Stalettì – la via crucis

Si è tenuta in un clima di grande partecipazione la Via Crucis a Stalettì,organizzata dalla parrocchia della chiesa matrice con il parroco don Roberto Corapi,quattordici le stazioni che hanno ripercorso il calvario di Gesù Cristo,quattordici le famiglie che hanno addobbato con un drappo rosso le loro abitazioni,una lunga e solenne processione che ha percorso di notte,il corso principale del paese illuminato dal chiarore delle fiaccole,la processione ha preso il via dalla chiesa matrice di Stalettì per snodarsi lungo tutto il percorso,per tornato poi alla matrice,molte le persone presenti che hanno ancora una volta preso parte alle tante iniziative del parroco del sorriso don Roberto Corapi. Alcuni fanno risalire la storia di questa devozione alle visite di Maria, madre di Gesù, presso i luoghi della Passione a Gerusalemme, ma la maggior parte degli storici riconosce l’inizio della specifica devozione a Francesco d’Assisi o alla tradizione francescana. Intorno al 1294, Rinaldo di Monte Crucis, frate domenicano, racconta la sua salita al Santo Sepolcro “per viam, per quam ascendit Christus, baiulans sibi crucem”, per varie tappe, che chiama stationes: il luogo della condanna a morte di Gesù, l’incontro con le pie donne, la consegna della croce a Simone di Cirene, e gli altri episodi della Passione fino alla morte di Gesù sulla Croce. Originariamente la vera Via Crucis comportava la necessità di recarsi materialmente in visita presso i luoghi dove Gesù aveva sofferto ed era stato messo a morte. Dal momento che un tale pellegrinaggio era impossibile per molti, la rappresentazione delle stazioni nelle chiese rappresentò un modo di portare idealmente a Gerusalemme ciascun credente. Le rappresentazioni dei vari episodi dolorosi accaduti lungo il percorso contribuivano a coinvolgere gli spettatori con una forte carica emotiva. Tale pratica popolare venne diffusa dai pellegrini di ritorno dalla Terrasanta e principalmente dai Minori Francescani che, dal 1342, avevano la custodia dei Luoghi Santi di Palestina. Inizialmente la Via Crucis come serie di quattordici “quadri” disposti nello stesso ordine (vedi il capitolo seguente) si diffonde in Spagna nella prima metà del XVII secolo e venne istituita esclusivamente nelle chiese dei Minori Osservanti e Riformati. Successivamente Clemente XII estese, nel 1731, la facoltà di istituire la Via Crucis anche nelle altre chiese mantenendo il privilegio della sua istituzione al solo ordine francescano.Uno dei maggiori ideatori e propagatori della Via Crucis fu San Leonardo da Porto Maurizio, frate minore francescano che ne creò personalmente alcune centinaia. Al fine di limitare la diffusione incontrollata di tale pratica devozionale, Benedetto XIV ricorse poco dopo ai ripari stabilendo, nel 1741, che non vi potesse essere più di una Via Crucis per parrocchia. La collocazione delle stazioni all’interno della chiesa doveva rispondere a norme di simmetria ed equidistanza: il corretto espletamento delle pratiche devozionali consentiva di acquisire le stesse indulgenze concesse visitando tutti i Luoghi Santi di Gerusalemme.Oggi tutte le chiese cattoliche dispongono di una “via dolorosa”, o almeno di una sequenza murale interna. Il numero e nomi delle stazioni cambiarono radicalmente in diverse occasioni nella storia della devozione, sebbene l’elenco corrente di quattordici stazioni ora sia quasi universalmente accettato. L’ordine lungo le pareti non segue una regola precisa, può infatti essere indifferentemente orario o antiorario. Secondo un documento della diocesi di Nanterre “l’ordine più diffuso è quello antiorario, ma non c’è una regola generale”.

