edificio sacro montepaonese, ricostruito, all’indomani del terremoto del 1783, su progetto del Regio Ingegnere Vito De Luca e realizzato grazie all’impegno di quattro nobili del tempo, il “Dottor Fisico”D. Francesco Saverio Rossi, il “Dottor Fisico” D. Saverio Ranieri, il “Dottor Fisico” D. Brunone Pirrò e il Magnifico Giuseppe Pirròche nel 1793, eletti “in pubblico parlamento”, si fecero garanti, in nome proprio e con i loro beni personali, davanti al popolo e al sindaco D. Antonio Pelaggi, di ricevere la somma stanziata dalla Cassa Sacra e di assicurare il lecito utilizzo dei fondi e l’esecuzione a regola d’arte dei lavori. Il convegno ha messo in luce i molteplici aspetti dell’espressione figurativa e architettonica in uno stretto connubio tra arte, architettura, definizione degli spazi, liturgia e ornamento, consolidati all’indomani della consacrazione avvenuta nel 1846 per mano di mons. Concezio Pasquini, vescovo di Squillace pro tempore. Evidenziato e analizzato il sottile rapporto tra immagine, decorazione, culto e spazio prima e dopo la ricostruzione settecentesca, argomento sviluppato negli studi di Mario Panarello che ha  approfondito i “Risvolti artistici a Montepaone tra XVI e XVIII secolo”, in quelli di Dario Puntieri che ha analizzato gli “Sviluppi e modelli architettonici tardo settecenteschi nella facciata della chiesa Matrice di Montepaone”, ed infine in quelli diOreste Sergi Pirrò che ha esaminato il rapporto tra “contenitore” e “contenuto”in un excursus storico su “Montepaone tra arte e fede: la chiesa Matrice e i suoi arredi liturgici”. La giornata di studio si è posta all’interno di questo quadro culturale e alla luce di una rinnovata attenzione sui beni culturali ecclesiastici come è stato ben sottolineato nel suo intervento di saluto da don Massimo Cardamone, Direttore dell’Uffico Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace,. I qualificati interventi hanno posto l’accento non solo sul ruolo più o meno determinante di molti artisti attivi nel mezzogiorno d’Italia e, in particolare, nell’antica Diocesi di Squillace e nei territori della Diocesi “nullius” della Certosa di S. Stefano di Serra S. Bruno, ma anche di committenti o “illuminati” personaggi storici montepaonesi, come Mons. Francesco Antonio Spadea  vescovo di Aquino e Pontecorvo (1742- 1751) che, per volontà testamentaria,donò alla Matrice dell’Immacolata un calice in argento, tre pianete, un piviale e un parato di  sette reliquiari lignei settecenteschi come ha ricordato il parroco don Nicola Ierardi nel suo intervento di saluto. Per l’occasione è stata allestiata una piccola mostra allestita all’interno della chiesa Matrice dell’Immacolata che nella sessione mattutina è stata  visitata da numerosi studenti dell’Istituto comprensivo Statale “Mario Squillace” guidati da Massimiliano Cappuccino e Brunella Russo de  “L’Occhio del Pavone”. L’importante evento culturale ideato da Saverio Candelieri presidente dell’Associazione Solidales e moderato dalla giornalista Rossella Paone, ha registrato gli interventi di saluto dell’arch. Francesca Savari  dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Catanzaro, del Sindaco di Montepaone, Mario Migliarese, di Rosario Bressi dell’Amministrazione Provinciale di Catanzaro e del consigliere regionale Baldo Esposito. Oltre all’arcivescovo emerito Cantisani, numerose le autorità religiose civili e militari presenti..Le conclusioni dei lavori sono state affidate a Mons. Vincenzo Bertolone, Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace e Presidente della Conferenza Episcopale Calabra che nel complimentarsi per  l’ottima riuscita dell’iniziativa ha inteso ribadire il valore dell’arte che deve rendere percepibile e affascinante il mondo dello spirito, dell’invisibile, di Dio. È quella via della bellezza che la tradizione cristiana ha sempre percorso. In un mondo che si sta ingrigendo, che si scolora nella superficialità, che perde l’energia dello spirito, che procede a tentoni senza una rotta né una meta, per Bertolone, l’umanità aspetta di essere illuminata sul proprio cammino. In tale prospettiva bello, vero e bene s’intrecciano spontaneamente nell’arte autentica. Questo mondo in cui viviamo ha bisogno di bellezza per non oscurarsi nella disperazione. La bellezza, come la verità, è ciò che mette la gioia nel cuore degli uomini, è il frutto prezioso che resiste all’usura del tempo che unisce le generazioni e le congiunge nell’ammirazione.

