GIOVANI videomaker a rapporto nel nuovo progetto di Studio Pro Macario

È in fase di lavorazione il nuovo progetto della casa di produzione Studio Pro Macario che lancia un nuovo prodotto dedicato ai giovani registi, video maker e documentaristi della nostra regione. L’idea è quella di scoprire talenti nel mondo mediatico offrendo loro una vetrina di lustro in cui promuovere i lavori già realizzati. Ancora tutto top secret per ciò che riguarda i particolari del progetto a cui hanno già aderito diverse professionalità del settore ma la casa di produzione di Nicholas Macario rende noto attraverso il suo ufficio stampa che i registi e video maker interessati potranno prendervi parte gratuitamente contattando la produzione al numero di telefono 327-1947908 o tramite sito internet www.studiopromacario.it al seguente indirizzo produzioni@studiopromacario.
È richiesto ai registi di inviare in formato “AVI o MPEG” i lavori già realizzati di cui si possiedono i diritti d’autore che verranno esaminati dalla produzione. Potranno essere inviati corti, documentari, docu- film, speciali giornalistici della durata massima di 1 ora. I lavori non dovranno essere necessariamente inediti ma dovrà essere specificato il canale di diffusione fin ora scelto. <<È un’opportunità –spiega il responsabile Nicholas Macario- per tutti coloro i quali si impegnano nella nostra regione ma non trovano degni canali di diffusioni di opere che pur se interessanti rimangono spesso sconosciute al grande pubblico. Abbiamo pensato così di superare questo limite in un progetto che a breve partirà. Nel frattempo rivolgiamo l’invito a tutti i registi interessati ma anche ai committenti di documentari, corti e speciali giornalistici a contattare la nostra casa di produzione che esaminerà il materiale inviato selezionando, i lavori più interessanti.>>

[box type=”info”] a cura di Sabrina Amoroso[/box]

Gasperina – i veri fatti del terremoto 1783

Presto i gasperinesi e non solo potranno conoscere in modo dettagliato come andarono i fatti relativamente alla storia del terremoto del 1783. Lo ha annunciato lo storico Giuseppe Pisano, nei giorni scorsi, al parroco don Carmelo Fossella in occasione di una delle “Passeggiate Notturne tra Montauro e Gasperina” che si stanno svolgendo tutti i sabati fino a metà luglio. Pisano è in possesso di un corposo numero di documenti inediti che erano conservati presso l’archivio privato Mirarchi di Isca. Lo studioso soveratese ci fa sapere che Gasperina a quel tempo era un centro molto popolato, difatti gli abitanti prima del terremoto risultavano essere 2391. Otto persone (2 uomini, 3 donne e 3 ragazzi) persero la vita “per le rovine” causate dal tremendo sisma. Le prime scosse del 5 e del 7 febbraio non fecero grossi danni alle abitazioni, solo la chiesa restò “notabilmente offesa”. La popolazione, dopo il terremoto del 28 marzo 1783, fu costretta a lasciare l’abitato e a vivere “in campagna, esposta alle intemperie in capanne di frasche” e solo pochi poterono costruire “baracche di tavole” per come recita una lettera del sindaco Gaetano Spadea indirizzata al Re rappresentato dal Vicario Generale Pignatelli datata 4 maggio 1783. Si registravano in Gasperina a quel tempo la chiesa Parrocchiale e la Cappella di San Giovanni; la chiese filiali di S. Caterina, S. Giuseppe e di S. Maria dei Termini. In una lettera datata 21 marzo 1783 a firma del curato vicario Giovanni Manno si attestava che in Gasperina vi erano ben 41 sacerdoti e 9 chierici. I prodotti principali del territorio erano: “grano bianco, granone, fave, fagioli, olio, seta e fronda”.Tante altre notizie in merito verranno date dal professore Giuseppe Pisano nel corso di un incontro che dovrebbe tenersi in Gasperina entro l’estate.

