>Montepaone centro storico- avvicendamento parroci

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 Avvicendamento di numerosi parroci nel comprensorio delsoveratese,in particolare sarà trasferito in questi giorni don Francesco Rattàparroco da trenta anni, dalla chiesa matrice dell’Immacolata Concezione diMontepaone centro storico,alla nuova sede di Santa Caterina superiore,al suoposto la curia vescovile invierà a breve padre Fiore Capace,già parroco dellachiesa matrice di San Nicola Vescovo a Gagliato.
Il nuovo parroco,si insiederà giorno 16 ottobre presso laparrocchia del Beato San Bruno Lanuino a Pilinga di Gasperina,anche se comecomune non è quello di Montepaone è di pertinenza alla parrocchia Montepaonese,perpoi insediarsi stabilmente giorno 22 ottobre a Montepaone centro storico,lanuova venuta di padre Fiore Capace è attesa da tanti fedeli edall’amministrazione comunale che non mancherà certo di dare prova ditestimonianza cristiana e di vicinanza.
Articolo e foto di Gianni Romano

>Montepaone – serata con l’associazione culturale “Macondo”.

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Organizzata dall’associazione culturale “Macondo”di Montepaone lido,una serata in piazza San Francesco di Paola,dal titolo”non solo vermi”presenti il giornalista Domenico Iannacone di Ballarò e Presa diretta,Antonino Morabito della direzione nazionale di Legambiente e Vincenzo Galati consigliere corte d’appello presso il tribunale di Catanzaro.Come consuetudine,grande è stato il taglio dato alla prima parte della serata,del resto l’associazione culturale “Macondo”non le manda certo a dire,la critica alle istituzioni e l’analisi è da sempre il loro cavallo di battaglia,una analisi attenta e puntuale che spazia dai temi locali fino alle grandi tematiche nazionali,come il riuscito intervento di Domenico Iannacone,inviato dei programmi Rai,”Ballarò” e “presa diretta”,Nel 2001Protezione Civile invia a tutte le amministrazioni locali di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia un censimento sulla vulnerabilità degli edifici pubblici nelle zone ad alto rischio sismico. Il Rapporto Barberi, dal nome dell’allora sottosegretario alla Protezione Civile Franco Barberi, non è mai stato considerato. Il terremoto del 6 aprile 2009 in Abruzzo ha fatto crollare praticamente tutti gli edifici segnalati dal censimento.Laureana di Borrello è un comune di 5.431 in provincia di Reggio Calabria,Occupa molte pagine del Rapporto Barberi. Domenico Iannacone racconta la storia grottesca di questo piccolo pezzo d’Italia. Comincia dal Municipio, dall’Ufficio Tecnico dove nessuno degli impiegati trentennali sembra ricordarsi dello strano e voluminoso libro. Sembra non essercene proprio più traccia. Finito chissà dove.Il percorso di Iannacone continua lungo le kafkiane procedure legislative che dovrebbero assicurare l’idoneità di una costruzione. Il certificato d’idoneità statica depositato presso il Genio Civile è difatti l’unica cosa prescritta dalla Legge. Ma una volta depositato, il progetto è valido. Perché i controlli sono a sorteggio, grazie ad una tempestiva Legge Regionale che aggira in piena regola la Legge Nazionale. E non c’è sentenza della Cassazione che tenga, a quanto pare.Solo il 5% su quasi 100.00 progetti all’anno è sorteggiato. E anche nel caso di “sfortuna”, si avrebbero tutte le possibilità di passare indenni ai controlli. Ordini professionali che non controllano, cubetti di cemento presi in prestito per passare il collaudo sismico. Ecco il Paese dove tutto si aggiusta, ogni legge si aggira. E tutti possono vivere felici e contenti e con i documenti a posto. Almeno fino alla tragedia successiva. Iannacone riesce, in poco più di mezz’ora, laddove moltissimi servizi e inchieste giornalistiche non sono riusciti. Un racconto sincero e asciutto di una situazione che va oltre il paradosso. Il giornalismo d’inchiesta non è mai stato particolarmente presente in Italia, specialmente in televisione. Negli ultimi anni pare invece che sia scoppiata una moda dell’inchiesta selvaggia. Il più delle volte portata avanti con aggressività e superficialità. Resta invece impresso Il progetto per la sua profonda umanità, per la capacità di cogliere il cuore tragicomico del Sud, senza stigmatizzare né compatire. Gli uomini che spiegano che il pericolo è dall’altra parte del dirupo o della fiumara e mai a casa loro. E che la colpa, se una colpa ci dev’essere, allora è del Comune che li ha autorizzati. Come se questo bastasse a togliere via la paura, a scacciare per sempre il pericolo. A mandarlo da un’altra parte, lontano da casa loro. Lasciano sgomenti eppure fanno quasi tenerezza i commenti degli impiegati comunali che dichiarano sicuri che “qua le schifezze che hanno fatto là (in Abruzzo ndt) non le abbiamo mai fatte”. Nel corso della affollata serata è stata la volta della proiezione dell’intervista al sindaco Carolina Girasole sindaco di Isola Capo Rizzuto portata ad esempio della Calabria migliore, presenti poi il presidente nazionale di legambiente,Antonino Morabito che ha parlato sui rifiuti e il consigliere della corte d’appello Vincenzo Galati. La parte musicale ha visto il concerto del gruppo di musica etnica”Taranta.”

