Gita a Praia a Mare per gli anziani dell'Umberto I

La gita a Praia a Mare, organizzata dal Centro Servizi al Volontariato della provincia di Catanzaro per gli utenti del centro anziani Umberto I che non avevano preso parte alla prima giornata fuori porta a Reggio Calabria e Scilla, si è consumata in un clima di festa e di grande partecipazione. I trentacinque over 65, accompagnati da quattro volontari – Eugenia Alfieri dell’Anteas, Loredana Celia di “Amici con il Cuore”, Rosa Bonanno dell’Auser ed Ignazio, tra quelli più attivi che prestano il proprio servizio all’Umberto I, con il coordinamento del CSV di Catanzaro – hanno fatto visita ad uno dei luoghi più suggestivi del Tirreno cosentino e stretto amicizia con i volontari dell’associazione locale “Teniamoci per mano”. E’ stata proprio Franca Parise, presidente dell’associazione di Praia a Mare, ad accompagnarli sul battello che circumnaviga l’isola di Dino, con relativa visita alla “grotta azzurra” e “del leone”, fino ad arrivare all’arco di San Nicola Arcella, recentemente segnalato per la sua bellezza anche sui quotidiani nazionali. Sul battello, gli allegri visitatori hanno cantato e brindato con le bibite offerte prima di prendere posto al ristorante, in cui, tra un pasto e l’altro, hanno messo in evidenza le loro abilità danzanti assieme ad una comitiva di turisti proveniente da Lecce ed incontrata per caso. Prima di fare ritorno a casa, i più resistenti hanno percorso la lunga ed irta scalinata che porta al santuario della Madonna della Grotta, trovando nella vista panoramica mozzafiato il premio per così tanta fatica.

[box type=”info”]     Ufficio stampa CSV Catanzaro[/box]

Montepaone -Iniziativa su “La Cupeta di Montepaone tra tradizione e commercializzazione”

