Si è tenuto presso l’istituto “G.Malafarina” di Soverato,un partecipato incontro,con interventi qualificati sul tema le carte archeologiche e dei beni culturali di: Soverato, Montepaone, Petrizzi, Davoli, Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, Isca sullo Ionio e Santa Caterina dello Ionio, in collaborazione con le Soprintendenze “Archeologia” e “Belle Arti e Paesaggi”.Il Gruppo Archeologico Paolo Orsi, dopo impegnative attività di ricerca e promozione del territorio portate avanti assiduamente sin dal 2005, ha celebrato con questo evento la ricorrenza del decimo anno dalla sua costituzione. E’ un dato certo che, a fronte delle potenzialità ben conosciute fin dai primi decenni del 1900, i nostri territori stiano subendo un progressivo impoverimento a discapito del Paesaggio e della conservazione delle risorse archeologiche. Sul piano privato e soprattutto su quello pubblico, in nome dello “SVILUPPO” e della “RIQUALIFICAZIONE” e a dispetto della legislazione vigente, il nostro territorio subisce quotidianamente modifiche spesso discutibili e irreversibili. Le carte archeologiche e dei Beni Culturali extraurbani concretizzano la ricerca di dieci anni di attività volontaristica e si propongono come contributo concreto alle Soprintendenze e agli Enti locali per i quali gli scarsi strumenti a disposizione rendono difficile conciliare la tutela del territorio e della sua storia (spesso celata) con le nuove esigenze di espansione urbanistica. Con questa “giornata di studi” s’intende portare a conoscenza l’esistenza di realtà archeologiche e paesaggistiche ancora poco note soprattutto agli amministratori locali ed ai dirigenti degli uffici tecnici; s’intende infine approfondire gli aspetti legati alle normative sui Beni Culturali e Paesaggistici di cui spesso s’ignora o si vuole ignorare l’esistenza. L’augurio è che si possano evitare, d’ora in poi, gli interventi di emergenza e che le amministrazioni locali adottino queste mappe come strumento utile per una pianificazione urbana sostenibile, nel rispetto della Storia locale e della democrazia, in osservanza del codice dei Beni Culturali e della stessa Costituzione Italiana. Prendeva la parola Angela Maida,direttore del gruppo archeologico “Paolo Orsi”abbiamo lavorato in modo volontario con la consapevolezza che il nostro territorio è in gran parte da scoprire è proprio la scarsa conoscenza,continuava Maida,di questo ha fatto sì che si perdessero tante pagine di storia,ma soprattutto ha impedito di pianificare una crescita urbana sostenibile.” “In particolare,continua Maida questa fascia ionica,non ha goduto della attenzione che meritava ,per le numerose necessario trovare il giusto equilibrio e il giusto compromesso tra le conservazione le scoperte archeologiche che nei primi decenni del 900,si sono attuate,spesso in maniera casuale,necessario puntare a una pianificazione urbana sostenibile,nel rispetto della storia locale e della democrazia in osservanza del codice dei beni culturali.”Nel corso di questo incontro si è rendicontato sulla attuale situazione del comprensorio soveratese,tanto si è fatto ma tanto ancora c’è da fare in termini di recupero della civiltà perduta.
Gianni Romano