bimba disabile non va a scuola. La replica del Sindaco

Si accendono i riflettori su Gagliato,piccolo centro del soveratese,una bambina di origini curde,non può frequentare la scuola perché ha gravi problemi di deambulazione e anche uscire di casa gli viene impedito dalla mancanza di una elettroscala che la scenda fino al piano terreno,di questo si era lamentata la famiglia  Kara,chiedono al sindaco Francesco Fodaro di prendere seri e urgenti provvedimenti,ora risponde il sindaco Fodaro,”Intanto mi scuso pubblicamente con la famiglia Kara per il tono e le parole usate in un momento di disappunto, ma spiego le ragioni del mio  sfogo,queste le parole di Fodaro, dopo giorni non facili con varie strumentalizzazioni sulla vicenda (siamo in un periodo delicato), sono caduto in un triste commento che non penso ed è scontato per me definire sbagliato.  Comprendo lo scalpore per le mie parole, ma le cose non sono così semplici come appaiono. “Per spiegare questo,continua Fodaro, torno a molti anni fa per cercare di  far capire meglio la vicenda.In risposta alla lettera del Segretario Generale della Cgil di Catanzaro Giuseppe Valentino. Innanzitutto vorrei spiegare come stanno le cose per non creare equivoci. Nel  1998 quando la famiglia Kara è arrivata nel nostro piccolo paese,continua Fodarocome tanti altri profughi, la popolazione gagliatese li ha accolti e sostenuti,  come tutta la mia famiglia, facendo volontariato nel centro di accoglienza situato nel nostro paese, che è stato uno dei primi a dare la disponibilità nell’accoglierli; inoltre la famiglia Kara è stata ospite gratuitamente a casa mia insieme ad un’altra famiglia con bambini, questo finché non gli è stata assegnata una casa popolare(a quel tempo io non ero ancora sindaco).Questo non per rinfacciare alcunché,continua Fodaro, ma per spiegare che sono stato per loro fin dall’inizio una persona amica e per questo non capisco quest’atteggiamento ostile nei miei confronti, nonostante io abbia spiegato le mie ragioni e offerto sempre loro  il mio aiuto privilegiando il dialogo.”Per ciò che riguarda la casa popolare che occupano, hanno scelto fin dall’inizio la casa al secondo piano,ho riproposto loro un appartamento al pianterreno ma l’offerta non ha tutt’oggi avuto riscontri positivi, in più sono morosi da 7 anni e nonostante ciò non ho provveduto allo sfratto come invece sarebbe per legge, questo sempre per venire loro incontro. “Per lo scuolabus ho spiegato più volte loro che non avendo i fondi per provvedere nell’immediato al riguardo e avere il tempo di chiedere aiuto a tutte le istituzioni competenti, avrei dato loro un contributo economico come ribadito anche per lettera. Nel frattempo mi sono rivolto al ministro dell’integrazione Kyenge, al ministro dell’istruzione Carrozza e alla Regione Calabria, oltre che a numerose associazioni per l’accompagnamento dei disabili, ma richiedono cifre esorbitanti per cui non ho, ripeto, le risorse sufficienti. Ad oggi,continua Fodaro, non ho avuto ancora nessuna risposta, di tutto questo la famiglia Kara è stata informata, mentre invece sembra che da me abbiano ricevuto sempre e solo porte in faccia.Per quale motivo non dovrei provvedere al bisogno di una bambina disabile se avessi le risorse? Forse ce ne ricavo qualcosa? Ho fatto tutti i passi che mi competono, ma non sono un supereroe, se mi sono alterato è perché vorrei che invece di attaccarci, collaborassimo già da oggi nel trovare una soluzione al problema. “Vi assicuro che,continua Fodaro, vorrei avere risorse sufficienti in primo luogo per dare alla bambina l’aiuto di cui ha bisogno e che merita, ma le vorrei avere anche per tutti i miei concittadini, per offrire loro sempre il meglio che cerco comunque di garantire come un buon padre di famiglia.”Ho spiegato più volte le mie ragioni e capisco le loro, ma fare muro contro muro, non risolverà certo nulla, lo so non è facile capire queste dinamiche (nemmeno io le capisco e devo farci i conti ogni giorno) ma il mio è un paesino di 500 anime più o meno, non possiedo risorse sufficienti per far fronte ad una simile spesa, mi rammarico per questo e non cerco facili consensi, attaccare me e il comune è facile,ma la famiglia Kara è sola, come lo siamo noi senza aiuti dalle istituzioni, continua Fodaro,per questo preferirei far fronte comune invece di perdere tempo nell’attaccarci a colpi di lettere,reclami e articoli di giornale. E’ mia premura tutelarli e avendo scelto di fare il sindaco affronto i problemi a cui ogni sindaco italiano, soprattutto oggi, deve far fronte con poche risorse e quasi  nessun aiuto dallo stato.Ho cercato sempre di gestire la cosa pubblica nel migliore dei modi e nella massima trasparenza, chi mi conosce lo sa e riparto da ciò per continuare a farlo.Chiudo con il rinnovare il mio impegno affinché Berivan torni a scuola, spero che si possa dialogare per trovare una soluzione e mi batterò affinché ciò avvenga. Continuerò,conclude il sindaco di Gagliato Francesco Fodaro, a chiedere aiuto alle istituzioni per porre fine a questa triste vicenda , poiché non è mia intenzione e non lo è mai stata, abbandonare questa bambina.”

