Riceviamo e pubblichiamo:

“Cari Concittadini,

Abbiamo pensato giusto e doveroso incontrare tutti voi, esattamente a metà legislatura, per fare una sorta di verifica sul nostro operato e quindi per vedere se con esso stiamo rispettando gli impegni presi e se pertanto meritiamo ancora la fiducia che due anni e mezzo fa ci avete accordato. E siamo qui anche per ribadire un concetto tante volte espresso,   così come sottolineai nella parte conclusiva del nostro incontro di oltre un anno fa, e cioè quello del dialogo e della partecipazione democratica alla vita politica del nostro paese,  individuando insieme a tutti voi le strade amministrative utili per un percorso virtuoso di partecipazione attiva, percorso sollecitato nei confronti di tutti, avversari e sostenitori. Perché ciò avvenga è necessario  affrancarsi da veleni personalistici e considerare, con una forte presa di coscienza, che apparteniamo tutti alla medesima comunità. E vorrei continuare, entrando così nel vivo delle argomentazioni, su alcuni punti trattati in quella occasione, e mi riferisco a due in particolare,  in quanto si tratta di aspetti  fondamentali del nostro programma. Il primo è lo sviluppo di Palacrati.  Voi capite quanto oggi più che mai sarebbe importante valorizzare quell’enorme patrimonio di circa 65 ettari di terreno, abbandonato a se stesso ed agli incendi estivi. È importante per le casse dell’Ente e quindi per poter dare sfogo ad altri interventi  programmatici  di crescita e di sviluppo. Ma soprattutto la sua valorizzazione ed il suo utilizzo potrebbero dare opportunità lavorative a tanti giovani e a tanti padri di famiglia montepaonesi. Il bando per manifestazioni di interesse che già da molto tempo abbiamo approntato e pubblicato anche in Europa, bando che prevedeva le più svariate possibilità di utilizzo, purtroppo è andato deserto. Anche questo sicuramente a causa della crisi che limita fortemente qualsiasi forma di investimento e qualsiasi pur coraggioso e facoltoso imprenditore. Ciò comunque non ci scoraggia e, dopo aver studiato altre forme possibili di sviluppo, che magari più tardi potrà meglio spiegarci il vicesindaco, avvocato Macrì che sta seguendo questo filone, riapriremo presto il bando, sperando in una sorte migliore. Anche l’ipotesi dell’unione dei Comuni con Montauro e Gasperina non è per il momento andata a buon fine, anche in questo caso per motivi non dipendenti dalla nostra volontà, ma anche in questo caso io non dispero ancora. Non dispero perché si sta verificando quanto più volte dal sottoscritto sostenuto nelle tantissime riunioni con gli altri Sindaci, e cioè che una unione allargata a 8 Comuni così come è stato fatto per le prime 3 funzioni fondamentali, protezione civile, servizi sociali e polizia municipale, si è rivelata una semplice, banale e perfettamente inutile unione sulla carta per la sola obbligatorietà imposta dalla legge, ma senza il ben che minimo beneficio funzionale ad un efficientamento delle funzioni  e dei servizi associati con i Comuni di Montauro, Gasperina, Stalettì, Squillace, Palermiti, Vallefiorita ed Amaroni. Così come succederà se saremo costretti ad associare le 6 funzioni rimanenti, anzi ancor di più, in quanto si tratterà di associare, ad esempio, area finanziaria e tecnico- urbanistica. Potremo mai immaginare  una gestione efficace dal punto di vista urbanistico e strutturale tra noi e realtà completamente diverse quali  Amaroni o Vallefiorita? Altra cosa è invece è l’unione e la gestione di servizi che realmente si possono svolgere in forma associata, con tutti i benefici che ne possono derivare, così come stiamo facendo con il Comune di Gasperina per quanto riguarda lo scuolabus ed ancor di più per la raccolta differenziata. Ed è proprio sulla raccolta differenziata che abbiamo puntato  per far sì che Montepaone diventi