[box type=”info”] Gianni Romano[/box]

Montepaone – convegno sullo smaltimento dei rifiuti

La politica di Montepaone torna ad occuparsi dei problemi concreti della persone. Il locale circolo Pd ha deciso di affrontare, in un riuscito dibattito pubblico, il delicato problema dello smaltimento dei rifiuti, con particolare riferimento alla raccolta differenziata. L’incontro, tenutosi presso la sala consiliare della delegazione comunale, ha visto una nutrita partecipazione di sindaci ed amministratori locali i quali hanno appena dovuto fronteggiare l’ennesima emergenza che ha colpito il settore. Numerosa è stata anche la partecipazione del pubblico che si è dimostrato attento, partecipe e desideroso di conoscere una tematica potenzialmente in grado di cambiare in meglio le condizioni di vita di ciascuno. Al tavolo dei relatori si sono alternati interventi prettamente politici, con i contributi del consigliere regionale on. Antonio Scalzo e dell’Europarlamentare on. Mario Pirillo eletti entrambi nelle liste PD, ed in rappresentanza dell’amministrazione comunale del Vicesindaco Giuseppe Macrì. Particolarmente degni di nota sono stati gli interventi tecnici, affidati al dott. Serafino Migliarese, amministratore di un’impresa del settore, e dell’ing. Cristian Veraldi promotore e redattore di un documento sulla raccolta differenziata dei rifiuti, diffuso a cura del laboratorio politico Azimut 360. L’intervento del dott. Migliarese ha spaziato nel vasto mondo della raccolta differenziata, prospettando i diversi modelli che nel tempo si sono affermati,  ed evidenziando che  affinchè essa abbia successo richieda un preventivo studio scientifico al fine di individuare le modalità più confacenti per ogni singola collettività. Il dott. Migliarese ha esortato le amministrazioni locali, e la politica in genere, a non soffermarsi sulle modalità tradizionali di raccolta differenziata, come ad esempio il c.d. “porta a porta”, ma a volgere la propria attenzione anche su altri sistemi che stanno ottenendo risultati di gran lunga superiori in termini di economicità e ottimizzazione nelle percentuali di recupero dei rifiuti. Il cuore dell’intervento è stato mirabilmente riassunto nell’espressione “Differenziata: un altro modo è possibile” L’. Ing. Veraldi ha evidenziato la necessità di una preventiva ed adeguata sensibilizzazione della cittadinanza come prerequisito per il successo di ogni progetto sulla differenziata, ed altresì ha invitato le amministrazioni a prevedere un sistema di incentivi e sanzioni in modo da invogliare la popolazione ad effettuare in modo corretto le procedure per il conferimento dei rifiuti. Parole di viva soddisfazione sono state espresse dal segretario cittadino del Circolo PD di Montepaone, l’avv. Giuseppe Tuccio, il quale nel ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per la buona riuscita della manifestazione si è concentrato sul lavoro che sta portando avanti il partito. “Dall’elezione del sottoscritto e del nuovo direttivo sono trascorsi poco più di due mesi, e pure in così breve tempo siamo riusciti ad organizzare una manifestazione partitica che ha visto la partecipazione di una cornice di pubblico che a Montepaone non si ricordava da molto tempo. Il segretario Tuccio continua affermando “ la grande affluenza all’incontro dimostra che la gente ha voglia di partecipare alla vita pubblica, ma è necessario occuparsi dei problemi quotidiani in un ottica non faziosa ma costruttiva, in modo da contribuire a realizzare la crescita ed il progresso dei nostri territori. Il Pd di Montepaone continuerà anche nei prossimi mesi a perseguire la strada già tracciata individuando le problematiche che più stanno a cuore alla collettività e proponendo possibili soluzioni.”