[box type=”info”] Gianni Romano[/box]

Torre di Ruggiero – incontro tra cittadini,amministratori ,progettisti e provincia per il ponte sul fiume Bruca.

Nella sala consiliare dello storico palazzo Martelli a Torre di Ruggiero,si è tenuto un partecipato incontro tra cittadini,amministratori dei comuni di Torre di Ruggiero con il sindaco Giuseppe Pitaro,Gabriele Raimondo responsabile protezione civile di Torre di Ruggiero ,e assessori,amministratori del comune di Cardinale con il sindaco Pino Marra,per la provincia di Catanzaro il responsabile viabilità Floriano Siniscalco,e Alfonso Squillacioti progettista del nuovo  ponte sul fiume Bruca,questo ponte era stato danneggiato e chiuso al traffico veicolare e pedonale a causa delle forti piogge del novembre dello scorso anno,interdetto il traffico,da subito i sindaci di Torre di Ruggiero e quello di Cardinale comuni contermini si erano messi subito all’opera chiamando la provincia,che aveva risposto presente da subito con una visita sui luoghi,ora in questa affollata  aula,sede consiliare del comune di Torre di Ruggiero, il sindaco Giuseppe Pitaro ha ripercorso tutto l’iter successo,”a causa di questi danni,con il collasso delle parti laterali del ponte sul fiume Bruca,abbiamo rinvenuto diceva Pitaro,sotto,un altro ponte costruito nei primi del novecento tutto in mattoni con uno splendido arco a vista,ringrazio  il commissario Wanda Ferro diceva Pitaro per essersi messa subito a disposizione  per  porre la parola  fine ad un isolamento importante che di fatto ad oggi divide in due questi paesi,attività commerciali,studenti,residenti e anziani soffrono di questo,rimarcava Pitaro,per un ponte all’ingresso del nostro paese e ad un passo dallo svincolo della trasversale delle serre.”Dello stesso tenore l’intervento del sindaco di Cardinale Pino Marra”il nostro impegno oggi è comune con quello di Torre di Ruggiero,il progetto è pronto,e sono stati rispettati i tempi  per dare risposte alle nostre due comunità  che a causa di una criticità che mette in ginocchio questo territorio,”per Floriano Siniscalco responsabile dell’ente provincia di Catanzaro,per il settore viabilità del soveratese,”il progetto è pronto,e i fondi necessari alla ricostruzione del ponte sono stati individuati,per un costo totale di duecentomila euro,diceva Siniscalco,noi come provincia abbiamo dovuto gestire molte emergenze legate alla criticità del territorio,un danno quello del ponte Bruca alquanto anomalo,e si è rilevato molto più complesso dovendo prevedere l’allargamento della sede stradale,ma un intervento poco invasivo diceva Siniscalco e per fortuna senza dovere aspettare permessi e pareri dell’autorità di bacino,i parametri sono idonei e a breve cominceranno i lavori.”Prendeva poi la parola l’ingegnere e progettista dell’opera Alfonso Squillacioti e, grazie all’ausilio di un proiettore si  rendeva  edotta la cittadinanza di come verrà costruito e messo finalmente in sicurezza questo sito,alla fine Siniscalco e Squillacioti hanno avuto modo di rispondere ai naturali quesiti posti dai cittadini preoccupati per questo isolamento,che si spera ultimato il ponte in tempi certi,finisca rendendo così nuovamente fruibile l’accesso tra i due comuni contermini.

