>Montepaone – politica: dimissioni del capo gruppo di maggioranza.

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“Non c’è due senza tre”mai parola fu tanto profetica,sicuramente il ruolo di capo gruppo di maggioranza in seno al consiglio comunale di Montepaone,è un ruolo che non dura,difatti dopo le dimissioni del capo gruppo di maggioranza della passata amministrazione Salvatore Mazzotta che ha preferito non ricandidarsi,e quella del suo successore Domenico Rijllo anche lui rimasto fuori scegliendo di non candidarsi all’ultima tornata elettorale,ora sono arrivate come un fulmine a ciel sereno,le dimissioni dalla carica di capo gruppo di maggioranza,dell’avvocato Felice Siciliano. Nell’ultima tornata elettorale che ha visto vincente alla carica di sindaco il candidato Francesco Froio,già vice sindaco uscente e quella dell’ex sindaco Massimo Rattà ora presidente del consiglio comunale,l’avvocato Felice Sicilano già assessore ed amministratore per lunghi anni al comune di Gasperina,aveva deciso abitando e lavorando professionalmente in Montepaone di candidarsi proprio nella città della sua residenza. All’indomani della vittoria elettorale e dell’insediamento amministrativo a lui era toccata la carica proprio di capo gruppo di maggioranza,ma dopo pochi mesi,sono arrivate come un fulmine a ciel sereno le sue irrevocabili dimissioni,senza che ci fosse nell’aria qualche sentore di distanza tra lui e i suoi colleghi di amministrazione,ma con una lettera già protocollata, inviata al presidente del consiglio comunale Massimo Rattà,al sindaco di Montepaone Francesco Froio e davanti al segretario Giuseppe Scarpino,in una nota l’ex capo gruppo a questo punto mette nero su bianco motivando la sua scelta”con la presente intendo rassegnare formalmente,con decorrenza immediata,le dimissioni dalla carica di capo gruppo di maggioranza e nel contempo,continua la nota rinunciare alla delega ed all’incarico di collaborazione,studio e proposta relativamente alle materie-politiche delle frazioni,affari istituzionali,contenzioso e problemi legali,conferiti con provvedimento del sindaco Froio,tale determinazione,continua la nota di Siciliano,è stata assunta in considerazione della mia incompatibilità con il modus operandi della Giunta comunale che tra l’altro ha reso privi di significato gli incarichi e le deleghe,al cui sopra citato provvedimento del sindaco,nonché il ruolo politico ed amministrativo da me ricoperto.” “Nel comunicarvi che continuerò,conclude l’ex capo gruppo Felice Siciliano a svolgere il ruolo di consigliere comunale ed a lavorare nell’interesse di Montepaone porgo distinti saluti.” 
Articolo di Gianni Romano


 


 


 

>Montepaone- politica: parla l’assessore all’urbanistica Roberto Sestito.

