Montepaone – strano avvistamento, sarà un nuovo mostro di "loch ness"

Uno strano avvistamento sta creando similitudini tra Montepaone lido e la località di  Loch Ness in Scozia. Il  lago d’acqua dolce situato nelle Highlands scozzesi, è probabilmente più conosciuto per l’avvistamento del mitico “Nessie”, ipotetico mostro di Loch Ness, che per l’affascinante paesaggio. Una similitudine si sta verificando a Montepaone lido nello specchio d’acqua davanti a località Casinello o Bricà, ma mentre a loch ness l’avvistamento pare leggenda a Montepoane ciò che si vede è reale e pericoloso.
Un grosso tubo arriva dal profondo del mare jonio, per uscire in tutta la sua pericolosità per qualche natante nei pressi, ma potrebbe costituire anche problemi per la salute pubblica. Il tubo in questione secondo fonti bene informate dovrebbe essere collettato con il depuratore, il cosiddetto tubo del “troppo pieno”ma in molti si chiedono, se le vasche in quel momento sono piene, tutto questo di più, dove finisce, direttamente in mare senza essere trattato?
 [box type=”info”] da un articolo di Gianni Romano[/box]

Montepaone – happy hour danzante con i Tarantajonica

Piazza Giovanni Catuogno a Montepaone lido, si è riempita per una sera di musica e colori. Un happy hour danzante, allietato dalla musica etnica del  giovane gruppo Montaurese, “Tarantajonica”, è stato organizzato in sinergia dai ristoranti “Il Capriccio” e ” Il Giardino dei Sensi”.
Allestiti allo scopo tradizionali stand con gli immancabili panini con salsiccia locale alla griglia, birra alla spina ma anche cocktail sapientemente preparati dagli abili barman che hanno miscelato quelli più celebrati del momento.
Molte le presenze e i tanti turisti già presenti nella città jonica, hanno certamente apprezzato la musica etnica, tarantelle e il suono dell’organetto hanno fatto da degno corollario al riuscito evento. Il gruppo dei Tarantajonica nasce nel 2011 ed è composta da Alberto Aiello, chitarra battente e voce ,Giuseppe Loiero, Fisarmonica, Vincenzo Pennisi, organetto e fisarmonica, Francesco Frangipane, percussioni e fondatore del gruppo, Vincenzo Pacicca il fonico, chiude il gruppo la bella e brava ballerina Elsa Sgrò. Questi giovani si affacciano alla ribalta di piazza e sagre, hanno scelto non di proporre musica moderna, ma  di eseguire quello che è l’evento della Calabria, la musica di autore come la tarantella.
[box type=”info”] da un articolo di Gianni Romano[/box]

Davoli – ritrovato morto il pensionato scomparso

È stato rinvenuto cadavere  G.P. il pensionato sessantaquattrenne che era scomparso da casa nel primo pomeriggio. Non vedendolo rientrare nella sua abitazione di Davoli Superiore, i familiari ne avevano subito denunciato la scomparsa alla locale stazione dei carabinieri. Le ricerche iniziate in un primo momento dai suoi familiari e proseguite  successivamente dai carabinieri ,  permettevano alle ore venti, di individuare l’autovettura del pensionato in una zona impervia e nascosta dalla fitta vegetazione con all’interno il corpo senza vita del pensionato. Sul posto si recavano i sanitari del 118 Suem della postazione Pet di Montepaone lido.Il medico in servizio sull’ambulanza constatava la morte del pensionato per infarto. Arrivava sul posto anche il medico legale che dopo l’ispezione di rito autorizzava la rimozione della salma che veniva effettuata dai vigili del fuoco per le condizioni impervie della zona. Il corpo dell’uomo veniva preso in carico dall’agenzia funebre per le esequie. La notizia dell’immatura scomparsa del pensionato ha creato sconcerto tra i tanti che lo conoscevano.