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

bimba disabile non va a scuola. La madre: “Mancano rampe e pulmino attrezzato”

Una famiglia di origini curde che risiede da tempo a Gagliato,lamenta il fatto che alla figlia  di tredici anni viene impedito di potere andare a scuola da Gagliato a Chiaravalle centrale,perché a loro dire l’autobus preposto dal comune a questi trasferimento è privo della pedana mobile, cosa queste che impedisce alla bambina che ha seri problemi di deambulazione di potersi muovere in sicurezza,giorni e giorni per la bambina senza che possa esercitare un suo sacrosanto diritto,andare a scuola in una fascia di età in cui l’istruzione è obbligatoria e garantita per la sua giovane età. E La Cgil, per conto dei signori Huseyin Kara e sua moglie Gulseren, residenti nel comune di Gagliato, invita il Sindaco  Francesco Fodaro,a prendere seri ed imminenti provvedimenti al fine di risolvere un’assurda situazione nella quale è costretta la famiglia Kara. I signori Kara, spiega il sindacato, sono genitori di un bambina di 13 anni, Berivan, affetta da grave handicap, iscritta all’Istituto Comprensivo Statale di Chiaravalle Centrale. Nonostante i ripetuti solleciti che la famiglia – in via verbale ed infine tramite lettera di un Legale convenzionato alla CGIL – ha rivolto al Comune di Gagliato, alla giovane Berivan viene impedito, per gravi inadempienze da parte dell’amministrazione comunale, di frequentare le lezioni regolarmente. Di fatti, seppur il servizio di trasporto degli alunni è stato affidato a terzi, l’amministrazione comunale non ha tenuto conto dell’esigenza di individuare un’azienda che abbia in dotazione un automezzo omologato per il trasporto dei disabili. Ci pare – dice Cgil – a questo punto superfluo, ribadire, che l’atteggiamento dell’amministrazione comunale, in presenza di diverse segnalazioni da parte dell’Istituto Comprensivo dove Berivan è iscritta e della stessa famiglia, nega alla ragazza il diritto all’istruzione ed alla propria formazione scolastica ed umana. La Cgil invita il Sindaco ed i rappresentanti delle Istituzioni, , ad attivarsi con ogni mezzo per garantire a Berivan un adeguato servizio di trasporto che le permetta di frequentare, come garantito agli altri alunni, la scuola dove è iscritta”.