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Una situazione al limite,quella che si registra a Montepaone,all’indomani dei continui attacchi a mezzo volantini,manifesti e articoli sul “Quotidiano della Calabria”da parte del segretario cittadino di rifondazione comunista Antonio Staglianò,verso l’amministrazione comunale e verso l’assessore all’urbanistica Roberto Sestito,critiche che sono andate anche sul personale interessando anche la sua attività di imprenditore turistico,ora Sestito intende vale valere le sue ragioni”non era mia intenzione rispondere alle critiche mosse dal famigerato,queste le parole di Sestito, segretario di rifondazione comunista,che prima di emettere qualche giudizio sull’operato del sindaco Francesco Froio,persona onorabile e professionale,deve necessariamente valutare bene le cose,quindi bisogna fare una premessa,continua Sestito,su chi muove queste critiche,prima di tutto non accetto lezioni di moralità da chi nella sua vita ha dimostrato di essere sempre immorale,basta ricordare gli articoli di stampa,soprattutto di cronaca che lo riguardano. Ma l’attività amministrativa è un’altra cosa,il famigerato segretario,continua Sestito mi accusa di un aumento della concessione demaniale e di una riduzione della Tarsu,per gli stabilimenti balneari continua Sestito,dove io sono concessionario di una licenza demaniale,quello che afferma Staglianò è assolutamente falso,perché l’aumento del suolo demaniale era previsto dal piano spiaggia,altro punto,continua Sestito,riguardante l’attuale amministrazione dove io sono assessore,le accuse mosse sono false e infondate,le tasse sono state aumentate anche per il sottoscritto,altro che favore,continua Sestito,vorrei ricordare al falso segretario di rifondazione comunista le emergenze affrontate da questa amministrazione,la raccolta straordinaria della RSU,nel periodo critico estivo,la manutenzione ordinaria e straordinaria delle pompe di sollevamento,cosa questa che non ha permesso il verificarsi di gravi problemi ambientali,la pulizia straordinaria degli alvei fluviali,ma continua l’assessore Roberto Sestito è al segretario provinciale di rifondazione comunista che mi rivolgo,come può lasciare un importante strumento per la vita democratica di una città,come un partito,in mano ad una persona inqualificabile,senza una sede politica cittadina,senza un iscritto,senza che in questi anni abbia fatto mai un convegno,un incontro,un confronto pubblico, qualcosa che quindi,continua Sestito abbia avuto un peso politico,un peso politico caro segretario provinciale della rifondazione comunista che Staglianò non ha e non avrà mai di certo,questo glielo assicuro io,continua Roberto Sestito,è facile coprirsi dietro simboli e frasi fatte,difficile è,conclude Roberto Sestito vivere onestamente,dignitosamente,cordialmente e farsi amare da tutti,e questo non è certo il famigerato pseudo e falso segretario di rifondazione comunista Antonio Staglianò.”
Articolo e foto di Gianni Romano

>Montepaone –funerale del vigile urbano Antonio Grande

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Montepaone si è fermata,e tutti si sono stretti attorno al dolore della famiglia di Antonio Grande,il vigile urbano di appena cinquanta anni,stroncato in servizio da un infarto che non gli ha dato scampo. Celebrati i funerali presso la chiesa matrice di San Giovanni Battista,la chiesa matrice se pur grande non è riuscita a contenere le tante persone che hanno partecipato alla giornata di dolore,officiata dal parroco don Bernardo Marascio la funzione è stata molto commovente,presente l’amministrazione comunale di Montepaone,con il sindaco Francesco Froio, il comando della polizia municipale e il gonfalone del comune,l’amministrazione comunale di Montauro con il corpo della polizia municipale,la compagnia carabinieri e la stazione con il comandante Giuseppe Di Cello,ma tanti erano gli amici presenti di Antonio Grande,una autentica icona di Montepaone lido,tanti sono i ricordi di Antonio,da quando negli anni ottanta cominciava un programma radiofonico un una delle prime radio libere,”Radio Soverato”,il gettonatissimo programma si chiamava disco a richiesta”un caffè,un cornetto e tanta buona musica”iniziava così il mitico 
 Antonio Grande”N’Tony u mericano”in questi anni si è fatto volere bene da tutti,il suo inseparabile fischietto,la sua casacca diventata poi dopo molti anni una vera e propria divisa,la stessa con cui è morto,ora davanti alle scuole di Montepaone lido,n’tony u mericano non ci sarà più a vigilare sul traffico,ma resterà sempre il suo impareggiabile sorriso,ciao Antonio a Montepaone hai lasciato un segno indelebile,che il tempo non riuscirà certo a cancellare.

Articolo e foto di Gianni Romano

>Montepaone – Addio 'Ntoni

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SONO MOLTO TRISTE, UN AMICO CESSA DI VIVERE OGGI POCHI MINUTI DOPO AVERLO VISTO….. NON POSSO SCORDARE IL TEMPO TRASCORSO ASSIEME….. LE PARTITE DI CALCIO…., LE PARTITE A CARTE….., LE SCHEDINE…..LE CENE E TUTTI I MOMENTI 
VISSUTI INSIEME A TE …. ADDIO AMICO MIO…. ADDIO MERICANU…..
NICOLA AGRESTA

>Montepaone – parte la bonifica dell’alveo del fiume Grizzo.