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

Montepaone – attimi di panico in spiaggia

Una bella giornata di mare e di sole si è trasformata per una famiglia barese ospite in una nota struttura ricettiva di Montepaone lido,in una mattinata di panico a causa della scomparsa del loro figlio di soli sette anni,di buon mattino la famiglia si era recata sulla lunga e bianca spiaggia montepaonese,il tempo di accomodarsi sui comodi lettini,al giusto riposo dopo un anno di lavoro,mentre il loro figlio cominciava a guardarsi intorno,ma nello stesso tempo i genitori si preparavano a prendere il sole,il bambino forse incuriosito ha cominciato a girovagare da solo per la spiaggia,i metri prima solo qualche decina, diventavano nel corso di poco tempo centinaia,troppi per il bambino che a quel punto si era smarrito tra  tanti  ombrelloni della spiaggia montepaonese,preso da un comprensibile spavento e non vedendo i genitori il bambino si metteva a piangere attirando l’attenzione del personale di vigilanza e del bagnino della struttura balneare a supporto del residence “Pegaso”il bambino veniva fatto tranquillizzare e cominciava la ricerca dei genitori,che intanto stavano anche loro cercando il proprio figlio affannosamente,il bambino veniva riconsegnato ai genitori,il papà è un vigile del fuoco in servizio alla centrale operativa di Bari,un abbraccio e i rimproveri affettuosi dei genitori al loro bambino che sicuramente prima di allontanarsi di nuovo ci penserà due volte, e un caloroso ringraziamento da parte dei genitori al personale del residence “Pegaso”di Montepaone.

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

Il Gal Serre Calabresi Alta Locride a Faye D’Anjou, per la conferenza sull’Enoturismo in Europa.

Fra oltre 170 delegati, per i quali sembrava assolutamente normale partecipare ai lavori senza defilarsi, senza telefonare, senza distrazioni fuori tema, subito all’opera il GAL serre calabresi  dove c’erano diverse cose da esplorare, e da imparare. Ed “esploratori” è stata proposta come traccia, per esperienze di questo tipo. Esploratori di una specie particolare: epicurei, cacciatori di gusto, e di sensazioni. Rispetto a “cultivons les plaisirs”, e “cultivons l’émotions”,” il nostro slogan “coltiviamo futuro” sarà sembrato troppo sfumato, dice il GAL troppo generico. Per riempirlo di contenuti concreti servirà la messa a punto di più cose, la cui attenta osservazione giustifica, da sola, la partecipazione a un progetto di cooperazione. Tutto, o quasi tutto, in questi ambiti, passa dalla capacità di cambiare – attraverso il confronto con le applicazioni altrui – le proprie abitudini. Concepire una diversa organizzazione della pietra (come hanno detto i portoghesi) pur lasciando che essa rimanga “pietra”. Così,continua il GAL  nel resoconto delle differenti esperienze messe in pratica nei paesi europei coinvolti, si è aperto, per tutti, un ventaglio di possibilità tra loro spesso integrate e, entro certi limiti, integrabili.”L’ Europa dei vigneti  è composta da più di tre milioni d’ettari di paesaggio coltivato, continua il GAL che sono l’identità dei singoli territori.  Il turismo, durevole e sostenibile, affonda le proprie radici nella storia e nutre le fronde della vita concreta delle persone su quelle aree. Le vigne, così concepite, partecipano veramente alla ricchezza naturale e culturale dell’Europa. Vivono del lavoro di donne e uomini che sembrano instancabili, appassionati,  formati professionalmente, innamorati. “Noi  del GAL abbiamo fatto esperienza di raziocinio, pulizia, armonia, allegria, euritmia. Abbiamo camminato tra vigneti che si perdevano oltre lo sguardo e l’orizzonte, su tutti e quattro i lati. Ordinati, precisamente allineati, luminosi anche nelle mattinate più grigie. Che cosa sortirà da tutto questo, dal confronto tra l’esperienza dell’industria turistica francese, il coraggio diversificato di spagnoli e portoghesi, i nostri primi, timidi, tentativi, è presto per dirlo. L’istituto Europeo degli Itinerari Culturali assicura coordinazione e assistenza tecnica, anche per quanto riguarda la diffusione delle informazioni: per ogni euro investito nel vino un euro e mezzo andrebbe investito per l’informazione. Anche perché, secondo un pensiero di Leonardo da Vinci opportunamente citato,  se qualcosa viene scritta, o addirittura vissuta, è probabile che non si dimenticherà mai. “Rimane, continua il GAL questa incursione della delegazione del GAL nella Valle della Loira, un’esperienza preziosa, da mettere a frutto. L’impressione netta è che i concetti di scambio, cambiamento, reciprocità, lontano dalla Calabria siano parola “viva”, e non crampi del linguaggio a cui restituire forma e contenuto. Le eccellenze del passato rischiano di incuriosire sempre meno. “Tuttavia le nostre slide sono quelle,conclude il GAL  che hanno attirato maggior attenzione. Anche per questo (e non solo per questo) resta da ringraziare (giacché è sfuggito, a differenza di quanto avvenuto in altri gruppi) la Dott.ssa Monica Mollo, Responsabile della Cooperazione Transnazionale. Integrum opus animavit.”