un centro di riferimento e di eccellenza dal punto di vista ambientale. La gara è stata già espletata ed a giorni dovremmo conoscere la ditta vincitrice. È un bando venuto fuori dopo uno studio accuratissimo e prevede la costruzione dell’isola ecologica presso l’ ex depuratore e la raccolta porta a porta previa differenziazione di tutti i materiali possibili, dalla plastica al vetro, dalla carta all’umido, dagli oli esausti alle batterie e perfino il compostaggio domestico per quanti  faranno richiesta della relativa compostiera. Naturalmente perché tutto il sistema vada a regime e funzioni in maniera ottimale è indispensabile la collaborazione di tutti voi che, in base al vostro impegno, stabilirete la vera percentuale di differenziata che riusciremo a raggiungere. Un’alta percentuale di differenziata dovrebbe significare vendita dei materiali riciclabili e riduzione drastica di conferimento dell’indifferenziato  in discarica, con successiva  riduzione dei costi e di conseguenza  della tariffa per i cittadini più virtuosi, grazie al sistema di tracciabilità dei rifiuti attraverso codice a barre. È anche prevista nel bando una quota da destinare alla sensibilizzazione e all’istruzione di tutta la cittadinanza, scuole in primis. Io sono fermamente convinto che, com’è sempre successo quando siete stati chiamati in causa, anche grazie al livello culturale sufficientemente  alto di tutta la nostra popolazione, sono convinto che Montepaone diventerà veramente un punto di riferimento e la nostra differenziata rappresenterà un nostro fiore all’occhiello. E non è ambizioso il tentativo di ottenere il riconoscimento nazionale di comune riciclone, riconoscimento che solo chi supera la percentuale del 65% di differenziata  ottiene e, perché no, puntare anche alla bandiera blu, per  la quale la differenziata è un punto importante  assieme alla qualità dell’ambiente in generale oltre che  delle acque, della depurazione   e della spiaggia. Nella scorsa primavera  già un piccolo riconoscimento da parte di Legambiente lo abbiamo ricevuto in relazione al nostro depuratore, unico di tutto il comprensorio per quanto riguarda il buon funzionamento. L’ultima alluvione purtroppo ha causato però dei danni importanti al depuratore e proprio per questo qualche giorno fa, su sollecitazione della ditta che lo ha in gestione, si è svolto un incontro con tutti i sindaci ed i tecnici dei paesi che utilizziamo lo stesso depuratore, nella quale ci si determinati alla redazione di una scheda progettuale per i lavori di somma urgenza da presentare in Regione, ai fini di un finanziamento per risolvere definitivamente le criticità causate da questa alluvione ed eventualmente per quelli strutturali preesistenti ( vedi strada di accesso).  Inoltre con gli stessi comuni abbiamo già approvato un progetto di finanza per una nuova gestione, ordinaria e di parte della straordinaria  della depurazione.  Da oltre un anno abbiamo anche iniziato la captazione dell’acqua potabile, della quale il nostro sottosuolo è ricco. Questo, così come per la spazzatura, dovrebbe portarci ad una riduzione della tariffa, ma, ancor di più, si tradurrà certamente in una gestione più efficiente dell’intera condotta, e soprattutto ci consentirà di risolvere in maniera praticamente  definitiva  l’annoso problema della carenza idrica ( come fortunatamente è già avvenuto  nelle ultime due estati in località Mannis e Calaghena, che lamentavano il problema da anni immemorabili). Da poche settimane abbiamo inoltre riacquisito al patrimonio del Comune il serbatoio di Calaghena, da anni inutilizzato, e la sua sistemazione, insieme all’autorizzazione allo scavo di un nuovo pozzo, sempre nella stessa località, che dovrebbe fornire la nostra rete di acqua eccellente dal punto di vista qualitativo, saranno altri  due elementi di estrema importanza per il problema idrico.   Anche sul discorso acqua è comunque indispensabile, così come per la differenziata, la vostra collaborazione per ridurre gli sprechi di questo preziosissimo bene, l’oro blu del 21° secolo come è stato di recente definito . Installazione di riduttori di flusso, riparazione delle perdite anche minime, u