Soverato – titolo di campione regionale amatori calcio per l'ASD Fiorentina 10 bis

riceviamo e pubblichiamo:

Nella splendida cornice dello Stadio di Roccella Jonica perfettamente allestito dalla società Roccella (ringraziamenti ed un plauso al Presidente Giannitti per l’ospitalità) a contendersi il titolo Regionale Amatori 2011/12 i catanzaresi della Fiorentina 10 Bis di Soverato di patron Franco Pipicelli ed i reggini dell’European ’93 di Gioia Tauro. Alla partita le due quadre sono arrivate dopo aver vinto il titolo Provinciale rispettivamente contro Borgia ed Ardore. Qualche assenza da ambo le parti, ma erano i bianco-blu soveratesi ad arrivare “incerottati e con le bende” all’appuntamento. Infatti, gli ingegneri Doria, Nisticò e Vetrano (tre titolari della finale provinciale) erano assenti per il torneo Nazionale degli Ingegneri in fase di svolgimento a Rimini, mentre Carnuccio (in goal nella predetta finale provinciale) e Barrese erano indisponibili per impegni di lavoro. Alle 17:00 fischio d’inizio sancito dall’ottimo arbitro Leone coadiuvato dagli assistenti (anch’essi ottimi) Frangipane e Badolato. Dopo una manciata di minuti “piove sul bagnato” per l’ASD Fiorentina 10 Bis. Ficchì, infatti, deve abbandonare il campo per un risentimento muscolare. Subentrava al suo posto T.Muti. Occasioni nitide sfumate da entrambe le parti in quanto, prima era il n. 13 giallo-blu reggino che calciava debolmente fuori da ottima posizione e poi era l’allenatore-giocatore dei bianco-blu L.Muti che, a tu per tu, con il portiere si vedeva neutralizzato il suo pallonetto. Ritmi di gioco sostanzialmente bassi, vista l’età dei contendenti ed il clima torrido, ma livello di gioco alto, su tutti le funamboliche giocate del n. 9 reggino Graziano Nocera (oltre che bravo anche un Gentlman dei campi di calcio) che impensieriva e non poco i difensori soveratesi. Altra “tegola” per Capitan Sgrò & C. al 25 min.. Questa volta era il difensore Aprile a dover lasciare il campo per P.Procopio per un problema muscolare (lo stesso Aprile era stato recuperato a tempo di record dopo il medesimo infortunio patito 7 giorni prima alla finale provinciale). Dopo questa mini “ecatombe” ci pensava L.Muti a far sorridere ed esultare i suoi. Ottimamente servito in profondità da L.Procopio si presentava a tu per tu con il portiere avversario, lo saltava ed, a porta sguarnita, depositava il pallone in rete per l’1-0. Non ci stavano i reggini capitanati da Avventuroso (56 anni all’anagrafe, ma molti di meno sul campo di calcio) che cercavano di reagire, ma Riso (anche oggi con Sgro’ una “spanna” sopra gli altri) faceva buona guardia e riusciva a neutralizzare tutti i palloni che giungevano dalle sue parti. Finiva, dopo 5 min. di recupero, il primo tempo senza altri “sussulti”. Nel secondo tempo per l’ASD Fiorentina 10 Bis entravano forza “fresche”. Claudio Stratoti subentrava a L.Muti e Santopolo a Proto. Chiaramente l’inerzia della gara vedeva i giallo-blu dell’European ’93 produrre il massimo sforzo per agguantare il pari ed i bianco-blu soveratesi difendersi ed agire di rimessa. Riusciva meglio l’attacco dei reggini che con buoni “dialoghi” si procuravano occasioni a raffica, ma due volte i legni ed altrettante Riso dicevano “no” al pareggio. Rigore richiesto da Capitan Avventuroso & C. per evidente fallo di mano di Sgrò, ma né Leone né l’assistente Frangipane notavano il tocco avvenuto, in verità, in una mischia furibonda davanti alla linea di porta. Mossa della disperazione per L’European ’93. Subentrava al posto di un difensore il secondo portiere e quello titolare, vista l’imponente mole, smetteva i guanti ed andava a fare il “pivot” nell’area di rigore avversaria. Mossa che dava i suoi “frutti” infatti, giungeva il meritato pareggio reggino a 15 min. dal termine. L’ottimo difensore Ezio Campora “inzuccava” un corner e “bucava” Riso che quasi-quasi stava parando anche questo tiro. La botta avrebbe ammazzato qualunque squadra, ma non quella di Patron Pipicelli che, con uno scatto d’orgoglio, e con i “freschi” Stratoti e Santopolo si ributtava in avanti producendo ciò che non aveva fatto per tutto il secondo tempo. Servito in profondità, Stratoti superava in velocità un difensore scavalcava con un pallonetto il portiere che non aveva altro da fare che “placarlo” e procurare il sacrosanto rigore giustamente fischiato da Leone. Sul dischetto, come se fosse la cosa più naturale di questo mondo, si avventava Santopolo che con freddezza glaciale tirava alla sinistra del portiere e “gonfiava” la rete. Nei dieci minuti restanti (5 più 5 di recupero) e dopo l’ingresso in campo di Raffaele per L.Procopio, forcing disordinato dei reggini che produceva ben poco. Anzi erano i catanzaresi in contropiede con Stratoti, troppo generoso nell’occasione, che fallivano il 3-1. Al triplice fischio di Leone, in un clima di grande fair-play, grandi i festeggiamenti in casa soveratese dopo essersi prima congratulati con gli avversari gioiesi dimostratisi degni e forti rivali. Altra Coppa nella bacheca di Patron Franco Pipicelli consegnata dal rappresentante del Comitato Regionale Calabria Sig. Scarpino. Questo successo bissa quello ottenuto due anni orsono nella Stagione 2009/10 dagli stessi bianco-blu con la denominazione di Soverato V.. Ciò significa che gli anni passano, ma a livello amatoriale Soverato, Franco Pipicelli e la sua “band” la fanno da padrone.