Articolo e foto di Gianni Romano

>Montepaone: “MOSTRA Del BELLO”

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“Quando la vita mi ha messo di fronte a tanti no: non poter guidare, non poter correre, non poter fare tante cose, ho cominciato a cercare un sì…, a conquistarmi qualche sì…”
Così Anna Cosco, durante la conversazione che abbiamo tenuto ai margini della sua mostra. I locali sono quelli di Montepaone Lido, nella prestigiosa sede del Comune, davanti alla piazzetta, luogo centrale del ritrovo pomeridiano e serale, specie per le famiglie. La mostra occupa proprio il piano superiore, la grande sala Consiliare, che si apre sul balcone dal quale si assiste allo scenario della piazza e alla sua vita serale.La sala ti accoglie in maniera insolita. Gli oggetti non stanno rigidamente posti come pura esposizione, ma, nella loro disposizione, catturano lo sguardo. Del resto è una ” mostra del Bello”, di una artigiana del Bello. E la bellezza attira. Ma è bellezza con anima, perché vive della passione di chi la crea e della passione che vuole accendere in chi la osserva.La tipologia delle creazioni è varia. Fondamentalmente si tratta di oggettistica estetica: collane, braccialetti, orecchini e oggetti “fuori categoria” da portare con sé, per far godere gli occhi e la mente. La tecnica è quella della connessione creativa, della “composizione”, dove qualcosa di nuovo irrompe dal creativo assemblare oggetti differenti. Il materiale è povero; pietre, conchiglie, ciondoli, catenelle. Non si usano oro, argento o altri metalli preziosi, quindi. Non si tratta di alta gioielleria. Anna ci dice: “Mischio tante cose tra di loro ed è l’insieme che crea il senso, non il singolo oggetto e il suo valore economico. Il vero valore non consiste nel metallo o nella pietra, ma nell’anima, nella bellezza che coglie nella creazione lo sguardo di chi la osserva,che non è che un riflesso della bellezza che ognuno porta con sé. Il valore non è separabile da chi vede l’oggetto, lo coglie, lo vive. Il valore lo facciamo noi, lo fanno loro (indicando le persone che sempre più numerose stanno entrando nella sala), lo fai tu” .Una cosa che colpisce l’osservatore è il colore. Sono forti i colori di questi oggetti. Sarà per l’abbondante presenza di conchiglie o degli originali poggiatoi creati utilizzando fichi d’India, o nella sabbia di mare disposta a formare vaghe lettere e simboli. L’accompagnamento delle creazioni di Anna non le appanna, ma anzi le esalta. Sono soprattutto le grandi mani in fil di ferro, con la loro espressività teatrale e artigianale, a dare un senso di surreale bellezza, antica e vicina insieme. Le mani sono creazioni del figlio Paolo; intorno ad esse le opere di Anna stanno appese e si intrecciano alle dita .Ma tu dove vuoi arrivare? “Voglio arrivare a tutte le donne. Voglio trasmettere un messaggio di libertà, che non è complicato, né banale, ma è semplice. Voglio insegnare… sì insegnare..”.. sottolinea con forza.. “perché ognuno di noi ha sia qualcosa da imparare che da insegnare… voglio insegnare a tutte le donne che non devono imitare nessuno. E’ qualcosa che va al di là dell’estetica. L’estetica è solo un simbolo. Ogni donna deve seguire il suo cuore. Scoprire e realizzare la propria unicità, la propria sorprendente originalità. Ogni persona è un piccolo capolavoro. Ha qualcosa di totalmente suo che deve realizzare senza timori, ma con convinzione”. L’oggetto creato diventa allora per Anna simbolo e codice di un linguaggio che dalla bellezza porta al cuore. Lei ci tiene che i suoi oggetti vengano vissuti come un richiamo che non si fermi ad essi, ma continui nella vita di ognuna delle donne che li comprerà. Da sempre dotata di una spinta creativa, solamente negli ultimi anni Anna sentirà la spinta intensa a dare a questa passione impegno, costanza e concretezza, scoprendo con le sue stesse mani il talento di cui è portatrice. E’ anche se stessa che porta in mostra, Anna, pur senza accorgersene. La sua fierezza, la volontà di conquistare un suo tempo, una sua voce, una sua libertà, dopo che una grave patologia degenerativa da quasi cinque anni ha messo a dura prova la sua esistenza, destabilizzando e mettendo in crisi tutto il suo precedente mondo. La serata di oggi, questa stessa mostra, sono un simbolo anche di questo. Di una storia, cioè, che ha saputo trovare nuova linfa e ispirazione, passione e coraggio, dopo che il presente sembrava solo un rosario di porte chiuse. Anche per questo queste creazioni assumono valore. Perché la loro Bellezza è anche un riflesso della Bellezza di chi li ha creati.
Articolo e foto di Gianni Romano