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

Torre Ruggiero – Il Sindaco attacca il direttore generale dell' ASP

E’ un attacco diretto,quello del sindaco di Torre di Ruggiero Giuseppe Pitaro contro il direttore generale dell’ASP Gerardo Mancuso,l’ultimo disservizio in ordine di tempo la chiusura al servizio per la dialisi del San Biagio di Chiaravalle Centrale,“Il Lupo perde il pelo, ma non il vizio”.È questo,dice Pitaro, il detto che più trova riscontro sugli attuali vertici dell’ASP di Catanzaro, dal momento che a distanza di pochi giorni dalla Conferenza dei Sindaci, convocata da Abramo presso il Comune di Catanzaro, il D.G. Mancuso e i suoi collaboratori “tornano alla carica” contro l’Ospedale di Chiaravalle Centrale. L’episodio di sabato scorso, raccontato dagli Organi di Stampa secondo cui i Vertici ASP, attraverso una semplice lettera e senza nemmeno preavvertire i medici del reparto di dialisi, avrebbero revocato presso il Laboratorio Analisi i tecnici incaricati e provocato il blocco delle operazioni di dialisi per i malati bisognosi, è davvero grave,continua Pitaro, e preoccupante e da esso traspare un accanimento spietato contro la sanità e le popolazioni del chiaravallese.C’è voluto l’intervento dei Carabinieri di Chiaravalle e del Prefetto di Catanzaro,continua Pitaro, per far rinsavire il Direttore Mancuso ed è per questo che nelle ore serali di sabato scorso, subito dopo l’allarme motivato e preoccupato lanciato dal Dirigente Medico Procopio, è stato possibile reperire un Tecnico di Laboratorio Analisi e permettere ai pazienti di potere beneficiare del servizio analisi. Ci chiediamo, ancora una volta, quale sia la ragione che sta spingendo il Management dell’ASP verso la totale cancellazione dei servizi sanitari anche minimi nel chiaravallese.”Questo è l’ultima cattiveria amministrativa ordita dai vertici ASP, continua Pitaro,ed è per questo e per tutto il male fatto alle popolazioni del basso Jonio e delle Preserre, che nel corso della conferenza dei Sindaci ho chiesto espressamente al D.G. Mancuso di dimettersi dall’incarico. “Rivolgo ancora una volta a Mancuso l’invito a dimettersi, e spero che l’episodio di sabato scorso convinca i colleghi Sindaci del Comprensorio, e dico ciò senza presunzione,conclude il sindaco Giuseppe Pitaro, ad abbandonare la speranza che il D.G. Mancuso e i suoi collaboratori cambino atteggiamento verso la sanità comprensoriale: le disfunzioni e i disservizi provocati sono tanti e tali che peggio di Mancuso non potrà esserci nessuno.”

[box type=”info”] articolo a cura di Gianni Romano[/box]

