Non c’è bisogno di essere degli “scout” provetti per partecipare al camposcuola di più gruppi di volontariato della Protezione Civile (Gruppo Comunale di Catanzaro, Geruv e Angeli della Sila di Pentone) che il Centro Servizi al Volontariato della provincia di Catanzaro ha messo insieme per far vivere agli under 16 un’esperienza unica dal punto di vista formativo. C’è bisogno, però, di essere curiosi ed appassionati, perché quello che è avvenuto dal 23 al 26 giugno nella “Valle di Isidoro” in Sila ha messo alla prova le capacità di apprendimento e di relazione dei ventisei partecipanti (tra gli undici ed i quindici anni, a parte la giovanissima “mascotte” Stefano di sette anni appena, molto sveglia e motivata), provenienti da Catanzaro, Soverato, Petrizzi e Pentone.Il motto del campo, ben riportato sulle magliette dei ragazzi stessi e dei tanti volontari, ciascuno con compiti ben precisi, era: “Insieme è meglio”. E’ nella relazione, del resto, che vien fuori il meglio del singolo: anche il programma stilato dalle tre organizzazioni insieme – con la collaborazione dei “Diavoli Rossi” di Tiriolo che hanno provveduto ad un’esercitazione antincendio boschivo, delle unità cinofile del Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico, che si sono cimentate nella simulazione di un’operazione di ricerca di un disperso, e del Radio Club Lamezia – ne è uscito rafforzato dalle peculiarità e dall’esperienza acquisita sul campo di ciascuno. Ed i ragazzi? Di certo non si aspettavano di ritrovarsi rappresentanti regionali della Protezione Civile (Claudio Caiola e Antonio Badolato), della Prefettura (Luigi Bigagnoli, che ha anche tenuto la prima lezione del camposcuola sul Sistema Nazionale di Protezione Civile), del CSV di Catanzaro (il presidente Luigi Cuomo, il direttore Stefano Morena e la responsabile dell’area promozione Giulia Menniti), del Vigili del Fuoco, del Corpo Forestale dello Stato e dei Carabinieri (delle compagnie di Pentone, Taverna e Sorbo S. Basile) ad accoglierli.E mentre osservavano le bandiere dell’Italia e del CSV di Catanzaro sollevarsi lungo l’asta, e partecipavano al montaggio della tenda della protezione civile, già prendevano confidenza con i coetanei con i quali avrebbero condiviso le casette del campo immerso tra i boschi, il posto a mensa ed i…bagni. E, naturalmente, le regole. Prima fra tutte quella del rispetto e della puntualità. Ma di sicuro la più impegnativa è quella che li ha visti privarsi per interi tre giorni dell’utilizzo del proprio smartphone, se non per mezz’oretta alla sera per comunicare con i genitori. Un vero sacrificio…a vantaggio della comunicazione interpersonale, della concentrazione sui vari temi trattati, e della tendenza a rilassarsi che lo stare insieme e la tranquillità dei boschi concilia.Uno dei momenti più emozionanti? Trattandosi di ragazzi, quello che ha visto in azione unità cinofila e cane addestrato nella ricerca delle persone scomparse.Ma anche il decollo di un drone, ad opera di Antonio della Geruv, ha richiamato attenzione di tutti. Come ha avuto modo di spiegare Alessandro Tassoni, presidente della Geruv, “il sistema aeromobile a pilotaggio remoto” (detto drone) di derivazione militare, è oggi impiegato nel monitoraggio del rischio (in caso, ad esempio, di incendi e terremoti), nella tutela del patrimonio ambientale e paesaggistico e persino nell’attività di soccorso (è molto utile, ad esempio, nel trasporto del defibrillatore). “Istruttive”, “divertenti” e “movimentate” sono gli aggettivi utilizzati da più ragazzi per commentare le giornate trascorse. C’è chi ha parlato della nascita di nuove amicizie, chi è rimasto colpito dal racconto dei “Diavoli Rossi”, chi non si aspettava di ballare come un pazzo nella discoteca improvvisata. Nessuno, per fortuna, ha fatto un accenno alla nostalgia di casa o del telefonino, spento dal momento dell’arrivo.
Insomma, non male come prima esperienza!
Ufficio stampa CSV Catanzaro