[box type=”info”] Gianni Romano[/box]

al piccolo teatro d’arte,lo spettacolo delle marionette

Un evento atteso dai bambini per lo spettacolo del  teatro delle marionette che si è tenuto presso il piccolo teatro d’arte di Montepaone lido,uno spettacolo che ha divertito grandi e piccini,e che riproposto la favola di Collodi”Pinocchio”,i burattini con la sapiente voce narrante ha entusiasmato i piccoli presenti che hanno sottolineato il loro gradimento con continui applausi. Geppetto,Pinocchio,il gatto e la volpe,Mangiafuoco,la balena e la fata turchina il grillo parlante per una favola quanto mai attuale ,questo rientra nelle manifestazioni che il piccolo teatro d’arte del presidente Edoardo Servello ha messo in cartellone,proprio per abbracciare tutte le fasce di età. Il teatro italiano  delle marionette,nasce a Milano nel 1930 dalla famiglia Pellegrini e tramandato di generazione in generazione  grazie alla passione e all’amore nutriti verso i burattini e marionette. IL teatro, fin dalle prime esibizioni, riscuoteva notevoli consensi, sia dai grandi che dai più piccini, fino a portare ad esibirsi in numerose manifestazioni. Il teatro e l’esiguo numero di persone addette al movimento dei personaggi hanno permesso di intermediare fra il burattino, comandato da sole tre dita, e la marionetta, comandata da aste e fili, creando un nuovo personaggio comandato da fili e dita. Grazie a questa invenzione, i grandi potranno fare un salto indietro nel tempo, tuffandosi insieme ai bambini nel mondo incantato delle fiabe . Alla fine della rappresentazione un ospite a sorpresa Peppa Pig che ha fatto letteralmente impazzire i tanti presenti.

[box type=”info”] Gianni Romano[/box]

presentazione libro "Naufragio alla vita"

Si è tenuto giovedì 13 febbraio alle 18.30, presso la sala consiliare del Comune  in piazza   San Francesco di Paola a Montepaone lido,la presentazione del  libro di poesie “Naufragio alla vita” edito da  Rubbettino  a cura della scrittrice Daniela Rabia. Ha introdotto il testo il vicesindaco avv. Giuseppe Macrì, con la moderazione del giornalista Nunzio Lacquaniti. L’attore Sandro De Luca ha letto alcuni componimenti dell’autrice. L’incontro volto alla divulgazione del messaggio poetico “Oggi più che mai -afferma Daniela Rabia-la nostra terra ha bisogno di riscoprire la bellezza e l’armonia e la poesia può essere strumento efficace a tal fine. La poesia può e deve avere una funzione sociale oltre che etica e terapeutica-continua la poetessa. Naufragio alla vita raccoglie le ispirazioni, gli spunti emozionali e le sfumature della vita di un’anima.”La vita non è cercare, la vita non è conquistare con rabbia volgare le cose, la gente;la vita è per me trasvolare, soffiare nel pulviscolo inafferrabile di sogni, illusioni, paure, tormenti e di ciò che è e che non è desiderabile”; in questi versi di un brano della silloge si esemplifica la weltanshaung del poeta. E in essa si intravedono i toni ora di un pessimismo cupo “e all’albeggiare di un nuovo giorno soffrire, soffrire nel perire del divenire, un divenire che diviene certezza della sua scontatezza indelebile e impalpabile ancòr pure a questa leggerissima e molleggevole brezza”, ora di una rassegnata consolazione nell’abbandono ai ricordi “ Mi resta la visione di un’immagine fissa, lucente, irriflessa nella memoria che scorre”, ora di una definitiva presa d’atto della condizione esistenziale dell’uomo e della sua finitudine “Ma un’eco sottile rimanda sospiri di tenui respiri l’immenso gli viene negato la terra a sé il tiene saldamente legato” ed infine un approdo a una religiosa risposta al senso delle cose “E’ una Croce che devo portare ed è questo che non osi cercare…”Al termine dell’incontro la scrittrice Ippolita Luzzo ha letto una propria recensione dell’opera.