>Montepaone – raduno cinofilo,una passeggiata a sei zampe.

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 Organizzata dalla pro loco di Montepaone,della presidente Anna Montillo una giornata davvero speciale,una passeggiata a sei zampe,il cane il migliore amico dell’uomo in piazza San Francesco di Paola,in pieno centro a Montepaone lido appuntamento per il secondo raduno cinofilo che ha visto sfilare i cani con i loro padroni e tanta l’affinità presente,il cane ha dato prova di simpatia ed eleganza,questo nell’intento non di creare una sfilata di cani di razza,ma i cani di tutti i giorni,le razze più disparate ma anche tanti meticci,che con la loro simpatia hanno dato vita ad un pomeriggio molto apprezzato dai numerosi presenti.Alla fine premi per tutti,presente l’amministrazione comunale,per consegnare ai padroni dei cani attestati e pergamene,non un premio,ma premi per tutti,la simpatia,l’affinità e la bellezza del migliore amico dell’uomo ancora una volta in piazza per avvicinare le persone agli animali e invitarli a non abbandonarli specialmente nel periodo estivo.
Articolo e foto di Gianni Romano

>Montepaone: gara podistica “corri sempre”centinaia di partecipanti.

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Anche quest’anno si è svolta nella cittadina di Montepaone Lido la terza edizione della manifestazione podistica CorriSempre, tenutasi in agosto 2011. La manifestazione ha visto partecipi corridori professionisti e amatori i quali si sono cimentati correndo per le vie di Montepaone Lido,tra questi una gradita presenza,il sindaco Francesco Froio.L’evento è stato organizzato dal Circolo parrocchiale culturale e sportivo Porta del Domani affiliato al CSI in collaborazione con la FIDAL CALABRIA comitato provinciale di Catanzaro ed è stato articolato con le varie categorie giovanili nonché gli amatori le quali hanno effettuato il percorso da 3,2 km, mentre gli assoluti e i master hanno corso sul percorso da 5,7 km. Dapprima si è svolta la corsa dei 3,2 km e successivamente quella dei 5,7 km in contemporanea alla quale hanno corso anche i mini atleti nelle loro categorie che prevedevano diverse lunghezze, vedendo anche la partecipazione dei ragazzi dell’estate ragazzi (altra attività proposta dalla Porta del Domani).La manifestazione ha avuto inizio alle ore 18.00 presso Piazza San Francesco di Paola che è stato anche il punto di partenza per tutte le categorie, e ha visto la conclusione con risultati brillanti anche per i componenti del circolo che vi partecipavano come corridori.In conclusione l’evento ha riscosso un buon risultato piazzandosi fra quegli appuntamenti sentiti dal paese e partecipati da buona parte delle società provinciali dimostrando che tramite la buona organizzazione ( e per questo va un ringraziamento particolare a tutti i componenti del circolo che si sono spesi affinchè tutto potesse volgere al meglio) è possibile dare un contributo deciso e convinto perché tutto possa realizzarsi nel migliore dei modi, con la speranza di migliorarsi ogni anno che passa e che tutto si ripete.
Articolo e foto di Gianni Romano