ASD Fiorentina 10 Bis / European ‘93 2-1 (1-0).

Marcatori: 30’ L.Muti (F), 75’ Campora (E), 85’ Santopolo rig. (F).

ASD Fiorentina 10 Bis: Riso, Pittelli, L. Procopio (85’ Raffaele), Canto, Aprile (25’ P.Procopio), Sgrò, Pileci, Proto (55’ Santopolo), L.Muti (46’ Stratoti), Ficchì (10’ T.Muti), Trocano. In panchina Grande.

 

[box type=”info”] A cura di Dino Antonio Trocano[/box]

Soverato – All'istituto salesiani si festeggia la fine dell'anno scolastico

SUCCESSO PER LA RAPPRESENTAZIONE DI ALCESTI

Con la straordinaria rappresentazione dell’Alcesti di Euripide, in un cortile gremito fino all’inverosimile, alla presenza non solo di diversi dirigenti scolastici, di amministratori locali e provinciali, dello stesso Arcivescovo Mons. Bertolone,  si è chiuso  l’anno scolastico dell’Istituto salesiano Sant’Antonio di Padova di Soverato diretto da don Tobia Carotenuto. La rappresentazione, tratta da una traduzione di Carlo Diano, si è basata su un adattamento del compianto Pino Michienzi (che ha curato tre anni fa, per lo stesso istituto, la messa in scena dell’Antigone). La regia della tragedia (che ha come protagonista la moglie di Admeto, re della Tessaglia, che sceglie di sacrificarsi per il marito, il quale aveva ricevuto da Apollo l’opportunità di sfuggire alla morte se qualcuno si fosse sacrificato al suo posto) è stata curata da Luca Maria Michienzi (con l’assistenza di Ramona Scuderi), che ha scelto un testo fedele alla tradizione classica, al contrario di ciò che è avvenuto negli anni passati con l’Antigone e le Coefore, opere alle quali sono stati adattati alcuni dialoghi in <<lingua calabrese>>. A scorrere le note di regia emergono elementi abbastanza peculiari, come a esempio le musiche – affidate al maestro Amedeo Lobello (che si avvale della collaborazione del soprano Giovanna Massara) – create apposta per lo spettacolo ed eseguite con gli strumenti della tradizione calabrese. Di particolare interesse interpretativo sono stati i ruoli maschili di Eracle e Thanatos affidati a due donne (Alessandra Cimino e Natalia Riccio). Gli attori si sono mossi all’interno di una straordinaria scenografia, creata per l’occasione da Annamaria De Luca (supportata da Ilaria Gnasso, Roberto Cunsolo, Carmine Garcea, Nicola De Rosi, Francesco Gratteri e Filippo Nesci) che ha curato anche i costumi (confezionati all’interno dell’istituto nell’ambito di un laboratorio di sartoria teatrale). La rappresentazione – che rientra nell’ormai centenaria tradizione del ginnasio-liceo salesiano – fa parte di un progetto che ha come coordinatori scientifici il preside Antonio Ligato e il professore Saverio Candelieri ed è realizzato con i soli fondi dell’istituto paritario. Il progetto, che rientra in un laboratorio di dizione e recitazione, ha visto impegnati gli allievi Giacomo Messina (nel ruolo di Apollo), Maria Antonietta Palaia (che interpreta Alcesti), Gustavo Pregoni (Admeto), Claudio Signoretta (Ferete), Giuseppe Cosentino e Roberto Falbo (nel ruolo dei servi), Francesca Genco (ancella), Greta Cosentino (Perimela), Jacopo Curcio (Eumelo) e infine il coro composto da Teresa Lagani, Martina De Sestito, Serena Condò, Luca Bifezzi, Marianna Aversa e