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Parte la bonifica dell’alveo del fiume “Grizzo”,una località da sempre oggetto di discariche abusive,gente senza scrupoli,butta di tutto in totale violazione delle leggi vigenti,discariche che si autoalimentano,creando e formando una località che dovrebbe,il condizionale è d’obbligo in questi casi,essere una passeggiata nella località marina di Montepaone lido. Ora il comune di Montepaone corre subito ai ripari,presenti sul posto il giovane assessore all’urbanistica Roberto Sestito,Franco Voci dell’ufficio tecnico mentre,una grossa pala meccanica sta pulendo l’alveo e trasferendo il tutto in grossi e capaci container della ditta Geo Ambiente,la stessa che ha in appalto la RSU del comune. La località Bricà,una delle zone residenziali marine è tra le più belle di Montepaone e il fiume Grizzo dovrebbe essere l’habitat naturale di fauna selvatica,invece di essere ostaggio di gente senza pudore che approfittando dell’oscurità butta di tutto,ora piano piano la zona sta tornando alla sua naturale bellezza e il comune di Montepaone con il suo assessore all’ambiente Roberto Sestito gli darà la giusta dignità che un luogo così bello merita.
Articolo e foto di Gianni Romano

>Montepaone – festa di Halloween.

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Dolcetto,o scherzetto? Di sicuro una festa in cui divertirsi,questa è la notte di Halloween,nasce negli Stati Uniti ma è ormai presente da anni anche in tutta Europa,e organizzata una grande festa in maschera per Halloween al Percival Pub di Montepaone lido,una festa che ha registrato la presenza di centinaia di giovani che si sono scatenati al suono delle hit più in voga,mentre abili barbam del bere miscelato servivano i cocktails più celebrati,Mojto,White lady,Sidecar,Manathan,Negroni solo per citarne qualcuno,e tante le maschere presenti per una serata che ha visto il sano divertimento al primo posto. Chiamata anche Vigilia di Ognissanti,Halloween è una festività che si celebra principalmente negli Stati Uniti, nord del Messico, e alcune province del Canada nella notte del 31 ottobre. Le attività tipiche di questa festa sono: dolcetto o scherzetto, partecipare a parate o sfilate in costume tipico, intagliare una tipica zucca di Halloween, o jack-o’-lantern, allestire falò, visitare attrazioni collegate a fantasmi e spiriti, fare scherzi, raccontare storie dell’orrore,le origini risalgono a secoli prima, lo storico Nicholas Rogers, 
ricercando le origini di Halloween, nota che mentre “alcuni studiosi di folclore hanno rintracciato le sue origini nella festa romana dedicata a Pomona, dea dei frutti e dei semi, o nella festa dei morti chiamata Parentalia, la festa di Halloween è più tipicamente collegata alla festa celtica di Samhain, originariamente scritto Samuin (pronunciato sow-an o sow-in)”. Il nome della festività, mantenuto storicamente dai Gaeli e dai Celti nell’arcipelago britannico, deriva dall’antico irlandese e significa approssimativamente “fine dell’estate”. Secondo l’Oxford Dictionary of English folklore: “Certamente Samhain era un tempo per raduni festivi e nei testi medievali irlandesi e quelli più tardi del folclore irlandese, gallese e scozzese gli incontri soprannaturali avvengono in questo giorno, anche se non c’è evidenza che fosse connesso con la porte in epoca precristiana, o che si tenessero cerimonie religiose pagane.”[ miti irlandesi che menzionano Samhain furono trascritti dai monaci cristiani tra il X e l’XI secolo, cioè circa 200 anni dopo che la chiesa cattolica aveva inaugurato il giorno di Ognissanti ed almeno 400 anni dopo che l’Irlanda era stata cristianizzata.

Articolo e foto di Gianni Romano

>Montepaone – I raduno di regolarità per auto storiche della Magna Graecia.