 “La cupeta di Montepaone. Tra tradizione e commercializzazione”, questo il titolo della manifestazione in linea con le finalità ed i temi di EXPO 2015, tenutasi venerdì 2 ottobre scorso presso palazzo C. Pirrò. L’idea nasce dalla volontà del Gal Serre Calabresi-Alta Locride in partnership con il Comune di Montepaone, coadiuvato dalla Condotta Slow Food di Soverato Versante Jonico e dall’associazione “Ri vivi amo Montepaone”. La finalità della manifestazione è quella di riscoprire e valorizzare un prodotto della tradizione qual è la cupeta e scoprire come trasformare un pezzo di storia gastronomica in una opportunità per il futuro.La manifestazione ha avuto un primo momento di incontro a scuola con gli alunni della scuola media di Montepaone che hanno partecipato ad un laboratorio didattico condotto dai maestri cupetari Bruno Platì e Francesco Castanò, riappropriandosi della lavorazione che appartiene alla storia delle famiglie di questo centro.La giornata conclusiva ha avuto inizio con un laboratorio didattico che ha visto i due maestri cupetari, Bruno Platì e Francesco Castanò, dimostrare ad una ventine di donne iscritte l’antica arte di preparare questo nobile confetto. Tra le donne che hanno partecipato anche Daniela Mancini, produttrice di miele di Amaroni e responsabile della fattoria didattica ormai nota a tante scuole dell’intera regione.Successivamente, presso la sala consiliare, si è tenuto il convegno. Al tavolo dei relatori il sindaco di Montepaone, Mario Migliarese, si è detto contento della manifestazione e della larga partecipazione e si è impegnato a sostenere iniziative private finalizzate alla produzione ed alla commercializzazione della cupeta, prodotta da sempre con ingredienti semplici quali i semi di sesamo, il miele, il mosto cotto, le mandorle e la buccia di agrumi. La dottoressa Marisa Gigliotti, responsabile per Slow Food Calabria del progetto “Comunità dell’Appenino” e fondatrice della condotta Slow Food Soverato Versante Jonico ed il fiduciario della stessa condotta, il dottor Luigi Tropeano, da sempre vicini ai cupetari per sostenerli nel loro impegno, hanno sollevato la questione della coltivazione del sesamo in loco, descrivendo l’attuale situazione di mercato di questi preziosi semi che non vengono prodotti in Calabria malgrado le favorevolissime condizioni atmosferiche e descrivendo le opportunità che ne deriverebbero nel farlo.Idea subito raccolta dall’A.C. Riviviamo Montepaone e declinata nell’ottica di recupero e rivalutazione dei terreni incolti di Montepaone Superiore, luogo tradizionalmente e storicamente legato al nome della cupeta ed alla sua sapiente lavorazione artigianale.Marianna Migliano, presidente dell’Associazioni “Ri vivi amo Montepaone”, ha raccontato la storia di questa antica tradizione montepaonese, ricordando gli usi e le famiglie che spiccarono su questo territorio nel rinnovarla di generazione in generazione, fino ad arrivare ai nostri giorni.Gli interventi tecnici del dott. Francesco Santopolo sugli aspetti agronomici degli ingredienti ed il reinserimento del sesamo nella coltivazione e della professoressa Maria Teresa Russo (UNIRC dipartimento di Agraria – laboratorio di chimica degli alimenti) che ha presentato i risultati dello studio preliminare sugli aspetti compositivi della cupeta, hanno dimostrato la reale potenzialità della coltivazione del sesamo e le caratteristiche nutrizionali ed energetiche della cupeta.In conclusione, Wanda Chiodo, consulente di marketing e comunicazione, ha descritto il potenziale percorso di creazione di un brand legato alla tradizione enogastronomica al tempo di EXPO e di quanto, realtà nate da sani principi di collaborazione condivisi da una intera comunità, possano emergere con successo creando un ottimo prodotto capace di “coltivare futuro”.Si aprono nuove prospettive : dopo anni di oblio l’associazione Riviviamo Montepaone si è attivata da alcuni anni sul territorio con tante manifestazioni per la promozione della cupeta. Entrambe le associazioni si impegneranno a sostenere attivamente l’idea imprenditoriale per agevolare la produzione della cupeta con l’apertura di un laboratorio nel centro storico e per lavorare ad un disciplinare con la caratterizzazione degli ingredienti e delle tecniche di produzione a salvaguardia dell’antica ricetta.Nel pomeriggio dolce sosta con la degustazione del caffè e del liquore in abbinamento alla cupeta a cura dell’azienda Caffè Guglielmo.La serata si è conclusa con una degustazione curata egregiamente dalla Condotta Slow Food Soverato Versante Jonico e dall’associazione “Ri vivi amo Montepaone ”.Hanno accompagnato la manifestazione le note di Laura Delli Veneri, Luciano Saia e l’intrattenimento musicale di Giuseppe Castanò.

Gianni Romano

Soverato – bloccato in Francia il treno bianco dei volontari e barellieri per Lourdes