Barbara Loperfido. La rappresentazione (la cui parte fonica è curata da Nello Zangari con la collaborazione di Francesco Curcio) per scelta del regista Luca Maria Michienzi, ha un finale incerto: si è scelto – afferma Michienzi – di non far tornare in vita Alcesti ipotizzando che sia Admeto a raggiungere la sua amata nell’Ade. <<Con Euripide, spirito laico e insieme antesignano di una nuova religiosità destrutturata e di un’etica più sul versante della coscienza che del potere dell’istituzione>> ha detto don Tobia Carotenuto – << si assiste ad un tempo di ricerca, e quindi con ridotte  certezze  e con conseguenti sgretolamenti di istituzioni e di sistemi resisi incapaci di inculturarsi e di ridire con linguaggi ulteriori, prima che nuovi, il sicuro e il consolidato  di prima. Se pure Euripide si supererà nella produzione successiva, ci lascia, nell’Alcesti, dove la sposa viene restituita da Eracle ad Admeto, in un silenzio esistenziale filosofico per cui ci chiediamo se le nostre religioni, che celebrano troppe ostentate certezze non uccidano la speranza. Non uccidano la nostra libertà di consegnarci a quella Forza di vita che ci porta, in umiltà e semplicità, in quel tempo ovvio, con incluso la morte, che ci dischiude l’eterno. Ora a noi piace scorgere questo Euripide che prepara il desiderio di S.Agostino di ritornare in se stessi e lì ritrovarsi, senza tempo, nell’amore con tutti e quindi con Dio>> Un testo straordinario che offre riflessioni sulla vita parlando di morte, sull’amore parlando di egoismo, della giovinezza parlando di vecchiaia. Sicuramente la tragedia più singolare tra tutte quelle giunte a noi.

[box type=”bio”] Articolo e foto di Gianni Romano[/box]

Gagliato – incidente tra moto ape e automobile

Un incidente sulle cui cause scatenanti sono in corso indagini da parte degli inquirenti, ha causato un ferito. Da una prima analisi dei fatti una moto ape condotta da una anziana donna residente a Chiaravalle Centrale, M .C. queste le sue iniziali, andava ad impattare violentemente contro una automobile in transito sulla Gagliato mare,  in un luogo dove la visibilità è scarsa e la strada presenta delle criticità. Ai primi automobilisti di passaggio il compito di allertare i soccorsi, arrivava sul posto un’ambulanza medicalizzata dell’ospedale civile San Biagio di Chiaravalle Centrale. L’anziana donna incosciente per il forte impatto veniva a fatica estratta dalle lamiere accartocciate della moto ape e stabilizzata sulla barella,quindi si decideva il tempestivo trasferimento al pronto soccorso dell’ospedale di  Soverato.
Ai sanitari presenti, la situazione clinica della donna si presentava in tutta la sua drammaticità, l’anziana aveva una vasta ferita al cuoio capelluto, ferite lacero contuse multiple, la rottura del femore, un trauma facciale che interessava l’arcata dentale e un trauma cranico. Grande e tempestivo è stato il lavoro svolta dall’equipe del pronto soccorso, con il dott. Michele Malta, gli infermieri Aloisio, Ceniti e Sanso e l’oo.ss. Prunestì. Dopo le prime cure  l’anziana donna veniva ricoverata con una prognosi di trenta giorni al reparto di ortopedia.
[box type=”info”] da un articolo di Gianni Romano[/box]