 

 

foto notizia

benzina

Articolo e foto di Gianni Romano

Quando la lingua italiana cara a Dante,viene sostituita dal dialetto allora tutto diventa più semplice,diretto  e comprensivo,è quello che ha fatto il titolare di un noto distributore di carburante ,esasperato dalla continua sosta selvaggia  notturna,davanti alle sue colonnine adibite al rifornimento di carburanti,è stato costretto vista l’impossibilità di riuscire  ad espletare il  servizio per il self service,di posizionare due cartelli,il distributore si trova nel pieno della movida notturna di Catanzaro,lido,la parte marina  è cresciuta in modo esponenziale con l’apertura di molti locali di intrattenimento,ma questa sosta selvaggia non permette il rifornimento,da qui il cartello,”Si mi parcheggi a machina,davanti a colonnina… mu spieghi com’hannu e fara i genti ma mintano a benzina?” Il dialetto catanzarese,non ammette traduzioni,tanto è diretto e tanto è efficace,con buona pace di automobilisti che parcheggiano in altri luoghi e raggiungono la movida catanzarese a piedi in modo salutare e, senza privare gli automobilisti di un servizio essenziale come il self service.

Montepaone orari al pubblico

Polemiche sugli orari di ricevimento al pubblico,risponde il sindaco Mario Migliarese,”L’amministrazione Comunale, avendo ricevuto il compito dagli elettori di guidare il paese, ha scelto di non entrare nelle polemiche che i solititi professionisti della politica da marciapiede provano ad innescare. “Tuttavia tra le tante falsità che sono state diffuse, continua Migliarese,una necessita di precisazione da parte dell’Amministrazione, poiché potrebbe ingenerare incomprensioni e disservizi ai danni dei cittadini. “Ci riferiamo all’orario di apertura al pubblico degli uffici comunali. L’amministrazione Migliarese persegue l’obiettivo di far rispettare le regole e che le stesse non rimangano solo sulla carta. “Per questo motivo si è deciso di dare applicazione alla disciplina, continua Migliarese,da sempre presente ma ignorata negli ultimi anni,  degli orari di accesso del pubblico presso gli uffici della Delegazione Comunale. “La misura riguarda solo ed esclusivamente gli uffici dell’Area Tecnica ai quali il pubblico può accedere il mercoledì sia mattina che pomeriggio e il venerdì. A disposizione dei cittadini restano aperti tutti i giorni l’Ufficio Relazioni con il pubblico e lo sportello Anagrafe. “Con l’effettivo ripristino di questo modello organizzativo l’Amministrazione ha inteso garantire ai dipendenti una maggiore concentrazione per ottenere un miglioramento dei risultati e delle performance, e ai cittadini la certezza del diritto di essere ricevuti negli orari previsti. “E’ appena il caso di ricordare che in ogni ufficio d’Italia,continua Migliarese,l’accesso del pubblico agli uffici è disciplinato secondo simili modalità. Quanto agli orari di ricevimento del Sindaco si evidenzia che, essendo Mario Migliarese una persona che vive del proprio lavoro e non di politica, sono stati fissati dei giorni in cui i cittadini hanno la certezza di trovarlo in Comune a loro disposizione. “Fermo restando che  la porta del Sindaco,continua Migliarese, è sempre aperta ogni qualvolta lo stesso è presente in Comune. Come tutti  hanno avuto modo di constatare la presenza degli Amministratori in Comune, è quotidiana e costante, garantita anche dal Vicesindaco e dagli altri Assessori   Le decisioni sugli orari sono state adottate nell’interesse esclusivo dei cittadini che ora sanno con certezza quando si possono recare  presso gli uffici senza compiere viaggi a vuoto.”In conclusione,dice Migliarese,si rammenta che la nuova organizzazione vige per gli uffici già da ottobre e nessuna protesta è stata avanzata dai cittadini. E’ singolare notare come qualcuno abbia impiegato quattro mesi per accorgersene.”