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In piazza San Francesco di Paola a Montepaone lido,appuntamento con belle signore d’epoca,presenti in bella mostra auto storiche per il primo raduno di regolarità su strada con percorso Montepaone-Squillace e arrivo a Montepaone lido. Porsche,Roll Royce,Citroen,Balilla, Topolino e tante altre auto storiche facevano bella mostra di sé,come un antico taxi in verde d’epoca con tanto di valigie in pelle sul portapacchi,e tanti sono stati gli sguardi dei tantissimi presenti che ancora una volta hanno reso Montepaone lido centro del comprensorio. Organizzato da Calabria Racing,con il patrocinio di Regione Calabria,l’amministrazione provinciale di Catanzaro e i comuni interessati all’evento,per Piero Canino presidente della Calabria Racing è stato un evento che riesce a evidenziare le bellezze presente in questo ambito dell’unione dei comuni,”la Magna Graecia in tutto il suo splendore,diceva Canino,
ma l’idea è quella di ampliare il percorso e la partecipazione di tutti i comuni ricadenti in questo ambito,interessando allo scopo continuava Canino i produttori locali presenti ad esporre in appositi stand le loro professionalità e i loro prodotti,questo serve a fare conoscere ed apprezzare,concludeva Canino,un territorio ad alta vocazione turistica.” Dello stesso tenore l’intervento del sindaco di Montepaone Francesco Froio”un evento che sottolinea le bellezze presenti dei nostri paesi,con questo raduno si tende a destagionalizzare la stagione estiva,allungando e proponendosi come un veicolo pubblicitario dove fare conoscere ed apprezzare tutto quello che è presente nell’ambito dei nostri comuni che formano l’unione dei comuni,e questa, concludeva il sindaco Froio è il primo di una lunga serie di eventi che porteranno nei nostri ambiti centinaia di presenze.”
Articolo e foto di Gianni Romano

>Montepaone – risposta al gruppo consigliare di minoranza dalla segreteria del comitato Spontaneo per Franco Froio Sindaco di Montepaone

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Da attento osservatore della politica in generale e soprattutto locale e in seguito all’articolo pubblicato sul “Quotidiano della Calabria” che ha per oggetto le giustificazioni della minoranza consigliare per l’assenza dal consiglio comunale di Montepaone mi preme, in qualità di segretario del “Comitato Spontaneo per Franco Froio Sindaco di Montepaone”, rispondere al gruppo di opposizione con alcune considerazioni.
Cari Amici del gruppo di opposizione, pur capendo la protesta per lo spostamento di alcuni uffici (che hanno un mero ruolo amministrativo ma che non svolgono funzioni di sportello per il pubblico) da Montepaone Centro a Montepaone Lido, non penso che, visto il periodo in cui viviamo, tale spostamento possa determinare abbandono e disagi al centro storico poiché con l’ausilio del PC qualsiasi cosa è oggi disponibile a casa propria, e non penso proprio che gli uffici comunali possano essere il volano per l’economia del centro storico. Qui bisogna studiare altre ricette per farlo rivivere e renderlo appetibile da un punto di visto storico-culturale, economico e sociale, creare attrattive private atte a far decollare l’economia. Non penso sia compito dell’ente comunale occuparsi dell’imprenditoria privata eccezione fatta nel concedere una defiscalizzazione per chi abbia la volontà di aprire un’attività nel centro storico. Non capisco l’assenza dagli scranni comunali, dove siete stati eletti per rappresentare i vostri elettori e dove si fanno in una sana democrazia tutte le civili battaglie.
Forse non si è pronti a fare tutto ciò in quanto, dal primo giorno del vostro mandato e in un clima abbastanza sereno, vi era stata data la possibilità di partecipare attivamente alla conduzione della cosa pubblica nell’interesse collettivo. Voi cosa avete scelto, vi siete subito posti in malo modo preferendo al dialogo, richiestovi dal primo cittadino dott. Francesco Froio, il muro contro muro. E su questa strada avete continuato il vostro mandato, in occasione dell’elezione del presidente del consiglio e in altre occasioni successive. Avete tempestato le nostre strade affiggendo abusivamente manifesti per le vie del paese con pensieri astrusi e distanti anni luce dal vivere civile. Ora a distanza di qualche mese vi preoccupate come da vostra nota che, “Non è con questi sistemi che si consolida l’integrazione sociale, si crea solidarietà tra i cittadini, e si cuce il tessuto economico e culturale! Così si creano strappi e lacerazioni profonde, s’innescano pericolosi processi di rancori e gelosie che rischiano di mettere in discussione la Pace e la civile Convivenza della Comunità che Lei amministra e che si è affidata alle sue cure, egregio Signor Sindaco!”.
Fate un po’ pace con voi stessi o con la mano di chi vi guida anche perché lo spirito di guerra con cui affrontate i problemi non porta pace sociale ma scontri che già in passato non hanno contribuito alla crescita sociale del Paese. Vi siete per caso dimenticati che nel passato e proprio nel centro storico del paese vi sono state guerre intestine in seno alle nostre famiglie? Vi siete scordati per caso che ci sono fratelli e sorelle che non si parlano perché qualche Santone ha voluto che fosse così? Ora vi chiedo in conclusione una cosa semplice, cercate di essere costruttivi Voi per primi, sotterrate l’ascia di guerra e contribuite alla crescita collettiva con la pace sociale che per dieci anni a partire dal 2001 quest’amministrazione ha cercato e in molti casi riuscita a portare.