>Montepaone: cento anni di Antonietta De Vito

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Ha compiuto un secolo di vita, Antonietta De Vito, eppure non lo dimostra. Qualche ruga le solca il viso, ma lo sguardo è vispo e la memoria tenace. Donna di tempra forte ha così festeggiato il suo centesimo compleanno attorniata da familiari, parenti e amici. Nata a Gasperina nel lontano 20 agosto 1911, rimasta orfana del padre Giuseppe morto durante la prima guerra mondiale, seconda di tre figli, Francesco e Mariannina (poi Suor Amelia delle Figlie della Carità di Santa Giovanna Antida) è rimasta con la madre Maria Teresa fino a quando sposa Domenico Mosca di Stalettì, paese nel quale si trasferirà. Dopo la nascita del primo figlio Francesco il marito è costretto a lasciare la famiglia per partire al fronte. Sono gli anni della seconda guerra mondiale. Dopo dieci anni di prigionia Domenico ritorna a casa e nel 1948 nascerà la seconda figlia, Rosa Amelia. Nel frattempo il fratello di Domenico, Francesco ha raggiunto una posizione di prestigio in Etiopia, ad Addis Abeba tra i funzionari del negus Hailé Selassié e coinvolge i fratelli Domenico e Saverino che con le rispettive famiglie lasciano l’Italia per trasferirsi in Etiopia. Qui nasce la terza ed ultima figlia di Antonietta, Maria Teresa (1949). Dopo alcuni anni il ritorno a Stalettì dove si dedica unitamente al marito alla famiglia, all’educazione dei figli e alla gestione del Bar Jonio, dapprima nella centralissima Piazza Roma, poi su Via Italia, per tanti anni luogo di incontro della comunità stalettese. Rimasta vedova nel 1976 ha continuato a gestire da sola il bar fino al 1986 anno in cui si è trasferita con la figlia Maria Teresa a Montepaone Lido, senza perdere mai i contatti con Stalettì laddove fino a qualche anno fa, quando le condizioni di salute lo consentivano, ritornava per trascorrere il periodo estivo.
Lucida nel ragionamento, si è intrattenuta con i numerosi amici e parenti che si sono fatti presenti per formularle gli auguri più belli per il prestigioso traguardo, ripercorrendo gli anni passati. Anche il Sindaco di Montepaone, Francesco Froio, nella doppia veste di primo cittadino e di medico curante della signora Antonietta non è voluto mancare all’appuntamento consegnando alla festeggiata una targa con la seguente incisione “Alla sig.ra Antonietta De Vito, per i suoi cento anni, passo dopo passo… le orme lasciate nelle stagioni, sono luci accese nella memoria, testimoni di un cammino di amore e saggezza”. Il sindaco Froio, ha cosi portato i saluti dell’amministrazione comunale sottolineando l’affetto con cui la signora De Vito lo accoglie ogni qual volta si reca a casa a farle visita. “Lo straordinario traguardo raggiunto – ha sottolineato Froio – è ancora una volta indice non solo della salubrità del nostro territorio capace di offrire ancora stili di vita sani (Montepaone ha registrato la presenza anche di Cecilia Gualtieri e Saverio Rattà entrambi venuti a mancare all’eta di 104 anni e di Nicola Pastino e di Antonio Rattà spentisi rispettivamente a 102 e 100 anni) ma anche soprattutto l’importanza per i nostri anziani di essere accuditi amorevolmente dai propri familiari che, come nel caso della sig.ra De Vito, non le hanno mai fatto mancare l’affetto e le cure di cui ha bisogno”. Oltre al Sindaco di Montepaone, presenti ai festeggiamenti anche il Sindaco di Montauro Pantaleone Procopio e quello di Stalettì Pantaleone Narciso con il vice-sindaco Gerardo Griffo e l’assessore Salvatore Bocchino. Il parroco di Montepaone, don Bernardo Marascio unitamente a quello di Stalettì, don Roberto Corapi e al diacono Piero Lo Guzzo hanno invitato i presenti a ringraziare con la festeggiata il Signore per i benefici concessi durante la lunga esistenza, una esistenza fatta di gioie e dolori, ma sempre fortificata e sostenuta dalla fede in Dio. Don Bernardo ed il diacono hanno sottolineato il fervore con li cui accoglie ogni qual volta si recano a farle visita, mentre don Roberto ha dichiarato come la gente di Stalettì, la ricorda da buona terziaria francescana, sempre presente alla vita della comunità parrocchiale. Di nonna Antonietta tutti ricordano la bravura nell’arte del ricamo particolare ricamo e nella realizzazione di frange di asciugamani di lino ottenute mediante una sapiente, attenta e minuziosa legatura delle frange stesse, Da parte sua nonna Antonietta, visibilmente emozionata, ha ringraziato tutti. Tanti fiori, un ricco buffet, il taglio della torta ed il brindisi finale con tanto di fuochi d’artificio, la presenza dei nipoti, di parenti e degli amici più cari hanno suggellato il felice avvenimento che ha ricordato a tutti l’importanza dei valori della famiglia, centro nevralgico della vita quotidiana saldamente ancorata agli insegnamenti che l’anziana donna ha saputo impartire con lungimiranza e sacrificio. Grande festa dunque a Montepaone per i 100 anni di nonna Antonietta che diventa così la nonna più anziana del paese.

