>Montepaone – Tombolata in delegazione
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Associazione “La porta del Domani”
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Associazione “La porta del Domani”
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Nell’odierno consiglio comunale di Montepaone,passa all’unanimità l’adozione del piano spiaggia,vero piatto forte del giorno, dopo un lungo iter procedurale che aveva visto bocciato il nuovo piano spiaggia e il suo naturale ritorno al vecchio PSC dopo le osservazioni rilevate in sede di conferenza dei servizi che aveva rilevato come sulle presenti aree a rischio idrogeologico R 4 in prossimità dei fiumi Beltrame,Grizzo e Caccavari non potessero diventare aree da destinare ai privati per la realizzazione di strutture balneari,come invece previsto in fase progettuale. Il piano spiaggia dopo il suo naturale percorso era stato esposto in visione, a cura di chi volesse produrre osservazione,finito il tempo delle naturali osservazioni è tornato in aula,e in questa sede consiliare si è discusso sulle osservazioni giunte,quella di Rifondazione comunista,che tra l’altro vista la importanza del punto in trattazione aveva chiesto con lettera al protocollo un consiglio comunale aperto, a firma del segretario Antonio Staglianò e sulla decadenza della concessione a chi avesse perso il titolo di esercizio,l’abolizione di barriere architettoniche,ed il controllo dei prezzi a cura degli organi preposti, si passava poi sulla osservazione presentata dalla ditta Maretur,dalla ditta Pegaso,dalla ditta La Capanna,e dalla ditta lido San Felice sullo spostamento delle aree 13 e 14,presenti un sala numerosi operatori turistici,le osservazioni sono state attentamente vagliate e discusso dal sindaco Massimo Rattà,la minoranza a voce di Giuseppe Macrì ha chiesto una verifica di fatto dello stato delle concessioni,un tema quello del piano spiaggia che ha di fatto coinvolto oltre che soggetti politici anche naturalmente operatori turistici,con la creazione di nuove aree di servizi,dopo articolata discussione,il sindaco Massimo Rattà ricordava che il PIR(piano indirizzo regionale)deve necessariamente fare salve le concessioni esistenti e non è assolutamente previsto lo spostamento di aree a chi ha già in essere una concessione demaniale,questo punto che trattava -esame osservazioni presentate al piano spiaggia comunale e relative contro deduzioni,passava all’unanimità. Si passava quindi all’esame della proposta fornitura energia elettrica,da Enel energia,già contrattizzata con il comune di Montepaone ad un nuovo soggetto. EON – Energia un accordo biennale consentirà all’ente comunale il risparmio di notevoli somme, si registravano gli interventi dei consiglieri Francesco Lucia e Salvatore Mazzotta sulla modalità di contratto e senza che si passa ad una gara pubblica,ma su questo punto il sindaco Massimo Rattà rassicurava i presenti sulla bontà della scelta,questo punto passava all’unanimità. Il quarto ed ultimo punto – approvazione in deroga alle norme del vigente PRG piano di lottizzazione ditta ICNC srl in località”Bricà” e relativa convenzione,in buona sostanza si tratta di realizzare un grande albergo a cinque stelle in un contesto paesaggistico di pregio,una spiaggia lunghissima e bianca farà da naturale cornice alla struttura alberghiera,si deve decidere se autorizzare in deroga al PRG, la costruzione di altri piani in altezza a beneficio della aree ricadenti circostanti,lasciando più aree libere,questo punto anche per visionare l’aspetto tecnico sulla previsione di u nuovo troncone di lungomare oggi al momento non previsto,è stato rinviato.
Articolo di Gianni Romano
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Articolo e foto di Gianni Romano
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da un articolo di Francesco Pitaro in Gazzetta del Sud, Arte, Cultura, Spettacolo, 24 dicembre 2009
Da vent’anni Pino Gullà espone nella chiesa matrice di Montepaone Lido (CZ) le sue artistiche creazioni
Fu San Francesco di Assisi ad allestire il primo presepe. Anzi, il primo presepe vivente: a Greccio nel 1223. L’idea fu ripresa e propagandata in seguito dai francescani, dai domenicani e dai gesuiti, diffondendosi in tutto il mondo cristianizzato. Nel ‘700 napoletano, i nobili facevano addirittura a gara per disporre del presepe più bello. Una tradizione che a Montepaone Lido, nella chiesa parrocchiale, si è venuta consolidando da più di vent’anni grazie all’impegno e alla maestria di Pino Gullà, di professione geometra e funzionario delle Poste, «presepista» per passione, e per devozione. Quello di Pino Gullà è molto di più che un semplice hobby. Il suo è un impegnativo ed elaborato lavoro della durata di quasi due mesi, e che prevede una vera e propria fase di programmazione. Che parte dal momento in cui viene abbozzata la disposizione, la quale nasce e si forma nella sua mente, fin al momento della messa in opera vera e propria. Eccolo, dunque, all’opera, già dalla prima settimana di novembre, coadiuvato da qualche amico volonteroso e soprattutto dal parroco don Bernardo Marascio, che quando le circostanze lo richiedono non disdegna di rimboccarsi le maniche, accudendolo nei lavori manuali. Completato il lavoro di carpenteria, Gullà procede con la creazione dei vari paesaggi. Il materiale prevalentemente utilizzato è il polistirolo espanso. Anche se vengono impiegati anche carta roccia