tilizzo della doccia piuttosto che il bagno e soprattutto utilizzo dell’acqua potabile ai soli fini alimentari ed igienici,  sono alcuni dei fattori indispensabili se vogliamo abbattere i consumi e di conseguenza le tariffe, oltre che preservare questo bene che è tutt’altro che infinito. Presto comunque mi auguro di poter finalmente cominciare, con le tre nuove unità di polizia municipale, dei controlli seri per quanto riguarda l’utilizzo improprio dell’acqua, specialmente quando usata per irrigazione di ville e giardini.  Rimanendo ancora sulle tematiche ambientali,  riguardo al risparmio energetico ed allo sviluppo di energie alternative, dopo l’istituto comprensivo, abbiamo dotato di pannelli fotovoltaici questo edificio comunale, ed ora, poiché sono finiti gli incentivi statali sul fotovoltaico, stiamo ragionando sulla possibilità del mini eolico. È poi allo studio un bando per la gestione unica della pubblica illuminazione, compresa la manutenzione  e la sostituzione, oltre che di organi illuminanti vetusti e pericolosi, di tutte le attuali lampadine con quelle a led.  Altra cosa che stiamo valutando è la possibilità, con una eventuale compartecipazione privata, della costruzione di un impianto di pirolisi  per  produrre energia  e calore dal cippato di legno e dalla quota indifferenziata dei rifiuti ( il che azzererebbe il conferimento in discarica).  E questo potrebbe collegarsi con un’altra idea di valorizzazione di Palacrati,  e cioè quella di una grande piantagione di paulownia  un albero a crescita rapidissima,  il cui legno ha sia eccellenti  proprietà energetiche quale cippato, sia è ottimo nell’industria costruttiva e potrebbe quindi dare interessanti risvolti sia economici che occupazionali. Ma su questo, come dicevo prima,  ci potrà meglio illuminare Giuseppe Macrì . Infine, e sempre in tema di ambiente, stiamo cercando di rendere pian piano il più decoroso ed accogliente  possibile il verde e tutti gli spazi pubblici. Proprio da questa esigenza,  è scaturita l’idea della trasformazione di un autista scuolabus, nella persona di Stefano Nania, in manutentore. Questo provvedimento non solo ha portato un risparmio di 25.000 euro che si spendevano per la sola manutenzione del verde pubblico, ma è sotto gli occhi di tutti l’enorme lavoro di factotum che egli sta svolgendo e piano piano i risultati saranno di certo apprezzabili. Anche in questo caso mi appello al buon senso di ognuno di voi e perdonatemi se l’ho fatto e lo farò ancora questa sera. Pensate a quanto sarebbe facile e bello tenere più pulito l’ambiente in cui viviamo quotidianamente. Basterebbe solamente considerarlo parte integrante della propria casa. Se ognuno di noi pulisse o tagliasse l’erbaccia all’esterno della propria recinzione; se ognuno di noi raccogliesse una sola carta per strada o, meglio ancora se evitasse di gettarla per strada o nei luoghi pubblici; se ognuno di noi mettesse un goccino d’acqua in una fioriera pubblica, tutto ciò pian piano non solo aiuterebbe a vivere in un ambiente più pulito e più accogliente, ma soprattutto servirebbe da esempio al nostro vicino di casa. Qualche anno fa abbiamo approvato in consiglio  il regolamento “adotta una aiuola”. Pensate se aderissero tutti i pensionati o chiunque ha da dedicare anche una sola ora di domenica : tutto il paese gliene sarebbe grato e sarebbe un’attività che fa bene alla mente per la gratificazione legata al rinnovato senso civico ed al corpo in quanto attività motoria. Nella scorsa