                                                                                                                                           Gianni Romano

Isca sullo jonio- si incatenano i migranti”il nostro amico non sta male”

La loro condizione di rifugiati,migranti in fuga da tutte le guerre del mondo,lontani anni luce dalle loro terre,forse il non sentirsi compresi alla base di questa gesto estremo, e attimi di tensione ad Isca sullo Jonio a causa di diciotto migranti presenti nello SPRAR  di questo centro che in mattinata si sono incatenati davanti al cancello, attimi concitati sino all’arrivo dei carabinieri della locale stazione agli ordine del maresciallo capo Vitaliano Mercurio e ai carabinieri della compagnia di Soverato agli ordini del  capitano Saverio Sica,solo una lunga dialettica tra i migranti e le forze dell’ordine,una incomprensione  poi rientrata e con i toni più calmi,questo  ha permesso che tutto rientrasse nella norma con i migranti che rassicurati hanno deciso di interrompere questa protesta per fare rientro al centro,tutto nasce da un trattamento sanitario obbligatorio a cui è stato sottoposto un ospite del centro,secondo i migranti non era assolutamente necessario in quanto il loro amico era perfettamente sano e la colpa secondo loro era da imputare ai responsabili del centro SPRAR.   Diciotto migranti di varie nazionalità,si sono incatenati stamani davanti al centro Sprar di Isca Superiore dove risiedono. Il motivo della protesta è legato ad un trattamento sanitario obbligatorio effettuato nei confronti di un loro amico. Secondo i migranti, il giovane, affetto da problemi psichici, non avrebbe bisogno di cure mediche. “Non è vero che sta male – hanno detto nel corso della protesta – sono gli operatori dello Sprar che non capiscono”.  Per sedare la protesta, che non ha creato problemi di ordine pubblico, sono intervenuti i carabinieri che sono riusciti a far rientrare nel centro i migranti, i quali hanno chiesto un incontro con le autorità e la prefettura di Catanzaro,il tutto mediato perfettamente agli uomini dell’arma,che  con gesti mirati alla comprensione hanno  fatto sì che  oggi  sia attesa una telefonata con la prefettura  che serva a rassicurare i migranti sulle condizioni del loro amico.

                                                                                                                                            Gianni Romano

Torre di Ruggiero- il commissario prefettizio nomina Gabriele Raimondo responsabile protezione civile gruppo “Hermes”

Riconfermato dal commissario prefettizio  Salvatore Fortuna, Gabriele Raimondo come responsabile gruppo di protezione civile del gruppo “Hermes”,già in passato e precisamente dal  1996 Gabriele Raimondo  all’epoca,assessore comunale era stato responsabile della protezione civile,e il commissario Salvatore Fortuna in merito a questo, individua come gruppo di volontariato proprio il gruppo “Hermes” “il referente funzionario di pubblica amministrazione redige un quadro sinottico delle risorse,in termine di uomini,mezzi e professionalità specifiche presenti sul territorio al fine di coordinare le attività dei volontari in sintonia con le altre strutture operative e con il volontariato presente sul territorio provinciale,regionale e nazionale, e oggi a questo si aggiunge la nomina di Raimondo a comandante per il soveratese del gruppo di guardie Fareambiente,con l’istituzione del servizio di vigilanza zoofila e ambientale,con questa nomina Raimondo quale comandante del distaccamento,delle guardie zoofile ambientali,dovrà attenersi scrupolosamente alla gestione degli atti del corpo guardie,lo stesso assumendo le relative funzioni di comandante del distaccamento,potrà compiere tutte le operazioni tecniche che si rendessero necessarie alla realizzazione delle attività operative del territorio  di competenza coordinandosi con i propri superiori. Ma Gabriele Raimondo non si ferma certo qui,ha fatto sapere che a breve organizzerà una tavola rotonda  e tecnica con all’ordine del giorno, le informazioni utili e necessarie sulle eventuali emergenze del territorio,coinvolgendo scuole e popolazione e in itinere una esercitazione internazionale congiunta tra varie forze di protezione civile del territorio,tra queste quella del gruppo Edelweiss di Soverato.

                                                                                                                                Gianni Romano

Soverato assemblea congressuale anpi.