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

Stalettì – il primo derby del sorriso

Grande giornata di sport e di solidarietà allo stadio comunale di Stalettì,organizzato il I° derby del sorriso,per la raccolta di uova pasquali e giocattoli da destinare al reparto di pediatria oncologica del presidio ospedaliero Pugliese – Ciaccio di Catanzaro,con la collaborazione del medico Consarino Rosaria,piene e colorate le tribune dello stadio tanti i bambini dell’oratorio – cuori gioiosi- presenti per una giornata che ha visto un tifo speciale per Nadia,una piccola di Stalettì ricoverata in un ospedale del nord Italia e che sta combattendo la sua battaglia contro un male,e uno striscione portato in campo dai bambini recitava così”Nadia tifiamo per te,vinci la tua partita”,ma è stato anche il giorno del ricordo per Marco Moretti scomparso solo due giorni fa,a soli 42  anni, una squadra ha giocato con la scritta “Grande Marco”tanta la commozione in campo. Presenti allo stadio comunale il sindaco di Stalettì,Concetta Stanizzi e altri amministratori comunali,il parroco del sorriso Don Roberto Corapi,gli organizzatori della riuscita manifestazione,Nicoletta Frangipane e Chiara Gentile,il comandante compagnia carabinieri Soverato,capitano Saverio Sica,il maresciallo capo Domenico Misogano comandante stazione di Gasperina,la polizia di stato,il comando  polizia municipale,la Montepaone soccorso con la sua ambulanza,le squadre scese in campo,carabinieri,polizia di stato,obbiettivo salute Soverato,rappresentativa Stalettì due gli arbitri Raffaele Gentile e Rosario Schiavone, per dovere di cronaca il derby del sorriso è stato vinto dalla squadra obbiettivo salute di Soverato,ma coppemtarghe e medaglie per tutti i partecipanti. Tanta la solidarietà in campo e sugli spalti applausi convinti per una giornata di sano sport e di vicinanza a chi soffre,i ringraziamenti del sindaco Concetta Stanizzi la vicinanza dell’amministrazione comunale a questi manifestazioni è importante diceva,per il parroco don Roberto Corapi,”una giornata particolare che ha esaltato i valori cristiani che oggi il mondo sta mettendo da parte,diceva don Roberto,siamo vicini a tutti i bambini  e che il loro sorriso possa diventare espressione di speranza e di amore,continuava,e citando Madre Teresa di Calcutta,la forza di un sorriso cambia la vita per chi lo riceve,i nostri pensieri vanno alla piccola Nadia,per dirgli che noi siamo qui con lei accanto a lei per vincere questa battaglia,e poi all’amico di tutti,Marco Moretti uomo e padre esemplare strappato troppo presto all’affetto dei suoi cari,oggi dedichiamo questa santa giornata alla vita,la vita è un dono e come tale,concludeva don Roberto Corapi,va vissuta ogni giorno,rispettando,amando il prossimo e condividendo tutto nel cammino della vita.”

[box type=”info”] Gianni Romano[/box]