Fermi  con il treno da ventiquattrore, il treno bianco che rientrava dal Santuario di Lourdes con a bordo centinaia di calabresi provenienti da molte province,molti quelli del soveratese, Montauro e Soverato in particolare,chiuso il Santuario per la devastante alluvione che ha causato al momento decine di vittime,molti i disagi per i volontari presenti sul treno,prima fermi in aperta campagna,poi alla stazione ferroviaria di Tolone e poi in tarda serata per proseguire il viaggio di rientro in Calabria via Marsiglia,molto lo spavento per i volontari che hanno assistito in diretta ad una autentica bomba d’acqua che ha causato morti e danni ingentissimi alla Francia.E’ emergenza inondazioni sulla Costa Azzurra in Francia dove si contano finora 13 morti e sei dispersi a causa della tempesta che hanno flagellato la zona tra Nizza, Cannes e Antibes. In poche ore sono caduti 180 mm di pioggia. Il bilancio – provvisorio perché alcune aree non possono essere raggiunte al momento – è delle autorità locali della dipartimento delle Alpi Marittime. Il grosso della tempesta si è diretta a largo, verso l’Italia, e investirà il paese in queste ore: emesso allerta meteo per “fenomeni intensi” soprattutto su Piemonte, Liguria, Toscana e in parte su Emilia Romagna.Cinque “treni bianchi” dell’Unitalsi, con a bordo circa 2.500 italiani reduci da un pellegrinaggio a Lourdes, sono bloccati lungo la linea ferroviaria Francia – Italia a causa dell’alluvione che si è verificata in Costa Azzurra. I pellegrini – tra i quali numerosi malati, alcuni in lettiga – stanno bene, ha riferito  il presidente dell’Unitalsi, Salvatore Pagliuca. Il sud-ovest della Francia è in queste ore flagellato da piogge intense, vere e proprie alluvioni che hanno provocato anche la morte di una donna nei pressi della città di Lourdes.La vittima è stata travolta dall’acqua di piena del fiume Gave di Pau mentre tentava di uscire dalla sua automobile. Il marito, che era con lei, è stato tratto in salvo dai vigili del fuoco. Nella città che ospita il Santuario Mariano i danni sono ingenti, e da due giorni la grotta, dove l’acqua ha superato il metro e mezzo di altezza, è chiusa al pubblico. I pellegrini sono stati trasferiti da Gave di Pau agli hotel delle aree collinari. In totale nella regione sono circa duemila le persone che sono state evacuate, in molti casi con l’aiuto di elicotteri.

[box type=”info”] Gianni Romano[/box]