Si è tenuta  l’assemblea congressuale della Sezione ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) di Soverato. Nella relazione, Fausto Pettinato (Presidente uscente), ha richiamato i tanti temi contenuti nel documento congressuale.  Dalla preoccupazione dei non votanti e degli astenuti nelle varie competizioni elettorali, che addirittura costituirebbero il primo partito, all’aumento delle diseguaglianze, alla degenerazione della politica, ai tanti discutibili comportamenti politici, alla connessione tra politica e delinquenza organizzata; alla corruzione, all’illegalità e alla questione morale. Nello stesso tempo ha ribadito i prossimi impegni dell’Associazione: dalla  Memoria ai temi della pace, democrazia, antifascismo e soprattutto l’intransigente difesa della Costituzione. Negli interventi dei soci presenti forte è stato il richiamo al ruolo dell’ANPI  come autentico presidio di democrazia. A tal proposito è stato analizzato il lavoro svolto nelle scuole e il coinvolgimento di tante ragazze e ragazzi che hanno conosciuto l’ANPI come l’Associazione in grado fare rivivere tra le nuove generazioni i valori della lotta di Liberazione e  della Resistenza, oltre a diffondere la conoscenza della Carta Costituzionale. Tutti temi contenuti nel documento nazionale per il prossimo Congresso. Una discussione seria e appassionata ripresa nelle conclusioni dal Presidente Provinciale Mario Vallone.Visti i nuovi muri che si alzano in Europa e le tendenze xenofobe anche in Italia è necessario tenere l’asticella sempre alta contro ogni rigurgito razzista. Inoltre, Vallone ha voluto rimarcare l’impegno dell’ANPI nei comitati referendari per il No a questa riforma Costituzionale che, unita alla legge elettorale smantella l’impalcatura democratica del Paese. Dobbiamo lavorare, ha proseguito Vallone, al risveglio delle coscienze e alla partecipazione democratica dei cittadini. Rimarcando infine, l’unicità dell’ANPI, che non è né un partito, ne un sindacato. E’ invece una realtà con oltre 120.000 iscritti dove si aderisce per la condivisione di importanti valori. Si avvale del lavoro e dell’impegno volontario dei soci di tutte le età. Si rinnova costantemente ma non ha bisogno di rottamare nessuno. Nell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, convivono tranquillamente giovani e vecchi con l’orgoglio del passato e la consapevolezza di  costruire un nuovo futuro. E’ questo il senso della nostra attività, del nostro lavoro.Una  Associazione che non vive solo di ricordi e nostalgia. Dal passato dei nostri Partigiani  e Partigiane abbiamo appreso tanto. In continuità con i loro insegnamenti rimane a noi il difficile compito di costruire l’ANPI dei prossimi anni. L’assemblea  si è conclusa con la riconferma di Fausto Pettinato a Presidente della Sezione e l’elezione del Comitato di Sezione composto da: Teresa Puja, Ausilia Siciliano, Valerio Cuteri e Paolo Perrotta. Prossimo appuntamento il congresso provinciale, che si terrà a Catanzaro il 19 marzo prossimo.

                                                                                                                                           Gianni  Romano

Il parto naturale dopo il cesareo

Perché il parto naturale dopo uno o più cesarei fa ancora paura? A questa domanda le associazioni “Acquamarina” ed “Innecesareo”, con il contributo del Centro Servizi al Volontariato della provincia di Catanzaro, cercheranno di dare una risposta il prossimo sabato 5 marzo, in una tavola rotonda alla quale parteciperanno specialisti e mamme che hanno vissuto in prima persona l’esperienza del parto cesareo.Contro le false credenze, che vedono le donne con un cesareo alle spalle destinate comunque all’intervento chirurgico, è intervenuta l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che nelle linee guida ha stabilito quanto il parto naturale sia meno rischioso rispetto al cesareo: sarà infatti il ginecologo Roberto Vigorito del “Fatebenefratelli” di Napoli a soffermarsi sull’importanza di recuperare la natura fisiologica del parto, che prepara il nascituro alla vita sicuramente meglio del taglio cesareo: gli interventi degli specialisti Nicola Bagetta e Andrea Gregorio Cosco del reparto di ostetricia e ginecologia dell’Ospedale Pugliese-Ciaccio, di Domenico Crea dell’Ospedale di Lamezia Terme, di Vanda Covre della Casa del Parto di Caserta e dell’epidemiologo Michele Grandolfo, ex direttore dell’Istituto Superiore di Sanità, daranno man forte a quella che ormai è divenuta una certezza anche dal punto di vista scientifico. E’ compito del personale medico rassicurare la donna che ha subìto un cesareo sull’opportunità di far ricorso al parto naturale, scongiurando così il rischio di complicazioni e dell’insorgere di un senso di fallimento insito nella donna alla quale viene tolta, senza che sia necessario, la possibilità di espletare una competenza innata.A mediare i vari interventi, che avranno inizio alle 9 e continueranno nel pomeriggio, sempre alla biblioteca dell’ospedale Pugliese, saranno l’ostetrica Licia Aquino, presidente di “Acquamarina”; Francesca Alberti, presidente nazionale di “Innecesareo Onlus” e la giornalista Teresa Pittelli: l’intento è quello di avanzare la proposta di un protocollo ospedaliero per l’assistenza al parto naturale nei vari punti nascita della Calabria, che preveda innanzitutto la formazione adeguata del personale medico. C’è bisogno, infatti, di scardinare la mentalità che, soprattutto nelle regioni del Sud Italia, ancora oggi vede il ricorso al cesareo come il metodo più pratico e veloce per dare alla luce un bambino.

