Sulla collina “Cummara”(si pensa per la forma di una camera a volta o di un corbezzolo), la villa Rodru, o Roddru (la “rotonda”) fu detta “fortezza di Annibale” (Agenz. Giorn. Montecitorio, 17- IX -1965) e “Castello medievale”. Secondo l’archeologo Arslan trattasi invece di “Terme romane” (Klear-ckos, 1966) risalenti al I-II secolo.
La zona intorno è detta piana di “Sainaro” cui alcuni studiosi localizzano i “Castra Hannibalis”, cioè gli ultimi accampamenti del condottiero cartaginese in terra italica. Fonti attendibili individuano invece il luogo dell’ultima battaglia di Annibale alle Castella di Capo Rizzuto. Il nome comunque della località (Piano Sainaro o Sanguinario) e più ancora il ritrovamento di armi in ferro, ossa umane e pietre sepolcrali, danno per non infondata una tale congettura e per certo che “una grande battaglia, se non proprio quella di Annibale, vi ebbe luogo” (Caminiti D., Soverato nei secoli, Catanzaro, 1982, p.15).
Posta a circa un chilometro dal mare, villa Roddru è situata in posizione panoramica su un terreno appositamente terrazzato in alcune parti con muri di sostegno e perfettamente orientata. In merito lo studioso salesiano Giovanni Gnolfo fa tale descrizione: “la <<camera>> principale (m.10×5) da Est a Ow: essa è a volta, ad opus incertum; altri 5 vani, più piccoli, guardano 3 a Nord e 2 a Sud” (Gnolfo G., Paliporto, 1978, p.55).
Gli agenti atmosferici e l’incuria umana, oramai da troppi anni, la fanno da padrone. E si spera che si faccia qualcosa al più presto per valorizzare questo importante bene culturale.
Gli agenti atmosferici e l’incuria umana, oramai da troppi anni, la fanno da padrone. E si spera che si faccia qualcosa al più presto per valorizzare questo importante bene culturale.
[box type=”info”] Giuseppe Pisano[/box]