Articolo e foto di Gianni Romano

>Montepaone – incontro,Cibo, cultura, evoluzione: la straordinaria storia del pane

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Presentazione saggio del Dr. Francesco Santopolo – 19 agosto 2011 – Montepaone(CZ)
L’iniziativa proposta, nel quadro della programmazione L’A.R.C.A. 2011, si realizza in collaborazione con il GAL Serre Calabresi ed il coinvolgimento delle Amministrazioni Comunali di Montepaone e di Altomonte, del Museo del Pane di Altomonte, della Pro- Loco di Montepaone, con il patrocinio dell’Amministrazione Provinciale di Catanzaro e della rivista TREKKING&Outdoor – Italo Clementi editore.”Mi piace pensare ad iniziative/azioni che sviluppano reti tra territori lontani, pure diversi, ma che costruiscono insieme obiettivi e strategie comuni,queste le parole di Giovanna Vecchio, presidente dell’associazione culturale l”Arca,Il nostro punto di forza è dialogo, interscambio di competenze ed esperienze; il nostro obiettivo: azzerare la cultura dei conflitti e fare sistema; il nostro modus operandi: la politica dei piccoli passi e dell’impegno costante,Siamo convinti,continua Vecchio, che stillicidi casus cavat lapidem: il lento cadere della goccia scava la pietra (Lucrezio).Ecco perché esistiamo; ecco perché siamo qui.””Del resto è consapevolezza dei più che ogni cambiamento richiede sforzi e implica rotture; continua Giovanna Vecchio,sacrificare qualcosa per un modo altro, diverso, di sentire e operare orientati come siamo al confronto, alla partecipazione attiva, al coraggio di osare perché, in fondo, nelle cose ci mettiamo la nostra faccia; io ci metto la mia faccia,continua Vecchio,Un modo diverso di essere collettività per una convivenza civile e pacifica, dinamica ed energica da cui emergano esperienzialità e saperi che necessariamente devono intrecciarsi per dare vitalità ad un territorio che ha la sua storia, le sue positività, le sue emergenze che richiamano tutti, nessuno escluso, ad uno sforzo congiunto e condiviso di progettualità e interessamento,”Qual è il senso di questa iniziativa?Intanto, la partecipazione alla presentazione del saggio di Francesco Santopolo, agronomo e scrittore,continua Vecchio,del Dr. Vincenzo Barbieri, assessore al turismo del Comune di Altomonte,del Dr. Walter Cricrì, direttore del Museo del Pane di Altomonte, esperto in analisi sensoriale, del Dr. Italo Clementi, editore rivista TREKKING&Outdoor – Itinerari e Viaggi nella natura, parla da sé; evidentemente abbiamo stuzzicato la curiosità, la sensibilità; abbiamo trasmesso fiducia.””Nutro la speranza che la bontà dell’iniziativa sia accolta dalla cittadinanza tutta; e,continua Vecchio, dal momento che la soglia dell’attenzione è ancora attraversabile, mi piace condividere, con quanti leggeranno questa mia anteprima, la logica che guida i miei passi: fare di ogni occasione virtù; ogni occasione è buona per veicolare messaggi; questa situazione è opportuna per focalizzare l’attenzione su un tema a me particolarmente caro, affrontato diverse volte dall’Avv. Massimo Rattà, allora sindaco di Montepaone e attuale Presidente del Consiglio Comunale, e dall’Architetto Aurelio Tuccio, che molto si interessò per il consolidamento del Ponte di attraversamento, detto Ponte del diavolo; un tema sul quale non mancheranno occasioni di confronto dialettico e di intrapresa comune per continuare un vecchio discorso, iniziato nel 2001 con la realizzazione di un mio progetto didattico: Viaggio tra Arte e Natura alla scoperta delle proprie radici.E, allora, spostiamoci idealmente e spiritualmente sul sito: l’Orto dei Mulini.Tutta la vallata è testimonianza delle sapiente ingegneria di un tempo ed è spettacolo di immensa meraviglia per la selvaggia naturalezza che la caratterizza. Un ECOMUSEO con sentieri per trekking, questo, secondo me, è il suo destino e su questo e su altri argomenti penso dobbiamo incontrarci e discutere assieme perché,conclude Giovanna Vecchio, il destino dei nostri territori è il nostro destino e lo è delle generazioni future nei confronti delle quali abbiamo grosse responsabilità; nessuno, proprio nessuno, può tirarsi indietro o sentirsi estraneo.”
Articolo di Gianni Romano