Cine Sud inaugura la Galleria Fotografica

Una novità assoluta nell’offerta culturale del comprensorio soveratese che  si prepara ad accogliere la sua prima galleria fotografica,   di Cine Sud azienda leader nella vendita di prodotti fotografici e videografici.La nuova realtà, progettata all’interno dello Store completamente rinnovato, mira a creare uno spazio in cui “abitare” la passione della fotografia attraverso una sala esposizioni che ospiterà un ricco cartellone di mostre fotografiche che spazierà dalla presenza degli autori più noti a quelli emergenti. Un’offerta culturale consegnata alla popolazione calabrese che potrà gratuitamente visionare dal vivo le opere che hanno segnato la storia della fotografia e quelle che ambiscono a ritagliarsi un posto di assoluto rispetto nelle avanguardie contemporanee. L’apertura della mostra che sarà ospitata fino al 23 ottobre, avverrà nella giornata di giovedì prossimo alle ore 18.00 alla presenza del primo autore,  il fotografo calabrese Domenico Giampà. Si intitola “Presenze”  il lavoro di Giampà che mutua dall’esperienza biografica del fotografo, l’essenza delle suggestive immagini che raccontano la storia della diaspora del popolo calabrese in cerca di fortuna nelle città del nord Italia, vissuta in prima persona dall’autore.  Il distacco dalla Calabria e il trasferimento a Torino avvenuto negli anni giovanili, sono state per Giampà l’occasione di una crescita professionale e culturale  ma anche  di una forte esperienza umana di solitudine e straniamento all’interno di una città le cui “presenze” vengono immortalate nel grigiore di una prospettiva di estrema solitudine che ha caratterizzato la storia di molti emigrati in cerca di un’opportunità. <<Questo lavoro- spiega l’autore- è stato il primo da me presentato all’interno del circolo fotografico a cui mi ero iscritto subito dopo il mio trasferimento a Torino. Emigrato dalla Calabria in cerca di una strada professionale che sembrava negata ai giovani degli anni ’80, mi ritrovai in una città industriale dell’estremo nord, a sperimentare la solitudine e il grigiore di un ambiente  molto diverso da quello da cui provenivo. Una realtà che, accanto l’emancipazione di un luogo che diveniva multiculturale, accogliendo persone provenienti da altre regioni italiane e da paesi stranieri, si presentava come affannosamente impegnato a difendere la propria identità attraverso l’esclusione di chi, sentito come “altro da sé” veniva accolto ma diversamente “catalogato”. Ricordo ad esempio che nel circolo fotografico, in cui mi ero presentato, “la società fotografica subalpina”,  vi erano due possibilità di ingresso, una attraverso una tessera di “socio ordinario” riservata esclusivamente ai torinesi e una di “amico” concessa ai meridionali. Fu il primo di diversi turbamenti racchiusi nei sentimenti che hanno dato vita alle fotografie che ho deciso di esporre a distanza di anni , dopo il mio rientro in Calabria. Chi guarderà quelle foto non troverà quello che sono ma quello che, in un periodo particolare della mia vita, sono stato. Le foto sono state realizzate con una Yashica manuale che al tempo strideva con le costose attrezzature degli altri iscritti al circolo fotografico; l’avevo comprata con il secondo stipendio guadagnato. Avevo deciso di realizzare un lavoro, al tempo considerato d’avanguardia,  partendo da un tema che ha poi dato vita alle foto che saranno ora esposte>>.Una “street experience” quella di Giampà in una storia senza tempo che lascia lo spettatore sospeso in una riflessione fatta di silenzi e spazi indefiniti.<<Con le foto di Domenico Giampà – spiega il responsabile di Cine Sud Francesco Mazza- inaugureremo uno spazio che ritenevo indispensabile consegnare agli appassionati di fotografia del territorio. Una sala mostra dove troverà posto anche la sala destinata alla formazione fotografica in cui saranno organizzati workshop, eventi culturali e gli incontri con gli autori noti e meno noti del settore. L’amico Domenico Giampà è uno di quegli autori poco conosciuti ma di grande valore artistico e umano a cui ho deciso di dare spazio per consentire ad un vasto pubblico di poter godere della sua personale esperienza, quella di un emigrante appassionato di fotografia.  I lavori esposti nella nuova Galleria fanno parte di quelle opere capaci di entrare in empatia con l’osservatore senza bisogno di essere accompagnate da informazioni legate al periodo in cui  le foto sono state scattate né alle ambientazioni ritratte. Nel guardarle è facile il ricorso alla memoria dei silenzi di Così ridevano di Gianni Amelio,  delle strofe  delle crude poesie del pittore Enotrio Pugliese o , ancora,  della Calabria mitizzata Di Corrado Alvaro e del suo Rinaldo Diacono nel romanzo Mastrangelina. Protagoniste dell’esposizione di Giampà saranno  le figure umane, sempre presenti e spesso indistinte, gli spazi silenti e indefiniti, la luce tersa ma mai protagonista in una serie di fotogrammi in bianco e nero che non vogliono raccontare ma vogliono far riflettere,  offrendo spunti di univoca interpretazione: l’emigrante, se torna, non torna mai completamente, un pezzo di sè rimarrà per sempre nella terra che lo ha ospitato>>.