 

Ufficio stampa CSV Catanzaro                                                                                          

Montauro vicenda ACQUASPLAHPARK, gli ex proprietari chiedono 330mila euro di danni al comune di Montauro.

Si profila un lungo braccio di ferro davanti alle aule del tribunale di Catanzaro,questo a seguito della richiesta di risarcimento danni per un totale di 330mila euro fatta dalla ditta Hotel Il Pescatore già titolare dell’Acquasplashpark situato sul lungomare di località Calalunga di Montauro,il locale dopo una gestione ventennale venne chiuso dal comune di Montauro,proprietario dell’area per fine locazione,ma all’interno erano  ( e sono)situati tutti gli strumenti necessari per lo svolgimenti di attività turistiche-ricreative,bar,cucine,pizzeria,gazebo,cabine per lo svolgimento dell’attività balneare,scivoli,piscine con vasche idromassaggio,e molto,molto altro,tutto all’epoca dei fatti venne chiuso all’interno,impedendo secondo i ricorrenti il loro naturale possesso,ora la ditta Hotel  il Pescatore chiede il risarcimento danni,dato che è stata acquisita al n. 6745 di prot. l’atto di citazione promosso dalla ditta Hotel Il Pescatore di Aiello Sebastiano& C. S.A.S. contro il Comune , con la richiesta di risarcimento danni per un importo di € 330.000,00 poiché  il Comune non avrebbe provveduto “allo smontaggio di tutte le attrezzature appartenenti alla ditta Hotel Il Pescatore ed al deposito della stessa presso idonei locali, dandone comunicazione alla suddetta ditta” non ottemperando in tal modo a quanto riportato nel verbale di consistenza dei beni redatto in esecuzione dell’ordinanza n. 5/2009; .”Ma il comune di Montauro intende resistere e ritenuto opportuno conferire incarico legale per costituirsi e resistere in giudizio nei confronti dell’atto di citazione di cui sopra, per la tutela e difesa appropriata degli interessi dell’Ente in quanto la richiesta di risarcimento avanzata dal ricorrente non si correla in maniera positiva alle risultanze dei diversi procedimenti giudiziari intervenuti sulla vicenda del mancato rinnovo della concessione del suolo dove era sistemata la struttura turistica Acquapark;allo scopo il comune di Montauro affida la sua difesa al professionista avvocato Vincenzo Genovese del foro di Catanzaro.” All’epoca della chiusura del  grande e noto locale di intrattenimento,l’unico nel suo genere nel comprensorio del soveratese,ritrovo di molte famiglie con bambini al seguito e di molti turisti,molte furono le proteste,sia da parte della fiamma tricolore di Catanzaro  che organizzò davanti al locale un riuscito sit-in,che di commercianti e semplici cittadini,”perché chiudere una attività turistica,dicevano in molti,che da servizi e lavoro in una terra come la Calabria dove il lavoro è una merce rara?E poi del resto,dicevano altri, a che cosa serve avere un lungomare bellissimo con mattonelle in stile,panchine e lampioni,se si chiudono attività storiche come questa? Ora la parola passa nelle aule del tribunale di Catanzaro,se da una parte c’è il comune di Montauro titolare dell’area in questione,dall’altra,c’è una famiglia di professionisti dediti al turismo da moltissimi anni che chiedono solo la restituzione delle loro strutture e attrezzature presenti in loco,ma non come sono oggi,soggetti alle intemperie e a vandalismi e furti,ma come erano nel momento del rilascio forzato dell’attività,la parola fine la metterà ora il tribunale di Catanzaro.

                                                                                                                                            Gianni Romano

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