Gasperina – iniziano le passeggiate notturne

Si è svolta sabato scorso, come previsto, la prima “Passeggiata Notturna tra Montauro e Gasperina sul cammino dei Cavalieri Templari” . Nonostante il clima piuttosto rigido e persino qualche goccia di pioggia caduta poco prima dell’inizio, oltre 40 persone hanno partecipato a questa originale iniziativa ideata da Giuseppe Pisano e sostenuta dal “Legend beach” di Soverato.Dopo un breve giro per il borgo di Montauro alla scoperta dei simboli su vari portali che riconducono alle società segrete ed una piccola mostra fotografica (in piazza Zanardelli) che illustrava alcune particolarità sorprendenti presenti nella chiesa di San Pantaleone (del tutto somiglianti alla chiesa templare francese di Rennes le Chateau), il gruppo si è diretto a piedi verso il borgo di Gasperina, su una strada lunga circa due chilometri interamente con vista sul mare che collega i due paesi. Arrivati a Gasperina – dopo le soste previste lungo il percorso alla fontana “Vrantoni” e alla chiesetta di Sant’Anna – i partecipanti hanno potuto visitare tutte le chiese del centro storico aperte per l’occasione: la chiesa Madre di San Nicola e le filiali di Santa Caterina e San Giuseppe. Ad illustrare i vari arredi sacri presenti nelle tre chiese, il parroco don Carmine Fossella. Tra le pregevoli opere presenti nelle chiese gasperinesi descritte davanti agli occhi stupefatti dei visitatori: il bellissimo Altare maggiore e il particolarissimo Coro ligneo settecentesco della chiesa di San Nicola ; la preziosa tela ottocentesca del Ceravolo della chiesa di Santa Caterina ; la statua della Madonna de La Salette (unica in ambito comprensoriale) e la pregevole statua lignea a mezzo busto di San Giuseppe nella chiesa omonima. Infine – dopo un piccolo intrattenimento musicale a cura di Nino Carnovale e di Sorenzo presso l’anfiteatro – il folto gruppo si è diretto verso il Santuario di Maria SS.ma dei Termini dove ha potuto ammirare, tra l’altro, uno dei più bei panorami dell’intera costa ionica. Le “Passeggiate Notturne” si ripeteranno a partire da sabato prossimo. Per informazioni tel. 388/4330840.

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

Montepaone- Campo estivo progettato e realizzato dal Centro Diurno di Montepaone lido

Il direttore Dr. Gerardo Mancuso dell’ASP di Catanzaro ha autorizzato il   “ Progetto Arcobaleno 2013” programmato nell’ambito delle attività di riabilitazione psicosociale,  previste dal Centro Diurno del CSM di Montepaone lido diretto dal Direttore Dr. Salvatore Ritrovato. Questo è l’undicesimo anno che si realizza , con la collaborazione di più istituzioni del comprensorio,   un Campo estivo diurno per utenti psichiatrici  della durata di due settimane che si svolge  presso la struttura comunale sita a Montauro Lido messa a disposizione dalla stessa Amministrazione comunale, sindaco dr. Procopio Pantaleone. I  destinatari del progetto sono   25  giovani, di età compresa tra i 18- 40 anni, inseriti in un programma di riabilitazione psicosociale. Quest’anno per la prima volta avremo ospiti anche i giovani dell’Associazione AFADI( associazione famiglie disabili ) di Soverato, allo scopo di sviluppare  concretamente  la cultura dell’auto mutuo aiuto  e rafforzare un rapporto di rete nel nostro comprensorio di appartenenza. Scopo fondamentale del Campo estivo è stato quello di offrire  una  esperienza di  “socializzazione”  e di “indipendenza dalle famiglie” fuori dal contesto terapeutico abituale: una “vacanza” .   Il progetto si è avvale della collaborazione  di 8 operatori del Centro diurno , di 5 tutor esterni, del  coinvolgimento attivo delle famiglie degli stessi utenti. Questo importante e mirato progetto, negli anni, ha inteso porsi come momento di sostegno per le famiglie e per i loro figli che,  entrambi per due settimane, sono stati liberi di vivere reciprocamente  un momento di autonomia e di benessere. Durante lo svolgimento  del campo estivo  vi è   la partecipazione attiva degli utenti  che collaborano per la  preparazione, cura ed igiene dei   locali di accoglienza, l’acquisto  di tutto ciò che serve per una colazione da condividere tutte le mattine prima di recarsi al mare( caffè, frutta, dolci, bevande e spuntini). Il pranzo è previsto  presso il ristorante “ Il Pescatore”,  situato in prossimità della località balneare. Complessivamente si è trattata di  una esperienza  entusiasmante ed intensa per tutti i giovani, la cui  esperienza di convivenza a stretto contatto con  persone nuove favorirà  un alto profilo qualitativo dal punto di vista riabilitativo.  Gli obiettivi di tale intervento sono: l’auto mutuo aiuto,  l’autonomia dalle famiglie e l’autogestione in un contesto libero: il mare, la spiaggia, una struttura adattata a campeggio, la sana concorrenza di un campionato. E’ stata necessaria una organizzazione  giornaliera individuale di tutti i partecipanti,  attraverso lo sviluppo di nuove modalità di relazione e di convivenza sociale. Il programma della “ Vacanza”  prevede  anche  un campionato a cui aderiranno  tutti partecipanti divisi in due squadre che  gareggeranno  con entusiasmo e spirito concorrenziale nelle gare previste e  tutti i  concorrenti sono stati premiati con le  medaglie. Negli anni di questa esperienza, al di la di quanto è emerso  di ludico e divertente nel “Progetto Arcobaleno”,  la sua realizzazione ha consentito di  cogliere,  da parte degli operatori impegnati sul campo, i risultati del programma di lavoro riabilitativo individualizzato, che è stato acquisito da  ogni partecipante a piccoli step.Infine l’esperienza altamente positiva  ha rafforzato  i rapporti tra gli operatori stessi e di conseguenza si è arricchita  anche la relazione tra  operatori,  famiglie ed utenti coinvolti nel progetto. Hanno aderito al progetto a diverso titolo i seguenti operatori:  Dr. Rosa Conca responsabile del Centro Diurno, l’ass. soc. Dr.ssa Graziella Massara, inf. Prof., Lorenzo Marino, Papa Rosaria, Pasquini Marina, Stratoti Maria, economo Franco Roberto, coll. Napoli Antonio. Volontari dell’Associazione AMA  che hanno collaborato alla realizzazione del  progetto: inf. prof. Antonella Fabio, dr.ssa  Carmen Corea,  Messina Innocenzo, Scarpino Rosaria, Greto Marinella,  la Tirocinante  dr.ssa Imma Tino.