[box type=”info”] a cura di Gianni Romano[/box]

AVIS Montepaone – Montauro 303 associati in un anno da record

L’ AVIS di Montepaone -Montauro chiude il 2013 con un bilancio notevole e mai raggiunto sin ora, con 303 associati suddivisi in 206 uomini e 97 donne dei quali 4 soci collaboratori, 13 cancellati e 9 new entry. Sono state realizzate al 31 dicembre 2013 n°9 donazioni in   Montepaone Lido e n° 4 in Montauro. Le donazioni hanno raggiunto le 547 unità di sangue intero a fronte delle 538 del 2012, Si evidenzia la crescita nel periodo 2009 al 2013, sono state raccolte n°2294 unità di sangue intero. Tutte le altre statistiche verranno esposte durante l’assemblea annuale in programma il 15 febbraio ore 16 presso la sala convegni della delegazione municipale di Montepaone Lido. Il risultato è frutto dall’impegno, della passione e della dedizione di ogni membro del direttivo, dei collaboratori, dei giovani AVIS ma soprattutto di ogni socio donatore. In 13 anni l’AVIS di Montepaone   è cresciuta e si è distinta per le molteplici attività svolte. Si è occupata della promozione e della sensibilizzazione al dono del sangue, sostenendo così chiunque ne avesse bisogno in modo anonimo, volontario e gratuito; ha garantito alla comunità l’autosufficienza di sangue e dei suoi componenti,  plasma e piastrine; ha permesso un controllo periodico e costante dello stato di salute dei donatori; ha  organizzato convegni e campagne volte ad informare la cittadinanza su ogni forma di donazione; ha intrapreso un percorso di collaborazione con le associazioni di volontariato e sportive del nostro comprensorio e in ultimo anche la promozione del territorio. Il presidente Salvatore Iannelli afferma “L’Avis è una associazione sempre giovane, al servizio indiscusso della collettività che opera con passione sconvolgente, che intrattiene forti legami con le istituzioni ad ogni livello. Il bilancio dell’Avis non può essere espresso in numeri ma in donazioni e generosità. Ogni donatore è un patrimonio della nostra comunità, è un custode anonimo del prossimo che vede la donazione del sangue come una responsabilità, una vocazione. I donatori di sangue corrono in solitario alle chiamate di emergenza donando speranza a tante persone senza mai vederle in viso. Un sentito grazie va a tutto il direttivo, al direttore sanitario dr. Ritrovato, infermieri professionali  ai sostenitori, ai collaboratori e a tutti i donatori che contribuiscono a rendere grande la nostra associazione.”

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

completamente distrutto lo stabilimento balneare “Percival Beach”

Un imprenditore in ginocchio, Roberto Sestito consigliere del comune di Montepaone. Ha subito una grave perdita economica a causa della grande mareggiata forza dieci ,che si è abbattuta sulle coste del soveratese, e che ha colpito il litorale di Montepaone lido con onde alte anche dieci metri. Il suo  stabilimento  balneare “Percival Beach” situato in località Casinello, una zona residenziale della costa, è stato letteralmente strappato via dalla forza del mare. Uno stabilimento già in passato oggetto di distruzioni, una prima volta sempre il mare, ricostruito e dato alle fiamme per ben due volte da atti intimidatori, ricostruito per la quarta volta, con caparbietà da questo giovane imprenditore,ora ancora una volta il mare fa la voce grossa e lo colpisce nuovamente. L’imprenditore  che da servizi nel settore turistico -balneare, è titolare di un altro stabilimento balneare il “Mediterraneo” situato sul lungomare di località Calalunga nel comune di Montauro ed anche qui ha subito ingenti danni. Ma la  preoccupazione maggiore per  Sestito è che nella mareggiata ha perso tutto quello che era presente al Percival Beach, cucine, forni, attrezzature da cucina e da sala, griglie e frigoriferi, la macchina del caffè, utensili e mobili, tavoli e sedie, ombrelloni e sdraio, pattino e barche. Tutto distrutto e portato via dalla forza del mare, niente si è salvato dalla furia distruttrice del mare. Ora si spera che dopo la conta dei danni il comune di Montepaone ma anche gli enti preposti diano una mano a chi, come Roberto Sestito investe risorse economiche e professionalità per migliorare l’offerta turistica calabrese.

