Montepaone – furto con scasso al bar “cafè de la chance”

Un furto nel pieno della notte è stato commesso da ignoti ai danni del noto punto ricevitoria “cafè de la chance” dei fratelli L.  G. e A. G. il locale è situato sotto i portici di via Beato Padre Pio,i ladri hanno dapprima rubato una autovettura Fiat Punto parcheggiata in via Nazionale e con questa si sono recati sul luogo del furto, dopo ,grazie ad un grosso palo di ferro , gli ignoti hanno forzato la porta del locale rompendo la serratura e il vetro antiscasso,nonostante il radio allarme collegato con la sala radio dell’istituto di vigilanza fosse regolarmente in funzione,gli ignoti con fare svelto e in pochissimi minuti hanno continuato il loro disegno criminoso e ,una volta introdotti nel locale hanno asportato portandole via e caricandole nella macchina rubata pochi attimi prima, due macchinette per il gioco del video poker,allontanandosi  subito dopo nel buio della notte,e lasciando sul posto l’attrezzo usato per lo scasso. Non è la prima volta che questo locale viene preso di mira da ignoti,e già altre volte sono state oggetto di furto le macchinette per il video poker e la macchina cambia soldi,il tutto è stato sicuramente ripreso dal sofisticato impianto di video sorveglianza di cui il locale è dotato,le immagini sono state refertate e acquisite dalle forze dell’ordine e si spera che possano dare  un notevole contributo alle indagini in corso. Ma cominciano ad essere molti gli episodi di cronaca ,autovetture  date alle fiamme,furti nelle abitazione  anche in pieno giorno,o in locali pubblici,da molti si chiede da tempo la possibilità di insediare un presidio fisso delle forze dell’ordine,o almeno in alternativa l’installazione di un sistema di videosorveglianza,su questo punto, sentito il vice sindaco Giuseppe Macrì ha dichiarato,”abbiamo già come amministrazione comunale avviato tutto l’iter necessario al finanziamento  per un progetto provinciale inteso in questo senso,dotare,diceva Macrì, dotare al più presto possibile Montepaone di un sistema di videosorveglianza nelle vie principali e in zone dove spesso si formano discariche abusive.”

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

Montepaone – in ginocchio l’azienda IDRAFER,come nel 1987

Il fiume Caccavari gonfia i muscoli e crea danni ed apprensione tra la cittadinanza di Montepaone lido,una notte insonne quella dei residenti che hanno vissuto ore drammatiche viste le condizioni del maltempo,una pioggia intensa unita ad una  grandinata  senza precedenti,portava  nella strada una massa d’acqua simile ad un fiume in piena e nell’alveo del fiume Caccavari un portata d’acqua imponente mista a sassi e detriti e come già accaduto nel settembre del lontano 1987,una azienda è come allora in ginocchio,la ditta  Idrafer di Durando Patrizia situata a Montepaone lido in via degli Aurunci è stata letteralmente invasa da una massa di acqua,allagando tutto e rendendo inservibile migliaia di euro di prodotti per l’edilizia,la ditta è situata nei pressi dell’ex ponte sul fiume Caccavari,ora interessato a lavori di messa in sicurezza da parte della provincia di Catanzaro,ma su questa tempistica si era pronunciato il comitato cittadino “ponte sul Caccavari,”Umberto Fulginiti portavoce di questa associazione di cittadini aveva più volte e a gran voce detto che la zona non era certo mai stata messa in sicurezza non bisognava certo  diceva Fulginiti aspettare il periodo invernale e le grandi piogge per mettere in sicurezza e bonificare gli alvei dei fiumi,e difatti concludeva Umberto Fulginiti,purtroppo avevamo pienamente ragione. Sul posto i vigili del fuoco di località Caldarello di Soverato che con l’ausilio di grosse idrovore hanno cercato di fare defluire la grande massa d’acqua presente nella sala vendite,nelle sale mostre e nel grande piazzale adibito a deposito,ma non ci stanno i titolari a questo nuovo disastro,già vittime di simili danni nel lontano 1987 con decine di udienze al tribunale di Catanzaro con spese legali e pareri tecnici,ma purtroppo  ad oggi senza portare nessun euro di risarcimento danni,ma ora Patrizia Durante vuole andare in fondo alla questione,basta subire,basta piangersi addosso,chi sbagli paghi,dice la titolare dell’Idrafer,questo ulteriore danno vanifica anni di duro lavoro che vede impiegate maestranze e familiari,ora chi potrà garantire loro un salario in questa terra bella e impossibile,bastano poche ore di pioggia per fare emergere le criticità di un territorio mai veramente messo in sicurezza.