e sughero, legno, muschio, piantine. Tutto quello che si vede è frutto delle sue abili mani. Con pazienza certosina egli ha costruito, pezzo per pezzo, ogni componente del presepe. A cominciare dalla grotta, che raffigura un rudere di un’antica costruzione, dove Giuseppe e Maria trovano riparo nella notte santa. Quei muri corrosi dall’incuria, quell’incerto e fatiscente architrave, le crepe scolpite qua e là dal passare del tempo. Tutto è riprodotto plasticamente da Gullà nei fogli di polistirolo opportunamente forgiato e colorato. Nella paesaggistica rappresentata è possibile ravvisare un certo sincretismo tra il paesaggio tipico della Palestina, con le sue tradizionali case dai muri bianchi e dai tetti a cupola, e quello tipicamente calabrese. Di quest’ultimo vengono messi in risalto quegli elementi architettonici dominanti nell’antica civiltà contadina calabrese: archi, ponti con corrimano costituiti da rami d’alberi, mura in pietra a secco, strade acciottolate in modo incerto e casuale. Non mancano infine quei richiami alla laboriosità familiare di un tempo, come il tanto caro forno a legna che si teneva in casa o alle masserizie che si custodivano appese alle pareti all’interno delle case. Di calabrese, e quindi dal sapore antico, sanno quelle statuine di artigiani che popolavano i rioni dei nostri antichi paesi di Calabria. La novità di quest’anno è che essi, ciabattino e falegname, massaia e boscaiolo, sono semoventi. Conferendo così all’insieme un tocco in più di suggestione. Tutto è curato nei minimi particolari: portali, stipiti, infissi di legno. Sempre in un disegno complessivo che tiene conto alla perfezione di proporzioni e prospettiva.
(Francesco Pitaro in Gazzetta del Sud, Arte, Cultura, Spettacolo, 24 dicembre 2009)
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Articolo e foto di Gianni Romano
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Articolo e foto di Gianni Romano –giornalista –il quotidiano della Calabria – addetto stampa US Montepaone calcio – Montepaoneweb.
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Accorato il grido di aiuto di Mario e Rosetta Anania residenti a Montepaone centro storico,per il diritto allo studio negato alla loro figlia Debora di soli nove anni. Un calvario,quello della famiglia Anania iniziato tanti anni fa,da molti anni infatti puntualmente,ogni due mesi si devono recare con la loro figlia Debora all’istituto ortopedico “Rizzoli” di Bologna diretta dal primario Onofrio Donzelli,una malattia invalidante costringe Debora a soli sette anni a vivere giornalmente sulla sedia a rotelle, con una diagnosi medica di osteotomia varizzante femore distale e plastica rotulea e scogliosi secondaria. Una grave malattia deformante che impedisce a Debora di camminare come tutti i bambini della sua età,tra quello il disagio più grande è l’impossibilità di frequentare la scuola che è un diritto-dovere per tutti,anche per Debora,nonostante continui appelli alle istituzioni ,con le richieste fatte alla dirigente Maria Spanò dell’istituto comprensivo “don Mario Squillace”,e al comune di Montepaone ad oggi Debora è costretta sulla sedia a rotelle a stare a casa,circondata dall’affetto dei suoi cari,mamma Rosetta,papà Mario,il fratellino Salvatore,l’affetto sicuramente ma non la scuola. Dovrebbe,il condizionale è d’obbligo in questi casi frequentare la IV elementare,nonostante per gli altri anni la mamma ed il papà con grandi sacrifici e con la sola forza delle braccia,abbiano sceso la carrozzella dal secondo piano della loro abitazione,fino alla scuola situata in pieno centro storico,dove una assistente di sostegno garantiva a Debora la frequentazione scolastica,e i suoi bisogni primari,dal momento che Debora non può camminare e deve essere accompagnata anche in bagno. Ma stranamente all’inizio dell’anno scolastico,tutto questo viene a mancare,nonostante la famiglia Anania abbia per tempo,come sempre prodotto ed esibito il certificato rilasciato dall’istituto ortopedico “Rizzoli”di Bologna attestante la grave invalidità,e al fatto che spesso Debora è costretta a subire nuovi interventi chirurgici a cura del responsabile dott. D. Ferrari,e al successivo arto in gesso,che impedisce in modo assoluto qualsiasi movimento,anzi spesso necessita di un grosso busto per impedire qualsiasi movimento. Alla ulteriore richiesta della famiglia di un sostegno a casa nell’orario scolastico o a scuola,la dirigente scolastica di Montepaone ha risposto”Con riferimento alla sua nota relativa a fornire adeguata assistenza scolastica,si comunica che questa scuola non ha personale per garantire l’assistenza richiesta”. Ma la famiglia Anania, non si accontenta di questa risposta,ed è fermamente decisa ad fare valere il diritto allo studio della loro figlia Debora di appena sette anni,”la scuola,queste le parole di mamma Rosetta deve necessariamente occuparsi di mia figlia nell’orario scolastico,continua Rosetta,o a casa con adeguata assistenza oppure a scuola,fermo restando che io e mio marito Mario provvederemo,come abbiamo sempre fatto fino ad oggi al trasporto di Debora da casa a scuola,ma io ,conclude Rosetta,non ho il titolo per stare in classe a guardare mia figlia,a quello deve pensare la scuola.”
Articolo di Gianni Romano
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Articolo e foto di Gianni Romano
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Articolo e foto di Gianni Romano