primavera, quando ancora il lungomare non era completato perché  mancante del prato e dell’impianto di irrigazione,  l’erbaccia era cresciuta a dismisura. Ebbene, Vittorio Corasaniti ( che tra l’altro tanti di voi non conoscono perché vive più a Davoli che a Montepaone), di sua iniziativa ha estirpato tutte le erbacce in un tratto di circa trenta metri, ha ripulito completamente il terreno e piantato dei piccoli arbusti da fiore. E quando, dopo qualche mese, è stato completato il prato, ha posizionato dei cartelli con la scritta “prato seminato non calpestare”. Lo incontrai per caso mentre faceva questi lavori, lo ringraziai e lessi nei suoi occhi la gioia e l’amore assolutamente disinteressato per quanto stava facendo. Qualche giorno dopo, in uno dei miei soliti sopralluoghi, richiamai dei ragazzi che, incuranti della semina recente e dei cartelli, attraversarono il lungomare calpestando l’erbetta appena nata. Fate un poi voi la differenza tra questi due tipi di comportamenti, anche se, a dire il vero, quei ragazzi mi risposero educatamente “avete ragione, scusate” , ed io credo che, probabilmente, la prossima volta staranno più attenti. Per fortuna quello di Vittorio non è un caso isolato. Franco Rosa Pisano è un altro esempio, che non c’è mattina d’estate estate in cui  non innaffia l’aiuola di lantana sul marciapiedi di fronte alla sua gioielleria e che, di conseguenza è la più rigogliosa di tutte. E  potrei elencarne di altri, ma pochi, troppo pochi rispetto  al grande senso civico ed al rispetto della collettività che una civile cittadina turistica richiederebbe. Accennavo prima ai vigili urbani. Come certamente saprete abbiamo provveduto già alla trasformazione di tre unità di categoria C in unità di polizia municipale, e già dai primi di gennaio dovremmo avere un organico di quattro vigili. I risvolti positivi credo faranno del nostro paese, così come succederà per la differenziata, una piccola oasi di ordine e sicurezza, oltre che di controllo ambientale del territorio e di immagine. Permettetemi anzi di ringraziare pubblicamente le tre dipendenti  Ornella Caporale, Enza Lombardo e Antonella  Viscomi che con grande sacrificio e grande senso di responsabilità hanno sposato questa nostra esigenza accettando  quello che  è il 2° cambio di profilo della loro vita lavorativa , entrambi radicalmente diversi come tipologia di attività e proprio per questo è una scelta degna di lode ed ammirazione. E sono convinto che, così come successo ben 12 anni fa nel passaggio dalla scuola agli uffici del comune, anche oggi sapranno interpretare questo nuovo ruolo in maniera assolutamente professionale, raggiungendo in tempi brevissimi livelli di preparazione e di competenze veramente ragguardevoli . Sarà davvero bello vedere  anche a Montepaone tre donne in divisa a tutela dell’ordine e della sicurezza dei nostri concittadini e di quanti verranno qui a trascorrere le loro vacanze. Le opere pubbliche sono sempre l’aspetto che più di ogni altro dà visibilità all’operato di una amministrazione. Anche in questo caso credo che abbiamo veramente dato il massimo in un periodo coì difficile. Come ben sapete sono iniziati i lavori di palazzo Cesare Pirrò per un finanziamento di circa un milione di euro. Riporteremo così quel palazzo agli splendori che merita e soprattutto ci auguriamo che questa riqualificazione possa  contribuire a  rivitalizzare il nostro centro storico. Abbiamo ottenuto altri due finanziamenti per il lungomare. Il primo di 150.000 euro per il completamento della zona dell’ex campetto di calcio dove verrà costruito un grande parco attrezzato, un bel polmone di verde sul mare.  