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

PETRIZZI: CENTO ANNI DI STORIA IN UN LIBRO DI TOTO’ GIORLA

Eravamo diversi e, forse, anche migliori di oggi perché in quegli anni l’amicizia era sincera e a ciascuno di noi bastava un niente per essere felice: un bicchier di vino, una strimpellata di chitarra, una scampagnata appena fuori paese”.È la prima considerazione di Totò Giorla, autore del volume “Petrizzi, come eravamo”, pubblicato in questi giorni dalle Edizioni Ursini, che raccoglie più di 250 foto degli ultimi 90 anni. Il libro, tuttavia, non è un testo di soli ricordi; è soprattutto il risultato dell’amore filiale di Giorla nei confronti del paese che gli ha dato i natali, dal quale non si è mai allontanato, se non per motivi professionali.“Il motivo primario di questa pubblicazione – aggiunge l’autore – è stato quello di suscitare interesse intorno alle radici storiche d’un tempo andato e di trasmettere alle nuove generazioni quanto i nostri concittadini degli anni passati hanno saputo costruire all’interno di questo paese con quotidiana dedizione, nel segno di un’amicizia e di un dialogo a tutto campo”.E così, Totò Giorla attraverso una serie di foto raccolte nell’arco di un trentennio, ricorda personaggi illustri come il medico-colonnello Antonio Aracri, oculista della Casa Reale, il barone Diego Marincola, il dottor Luigi Tucci, medico di famiglia e poeta amato da tutti, il farmacista Achille Fera, uomo di grande abilità oratoria e di sincera passione politica, ma anche Colombino Giorla, don Francesco Ursino, stimato docente di italiano e latino, gli arcipreti don Domenico Sinopoli e don Bruno Samà, tanto per citarne alcuni. Giorla tuttavia non si limita a ricordare solo i concittadini più illustri, ma ripercorre la storia del paese citando altri “personaggi”, certamente meno noti al di là dei confini del territorio, ma molto cari ai petrizzesi. Tra questi: don Luigino Pirrò, i maestri Gianni Battaglia, Peppino Curcio, Pietro Giorla, Pietro Caristo, il barbiere Pepè Condò, e Nicola Santopolo. “L’autore – scrive Fulvio Castellani introducendo il volume – ha raccolto attorno a sé una ricca documentazione legata all’ambiente, alla storia, alle usanze, alle bellezze architettoniche, ai profumi di ginestra e di zagare, all’antica roccia di Petrizzi, al fiume Beltrame, alle spesse mura che circondavano il borgo, alle due porte che immettevano al paese (dopo l’alluvione del 1962 è rimasta soltanto la porta ‘e jusu), alle grandi opere granitiche che marchiano di sé molti angoli dell’antico borgo, alle fontane, al territorio montano costiero che dal Golfo di Squillace sale alle Serre, alle famiglie che hanno dato lustro al territorio e a quanti hanno vivacizzato, con la loro presenza attiva, tradizioni e pagine di un grande diario d’amore per la propria terra d’origine, dando alla stessa notorietà e lustro. Un libro, insomma, – pubblicato in elegante veste grafica da un altro attuale illustre “petrizzotu”, l’editore Vincenzo Ursini – che è un archivio a viso aperto e che certamente costituirà motivo di ulteriore orgoglio per la comunità. È un mosaico di piccole grandi realtà, di microstorie e di sfumature policrome che vanno ben oltre lo spazio temporale e che si proiettano a richiamare a sé, magari con il gruppo in gola, quanti vi si ritrovano e si rivedono com’erano in anni ormai archiviati e quanti, di rimando, cercano in quelle immagini ciò che erano i “petrizzoti” allorquando il progresso sfrenato di ora viveva soltanto nell’immaginario collettivo.