Cine Sud

L'allattamento materno, non solo relazione di nutrimento

Tanti e diversi gli eventi che stanno dando corpo alla Settimana Mondiale dell’Allattamento Materno (SAM) a Catanzaro e provincia. Su impulso di “Innecesareo Onlus” e dell’associazione “Acquamarina” – in collaborazione con il Centro Servizi al Volontariato della provincia di Catanzaro, “NaturalmenteMamme”, “L’acchiappasogni”, “Comitato Donna Nascita”, “Il respiro della vita”, la cooperativa “Tabit” ed “Assoagry”, e col patrocinio dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese- Ciaccio”, dell’Asp, della Provincia e del Comune di Catanzaro – già da sabato scorso le ostetriche e le volontarie hanno dato accoglienza a mamme e bambini in coloratissimi stand al Parco della Biodiversità (ma anche sul lungomare di Catanzaro Lido). Mentre le mamme trovavano nell’ostetrica Licia Aquino, affiancata da giovani studentesse di ostetricia e volontarie, la persona più indicata per ottenere le risposte alle mille domande che affollano la mente di una donna che vive lo stato di gravidanza o la maternità, i bambini venivano invece attirati dalle musiche e dai colori del Baby Sensory, l’esperienza sensoriale concepita appositamente per la crescita dei più piccoli. Sia Luana Colicchia del Baby Sensory, che Alessandra Mungo, educatrice esperta di massaggi infantili, hanno fornito una dimostrazione pratica dell’importanza del contatto, che serve nella stimolazione sensoriale ma anche nella prevenzione del dolore, che con la suzione può dipanarsi intorno alla mandibola. Trattasi, del resto, del contatto madre-figlio che l’esperienza dell’allattamento aiuta a rafforzare, e che a volte le stesse mamme, troppo concentrate sul parto, ignorano. “L’allattamento al seno è fondamentale per la crescita ottimale del bambino, che dal latte materno ricava tutti i nutrienti di cui ha bisogno, ma spesso sono le stesse donne a non saperlo – ha dichiarato infatti Licia Aquino – Le mamme, in realtà, al momento delle dimissioni dall’ospedale dopo il parto vengono lasciate sole, e spesso abbandonate alle proprie insicurezze. E’ tempo che vengano informate su quelli che sono gli innumerevoli vantaggi derivanti dall’allattamento, almeno fino ai primi sei mesi di vita, e che non si esauriscono solo al semplice nutrimento”. E l’insicurezza della mamme aumenta al momento in cui il pediatra consiglia di integrare con il latte artificiale: è proprio da lì che la funzione dell’allattamento comincia ad incrinarsi, ed è proprio lì che occorre intervenire. La SAM 2015, che si svolge a Catanzaro per la prima volta, si articola in maniera tale da prevedere punti informativi, incontri con le ostetriche sui tempi di conciliazione tra l’allattamento ed il lavoro (il lunedì alle 17 presso la biblioteca dell’Ospedale Pugliese) e momenti informali con le mamme davanti ad una tazza di thè (mercoledì 7 alle 17 al bar Bausan di Lido).

 

                                                                                                        Ufficio stampa CSV Catanzaro

Comunicato stampa – cinesud

Cine Sud:  nuovi servizi per i soci light card, il passepartout delle iniziative dedicate al mondo della fotografia e della videografia

 Parte il conto alla rovescia per l’inaugurazione della nuova realtà targata Cine Sud che, nei giorni 8-9-10 ottobre, aprirà le porte alla nuova Galleria Fotografica che sarà ospitata al’interno dello Store, completamente ristrutturato, per riorganizzare gli spazi di formazione continua pensati per i fotografi e i videografi professionisti e amatoriali di tutta Italia.Tra le novità pronte ad essere presentate, la nuova possibilità di entrare a far parte del gruppo “Light card” che assocerà gli amanti della fotografia e della videografia all’interno di una realtà ricca di vantaggi economici ma soprattutto di interessanti spunti formativi. <<L’esigenza di associare gli amanti di fotografia all’interno di un gruppo- spiega il responsabile Francesco Mazza- nasce dalla volontà di una migliore organizzazione dei servizi offerti all’interno delle nostre giornate di fotografia che, nel corso degli anni, hanno registrato un numero sempre maggiore di partecipanti. Dinanzi l’apertura di nuovi spazi espositivi e della nuova area dedicata alla formazione, siamo pronti a moltiplicare le giornate sponsorizzate dai più noti marchi del settore e i workshop, gratuiti e a pagamento, che permetteranno di apprendere o affinare le tecniche fotografiche e l’utilizzo dei nuovi strumenti in commercio. Per adattare le nostre proposte alle reali esigenze delle persone alle quali sono rivolte, abbiamo però bisogno di aprire un nuovo spazio di comunicazione in cui gli associati diverranno i veri protagonisti della nuova realtà culturale che ospiterà un fitto cartellone di iniziative>>. Di qui l’idea di una card che permetterà agli associati di essere identificati come destinatari di offerte economiche vantaggiose e di ottenere la priorità nella prova delle attrezzature e nella possibilità di utilizzare la nuova sala mostra (che rimane subordinata all’insindacabile giudizio della commissione tecnica).   Per ottenere la Light card, che parte in via sperimentale con un numero limitato di tessere a disposizione, sarà sufficiente recarsi del nuovo Store Cine Sud nei giorni dell’inaugurazione dell’8-9-10 ottobre e sottoscrivere il modulo di adesione alla Light Card. Dietro il pagamento simbolico di 15 euro, sarà consegnata la tessera socio che darà accesso ai vantaggi di seguito elencati:

  1. Priorità nell’utilizzo delle attrezzature in prova durante le giornate di fotografia sponsorizzate dai più noti marchi
  2. Vantaggi economici nella partecipazione dei workshop programmati nel fitto cartellone che si protrarrà per tutta la stagione invernale
  3. Priorità nell’utilizzo della sala esposizioni
  4. Iscrizione al Blog “Light Card”  in cui saranno presenti in anticipo le proposte promozionali dei prodotti in vendita
  5. Ottenimento dello sconto immediato del 5% nell’acquisto di uno dei testi nella nuova libreria tematica all’interno della sala esposizioni
  6. Ottenimento dello sconto sull’acquisto delle stampe nelle esposizioni
  7. Ottenimento di bonus e premi nell’acquisto delle attrezzature dello Store Cine Sud
  8. Ottenimento dei vantaggi economici nelle realtà convenzionate di tutta Italia

 

 

Cine Sud

Soverato la rai regionale in diretta dall’acquario comunale

Monumento allo spreco di fondi pubblici,oppure prossimo contenitore culturale?Stiamo parlando dell’acquario comunale di Soverato realizzato grazie a fondi pubblici con l’integrazione di fondi comunali,e le telecamere del programma Rai buon giorno regione,in diretta dall’acquario comunale di Soverato,condotta dalla giornalista Emanuele Gemelli la puntata, è stata imperniata sui soldi pubblici spesi,più di tre milioni di euro di cui settecentomila a carico del comune di Soverato con un mutuo ventennale,per un’opera al momento chiusa e inutilizzata. Presenti i tecnici e l’università che avevano sposato un progetto ambizioso,creare e studiare un acquario tra i più grandi dell’intero sud,ma una alluvione nel 2011 aveva danneggiato il tutto impedendo così di finalizzare l’impegno del comune di Soverato,gli ospiti,ognuno nel suo campo e per le loro competenze, hanno dato voce alle tante domande che la gente si pone”,a quando la sua riapertura e se ci sono ancora le condizioni per una sua fruibilità nell’immediato”.Presente anche una delegazione dell’associazione carabinieri di Soverato,il presidente di Anapi pesca Renato Alecci,I tecnici presenti,singolarmente per le proprie competenze hanno dato risposte esaustive,sollecitati da Emanuela Gemelli e dallo studio,ma la parte  politica presente il delegato comunale Emanuele Amoruso ha dato la sua versione,del resto il sindaco Ernesto Alecci aveva già dichiarato che la struttura sarà riaperta in tempi brevi e che le vasche saranno ripopolate e riaperte al pubblico. Ora il grosso immobile è utilizzato per incontri e convegni,facilmente accessibile anche a disabili è situato in pieno centro cittadino,ultimarlo e renderlo nuovamente fruibile è importante non solo per la città di Soverato,ma per un intero comprensorio ad alta vocazione turistica.

[box type=”info”] Gianni Romano[/box]

Gasperina – spostamento mercato settimanale.