[box type=”info”] articolo di Gianni romano[/box]

cade da una scala in giardino

Una brutta esperienza che poteva finire anche peggio,quella capitata ad una maresciallo dei carabinieri in pensione residente a Roma,presente a Montepaone lido per un breve periodo di ferie,il pensionato proprietario di una villetta in via marina grazie alla bella giornata estiva,si metteva all’opera per tagliare dei grossi rami da un albero nel suo giardino,posizionata una lunga scala si accingeva ad eseguire l’opera,ma il pensionato perdeva aderenza e finiva la sua caduta dall’alto della lunga scala in modo rovinoso nel giardino della villa accanto al momento vuota,perché i proprietari  abitano in Svizzera,i lamenti dell’uomo venivano uditi da alcuni passanti,ma il cancello della villa era chiuso,da qui la  telefonata con la richiesta di intervento al centralino dei vigili del fuoco di località Caldarello di Soverato,pochi minuti e sul posto arrivavano i vigili del fuoco con il capo squadra Alfredo  Paonessa,forzato il cancello viste le condizioni dell’uomo era necessario fare intervenire una ambulanza del 118 della postazione di pronta urgenza territoriale di Montepaone,i sanitari stabilizzavano l’uomo e si rendere necessario trasferirlo per le cure necessarie e i pluritraumi al reparto specialistico dell’ospedale di Soverato.

[box type=”info”] a cura di Gianni romano[/box]

S. Vito – interviene l’elisoccorso

Ha rischiato di morire soffocato a causa di una puntura di vespa,un uomo R. G. di anni 80,l’uomo residente a San Vito sullo Jonio si era recato come sempre in campagna per la potatura  di alberi,quando improvvisamente veniva punto da un ape,l’uomo cadeva al suolo privo di sensi,un vicino  vedendo l’uomo a terra allertava i soccorsi,ma le ambulanze dell’ospedale civile del S. Biagio di Chiaravalle centrale erano fuori sede già impegnate in altre emergenze, era necessario fare intervenire una unità dalla postazione PET del 118 di Montepaone lido,interveniva una ambulanza convenzionata Putrino con a bordo il medico Emilio Leuzzi,l’infermiere Giuliana Tropea,gli autisti Pantaleone Mazzotta e Paone,giunti sul posto i sanitari, l’uomo veniva prontamente stabilizzato ma visto le sue condizioni cliniche si allertava la sala radio per fare  intervenire l’elisoccorso che atterrava  poco dopo in aperta campagna e, si decideva di trasferire l’uomo al presidio ospedaliero Pugliese – Ciaccio di Catanzaro per il trattamento farmacologico salva vita,e la centralità della PET di Montepaone si è rilevata ancora una volta fondamentale,giungendo in tempi certi a San Vito. Lo shock da anafilassi è definita come «una grave reazione allergica a rapida comparsa e che può causare la morte». Nelle forme più gravi si parla di «shock anafilattico». È causata da una particolare forma di ipersensibilità, comunemente detta “allergia”, verso una sostanza antigenica (detta allergene). Le cause più comuni comprendono punture di insetti, alimenti e farmaci. In genere si presenta con una serie di manifestazioni cliniche tra cui prurito, angioedema (gonfiore) della faccia e della gola, rapido calo della pressione arteriosa. A livello fisiopatologico, l’anafilassi è una reazione di ipersensibilità del I tipo, dovuta al rilascio di mediatori da parte di alcuni tipi di globuli bianchi attivati da meccanismi immunitari e non. Viene diagnosticata sulla base dei sintomi e dei segni che si presentano. L’esposizione alla sostanza può avvenire per inalazione, ingestione, contatto o inoculazione dell’allergene. La reazione di anafilassi propriamente detta avviene nei confronti di un antigene con cui il soggetto è già entrato in contatto precedentemente Nei pazienti colpiti può verificarsi uno spasmo coronarico con conseguenti possibili infarto del miocardio, aritmie o arresto cardiaco. I pazienti che hanno precedenti di malattia coronarica hanno un maggior rischio che l’episodio anafilattico possa colpire il cuore.Lo spasmo coronarico è legato alla presenza di istamina rilasciata dalle cellule nel cuore. L’instaurarsi di una tachicardia è frequente per via dell’abbassamento della pressione sanguigna .