don Roberto Corapi parroco di Stalettì alla tre giorni di studio opus dei

Concluso a Roma il Convegno di Studi nel centenario della nascita di Mons. Alvaro Del Portillo alla guida dell’Opus Dei. Si è concluso a Roma presso l’Università della Santa Croce la “ tre giorni” di studio sulla vita del primo successore di San Escrivà alla guida dell’Opus Dei, don Alvaro Del Portillo di cui quest’anno il centenario della nascita e il ventennale della morte. Oltre trecento i partecipanti da tutto il mondo, tra cui il Parroco di Stalettì don Roberto Corapi della Società Sacerdotale dell’Opus Dei, che ha rappresentato la nostra Calabria e in modo particolare la Diocesi di Catanzaro-Squillace. Avendo conseguito il Dottorato il Sacra Teologia Pastorale, don Roberto Corapi ha partecipato da Teologo e da studioso, con un forte impegno per far conoscere l’Opus Dei. Una serie di relatori hanno tracciato il profilo di una figura il cui esempio e ora offerto a tutta la Chiesa. Con un messaggio rivolto ai convegnisti Papa Francesco ha ricordato che Del Portillo fu un “sacerdote zelante che ha saputo coniugare una intensiva vita spirituale fondata sulla fedele adesione alla roccia che è Cristo”, invitando a “imitare la vita umile, allegra, nascosta e silenziosa, ma anche decisa nel testimoniare la perenne novità del Vangelo, annunciando l’universale chiamata alla santità”.L’attuale prelato dell’Opus Dei, Mons. Echevarrìa, ha ricordato Del Portillo con il quale ha vissuto per oltre quarant’anni con molti aneddoti e sottolineando “ il modo in cui portò a termine l’itinerario giuridico dell’Opera con la sua erezione come prelatura personale nel 1982. Il Cardinale Herranz si è invece soffermato su un aspetto poco noto ma di rilevanza storica di Del Portillo, il suo personale contributo al Concilio Ecumenico Vaticano II°. Fu infatti segretario della Commissione sulla vita e sul ministero dei sacerdoti nella Chiesa, commissione a cui fu affidato uno dei temi più complessi dal punto di vista Teologico- disciplinare .Tra i tanti interventi che si sono susseguiti in tre giorni si possono segnalare quelli di Mons. Fernando Ocariz, vicario generale dell’Opus Dei, sull’eredità spirituale di Del Portillo; quello del Cardinale di Bologna, Carlo Caffarra, del Vescovo Anthony Muheria giunto apposta dal Kenya e tanti altri, con una tavola rotonda dal tema: l’amore di Mons. Del Portillo per la chiesa. Soddisfatto don Roberto Corapi, per questi tre giorni che rimangono per lui scolpiti nel cuore, e arricchiscono di  conoscenze la sua vita e il suo bagaglio culturale. Attraverso questi esempi di santità, noi tutti ha affermato don Corapi dobbiamo diventare santi col proprio stato di vita, credendo e mettendo amore per ogni cosa, anche la più banale. San Escrìva, diventa per ciascuno di noi modello e testimonianza viva dell’amore di Cristo per la chiesa e il suo successore Alvaro  è un esempio da imitare ogni giorno. Ora ci aspetta di accompagnare Mons.Del Portillo a Madrid il prossimo 27 Settembre per la beatificazione e gioire perché un altro beato e poi santo pregherà per l’opera e per chi si rivolge a lui con cuore umile e sincero.

[box type=”info”] Gianni Romano[/box]

Famiglie in gioco,convegno sul gioco di azzardo

Riuscito l’incontro”famiglie in gioco,” tenuto presso la sala conferenza dell’istituto  tecnico per geometri”Malafarina”di Soverato illustri i relatori tra questi S.E. Mons.Vincenzo  Bertolone arcivescovo metropolita di Catanzaro -Squillace, per l’incontro-dibattito sul tema “Famiglie in gioco, no al gioco d’azzardo, sì alla vita”. L’importante appuntamento culturale moderato dal giornalista Francesco Pungitore. Tra gli interventi programmati : la psicologa Giorgia Ritrovato, la psicologa Donatella Ponterio, il prof. Antonio Costarella e il prof. Francesco Raspa.,don Roberto Corapi con i giovani di Stalettì,e l’organizzatore dell’incontro Gianni Sgrò.Nello specifico, il prof. Costarella  ha introdotto  i lavori che sono seguite con le relazioni tematiche. Il prof. Raspa . Il gioco imposto come fenomeno di costume e di modello vincente. Giochi a premi e pacchi, una società proiettata al facile fortuito”. La dottoressa Donatella Ponterio  su “Da dove nasce la dipendenza. Il rapporto genitori e figli fondamento per una crescita equilibrata”. La dottoressa Giorgia Ritrovato il tema “Come riconoscere e prevenire la ludopatia, programma e trattamento in famiglia e in comunità”.Subito in tema l’intervento di Costarella”soldi sottratti alle famiglie e alle imprese,quali le reali riflessioni,emerge una tematica importante l’azione educativa della famiglia per estirpare questo male e per dire nò al gioco d’azzardo”,Per Francesco Raspa”il gioco è riuscito ad entrare nella vita quotidiana,una frammentazione che porta nelle famiglie disagio,questo crea la dipendenza dal gioco,il modo come viene utilizzato,basti pensare all’ingresso delle scommesse,inserita oggi nella vita comune e grazie ad internet questi giochi hanno preso piede in modo veloce,ma lo stato dovrebbe creare dei paletti.” Per Donatella Ponterio”il gioco è una sostanza come un’altra droga,il legame e la dipendenza sono naturali,ma molto dipende da positive emotività,basti pensare alla piramide dei bisogni,famiglia,scuola,stato,questi i nutrimenti,ma veri e propri tradimenti si formano, creando un vuoto esistenziale il gioco è una funzione,ma bisogna certo avere un comportamento responsabile e come consumatori siamo molto corteggiati.” Giorgia Ritrovato”,perché si gioca? Per creare facili illusioni e un facile  e un guadagno immaginario,questi criteri fanno identificare il gioco di azzardo come patologico,persone assorbite nel tempo libero e lavorativo,facile capire chi è dipendente da questi,una vita sociale la loro assente,sono molti gli aspetti negativi,un senso diffuso di onnipresenza,il giocatore è convinto di smettere quando vuole,ma sappiamo tutti che così non è,si ricordano solo delle piccole vincite e non delle grandi perdite.”Concludeva l’interessante giornata S. E. Mons. Vincenzo Bertolone,”la vita non è un gioco,cosa resta oggi nel cuore di tutti noi di questo convegno?Un argomento complesso quello del gioco di azzardo,il giocatore perde sempre,la vita non è un pacco vincente, la vita è altro,dobbiamo lottare contro molte tentazioni,la vita è impegno,la vita è sacrificio,la vita è missione,una fragilità spirituale spinge milioni di persone a giocare in giochi di azzardo,alla ricerca di una fortuna che non arriva mai,le famiglie italiane sono la primo posto mondiale per gioco d’azzardo,l’allarme sociale è molto serio,100 miliardi di euro giocati,altro che finanziaria,migliaia di famiglie rovinate che creano malattie sociali di dipendenza che porta lo stato a curarle,educare le coscienze,ed è lo stato che deve riappropriarsi di una moralità e di una etica che rischia di essere trascurata.”