Montepaone – intervista con Bruno Benelli esperto di previdenza

 Il Governo ritocca al ribasso i coefficienti di trasformazione

“SE LA VITA ALLUNGA IL PASSO LA PENSIONE RETROCEDE “

Un altro colpo alle pensioni per la serie “dovete tirare la cinghia”. Dal prossimo anno le pensioni contributive saranno calcolate con coefficienti di trasformazione ridotti rispetto a quelli attuali. Una riduzione che si sostanzia in pensioni più leggere. Dopo la riduzione del 2010 c’è il ritocco 2013 che si ripresenterà nel 2016 e nel 2019. Da quel momento in poi le riduzioni diverranno biennali e non più triennali. Ormai il sistema pensionistico è rinchiuso in una riedizione aggiornata di Forte Apache assediato senza respiro dagli assalti continui degli indiani. Di questo abbiamo discusso con l’esperto INPS, Bruno Benelli,volto noto di canale 5 ,cosa è cambiato e perché.  “Dal 1° gennaio 1996, data di nascita della pensione calcolata con il metodo contributivo, al prossimo anno sono già due volte che i coefficienti sono ribassati, quasi che la pensione sia quotata in borsa e risenta degli avversi mercati. Perché? Il motivo è il continuo allungamento della vita media dell’italiano per cui diventano sempre più ampi i periodi di riscossione della pensione. Con la riduzione dei coefficienti (in parole semplici sono gli interessi che – con la veste di vitalizio – la banca-Inps paga al lavoratore-correntista che deposita ogni mese un po’ di capitale sotto forma di contributi) si prende una rata più modesta ma per un numero di mesi di vita superiore. Per cui, facendo pari e patta, alla fine del percorso umano la persona riscuote  la stessa somma all’insegna del “di meno ma più a lungo”.Allora cambiano i nuovi coefficienti? “Ovviamente i nuovi coefficienti si applicano sull’intera vita contributiva dei lavoratori e non in pro-rata. Perciò chi andrà in pensione da gennaio 2013 applicherà i nuovi valori su tutti i versamenti effettuati nei periodi anteriori.  Ad esempio con 57 anni di età il coefficiente iniziale di 4,720% (anni 1996-2009), sceso a 4,419% (anni 2010-2012), si attesta a 4,304% (anni 2013-2015). E a 65 anni il coefficiente 6,136% si riduce rispettivamente a 5,620% e 5,435%. Nel decreto del Governo c’è però anche una novità positiva: per la prima volta i coefficienti abbattono il muro dei 65 anni e arrivano ai 7. Ma questa è un’apertura assolutamente dovuta, dal momento che la riforma Monti-Fornero ha varato l’aumento continuo dell’età pensionabile che già  quest’anno, ad esempio, è di 66 anni per la pensione di vecchiaia” In soldoni quanto perdono i pensionati? “Non poco. Facciamo qualche esempio senza tenere conto delle rivalutazioni dei contributi e facendo finta che il soggetto abbia avuto sempre la stessa busta paga. Un lavoratore che ha versato all’Inps 264 mila euro di contributi (pari a una retribuzione di 20 mila euro lordi annui per 40 anni) prenderà 14 mila euro annui di pensione. Se fosse andato in pensione nel periodo 2010-2012 avrebbe preso 15 mila euro e 16 mila se si fosse pensionato entro il 2009. Con un montante di 462 mila euro (retribuzione annua di 35 mila euro) la pensione sarà di 25 mila, rispetto ai precedenti 26 mila e 28 mila. Con un montante di 660 mila euro (retribuzione annua di 50 mila euro) la pensione sarà di 36 mila euro annui rispetto ai precedenti 37 mila e 40 mila.” Qualche esempio pratico? “Di converso se il primo lavoratore dell’esempio andasse quest’anno in pensione con 68 anni di età prenderebbe  14 mila euro di pensione annua rispetto ai 16 mila euro che incasserebbe se aspettasse l’anno nuovo. Soluzioni simili si prospettano anche per gli altri due lavoratori. Questo perché dal 2013 saranno coperte le classi di età 66-70 anni che fino al 31 dicembre 2012  sono ricomprese nel valore bloccato ai 65 anni. Il messaggio è chiaro: “ritarda il pensionamento se vuoi una rata migliore”.  I giovani non ringraziano: per loro diventa sempre più riuscita sociale e occupazionale. Speriamo che per loro la principale via di salvezza non sia  il “gratta e vinci”.         