Montepaone – ponte sul Caccavari,una pericolosa diga a cura della provincia di Catanzaro

Il comitato per il Caccavari”Se arriva la piena,rischiamo tutti “

 

Non piace affatto,al comitato dei cittadini “per il ponte sul fiume Caccavari”il lavoro che la ditta incaricata dalla provincia di Catanzaro,ente committente l’opera sta eseguendo per mettere in sicurezza il ponte sul fiume Caccavari,i lavori fermi al palo da tempo sono ripresi  in notevole ritardo sulla tabella di marcia,con la costruzione di una strada viabile che attraversa l’alveo del fiume stesso,una lunga lingua di terra battuta e sotto di questa ,quello che crea allarmismo tra i residenti,sotto questo terrapieno simile ad una pericolosa diga,solo due piccoli tubi per il defluire delle acque meteoriche,ma come natura insegna ,quando arriva la piena travolge tutto e tutti,e sono assolutamente inidonei,secondo il comitato per il ponte sul Caccavari,questi tubi che si tapperebbero subito e l’acqua non più regimentata finirebbe come è già successo in passato allagando abitazioni e creando notevoli danni alle imprese commerciali presenti in zona. Di tutto questo il comitato per il Caccavari ha reso edotto,sia la provincia di Catanzaro che il comune di Montepaone interessando l’ufficio tecnico e il comando della polizia municipale,ma”non serve essere uno scienziato in materia,dico al comitato,basta guardare ad occhio nudo,per notare la sproporzione esistente tra l’alveo del fiume la cui portata nel periodo invernale è notevole,e l’esiguità dei due piccoli tubi,messi li per il deflusso delle acque,questo dicono al comitato potrebbe creare una pericolosa diga che esonderebbe sotto al spinta della forza delle acqua,che  arriva  a velocità elevata considerando che il Caccavari ha  la sua maggiore estensione proprio in collina e la parte finale nella pianura di Montepaone lido,a quando conclude il comitato i veri lavori per la nostra sicurezza.”?Cresce il malcontento tra la popolazione di Montepaone lido,un ritardo aveva fatto  posticipare i lavori occorrenti per la messa in sicurezza del ponte sul fiume Caccavari,una arteria importante che serve sia l’abitato di Montepaone lido,che la strada provinciale per Montepaone centro storico,Centrache,Cenadi e Olivadi,i lavori commissionati dalla provincia di Catanzaro a seguito di eventi alluvionali  del 22/11/2011,sono stati affidati all’impresa FO.CA. costruzioni srl,ma una serie di ritardi,sembrerebbe imputabili allo spostamento di cavi Enel  aveva fatto slittare questa messa in sicurezza,ma quello che i cittadini costituiti in un apposito comitato voglio evitare  è che a causa di questi lavori,il traffico verrà interdetto proprio nel periodo delle piogge,sul posto insistono numerose e qualificate attività lavorative,cittadini che  chiedono risposte certe e tempi da rispettare, tenendo conto che l’apposito cartello situato sull’area cantierata  porta la data-fine dei lavori,12/3/2013 -per un’opera del costo di 377,142,77.L’estate è alle porte e i cittadini vogliono certezze su questa incompiuta,e sulla costruenda “diga sul Caccavari.”

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

Morte dell’ex assessore Montillo, si Tratta di un caso di malasanità?

