>Montepaone – La politica davanti un buon caffè
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Articolo e foto di Gianni Romano
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Gianni Romano
“L’Associazione ancora oggi con questa nuova proposta di RASSEGNA TETRALE,queste le parole del presidente Edoardo Servello, mira alla valorizzazione della cultura che caratterizza il territorio corrispondente alla Magna Grecia con recupero e valorizzazione delle tradizioni e delle figure identificative della cultura locale e inter-regionale. Mira inoltre a rafforzare la “rete” fra tali regioni promuovendo l’interscambio culturale per divenire volano di un turismo culturale, oltre che un movimento idoneo a risvegliare fra i giovani l’interesse dell’identità storico-culturale del territorio coinvolto.” Un vero e proprio progetto culturale attraverso il mondo della “Parola Popolare”,continua Servello,il teatro quindi come impegno civile nel delicato rapporto tra teatro e contesto sociale. Un teatro quindi che va verso la gente, che va spontaneamente verso tutti coloro che al contrario non andrebbero verso di lui, forme drammaturgiche, che non tendono a produrre spettacoli elitari, ma,continua Servello, che adattano il loro repertorio per il grande pubblico, per produrre un’interazione là dove essa manca e divenire strumento pedagogico. Forme di spettacolo come parte integrante di una ricerca d’un teatro che appartiene alla cultura intrinseca del popolo meridionale, una cultura comune dentro la quale ciascuno possa riconoscersi, ma che sa adeguarsi ai richiami del proprio tempo permettendo allo spettacolo popolare di trasmettere la propria forza emozionale. ” Quindi il percorso intrapreso in questi ultimi anni,continua il presidente Edoardo Servello, con la scelta di proporre RASSEGNE TEMATICHE mi porta con questo nuovo pensiero e programmazione a continuare su quella scelta , in quanto è stata vincente per la presenza costante del pubblico e dei giovani .” ” L’attività vede la programmazione/realizzazione di una rassegna teatrale tematica “Frizziellazzi” questo pensiero rappresenta ben due distinti parole ” FRIZZI” : <sottile umorismo della commedia Popolare>; “LAZZI”< gesti comici nel controscena> con questa nuova Proposta di Rassegna Teatrale si vuole far mettere in scena con le diverse rappresentazioni del Cartello tutto quello che succede durante la preparazione dei singoli lavori. Con questo Cartellone confermiamo puntualmente le serate di OTTO rappresentazioni con sedici serate, e la presenza di due Spettacoli Fuori Programma . Con questa presentazione,conclude eldorado Servello, invito le istituzioni a prendere Atto che siamo una Associazione Culturale presente sul Territorio di Montepaone da 12 Anni , invito tutti i nostri affezionati a continuare frequentare assiduamente il Teatro. “
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Una straordinaria occasione di socializzazione e di riscoperta identitaria
La visita al presepe vivente di Panettieri, la partecipazione alla straordinaria rappresentazione offerta dagli abitanti del paese più piccolo della Calabria è stata, per gli oltre cento cittadini montepaonesi che hanno aderito all’iniziativa promossa è stata un’occasione proficua non solo per riscoprire il significato vero del Natale ma anche per incontrarsi e socializzare”così Saverio Candelieri, il quale nel presentare l’iniziativa ha inteso ribadire che queste occasioni d’incontro possono rivelarsi la risposta giusta ai tanti fenomeni di disgregazione presenti anche nel nostro territorio. E’ infatti sempre più convinto che l’accrescimento della cultura resti ancora un ottimo antidoto a tali fenomeni e serve, nel contempo, a risvegliare la nostra memoria ed il nostro orgoglio identitario” . Ed è senza dubbio il presepe vivente più visitato della Calabria, quello più atteso, quello più mediatico. Anche quest’anno il vecchio borgo di Panettieri, Comunità della