DON BOSCO A SOVERATO
Soverato si prepara ad accogliere le reliquie del Santo dei giovani. Dopo l’accoglienza entusiasta ricevuta in tutto il mondo, l’urna di don Bosco, il 09 Ottobre 2013 raggiungerà la cittadina dello Jonio, la cui storia da oltre cento anni è indissolubilmente legata al nome dei Salesiani che qui giunsero nel 1908, anno in cui il primo successore del santo torinese posa la prima pietra per la costruzione della chiesa di Sant’Antonio, del primo oratorio e dell’Istituto che sarebbe così diventato faro di cultura e spiritualità per l’intera regione. «Molti sono i momenti previsti per questo evento irripetibile. Un apposito comitato ha programmato una serie di iniziative che coinvolgeranno scuole, associazioni, clero e parrocchie della città e dell’intera Arcidiocesi», spiega don Luigi Martucci, direttore dell’Opera Salesiana. Il dono provvidenziale della sua presenza ci apre ad una visione di speranza per il nostro futuro, per il futuro del mondo del lavoro, delle famiglie, dei giovani, degli stessi Salesiani. Noi siamo qui, attendiamo trepidanti che il suo braccio benedicente si levi sull’intera città di Soverato, in particolare sui giovani, suo grande amore L’arrivo dell’urna è previsto alle ore 09.30 quando sarà accolta dai giovani in località “Galleria” e accompagnato verso l’Istituto Salesiano dove ad attenderlo ci saranno autorità religiose, civili e militari, i giovani degli Istituti scolastici di ogni ordine e grado e i fedeli che giungeranno per venerare il Padre, Maestro ed Amico dei giovani. Una mostra sulla figura del Santo educatore sarà allestita per l’occasione presso il Liceo Classico, mentre un singolare Cortile dei sogni con artisti di strada e giocolieri riproporrà per i più giovani l’atmosfera del primo oratorio. «Così come allora, ancora oggi don Bosco verrà da noi – ha continuato d. Gino – Verrà nella nostra realtà, verrà – e come ha fatto per le strade di Torino, per le strade d’Italia sino al 1888 – verrà e ci chiamerà ad uscire dalle nostre cose, dalle nostre piccole misure, dalle nostre sicurezze per entrare come protagonisti nel grande e inesauribile sogno di Dio- Un sogno che non lascia tranquilli i santi, che li accende, che li rende presenti ovunque: che tutti siano salvi, o come diceva “felici nel tempo e nell’eternità”». Il programma prevede alle ore 12.30 la visita presso il carcere minorile di Catanzaro mentre alle ore 15.30 il raduno presso l’istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice da dove si snoderà la processione per le strade della città. Alle ore 17.30 l’urna sarà accolta in parrocchia dove alle ore 18.30 avrà luogo la celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Vincenzo Bertolone con la partecipazione di tutta l’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace. Alle ore 21.00 veglia di preghiera con giovani ed i membri della famiglia salesiana. Per tutta la notte la chiesa rimarrà aperta per la preghiera personale. Le spoglie del Santo piemontese, ricomposte con una maschera di cera, sono normalmente esposte in un’urna di cristallo nella basilica di Maria Ausiliatrice a Torino. Ma dal 2009, quando fu celebrato il 150° anniversario della nascita della società dei Salesiani, i resti stanno facendo il giro del mondo con centinaia di tappe nei cinque continenti. Il pellegrinaggio terminerà nel 2015, anno del bicentenario dalla nascita di don Bosco. L’urna, progettata dall’architetto Gianpiero Zoncu, è stata realizzata in alluminio, bronzo e cristallo ed è considerata un oggetto di considerevole valore artistico. Il basamento dell’urna rappresenta un ponte sostenuto da quattro piloni sui quali sono riportate le date che definiscono il bicentenario: 1815-2015, come simbolo dell’attualità del carisma salesiano. I piloni sono decorati, sui lati dell’urna, da formelle quadrangolari con volti di giovani dei cinque continenti realizzati dallo scultore Gabriele Garbolino. Lo stemma della Congregazione salesiana, che quest’anno celebra i 150 anni di fondazione, e il motto carismatico che adottò lo stesso Don Bosco – “” (ovvero la preghiera a Dio “Dammi le anime e prenditi tutto il resto”, sintesi del suo apostolato) – completano la decorazione la teca. Nel reliquiario giace la mano destra di don Bosco, “quella con cui benediva, scriveva le costituzioni, le lettere cattoliche, assolveva i peccati”.
[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]