>Montepaone – rivivi il borgo

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Cosa fare per non fare morire i centri storici,patrimonio e luogo di memorie storiche,ricchi di significati e di tradizioni? E in questa ottica l’amministrazione comunale di Montepaone guidata dal sindaco Francesco Froio,ha organizzato”Ri..vivi il borgo”,una serata ed un evento unico nei vicoli più caratteristici del centro storico,per fare rivivere scorci di vita quotidiana di una epoca passata,tra arti e mestieri di un tempo,per non dimenticare le proprie origini,attraverso la riscoperta di tradizioni di un popolo che affonda le proprie radici nei meandri più remoti del tempo.Allo scopo organizzata per tutta la notte,una serie di iniziative come mostre fotografiche,musica itinerante che ha toccato i punti più belli del centro storico,mostra e degustazione di prodotti tipici,poesie narrate alla luce di antichi lampioni con lo sfondo di palazzi d’epoca,e il borgo è stato preso d’assalto da tanti turisti,lasciando per una sera la calda zona marina,via dai lungomare affollati,e un tuffo,questa volta non nello splendido mare jonio,ma un tuffo nella storia e nella tradizione,nei vicoli,negli”slarghi”,sui gradini di granito,ogni luogo era buono per esporre artigianato tipico,degustare un prodotto locale,con la musica della chitarra e della fisarmonica,cosa questa che ha creato una allegra e colorata movida che ha interessato il centro storico,molto contento del risultato ottenuto,l’assessore alla cultura e al centro storico Salvatore Galati,
un legame indissolubile tra il vecchio e il nuovo,perchè proprio per non dimenticare chi eravamo e da dove siamo partiti,ecco questo è sicuramente il messaggio che l’amministrazione comunale di Montepaone vuole lanciare,recuperare il centro storico e rendere fruibile Montepaone anche e soprattutto ai turisti,e in tanti hanno gradito della bella iniziativa.

Articolo e foto di Gianni Romano

>Montepaone – in Calabria il maestro Antonio Raspa,pittore di Calabria.