 
W I CITTADINI DI MONTEPAONE

 
Nicola Agresta
Segretario
Comitato Spontaneo per Franco Froio sindaco di Montepaone

>Montepaone – Il benvenuto del Sindaco dott. Francesco Froio al nuovo parroco Don Pietro

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A nome mio, dell’Amministrazione Comunale e di tutta la comunità montepaonese un caloroso saluto di benvenuto a don Pietro. In questo primo scorcio di vita amministrativa ho avuto il grande onore di vivere, da primo cittadino, alcuni momenti di grande rilevanza che resteranno per sempre nella mia mente, così come nella storia di Montepaone. Mi riferisco ad esempio alla firma del protocollo d’intesa con Montauro e Gasperina per l’unione dei comuni, mi riferisco all’intitolazione a Pazzano di una piazza in onore di uno dei più illustri nostri concittadini, don Mario Squillace, e questa sera qui, per porgere questo nostro saluto a don Pietro ed allo stesso tempo ringraziare don Francesco che lascia questa comunità parrocchiale.
Da buon cattolico, quale ritengo di essere, l’animo mio è colmo di fiduciosa speranza e vorrei che anche tutti voi diate la stessa importanza che io do a questa santa giornata.
Montepaone è composta da due grandi realtà: lido, moderna cittadina con tutti i pregi legati alla presenza di gran parte dei servizi, del turismo, delle attività commerciali, dell’imprenditoria e con tutti i difetti propri alla perdita dei valori legati alla modernità e al consumismo, ed alla mancanza di identità dovuta alla multietnicità; Montepaone centro, dove nonostante i grossi problemi di spopolamento e dove dovrebbe essere molto più semplice sentirsi comunità unica e solidale, esistono purtroppo ancora più gravi le spaccature e le divisioni su base politica, sulla frammentazione delle famiglie e sull’indifferenza generazionale.
Sembrerebbe triste questa mia sommaria analisi della nostra comunità. Ma non voglio assolutamente scoraggiarla, caro don Pietro, anzi, tutt’altro, sono convinto che tutti insieme possiamo fare davvero tanto. Lei è giovane, così come lo è la compagine amministrativa che ho l’onore di rappresentare. E guai se nei giovani prendesse il sopravvento lo sconforto e la mancanza di fiducia e di speranza. Io e lei abbiamo lo stesso mandato, lei nel ministero sacerdotale e di guida della nostra anima, io in quella politico-amministrativa e di guida del nostro vivere civile. Ed entrambi siamo animati dallo stesso spirito: dare tutti noi stessi per la crescita e per la vita cristiana della nostra comunità. Io starò al suo fianco. Le starò vicino ogni qualvolta ne avrà bisogno ed insieme faremo di questa nostra storica comunità una identità unica e forte.
Fuori da questa chiesa, in piazza, c’è un albero storico, il nostro albero della libertà, un albero le cui radici originano dalle fondamenta delle case di ognuno di voi, un albero il cui tronco è uno ed uno solo, un albero le cui foglie traggono nutrimento dalle stesse radici e danno ossigeno a questa comunità. Cittadini carissimi, le foglie dell’odio, della cattiveria, dell’invidia e della falsità, quelle che in modo gretto e squallido, in queste giornate d’autunno, cercano di avvelenare la parte più forte e rigogliosa del nostro albero, sono destinate ad appassire e a cadere nel fango, senza aver dato ossigeno, senza aver creato nulla di buono, senza aver