Una perdita pesata su un’intera comunità che ha detto addio a Francesco Montillo professore in pensione e conosciuto esponente della politica locale nel ruolo che ha  ricoperto per anni come assessore al bilancio all’interno del consiglio comunale di Montepaone. Una storia che intreccia il caso di una supposta malasanità oggi alla ribalta per un’inchiesta che proprio da una denuncia dei familiari è partita nei confronti di una struttura ospedaliera di Catanzaro. Alla base, l’infezione fatale che ha portato alla morte del professore settantenne a seguito di un’operazione di bypass che tecnicamente era andata a buon fine; nella storia l’ombra di un caso che non sarebbe isolato, come raccontano i familiari, che avrebbero nella stessa struttura ospedaliera del capoluogo, sentito altri parenti di persone decedute per la medesima infezione nello stesso periodo. Tutto è partito ad inizio estate nel mese di giugno quando Montillo si era recato nella struttura ospedaliera di Soverato per una dissenteria che non cessava da giorni. I medici del pronto soccorso intuendo qualcosa di più serio e valutando i problemi cardiaci precedenti dell’uomo, avevano deciso per il suo trasferimento nell’ospedale civile di Catanzaro dove è stata eseguita una coronografia dall’esito positivo che aveva portato i medici a disporre l’immediato trasferimento d’urgenza al Sant’Anna Hospital di Catanzaro, centro specializzato nella cura di malattie cardiache. Il carattere d’urgenza e il rischio di un possibile trasferimento, aveva scoraggiato la famiglia dell’uomo ad una possibile alternativa in nord Italia cosicché si era deciso di accettare un intervento nella struttura catanzarese.  L’intervento era delicato ma non era certo il primo all’interno della clinica i cui medici, individuando la parziale ostruzione dell’aorta, avevano deciso di operare per realizzare un bypass che permettesse di ovviare al problema creatosi nel paziente. Operazione riuscita perfettamente (spiegano oggi i parenti) effettuata il 6 giugno scorso. Come di prassi nel giorno seguente all’intervento Montillo viene trasferito in terapia intensiva ed è lì che inizia il calvario per l’uomo e la sua famiglia che si accorge di qualcosa di strano. La moglie del professore nota l’innalzamento della temperatura e delle perdite di liquido dalla ferita che risulterà infetta, portando i medici a decidere per un nuovo intervento concepito per “pulire” la ferita. Anche qui notizie confortanti per i familiari che hanno atteso due settimane in cui il paziente è stato messo in coma farmacologico con la piena convinzione di un suo ritorno a casa. Una prospettiva che non si verificherà mai e a prenderne coscienza è la stessa famiglia, informata successivamente di una seconda infezione ai polmoni. Il 4 agosto i parenti vengono messi al corrente delle condizioni disperate del paziente e qui arriva la prima denuncia da parte di uno dei figli del professore che chiede che venga fatta luce sull’accaduto. La Procura apre un fascicolo per “lesioni aggravate” capo d’accusa che muterà dal 27 agosto, data del decesso dell’uomo, in “omicidio colposo” a carico di ignoti. Sul corpo dell’uomo è stata disposta l’autopsia i cui risultati sono finiti sulla scrivania del pm Valeria Biscottini che sta valutando non solo il caso dell’uomo montepaonese ma anche gli altri denunciati nel medesimo periodo. Ora a Montepaone si chiede giustizia, a farlo per primi i quattro figli dell’amato professore decisi a verificare la veridicità delle voci che vorrebbero già noti altri casi analoghi precedenti a quello dell’ex assessore montepaonese, ma anche tutta una comunità che si è stretta attorno alla famiglia, riconoscendo il valore personale e professionale di un uomo di cui si sente la mancanza. Nel rispetto del dolore di chi improvvisamente si è visto strappare l’amato padre, si cercano adesso le necessarie risposte  in un atto dovuto non solo alla memoria di chi non c’è più ma ai tanti pazienti che con fede si sono rivolti e continuano a farlo, ad una struttura che in passato ha salvato diverse vite e sui cui si sente la necessità di tornare ad avere fiducia.