Il secondo, ancor più importante, di 320.000 euro ci consentirà invece di collegare i due tratti di lungomare esistenti, compresa la passerella pedonale sul torrente Caccavari. Altro importantissimo progetto già finanziato dalla Regione Calabria, questa volta per ben 920.000 euro, riguarda il completamento della cosiddetta scuola della vergogna, quell’edificio da troppo tempo oramai abbandonato e quasi completamente distrutto da atti vandalici. Finalmente questo edificio vedrà la sua ultimazione e darà respiro agli oramai troppo angusti e risicati spazi a disposizione per l’educazione scolastica dei nostri figli. Altra opera del valore di 120.000 euro per la quale è già stato firmato il decreto di concessione di finanziamento regionale, riguarda il restauro della Chiesetta dell’Addolorata di Montepaone centro, il cui tetto sta oramai crollando. Attraverso il GAL abbiam
o ottenuto 180.000 euro per il rifacimento della strada cosiddetta dei Rodi, strada al servizio di tanti terreni agricoli di Montepaone. Grazie poi ad un intervento della Provincia dell’ importo di 150.000 euro è in fase di redazione il progetto per la messa in sicurezza, con la costruzione dei marciapiedi, nel tratto di strada che dal ponte di Timponello porta verso il campo sportivo, zona molto trafficata e molto frequentata da persone che praticano corsa,  mettendo a repentaglio la loro sicurezza. Sempre riguardo  quella zona dovrebbero a breve riprendere i lavori del ponte di Sant’Angelo, per renderlo così completamente fruibile per la prossima estate, facilitando il collegamento dei residenti di quella parte del territorio e dei tanti turisti di quella zona con il centro e con il mare. Stanno per essere completati i lavori di raccolta delle acque piovane per un importo, anche questo con finanziamento regionale, di 150.000 euro, che dovrebbe risolvere in modo definitivo gli allagamenti degli abitanti delle zone dell’Alba Chiara, delle ville di Calaghena, di Piazza San Francesco e di via delle Province e delle Regioni. Mercoledì ho personalmente firmato  la convenzione per la nascita di un centro diurno per anziani per un importo di circa 50.000  euro.  Con un finanziamento di 60.000 euro circa,  verrà pavimentata la prima area del lungomare lato Montauro con la costruzione di una piazzetta pescatori, primo step di un filone di finanziamenti che riguardano tutte le  attività connesse alla pesca. Ed infine speriamo che giunga finalmente a compimento la costruzione del nuovo ponte sul Caccavari che così tanti disagi sta causando alla circolazione interna di Montepaone Lido. L’opera, realizzata d’Amministrazione provinciale è costata circa 450.000 euro.  Vi ho fatto un semplice elenco di 12 opere di cui  ben nove con finanziamenti intercettati in appena 30 mesi dall’Amministrazione che ho l’onore di guidare, ed in fase di discussione si possono meglio approfondire gli aspetti dei singoli interventi. Ci tengo però a sottolineare subito due aspetti importanti. Il primo è che si tratta di opere di importanza strategica per lo sviluppo del nostro territorio nella sua interezza, Montepaone Centro, Lido e frazioni, a dimostrazione del fatto che per noi Montepaone è una ed una sola. Il secondo è che alcune di queste opere sono a totale carico degli enti sovracomunali, Regione e Provincia, che voglio fortemente ringraziare per la vicinanza dimostrata alla nostra cittadina, mentre altre richiedono una piccola compartecipazione delle casse comunali attraverso la contrazione di mutui con la CDP.  