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

Da Gasperina l'intervista di Gianni Romano a buongiorno Regione

nella trasmissione di oggi ore 7 e 30 su rai tre regione,da gasperina(CZ) la conduttrice Emanuela Gemelli ha intervistato il giornalista del quotidiano Gianni Romano,che ha illustrato le giornate calabro-umbre che si terranno ad assisi il 7 e 8 aprile,allo scopo Romano ha detto “sedici sindaci per sedici santuari mariani facenti parte del consorzio calabria giubileo 200,una grande opportunità di crescita e la possibilità di creare un indotto che sia davvero un volano di sviluppo culturale religioso ma anche e sopratutto economico con una possibile ricaduta sulle attività ricettive calabresi.

[box type=”info”] La redazione[/box]

lo chef soveratese Nicola Stratoti docente al corso “ LA LAVORAZIONE DEL PANE ARTISTICO”

Ancora un successo per lo chef soveratese,Nicola Stratoti,vero esperto e sculture di pasta di pane,opere d’arte che realizzava con antiche sapienze unite alla abile manipolazione della pasta,e Stratoti esperto presso l’istituto alberghiero di stato per i servizi della ristorazione,si è recato a Roccella dove da diretto il primo corso di lavorazione del pane artistico.Il corso, organizzato e coordinato dall’Associazione Cuochi Reggini in collaborazione con l’Hotel Parco dei Principi, dove ha avuto luogo il corso,  ha suscitato grande interesse da parte degli utenti, tutti cuochi professionisti, i quali si sono cimentati in un turnover mani in pasta. Lo chef Exsecutive Maestro Nicola Stratoti, quale Direttore del corso, sottolinea l’importanza sulle varie tematiche delle opere realizzate, partendo dall’impasto madre dove la farina assume un ruolo fondamentale fino all’ultimo dettaglio, quale la cottura in forno a ventilazione controllata o l’intaglio di un petalo per la creazione di un bocciolo.  Questa 1° edizione sulla lavorazione del pane artistico, afferma il prof. Cosimo Pasqualino Presidente dell’associazione reggina, dovrà essere volano di innovazione e di creazione per gli chef del comprensorio e non solo, ma soprattutto per le nuove leve che intraprenderanno questo percorso. Faccio specifico riferimento agli studenti delle nostre scuole alberghiere che negli ultimi anni a causa dei tagli hanno subito anche loro le opportune conseguenze.Lo scopo primario, aggiunge il Presidente dei cuochi,  merito all’avvio di questi nuovi corsi è finalizzato all’inserimento di nuove tecnologie all’interno delle nostre cucine o meglio dire laboratori dando risalto alle pietanze che vengono proposte sui nostri tavoli e certamente migliorando la propria visibilità, soprattutto, dei nostri illustri prodotti che pur essendo di qualità eccelse necessitano ancor di più  essere propositivi. Alla fine dei tre travagliati giorni di profondo lavoro, Il Direttore della prestigiosa struttura dott. Bruno Fabiano, al quale va formulato un meritato ringraziamento per l’impegno profuso sulle varie attività che l’Associazione Reggina svolge da moltissimi anni, si è congratulato con tutti i partecipanti e con lo staff organizzativo dell’Associazione Cuochi Reggina che da anni è presente sia sul territorio ionico che quello tirrenico mantenendo un congruente  numero di soci professionisti e allievi  creando e costruendo circuiti di informazione e formazione quali Corsi professionali, partecipazioni a competizioni nazionali,  contatti con i grandi maestri dell’enogastronomia e della cultura dell’alimentazione in genere. Il cibo, oggi, è qualcosa che deve esaudire i nostri sogni, cercando di non tralasciare le nostre culture, a non invadere i profumi originali ma soprattutto rimanere coerenti e costanti con le nostre idee che sicuramente sono conservatrici di saperi e sapori.