Sabrina Amoroso- Gazzetta del Sud sabato 7 settembre 

Montepaone – ricorso al TAR contro le ordinanze di sgombero degli alloggi popolari

Il comune di Montepaone ha inviato a dieci famiglie che hanno occupato abusivamente dieci alloggi di proprietà comunale,l’ordinanza di sgombero forzato,ma su questa ordinanza qualche occupante grazie all’avvocato Serena Riccio del foro di Catanzaro loro legale di fiducia, ha presentato ricorso al tribunale di Catanzaro e al TAR della Calabria,chiedendo la sospensione di questo provvedimento   cercando di provare l’illegittimità dell’ordinanza sindacale,ma il comune con apposita delibera di giunta ha deciso di resistere in giudizio,ora il braccio di ferro continua e la situazione si complica e di molto,da una parte dieci famiglie che hanno occupato  abusivamente dieci alloggi comunali,dall’altra il comune che vuole il rilascio immediato di questi,in mezzo ora una azione legale che cerca di accertare e dichiarare illegittima questa ordinanza visto il ricorso ex art. 700 CPC proposto davanti al Tribunale Civile di Catanzaro, relativamente alla sfera giuridico – soggettiva del ricorrente e per l’effetto provvedere alla disapplicazione dell’ordinanza n. 29 del 10/6/2013notificata in data 11/6/2013,tutto comincia quando dieci famiglie decidono  quasi in modo simultaneo di occupare dieci alloggi di proprietà comunale situati in via De Siena già ribattezzata piazza della rivoluzione a Montepaone centro storico,già  disatteso il primo invito al rilascio bonario degli immobili,ora il comune intende proseguire  con questo provvedimento,bisognerà capire se il comune intende aspettare l’esito di questi ricorsi o nel frattempo procederà allo sgombero con la forza pubblica. Case ultimate ma mai assegnate ,da qui la recessività vitale di occuparle da chi non possiede un reddito tale da permettersi di pagare un fitto, il comune di Montepaone, a firma del responsabile del procedimento aveva fatto recapitare a queste famiglie l’ ordinanza n. 29 con protocollo  n. 5082,di sgombero alloggi di edilizia residenziale,con il termine massimo per il rilascio bonario di trenta giorni,si legge nella ordinanza allo sgombero forzato a cura della forza pubblica,allora in quel caso,persone e cose saranno oggetto di sgombero,anche se chi abita ha figli disabili,anche se chi abita è malato,anche se chi abita non lavora, anche se chi abita non ha reddito,anche se chi abita non ha un tetto sulla testa che questi appartamenti,e una burocrazia sorda che tra l’altro ha intimato di denunciare gli abusivi occupanti  con il reato di danneggiamento al patrimonio pubblico con impedimento,si legge nell’ordinanza, alla sua naturale fruibilità,con ripercussioni legali ed economiche a danno dell’amministrazione comunale,qualcuno di questi ha fatto ricorso tramite il loro legale di fiducia,per ottenere in modo legale la assegnazione di questi immobili, il comune aveva dato quindici giorni per produrre delle deduzioni scritte e documentate,cosa che avveniva puntualmente,ma il comune di Montepaone aveva contro dedotto per il non accoglimento delle richieste. Il comune di Montepaone ha rimarcato che in caso di mancato spontaneo rilascio dell’immobile da parte degli occupanti l’amministrazione comunale non è in grado di garantire autonomamente l’esecuzione forzata dell’ordinanza di rilascio tramite il proprio corpo di polizia municipale e che quindi,continua l’ordinanza sarà necessario l’intervento della forza pubblica,che dovrà essere disposta e coadiuvata dalla prefettura di Catanzaro. Abusivi forse,ma per necessità impellenti in tempi di crisi globale,senza un lavoro è difficile vivere in modo dignitoso,questi alloggi di edilizia popolare e di proprietà del comune di Montepaone erano ultimati da tempo,ma una graduatoria ferma ,per motivi non noti,impediva la consegna di appartamenti ultimati e già oggetto di furti e di danneggiamenti da parte di ignoti,da qui l’occupazione in modo simultaneo di dieci famiglie che vorrebbero solo un appartamento degno di questo nome.