valle del Savuto al confine fra le province di Cosenza e di Catanzaro, ha ospitato luoghi e scene spettacolari, con attori e attrici che hanno saputo immedesimarsi in ruoli d’altri tempi, regalando al fruitore numerose e belle suggestioni. Il Presepio panetterese è divenuto nel corso degli anni un appuntamento di indiscussa bellezza storico-artistica. Una delle caratteristiche che rende unico l’appuntamento panetterese è il contesto che tutti i 375 abitanti del comune più piccolo della provincia di Cosenza realizzano per i visitatori. Decine di migliaia di persone giungono a Panettieri per osservare le scene ed i ritratti di vita quotidiana fedelmente ricostruiti rispetto alla Terra Santa dell’anno zero. Un’intera popolazione si prepara mesi prima per accogliere in sei giornate le persone che hanno voglia di rivivere la magia del Natale. La piazza e l’intero centro storico subiscono un restyling scenografico di impressionante effetto. La cornice, i tempi, gli spazi sono tutti sincronizzati e volti ad accompagnare il visitatore nella immedesimazione con ciò che accadde in quella Notte Santa. Una imponente struttura legata alla Palestina occupata dal potere Romano, oltre duecento personaggi, una nutrita equipe di tecnici al lavoro, trentacinque postazioni, dieci cavalli, cinque buoi, 1200 metri quadri di costruzioni, splendidi costumi mille torce naturali distribuite lungo il percorso, musiche tradizionali, un intero borgo trasformato in Presepe. Questi i numeri di un evento che anche quest’anno ha sancito la presenza di diverse migliaia di visitatori provenienti da tutta la regione. Un progetto ambizioso, supportato dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Bonacci e dalla Pro Loco del presidente Alberto Lucisano e che ha nel vicesindaco Salvatore Parrotta il deus ex machina dell’evento. Un avvenimento importante cui non hanno rinunciato gli oltre cento visitatori provenienti da Montepaone in una sorta di gemellaggio ideale tra le due comunità che coltivano una particolare attenzione per il simbolo più eloquente del Natale.
Chi, come gli entusiasti visitatori montepaonesi, si è recato a Panettieri in occasione del Presepe Vivente, ha avuto modo di fare un viaggio nel tempo – attore e spettatore- , osservare, entrare nei luoghi (capanna, falegnameria, lavorazione del latte, locanda, tintoria, casa dello scriba, lavorazione del pane, odori e sapori, intagli del legno), stare accanto ai personaggi (saggi d’Oriente, Erode, arrotino, calzolaio, famiglia di Betlemme, telaio, filatrici, materassaie, cestaio, fabbro, saponaia, mercato, acquaiole, maniscalco, spaccalegna) che hanno aiutato tutti a riscoprire come il presepe non è solo rappresentazione di una memoria amata ma soprattutto un modo del tutto singolare per andare al cuore del messaggio di Betlemme attraverso la capacità di portare ai nostri tempi, nella nostra città e nel nostro territorio, quel clima che dal presepe è suscitato, che soprattutto clima di pacificazione, di qualità delle relazioni interpersonali e di attenzione alle fasce più deboli. Alla fine della visita al presepe, scambi di saluti tra gli organizzatori dell’iniziativa. << Una storia, quella di Panettieri – così si è espresso Candelieri – che valorizza l’immagine di una Calabria certamente diversa da quella di oggi, o meglio da come è vista oggi, un’immagine che dobbiamo tenacemente sconfiggere con fermezza, anche e soprattutto con le coerenza e la trasparenza in tutti i settori della convivenza civile. Occorre, come dire, una sorta di ” strategia culturale d’attacco”: spesso i nostri problemi si risolvono proprio riannodando i fili con la cultura, recuperando quella che è la memoria storica e l’identità di questo popolo calabrese. »
Articolo a cura del nostro Gianni Romano
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Articolo e foto di Gianni Romano
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Articolo e foto di Gianni Romano.