[box type=”info”] Gianni Romano[/box]

rivalutiamo l’ambiente,a scuola le guardie faunistiche ambientali

Rivalutiamo l’ambiente,questo grazie ad un progetto PN del plesso scolastico di Torre di Ruggiero.Presenti alle scuole,il corpo agenti faunistici ambientali V nucleo ATC 2 di Chiaravalle Centrale,con il tenente Gabriele Riamondo,il maresciallo magg. Gianluca Panella,il tutor Miriam Comito.  PROGETTO P.O.N. Approfondendo tematiche per la salvaguardia del patrimonio naturalistico in particolare modo sulla salvaguardia del patrimonio boschivo – fauna protetta -prevenzione inquinamento ambientale – disastro idrogeologico – argomentazioni di protezione civile. Curiosità, Grande entusiasmo e partecipazione attiva hanno dimostrato gli alunni della scuola primaria coinvolti nel progetto. La questione ambientale è il grande tema che coinvolge, ormai da decenni, la comunità umana a livello globale; aumenta la consapevolezza dei gravissimi rischi connessi al possibile collasso della Terra, sottoposta a iper –s fruttamento di tutte le sue risorse. La grave crisi economica che stiamo vivendo è contemporanea, ma conseguenza e causa, di altre crisi del pianeta: esplosione demografica, crisi energetica, crisi climatica, crisi delle risorse, sperequazioni e tensioni sociali crescenti,… In questo contesto diventano particolarmente evidenti altre  questioni riguardanti più direttamente la pianificazione territoriale e l’uso delle risorse ed in particolare la gestione della fauna (oggetto del presente documento), rispetto alla quale risulta evidente la connessione con i grandi temi dell’ambiente.

[box type=”info”] Gianni Romano[/box]

disabile cade a causa di una buca e denuncia il comune

Disabile cade a causa di una buca al centro del manto stradale  nei pressi della sua abitazione, nel comune di Centrache, e deve intervenire il 118 di Chiaravalle centrale per trasferirlo al reparto di pronto soccorso dell’ospedale civile di Soverato. Dopo le radiografie di rito che gli riscontrano un ”grave trauma discorsivo alla caviglia dx”  viene  trasferito al reparto di ortopedia per le dovute cure il disabile viene  dimesso con la diagnosi di otto giorni di guarigione. Al rientro il disabile residente a Centrache ha, grazie al suo legale di fiducia Ilario Sestito del foro di Catanzaro, denunciato il comune. Di  questa persona e della sua storia se ne era già occupato  il “Quotidiano. Difatti il disabile, che cammina grazie all’ausilio di una stampella, aveva già inoltrato al comune di residenza una regolare richiesta per la sistemazione della strada di accesso alla sua abitazione, piena di buche e ricoperta di erbacce, fatto questo che rendeva difficile se non impossibile l’accesso a lui e ai suoi familiari tutti disabili. Altro che abbattimento delle barriere architettoniche, altro  che aiuto alle persone con disabilità e problemi di deambulazione. Una storia di altri tempi che vede come scenario un paese collinare del soveratese, Centrache,  suo malgrado al centro di questa incresciosa vicenda con  questa strada che impedisce ad una famiglia di accedere in piena sicurezza alla loro povera  abitazione  rurale, costruita con fatica in blocchi di cemento e con altri mezzi di fortuna. La casa se così si può chiamare, situata in località contrada “Olivarelli” ospita una famiglia composta dalla mamma pensionata di anni 77 invalida al 100%, e due figli, uno  di anni 40, portatore di handicap che necessità di accompagnatore e con problemi depressivi,  e l’altro Giuseppe, di anni 36 invalido civile al 100%  che vive con una misera pensione di appena 283 euro. ”In questi giorni proprio per risolvere questo datato problema,queste le parole di Giuseppe, mio  fratello più grande T. O. aveva fermato  in una via centrale il sindaco  Fernando Sinopoli, per cercare di far mettere in sicurezza la strada in oggetto,ma il sindaco continua Giuseppe, apostrofava mio fratello, dicendogli di andare al comune per fare risolvere il problema e di non fermarlo per strada,anzi lo invitata a dargli del lei.”