lasciato nemmeno un piccolo segno, un piccolo gesto del loro essere. L’albero continuerà ad essere uno solo, forte, onesto, nobile e giusto: continuerà ad essere di monito a chi non rispetterà la nobiltà di questi valori cristiani ed universali, gli unici che ci permettono di andare avanti, a testa alta, in cerca di un futuro migliore per i nostri figli. Ed è questo, carissimo don Pietro, che deve accompagnarci ed accomunare il nostro viaggio: vivere per la nostra comunità e fare in modo che tutta, nella sua interezza, si stringa attorno a noi, nella speranza che la missione, che qualcuno più grande di noi ci ha affidato, non sia stata inutile. Il successo più grande e più nobile, di certo non facile, sarebbe quello di riuscire a far germogliare dal fango le foglie cadute. Se è vero, come diceva il grande De André, che “non c’è l’inferno nel mondo del buon Dio”, è verso i nostri figli più deboli che dobbiamo rivolgere le nostre attenzioni. Ed è sicuramente debole chi utilizza le armi della divisione e del rancore. Facciamo quindi in modo, con l’aiuto di tutti voi, che non ci siano più divisioni in questa piccola comunità ma che viviamo tutti non solo in rapporto di civile convivenza, ma di affetto, di rispetto e di amore per le proprie uniche, grandi, meravigliose radici. Questa è una delle più grandi sfide che ci attende quindi, vivere in una comunità compatta, solidale, lontana da ridicoli campanilismi, da inutili ipocrisie e da insignificanti prevaricazioni. E perché ciò si avveri è indispensabile anche che tutti i gruppi e le associazioni cittadine assumano da subito, nel pieno rispetto dei propri ruoli, uno spirito di collaborazione con don Pietro.
Mi piace essere ottimista, caro don Pietro, soprattutto per l’entusiasmo, il vigore e la forza trainante propria delle giovani menti. Insieme e con l’aiuto di Dio daremo ai nostri concittadini tutto il bene di cui saremo capaci.
Concludo con un caro, affettuoso, sincero saluto a don Francesco. In queste mie parole qualcuno potrebbe leggere delle responsabilità sulle divisioni esistenti in Montepaone. Quando due persone si separano difficilmente la colpa è soltanto di una delle due. Per cui sicuramente tutti noi abbiamo delle responsabilità per non aver saputo prevenire o intercettare le cause di queste divisioni. Quello che posso dire è di aver visto don Francesco sempre attento alle problematiche sia della società religiosa che di quella civile. È stato critico, anche severo, quando doveva esserlo, nei confronti dell’amministrazione, nonostante la presenza di un suo nipote. Ma ha saputo riconoscere anche le positività del nostro operato. Ed io voglio sempre ricordarlo per la felicità sincera che, in maniera riservata, lasciava appena trasparire, quando ero al suo fianco per le mie prime processioni di san Francesco e san Felice. Grazie don Francesco, grazie per il grande servizio ed il grande lavoro svolto in tutti questi anni, grazie per la grande bontà che si nascondeva dietro un comportamento apparentemente duro e burbero.
Grazie, con gli auguri più cari e più sinceri che la nuova sede della sua missione pastorale possa arrecarle tanta felicità e tanta gioia nel portare i valori del cristianesimo e la parola di Dio alla sua nuova comunità.

 
Grazie
Franc
esco Froio
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