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

SCOPERTA APPARECCHIATURA PER CLONAZIONE BANCOMAT ALLA “BCC DI MONTEPAONE”

Nella mattinata odierna, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Soverato hanno scoperto e posto sotto sequestro una sofisticata apparecchiatura che aveva come obiettivo la clonazione di bancomat e carte di  credito presso lo sportello bancomat della banca “BCC di Montepaone”agenzia di Montepaone Lido. Più precisamente  presso lo sportello bancomat del noto istituto bancario erano stati installati un dispositivo(denominato skimmer),  che aveva  il fine di clonare le carte bancomat e di credito, ed una microcamera che filmava gli ignari clienti  clienti intenti a prelevare tramite codice Pin con le immagini che  venivano immagazzinate su una scheda di memoria.  Tali apparecchiature venivano quindi rimosse e poste sotto sequestro, onde evitare la diffusione dei dati abusivamente riprodotti. I carabinieri, però, stanno continuando la loro attività d’indagine per cercare di risalire all’autore di questa azione, ed in particolare per appurare se nei giorni precedenti il malfattore abbia potuto estrapolare già dei dati. Abbiamo provveduto a chiamare come redazione la direzione della Banca che sta già provvedendo in via cautelare al blocco delle sue carte ed a segnalare alle altre banche le possibili carte clonate.

Per informazioni dettagliate si può contattare la stazione dei carabinieri di Soverato

[box type=”info”] La redazione[/box]

la morte di Brigitte il giorno dopo

Montepaone si è svegliata incredula e sgomenta,l’improvvisa morte di Brigitte Abend,tedesca e residente da molti anni a Montepaone centro storico,una morte assurda la sua,sembrerebbe che dalle prime ricostruzioni dei fatti Brigitte si sia allontanata da casa in stato confusionale per dirigersi in una zona alquanto impervia che costeggia la montagna montepaonese accanto al fiume Grizzo,e facilmente perdendo l’equilibrio abbia sbattuto la testa sul costone della montagna finendo poi metri più sotto nel letto del fiume,morendo sul colpo,complesse le ricerche che hanno visto impegnati oltre che le forze dell’ordine decine di amici e volontari,fino al triste ritrovamento,ma anche le fasi di recupero della salma sono state molto complesse e articolate,l’asperità dei luoghi,gli alberi secolari hanno reso difficile l’uso dell’elicottero dei carabinieri prima e dei vigili del fuoco dopo,ed oggi in piazza a Montepaone lido,nel luogo dove per anni Brigitte,il marito Piero e i figli hanno gestito la storica,unica e indimenticabile birreria “La Botte”un grande lenzuolo bianco campeggia con scritto “Ciao Brigitte”,del resto la storia montepaonese  passa anche da qui,chi non ricorda il suo accento tedesco misto al dialetto,o ancora la sua superba insalata di pollo?E come dimenticare il suo sorriso? Montepaone non dimentica,e tutta la comunità si è stretta nel dolore,anche il sindaco Franco Froio ha avuto parole di vicinanza alla famiglia per la grande perdita ,ora si attendono i risultati della autopsia per stabilire la data dei funerali che si terranno presso la chiesa matrice dell’Immacolata a Montepaone centro storico,quello sarà il momento in cui tutta Montepaone e i suoi tanti amici si stringeranno al dolore della famiglia.

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

SCOMPARSA A MONTEPAONE SUPERIORE

Da stamattina non si hanno notizie della signora Abend Brigitte (in foto), residente a Montepaone.
La signora è scomparsa intorno alle ore 10:00 dall’abitazione in Montepaone Superiore. Sarebbe stata avvistata in Montepaone  Superiore alle ore 10:10 lungo la via Regina Margherita, mentre proseguiva in direzione di Montepaone Lido in apparente stato confusionale.
La donna, di circa 50 anni, alta cm.175 circa, capelli castani come da fotografia con meches di colore biondo;  segni particolari: nei sul sopracciglio sinistro e tatuaggio alla caviglia del piede destro, indossava una canottiera marrone e gialla a strisce orizzontali, pinocchietti di colore scuro, calzava scarpe di colore bianco del tipo “ballerine”.

Chiunque l’avesse vista o avesse qualche informazione a riguardo è pregato di contattare i Carabinieri.

 

[box type=”info”] la redazione[/box]

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