Dramma della solitudine,i nuovi poveri della porta accanto,Francesco Mazzotta di anni 55 vive in contrada Militì di marina di Gasperina in una casa in pietra costruita alla fine dell’800,senza un lavoro stabile,vive da solo,da tre anni è anche senza luce e gas,una casa vecchia e malandata senza i vetri alle finestre,senza riscaldamenti e senza luce,mangia come può e la sera si corica necessariamente all’imbrunire. Una vita di stenti la sua,invalido al 50% ,riconosciuta dalla commissione invalidi dell’ASP di Catanzaro con la diagnosi”disturbo ansioso depressivo e cardiopatico con ischemia con pregresso iperteso,questo gli comporta una riduzione permanente della capacità lavorativa,”tutto inizia quando Francesco perde l’unico sostentamento della sua povera vita,la morte della madre Teresa a 88 anni a questo punto viene a mancare la pensione materna l’unica entrata certa,ma la sua compagna Irene di nazionalità polacca si ammala di un tumore e muore a soli 42 anni,per i funerali la vicinanza e l’aiuto economico dell’assessorato ai servizi sociali del comune di Montepaone. Adesso Francesco è veramente solo,come lui stesso dice”abbandonato da tutti,amici e parenti”,senza la luce, lava i suoi panni a mano con acqua fredda ma non può stirarli di certo,per cucinare usa una scaldino appoggiato su una cucina economica,solo il suo amico Ciccio Paparo gli da una mano,lo aiuta saltuariamente in una officina meccanica,dandogli qualche aiuto economico,ma questo non basta certo per vivere in modo dignitoso. Basta guardare dove vive,una casa in pietra che necessiterebbe di urgenti lavori di messa in sicurezza, senza pavimenti,al suo posto cemento liscio,senza infissi e senza vetri,mancando l’energia elettrica il vecchio frigorifero diventa un inutile elettrodomestico,le bevande (poche) in estate diventano bollenti, di televisione neanche parlarne,lo scaldino dell’acqua calda non è presente,una vita fatta di disagi continui,tra questi ,Francesco deve recarsi spesso al centro di salute mentale di Montepaone lido,per curarsi,la depressione è subdola e sottile e non ti lascia vivere in pace. Quando poteva lavorare svolgeva piccoli lavori di muratura,ma ora la sua depressione gli impedisce anche questo,ma lui vorrebbe essere di aiuto con piccoli lavori da svolgere per permettersi una spesa e una vita che si possa considerare dignitosa,Francesco ha chiesto al comune di Gasperina a questa, e alla passata amministrazione comunale un aiuto,senza ricevere risposta,”io dice Francesco non c’è l’ho con gli stranieri,ma a loro un aiuto viene dato,una casa e una diaria giornaliera a me invece niente,”i poveri della porta accanto,lontano anni luce da riviste patinate e da programmi televisivi cult che inneggiano al lusso e al benessere,ma questo Francesco mancando la luce a casa sua non lo può certo vedere,una vita parallela ,la sua ,che lo porta giorno dopo giorno a vivere in condizioni impensabili.
[box type=”info”] Gianni Romano[/box]