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano Il Quotidiano della Calabria[/box]

la provincia finanzia i lavori per la costruzione di due nuovi ponti

Si mette mano alla sicurezza viaria sulla ex statale 106 jonica ,ora SP 124,una lunga lingua di asfalto che attraversa il comune di Montauro,con la costruzione del raddoppio dei ponti sul fiume Ceci e sul fiume Franco,a darne notizia il commissario Wanda Ferro,questo grazie al recupero di risorse dal ministero delle infrastrutture,un importo notevole di ben 1.400,000 per gli interventi per la strada provinciale SP 124,l’intervento prevede anche la realizzazione di marciapiedi e di impianti di illuminazione,questa importante opera sarà realizzata a costo zero per il comune di Montauro,ed è un capo gruppo in consiglio comunale di Montauro, Leo Pisano,già consigliere provinciale,particolarmente soddisfatto “è del tutto evidente dice Leo Pisano che il comune di Montauro,non può che essere particolarmente soddisfatto di questa notizia,l’importanza strategica di questo progetto che è stato recepito dal commissario Wanda Ferro,un’opera importante e strategica continua Pisano,perché attraversa tutto il territorio a mare di Montauro che va da Pietragrande sino a Montepaone,dove insistono località molto frequentate,Costaraba,Prospero,Botterio,Conca,Pietragrande,la Pergola e Calalunga,uno sviluppo centrale sia dal punto di vista urbanistico,sia per gli insediamenti realizzati e sia negli insediamenti che verranno grazie al PSC che il comune di  Montauro  che presto  adotterà.” Ma anche il tema della sicurezza,continua Leo Pisano,che ricorda la pericolosità di questa arteria stradale,dalla doppia curva del ponte sul fiume Ceci,al naturale restringimento della strada sul fiume Franco,strade e ponti al momento assolutamente insufficienti rispetto al traffico che si sviluppa nel periodo estivo,come consigliere provinciale continua Pisano ho seguito tutto l’iter di questo progetto,allo scopo voglio ringraziare il responsabile dell’ufficio tecnico Rino Amato e il responsabile della viabilità del soveratese,Floriano Siniscalco,l’ente provinciale di Catanzaro,continua Leo Pisano ha al sul interno risorse umane che non solo dal punto di vista tecnico,ma anche da quello umano hanno capacità indiscutibili nello svolgimento delle loro professioni.”Questo importante progetto,continua Leo Pisano una volta ultimato darà seguito alla realizzazione che il comune di Montauro vuole dare all’intera zona marina,già iniziato da tempo con la realizzazione di un rinomato lungomare in località Calalunga,la piazza  cosiddetta del Pellegrino,parcheggi e aree verdi e la riqualificazione del piazzale dei caseggiati dei marinai.”

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

Aiutiamo Simone a ritrovare Kuma

Buongiorno a tutti. Da ieri sera non ho più notizie del mio cane Kuma. Scappato da casa in  Via San Nicola (zona Glauco) a Soverato. KUMA è un pastore tedesco di 10 mesi, microchippato, privo di collare.Chiedo il vostro aiuto. Chiunque lo abbia visto può contattarmi al 366 6070246. Grazie anticipatamente

 

[box type=”info”] la redazione[/box]

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