Sarà, Michele Monetta attore, regista e insegnante di Mimo corporeo tecnica Decroux ad inaugurare, per il corrente anno scolastico, il Laboratorio di teatro classico del Liceo dei Salesiani. La Maschera tragica sarà il tema della lezione che Monetta, tra i maggiori esperti di commedia dell’arte, terrà sabato 8 novembre presso il Liceo classico di Soverato avviando così il laboratorio che dal 2010 è tenuto dagli esperti della Compagnia teatro del carro e che costituisce il fiore all’occhiello delle attività extracurriculari dell’ampia offerta formativa dell’istituto. Si tratta di un’attività, quella del teatro classico, nella quale la dirigenza dell’Istituto crede fermamente, nella consapevolezza che avvicinare i ragazzi al teatro sia un’esperienza carica di significato in quanto capace di arricchirli come individui e aprire loro orizzonti nuovi ad una rilettura del modo di intendere la scuola, non solo cioè come luogo di formazione di competenze ma anche come spazio libero per l’affinamento della persona sotto il profilo più intimo, sensibile e creativo . Il teatro classico, infatti, non è mera esibizione e, affrontato con ragazzi in crescita umana ed emotiva, può avere un grandissimo peso sulle loro capacità intuitive ed intellettive. Impegno gravoso, forse, ma indimenticabile, che oltre al confronto e l’ottimale raggiungimento interpretativo, lascia nei giovani il meraviglioso ricordo di aver trascorso un periodo appagante della loro vita, arricchito il loro bagaglio culturale e tesaurizzato emozioni e sentimenti. L’amore per l’arte in genere, s’inocula nell’età giovanile,così come le cattive e le buone abitudini si delineano da giovani, nel tempo in cui si traccia il proprio futuro e si forma la personalità e il carattere dell’uomo di domani. La scuola e la famiglia, le due grandi istituzioni responsabili dell’educazione e della formazione culturale dei giovani, hanno un compito gravoso e, oggi più di ieri, esse possono e devono fare ancora di più. E il teatro è una delle giuste cure per guarire negligenza, apatia, intolleranza, ignoranza, grettezza, aridità. L’uomo che vive solo nel proprio “quotidiano”, vive senza passato e senza futuro. I grandi autori ci offrono la chiave per aprire la porta del cuore, e quando la corda del sentimento è toccata, vibra, e si vive un’esperienza migliore e più salutare.
[box type=”info”] Gianni Romano[/box]