In via sperimentale,il sindaco di Gasperina Gregorio Gallello sposta la sede del mercato settimanale,dal piazzale della pace a corso Mazzini, vero cuore pulsante della cittadina jonica,il salotto buono degli abitanti sono insistono attività commerciali,pavimenti in pietra e porfido,panchine in marmo e lampioni in stile completano il tutto,un lungo viale alberato farà da giusto corollario alla vendita. Con questo spostamento si intende concentrare le attività commerciali permettendo una maggiore fruibilità anche alle persone anziane,situata in pieno centro questa via centro e cuore del passeggio gasperinese,ora torna ab origine,il mercato dove era allocato molti anni fa,istituiti i necessari divieti di transito alle autovetture con apposita segnaletica e ordinanza sindacale,ora il mercato settimanale torna in centro,e il salotto buono della cittadina risulterà ancora più frequentato.

[box type=”info”] Gianni Romano[/box]

Montepaone la cupeta di Montepaone,tra tradizione e commercializzazione ,i bambini in laboratorio

Interessante progetto per la valorizzazione della Cupeta di Montepaone,gli alunni dell’istituto comprensivo,del laboratorio didattico unitamente ai loro docenti,”Don Mario Squillace” di Montepaone, grazie alla presenza,dell’amministrazione comunale di Montepaone con l’ass. MariaAssunta Fiorentino,e il consigliere Tiziana Tuccio, dei mastri cupetari,Bruno Platì e Francesco Castanò hanno ammirato dal vivo partecipando poi alle fase finali alla creazione del famoso dolce tipico montepaonese,questo grazie al Gal serre calabresi alta locride,nell’ambito delle azioni del PSL Terrae Nostrae” del presidente Renato Puntieri,della fiduciaria condotta Slow Food Soverato Marisa Giglioti,di Anna Migliano presidente  associazione “Ri..Vivi.Amo Montepaone”e della scuole del comprensivo,la Cupeta come mezzo di conoscenza di un territorio attraverso la scoperta di saperi e sapori che non vanno assolutamente persi,gli alunni hanno assistito interagendo con i mastri cupetari alla creazione del dolce tipico,un insieme di colori e di sapori,il miele,la mandorla,il sesamo tutto uniti da abili mani per confezionare poi un prodotto invidiato da molti. Allo scopo molto esaustiva come sempre Marisa Gigliotti amante e profonda conoscitrice delle materie prime di un territorio certamente da valorizzare e di Anna Migliano che ha dichiarato,”Riprende il cammino mai interrotto della valorizzazione della cupeta di Montepaone. La condotta slow food Soverato versante Jonico e l associazione riviviamo Montepaone supportano l evento promosso dal comune di Montepaone e dal gal serre calabresi . Due giorni di laboratori ed incontro con gli esperti per conoscere gli ingredienti , per rimettere in coltura il sesamo , per trovare nuove forme di commercializzazione e soprattutto per sostenere l apertura di laboratori nel centro storico di Montepaone.”

[box type=”info”] Gianni Romano[/box]