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 Torna in Calabria a Montepaone lido,il maestro Antonio Raspa,pittore di Calabria lontano spesso per le mostre e le rassegne che presenta in tutto il mondo,la prossima esposizione internazionale si terrà nella celebre galleria d’arte “casa Guayasamin”nella centrale zona coloniale di Santo Domingo,nella repubblica domenicana,organizzata dalla Tony arthis diffusion by Strehiler international art agency di Montecarlo.L’esposizione sarà curata dal famoso critico d’arte Salvatore Sentina Do’Nascimento,nella stessa saranno esposte cento opere di Raspa con tecnica china e acquerello e ottanta opere con tecnica olio su tavola,ancora una volta il maestro Antonio Raspa stupisce per la capacità di raccontare attraverso le sue opere una Calabria antica,fatta di colori solari che ricordano i nostri avi,la sua è una tecnica unica,spazia dall’acquerello,alle più svariate tecniche pittoriche,dallo spatolato ai ritratti,agli spaccati di antiche centri calabresi,senza età,fermi ed aerei,come sospesi e in atavica attesa,Raspa riesce a catturare la attenzione del visitatore nelle sue tante mostre effettuate in giro per il mondo,le sue opere sono presenti nelle maggiori gallerie d’arte del mondo.Antonio Raspa”è”il personaggio,lui stesso sembra provenire dal passato e non è azzardato l’accostamento ai bronzi di Riace,
che spesso sono stati per lui una musa ispiratrice,le sue opere narrano di antichi otri,strumenti musicali,nature morte arricchite da oggetti datati di vita contadina,antichi personaggi storici che hanno le sembianze proprio di Raspa,lui stesso si vede nei panni di condottiero e di figure religiose.Con Antonio Raspa,il tempo si è fermato,l’artista riesce a creare le condizioni affinché il fruitore rimanga coinvolto guardando le sue opere senza tempo,un vero riflesso dell’anima Raspa racconta nelle sue opere quanto di bello c’è nell’arte,il bisogno di dipingere nasce in Raspa proprio perché lui è un artista che dedica la sua vita a questa nobile arte,anche se manca dalla sua Calabria per molti mesi all’anno,il filo che lo unisce è forte e radicato,come è forte e radicato come momento di raccordo con le radici storiche della sua terra, la Calabria.Chi lo conosce sa perfettamente che Raspa,è un personaggio vero che dipinge da sempre,da quando questa impellente ed esplosiva passione si trasferisce sulle tele,allora via a grandi e monumentali opere fatte da grandi dimensioni,ma anche di dipinti su antiche porte,otri di terracotta cassapanche e tanto altro ancora,tanta è la sua arte nel dipingere. Una delle opere che più di altre lo rappresenta è quella di un cavaliere solitario,che vaga senza meta in sella ad uno splendido cavallo di razza araba,il cavaliere è lui,ha il suo volto con un barba inconfondibile ,Antonio Raspa si rappresenta come un cavaliere armato di lancia, di due pennelli che sembrano due antiche fiaccole che gli illuminano la via, e di una tavolozza che funge da mantello che lo copre e lo protegge come una seconda pelle. 


Articolo e foto di Gianni Romano

>Montepaone – mostra personale di Luca Paone.

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Personale di Luca Paone,un giovane artista di Montepaone ,autodidatta che ha registrato un buon successo di pubblico in occasione della sua personale di pittura dal titolo “Sguardi”,che si è tenuta nella sala del consiglio comunale della delegazione municipale a Montepaone lido.Luca Paone che nella vita di tutti i giorni,svolge un lavoro duro e impegnativo come quello del fabbro,riesce a coniugare professione e arte,dipingendo in modo autodidatta,i suoi quadri parlano della Calabria,i suoi soggetti variano da figure di donne,a quelli di animali esotici,a tramonti pieni di luci e di colori,fiori delicati e piante dai colori più cangianti,non mancano riferimenti alla condizione dell’essere,volti di donne che piangono esprimono tanta tristezza ma allo stesso tempo,la forza di chi vuole reagire e alzare la testa,gli sguardi sono fieri,gli occhi vispi ed attenti,Luca Paone,autodidatta  del genere  misto tra  pittura ad acrilico e olio,da  sempre  attratto dall’arte  nelle sue espressioni migliori,di recente  trova  sfogo  nel  figurativo  impressionista come  genere   di  pittura,questo lo porta a seguire questo istinto e a esporre le sue opere in tutta la Calabria,trovando,ovunque consensi unanimi.

Articolo e foto di Gianni Romano
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