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un traliccio per l’alta tensione in pieno centro abitato

La sua figura minacciosa guarda tutti dall’alto,e come una spada di Damocle pende sulla testa di molti residenti tra via Marco Claudio Marcello e via Gioberti,in pieno centro abitato a Montepaone lido,un traliccio dell’alta tensione con 150 mila volts e un rumore continuo che invita i passanti e i residenti a guardare in su,”sembra di abitare vicino ad una grande friggitrice”dice un residente,un rumore che il silenzio della notte amplifica,qualcuno si chiede se non ci possano essere danni causate dalla vicinanza del traliccio Enel con i cavi che giganteggiano anche accanto alle case abitate,un disagio continuo e si chiede da più parti se chi di dovere esegua delle valutazioni sul caso. Nell’ambito dei rischi ambientali per la salute, l’esposizione a campi elettromagnetici è sicuramente tra i temi più discussi e controversi. La variabilità delle posizioni tecniche che vengono assunte sull’argomento, il moltiplicarsi nel territorio delle fonti generanti campi, la natura stessa dell’inquinante(non visibile, non palpabile…) generano nella popolazione gli atteggiamenti più disparati, che vanno dalla superficialità noncurante in nome dello “sviluppo  sempre e comunque” al terrore ideologico della “opzione zero sempre e comunque”.Sicuramente, è un tema dove si registra una evidente, forte divaricazione tra la percezione della gravità del rischio da parte della popolazione  e la stima dello stesso da parte del mondo scientifico, pur con le differenziazioni anche significative in esso esistenti. Proprio partendo da queste considerazioni (il carattere non conclusivo degli studi sugli effetti sulla salute e la forte preoccupazione nell’opinione  pubblica),sarebbe forse il caso che Arpacal e ASP facciano il loro controllo per tranquillizzare una volta per  tutte la popolazione residente.

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Maltempo, si fa la conta dei danni

Un mare in burrasca  e onde alte anche fino a dieci metri ha causato ingenti danni alle strutture balneari di Montepaone e di  Montauro. A Montepaone lido danneggiato seriamente lo stabilimento balneare dei fratelli Lucia, il “Marina Blu”, gravemente danneggiati la sala ristorante, la zona priveè con la pista da discoteca, la zona bar con il mare che ha divelto le serrande e, con le onde che sono arrivate direttamente sulle attrezzature presenti, completamente distrutte invece tutte le attrezzature all’esterno. Gravi i danni causati allo stabilimento balneare “Percival Beach”di località Casinello e di proprietà del consigliere comunale Roberto Sestito. La forza del mare ha distrutto parte della struttura in legno inghiottendo le attrezzature, gli arredi. La potente mareggiata che non si vedeva sullo jonio da molti anni, ha causato danni anche al “Costa Padoga”di località Casinello. Tutto il legname degli stabilimenti distrutti è stato trasportato dalle acque del mare sulla battigia facendo confluirne molto  nel fosso Casinello e nei pressi delle adiacenti abitazioni. E’ stato necessario l’utilizzo di una grossa ruspa per liberare gli accessi di queste abitazioni e per mettere tutta l’area in sicurezza, sul posto il sindaco di Montepaone Franco Froio, l’assessore Felice Siciliano, il responsabile dell’ufficio tecnico Franco Ficchì e il corpo della polizia municipale. Non cambia la situazione a Montauro nella zona marina di località Calalunga, già dalla sera precedente il comune con il vigile urbano Franco Pisano aveva interdetto l’accesso veicolare e pedonale al sottopasso ferroviario e all’alveo del fiume Franco. Notevoli danni  allo stabilimento balneare “Mediterraneo”, distrutta la pedana, gli accessi al mare, le scale, l’attrezzatura presente e le recinzioni, danni anche al lungomare con qualche palma che è stata strappata dalla forza dell’onde e danneggiata, mentre lo stabilimento balneare “Aquamarina”è stato letteralmente strappato dal mare in burrasca e spazzato via dalla furia delle onde,sul posto è rimasta solo l’insegna e una cabina in legno, tutto il resto è andato perduto in fondo al mare. Sul posto presenti , il sindaco di Montauro Pantaleone Procopio, l’assessore Maurizio Sestito, l’ufficio tecnico con Pantaleone Narciso e Pietropaolo Cristofaro, mentre a Caminia di Stalettì, solo molta apprensione per le ville e le case situate vicino alla spiaggia con il mare che  è arrivato a ridosso delle abitazione e creato danni ai parcheggi presenti.