Vi dico questo perché ottenere questi risultati è merito di tutti. È merito vostro, del vostro sacrificio,  perchè  onestamente e con impegno economico non indifferente, in un periodo così duro, e specialmente  in questi ultimi giorni, contribuite pagando tasse e tributi arrivati oramai al limite della sopportazione. Questo vostro sacrificio, che ci auguriamo di riuscire a ridurre quanto prima, insieme con una gestione politico amministrativa oculata e parsimoniosa della cosa pubblica, non solo ha evitato, come successo  a tantissimi altri Comuni ( vedi Soverato, Gasperina, Squillace, Lamezia, Chiaravalle e così via) di intraprendere la strada del dissesto finanziario, e sapete bene cosa ciò significa, ma ci ha consentito di rispettare l’assurdo patto di stabilità e di mantenere una certa capacità di indebitamento che ci consente appunto di poter accedere ai mutui della CDP e quindi di poter realizzare le opere prima elencate. Fare opere significa rilanciare l’edilizia da sempre motore della nostra economia, e, insieme alla cura dell’ambiente, alla sua vivibilità, allo sviluppo di Palacrati, significa incrementare il turismo, altro nostro motore fondamentale. Il tutto si traduce necessariamente ed in modo quasi automatico in maggiore ricchezza, minor disoccupazione e miglioramento della qualità sociale della vita. È questo l’obiettivo che tutti insieme dobbiamo cercare di raggiungere. Cosa che invece non ci è stato possibile fare, proprio perché si tratta di un bilancio sano ma con pochissimi spazi di manovra, è stata quella che era un mio personale impegno ad iniziare un percorso virtuoso di vostra partecipazione attiva, iniziando proprio dalla redazione di un bilancio partecipato, magari riservando delle somme da destinare ad interventi da voi suggeriti. Speriamo di riuscire a farlo in futuro, se le condizioni economiche nazionali imboccheranno finalmente la strada della ripresa, in modo tale da non avere riduzioni ulteriori dei trasferimenti statali e della determinazione delle tasse operata quasi del tutto a livello centrale.  Ed è proprio quello che si è verificato in questi giorni con l’arrivo nelle vostre case del bel regalo di Natale della TARES, regalo del quale noi siamo stati quasi esclusivamente i corrieri mentre sapete bene che chi lo ha propinato e spedito  a noi tutti è stato il Governo centrale. Di certo l’odierna riunione sarà l’occasione per manifestare il malcontento generato in quasi tutta la popolazione da questo ingiusto tributo, e mi auguro che se ne possa discutere in maniera civile e democratica, e che nessuno strumentalizzi questo fatto come pretesto per creare forme di protesta poco consone  a questo incontro da noi voluto e che giunge, forse provvidenzialmente, proprio all’indomani dell’arrivo della TARES,  in modo tale da poter cercare di spiegare a tutti voi come sono andate le cose e come è venuto fuori questo pesante balzello di fine anno. Al di là degli intricatissimi  tecnicismi numerici  difficili da comprendere anche ai dottori in economia, per i quali, se lo ritenete opportuno, potremmo pensare ad un tavolo tecnico con diversi rappresentanti di categoria per meglio sviscerare i contenuti di questa tassa, mi sforzerò brevemente farvi comprendere, eventualmente con l’aiuto di Giuseppe Macrì quale delegato al bilancio, i suoi fondamenti concettuali. Partendo dal presupposto che l’ente è obbligato a coprire per intero il costo del servizio, per la prima volta quest’anno, lo Stato ha cercato  di avvicinare il peso della tariffa alla reale produzione di rifiuti. Ha così diviso le categorie in due grossi raggruppamenti di utenze domestiche e non domestiche. A parte la quota di 0,30 centesimi /m2 per i servizi cosiddetti indivisibili che vanno allo Stato, per quanto riguarda le prime  c’è una parte fissa ed una variabile. La prima è legata ai metri quadrati degli edifici, la seconda alla composizione del nucleo familiare. I coefficienti di quest’ultima, non determinati dal comune ma dal Governo, sono quelli che di più incidono sugli aumenti verificatosi, in quanto dalle proiezioni fatte dall’ufficio, le famiglie composte da un solo elemento hanno avuto una riduzione della tariffa rispetto agli altri anni passati, per quelle composte da due membri dovrebbe essere rimasta pressocchè invariata, mentre per i nuclei composti dai  tre elementi