[box type=”info”] da un articolo di Gianni Romano[/box]                                                                                                                               

Montepaone – rivive ancora la mitica fiat 1100

Al 25° giro automobilistico delle Calabrie, presente come sempre la 1100 Fiat denominata “il nonnino”di Montepaone lido, guidata da Gregorio Macrina. Sguardi ammirati al suo passaggio  e qualche ricordo nostalgico, per una macchina che riesce sempre ad emozionare. Del resto oltre ad essere bella, la 1100 ha ben figurato nel percorso ed ha concluso il giro con un buon piazzamento. Gregorio Macrina è entrato nel mondo dei motori contagiato dalla passione del figlio Saverio, imprenditore di professione ma con l’hobby dei motori. Saverio a differenza del padre, che ama l’andamento lento della sua Fiat 1100,  si cimenta in gare tipo crono scalate  dove da sfogo a prestazioni di rilievo con la sua Renault cc.3000 ed in raduni off road  con un possente fuoristrada Toyota 4×4.
[box type=”bio”] da un articolo di Gianni Romano[/box]

Montepaone – sala didattica Urban Market,si discute di celiachia

Un altro tassello importante alla cultura e alla comunicazione si è aggiunto alla sala didattica dell’Urban Market di Montepaone lido, dove alla presenza di esperti del settore si è discusso di celiachia e vivere senza glutine. Continuano i percorsi culturali organizzati dall’associazione Sgrò servizi che si occupa questa volta di Celiachia. Ad intervenire il professor Antonio Cantaffa responsabile dell’associazione Celiachia Calabria e due medici specialisti ,la dottoressa Rosa Femia e la dottoressa Petrelli. Presente lo chef Christian Dellisanti che ha deliziato il palato dei numerosi presenti. L’incontro è stato moderato dal giornalista Salvatore Condito. Si parte inquadrando il problema per poi allargare la discussione al superamento dei limiti che possono determinare non solo il miglioramento della qualità di vita degli affetti dall’intolleranza ma anche il rilancio commerciale di ristoratori e commercianti. Riassumendo i concetti, la celiachia si delinea come un intolleranza permanente alla gliadina, componente  alcool-solubile del glutine, un insieme di proteine contenute nel frumento nell’orzo, nella segale, nel farro e nel kamutun e come patologia che non ha remissione spontanea. “Da trent’anni, spiega il prof. Cantaffa, abbiamo voluto un’associazione sul territorio per sensibilizzare al problema. Sono tanti gli obiettivi raggiunti che speriamo di allargare a tutti i centri calabresi organizzando corsi di formazione per ristoratori che possono così allargare l’offerta con un menù specifico per celiaci e sopratutto per preparare i cuochi di mense scolastiche ed ospedaliere per garantire al celiaco che si ammala una giusta nutrizione all’interno della struttura. Lavoriamo poi per fare in modo che anche i supermercati adottino sempre di più i prodotti senza glutine fino a qualche anno fa venduti solo in farmacia. “Interessante poi l’intervento della dottoressa Femia che scardina un luogo comune: “La collega Petrelli ha introdotto un tema che mi è caro perché dobbiamo dire quello che spesso non si ha il coraggio di enunciare e cioè che una dieta a basso contenuto di glutine è importante non solo per chi è celiaco ma anche per chi non soffre di questa intolleranza.” Una migliore educazione alimentare per tutti quindi che poi, per quanto si è potuto constatare nella degustazione del menù senza glutine, non sembra così dura da attuare.

[box type=”info”] da un articolo di Gianni Romano[/box]

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