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[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

Stalettì – grande la Festa di San Giovanni Bosco

Si è conclusa con la Celebrazione Eucaristica solenne, la tre giorni di preparazione e di preghiera con la festa in onore di San Giovanni Bosco, il Santo dei giovani e dei bambini dell’Oratorio Cuori Gioiosi. Alla presenza dei bambini della Comunità, don Roberto si è soffermato sulla vita del Santo, sottolineando sempre di più l’educazione e il metodo preventivo veri pilastri della vita adolescenziale e giovanile. Al mondo dei piccoli don Roberto li ha esortati a diventare sempre di più fiaccole accese di fede fin da questa età, ubbidendo ai genitori, vivendo la realtà dell’Oratorio domenicale come punto di riferimento per mettere a disposizione i talenti e i doni spirituali di ognuno per farli fruttificare. Al mondo dei giovani anche loro presenti alla funzione don Roberto li ha esortati con queste parole ,”non fatevi rubare la speranza e la gioia, con la voglia di vivere e di testimoniare l’amore di Dio. Voi siete di Cristo e dovete ogni giorno diventare discepoli, come san Giovanni Bosco che con la sua vita ha fatto si, che i giovani ritrovino la gioia nello stare insieme per condividere i doni di ciascuno per il bene della Comunità. Cari giovani e bambini, voi siete la speranza per le vostre famiglie, per la nostra comunità, per tenere vivo il nostro Oratorio “Cuori Gioiosi”, realtà che ormai è diventata per ciascuno di voi, bella, sana, santa, punto di riferimento e scuola di valori.” Alle famiglie don Roberto ha chiesto la collaborazione  per crescere sempre di più alla scuola del Vangelo. Don Bosco diventa per ciascuno di noi, laici e Sacerdoti figura da imitare ogni giorno, la dove il Signore ci chiama a svolgere la missione che deve essere sana e santa per il bene comune. Rifacendosi infine al testo biblico, precisamente a San Paolo, ha invitato tutti i presenti a Rallegrarsi, stare nella gioia sempre, con il Signore, vivendo da innamorati di Gesù, di Maria e dei Santi. In un mondo quello di oggi, dove la crisi peggiore è quella di identità, sicché l’uomo contemporaneo finisce con l’essere un uomo senza volto preciso, ma con tante facce quante sono le sequenze della sua vita, Don Bosco ci insegna di riconoscere i nostri ruoli, la nostra identità in Cristo, il nostro vero volto che deve essere conforme al volto di Gesù.Oggi la nostra società è brutto quello che dico ma vero, manca di punti di riferimento veri e sani. La Parrocchia afferma don Roberto, deve diventare casa e scuola, con l’oratorio veri punti di riferimento per la crescita dei nostri bambini. Alla fine della Celebrazione Eucaristica, gli animatori cioè gli animacuori dell’oratorio Cuori Gioiosi si sono intrattenuti con canti e tanta gioia, si, perché il cuore deve essere pieno di gioia e lo è quando entra Gesù, Lui la vera gioia.

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

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