Soverato – lo storico Giuseppe Pisano ha parlato dei templari e di Montauro

Si è tenuto, presso la sala consiliare del Comune di San Marco Argentano il convegno dal titolo “Presenze Templari in Calabria” organizzato dall’associazione socio-culturale “Aletheia” che ha visto la partecipazione dello storico soveratese Giuseppe Pisano . I lavori, coordinati da Esperia Piluso, hanno avuto inizio con l’intervento del sindaco Virginia Mariotti la quale ha voluto sottolineare l’importanza di tale tematica che potrebbe riguardare anche San Marco Argentano vista la presenza dell’abbazia della Matina e considerato il fatto che in questo borgo medievale ricco di storia visse per molti anni Boemondo I di Antiochia, uno degli eroi della I Crociata. E’ seguito l’intervento di Emilio Tricanico, presidente dell’associazione culturale “Aletheia”. Tricanico ha voluto elogiare l’impegno di Pisano che quasi da solo conduce, oramai da alcuni anni, una ricerca sulla presenza templare in Calabria, argomento trascurato dai templaristi nazionali e dagli storici locali. Il presidente dell’associazione “Aletheia” inoltre ha espresso il suo auspicio affinchè proseguano questi studi che potrebbero portare al recupero di un importante pezzo di storia calabrese. Successivamente è intervenuto lo studioso locale, Paolo Chiaselotti il quale ha rivelato al folto pubblico presente di avere da tanto tempo avuto il sospetto che nel territorio di San Marco Argentano e dintorni ci possa essere stata una presenza templare e del cosiddetto Ordine di Sion. “Non bisogna dimenticare – ha affermato Chiaselotti – che l’abbazia della Matina (che fu consacrata intorno al 1065 alla presenza di Roberto il Guiscardo e che divenne cistercense nel 1222) ci fu, nel 1092, un papa: Urbano II, il promotore della Prima Crociata; che la chiesa di questa abbazia fu dedicata a Santa Maria e che la relativa cerimonia fu officiata dall’arcivescovo Arnolfo, fondatore, secondo alcuni studiosi, dell’Ordine di Sion; che l’abbazia della Matina ha comunanze architettoniche con l’abbazia di Orval in Belgio, luogo dove si stabilirono nell’XI secolo un gruppo di monaci provenienti dalla Val di Crati al seguito di un certo Ursus (il misterioso principe Orso) e sotto la protezione di Matilde di Toscana (che era anche contessa di Bova); che l’Orso è raffigurato nella cattedrale San Marco Argentano!”. Infine, molto atteso dal pubblico, si è registrato l’intervenuto del professore Pisano, autore di alcuni testi e documentari che trattano della possibile presenza templare in Calabria. Pisano ha affermato che “è davvero assurdo notare che nelle tante opere sui Templari in Italia non viene mai menzionata la Calabria, al massimo se ne fa qualche brevissimo cenno, e ciò è soltanto il risultato di un’ingiusta sottovalutazione culturale che dura da troppo tempo. Se è vero che la documentazione riguardante la presenza templare in Calabria è piuttosto scarsa è anche vero che numerose sono le tracce templari rilevabili in alcuni edifici e quelle conservateci dall’onomastica e dalla toponomastica. Se molta documentazione non c’è è perchè si è provveduto a farla sparire da quando i beni dei Templari sono passati ad altre gestioni. E non si dimentichi che, ad esempio, dopo la drammatica sospensione dell’Ordine dei Templari avvenuta nel 1312, una bolla di papa Giovanni XXII del 1318 e un successivo decreto del 1345 ordinavano persino di rimuovere o scalpellare tutte le croci templari. Si doveva cancellare quindi qualsiasi memoria dei Templari ed è per questo che ci troviamo in difficoltà a ricostruire la storia Templare, nello specifico in Calabria”. “Tuttavia – ha aggiunto Pisano – non si è potuto però far sparire due lettere papali, oggi conservate presso l’archivio vaticano, che danno prova che i Templari erano presenti in Calabria e possedevano diverse chiese. La prima, risalente al 1178, riguarda Alessandro III il quale scriveva ai prelati di Puglia e Calabria affinchè non esigessero dai Templari la quarta dei beni che venivano loro lasciati; la seconda lettera, datata 1191, riguarda invece Celestino III, il quale raccomandava ai prelati e altri ecclesiastici di Puglia, Calabria e Sicilia di non opporsi alla sepoltura nelle chiese Templari a quelli che l’avevano scelta”. Dunque due inequivocabili documenti che dovrebbero servire da stimolo per affrontare nuove ricerche al fine di ricostruire la storia della presenza in Calabria di questo importante Ordine cavalleresco. Infine sono stati proiettati due documentari inediti realizzati da Pisano riguardanti le realtà di Montauro e di Umbriatico. Numerose sono state e domande dal pubblico visibilmente soddisfatto.

[box type=”info”] a cura di Gianni Romano[/box]

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