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

SOVERATO – WUSHU-KUNGFU importante stage del Maestro Massimo Scalzo

Si è svolto ad Alessandria, Piemonte, nei giorni scorsi, l’ultimo stage di Wushu-KungFu    tenuto dal Maestro Massimo Scalzo, direttore Tecnico dell’Istituto Wushu-KungFu di Soverato nonché Direttore Ricerca e Didattica dell’Accademia Nazionale Wushu- KungFu di Catanzaro e del gruppo WASAC Italia.Lo stage, evento molto atteso nella cittadina piemontese, ha riguardato l’avanzamento ed il perfezionamento dello stile Nan Quan “la boxe del sud della Cina” e del Nan Gun “Bastone del sud della Cina” materie di studio per le quali si sono svolte ben 12 intense ore di allenamento in due giorni.Hanno partecipato allo stage oltre trenta atleti tra cui istruttori, maestri ed agonisti, che hanno avuto l’occasione di perfezionare ed affinare le tecniche fondamentali dello stile in questione ed avanzare nel programma ufficiale codificato.  Particolare attenzione è stata rivolta alla metodologia d’allenamento del Wushu moderno in generale con lo studio di tecniche ed esercizi particolari, mirati al miglioramento di quelle qualità indispensabili per una corretta interpretazione della tecnica a mano nuda e con le armi.A fine Stage il  Maestro Scalzo, in qualità di membro della Commissione Nazionale PWKA, ha esaminato ed assegnato a tutti i partecipanti il relativo livello raggiunto nel Nan Quan moderno codificato.Il Maestro Massimo Scalzo, è stato capace anche questa volta di accontentare tutti i partecipanti, dai principianti ai più esperti ed avanzati, dirigendo con grande professionalità anche quest’ultimo stage, dove sono stati inevitabili i progressi di tutti gli atleti presenti, che si sono dedicati con impegno e grande interesse allo stage, assimilando al meglio le spiegazioni tecniche e teoriche grazie alla particolare metodologia di insegnamento tipica delle scuole di Wushu-KungFu in Cina. Si è concluso così un altro grande lavoro portato a termine dal Maestro Scalzo, impegnato quest’anno come non mai sul territorio nazionale nell’insegnamento del Wushu-KungFu  tradizionale e moderno in tutte le sue specialità codificate.

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

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