a salire gli aumenti sono stati abbastanza importanti. Per i coefficienti  di questa parte variabile, indicati sempre dallo Stato, ma gli unici sui quali noi potevamo incidere in quanto esiste un minimo ed un massimo, abbiamo ritenuto giusto, seguendo le indicazioni ministeriali, di stabilire la tariffa media. La stessa cosa abbiamo ritenuto giusto, indicando sempre ed in modo equo per tutti, il coefficiente medio, fare anche per le utenze non domestiche, le quali hanno ottenuto nella quasi totalità, forse con la sola eccezione dei bar, una riduzione anche notevole della tariffa. Quindi, per il principio che ricordavo all’inizio della copertura totale del servizio, l’introito totale della tassa è rimasto praticamente  invariato ma, applicando  il coefficiente medio per tutti, alcuni hanno pagato di più, altri, dei quali non riceviamo naturalmente le proteste ma nemmeno i ringraziamenti, perché giustamente non è merito nostro, hanno pagato meno degli anni passati. Verrebbe spontaneo dire, e forse in modo in parte anche giusto in considerazione del fatto che quelle più
penalizzate sono state le famiglie più numerose, che si potevano modulare i coefficienti in modo tale da pagare tutti, più o meno,  come lo scorso anno. Se avessimo fatto una cosa del genere i titolari di utenze non domestiche( commercianti, artigiani ,albergatori e così via), che tra l’altro pagano anche loro profumatamente l’utenza domestica privata, sarebbero insorti lamentando non solo  una disparità di trattamento, ma anche il fatto che mentre il Governo ha voluto favorire le attività commerciali, il comune di Montepaone li vuole far morire. Questo è quanto successo in fase di redazione delle tariffe e,  alla luce di tutto ciò, mi piacerebbe sapere come voi vi sareste comportati. Quello che stiamo dicendo in questi giorni a tutti gli utenti è di recarsi presso i nostri uffici che sono a completa disposizione per verificare innanzitutto la correttezza dei conteggi e per qualsiasi altra esigenza dovesse rendersi necessaria. A tal proposito abbiamo anche sollecitato l’ufficio ad inoltrare agli enti preposti un quesito inerente la possibilità di dilazionare la tassa in comode rate mensili, quantomeno per le famiglie più bisognose o comunque per chi non può pagare l’intero importo in una unica soluzione. A queste stesse famiglie bisognose, sia per le condizioni di bilancio sia per al mancanza di aiuti regionali ad hoc, siamo riusciti purtroppo a dare poche risposte. Quella più importante, sostenuta da un contributo regionale, che tra l’altro non sappiamo ancora se verrà riproposta per il 2014, è quella del servizio civico, grazie al quale 70 Montepaonesi, per tre mesi, seguendo a rotazione una graduatoria, hanno espletato servizi di pubblica utilità.    Tina Montillo sta anche seguendo il piano di azione e coesione del distretto socio assistenziale del quale è capofila Soverato, che dovrebbe dare un po’ di sollievo a famiglie bisognose e ad anziani, ma credo sia ancora tutto in fase embrionale.  Anche su questo punto vorrei appellarmi al buon senso di tutti voi. Una società vera, nel senso profondo che la  stessa etimologia della parola evoca, deve essere forte, unita, matura ma soprattutto non può non essere solidale.    La solidarietà e la vicinanza verso chi è più sfortunato di noi deve diventare un elemento cardine della nostra cultura e della nostra stessa vita. L’oramai imminente Santo Natale deve spronarci ancor di più a fermarci un attimo ed a riflettere sulle sofferenze di quanti  vivranno al freddo e senza un boccone  il momento più magico dell’anno. Pensare a quanti bambini attenderanno invano la risposta alla loro letterina a Babbo Natale. Cosa hanno fatto di male questi bimbi per non meritare che sia Natale anche per loro?

Mi piace, e penso sia giusto, però concludere questo mio intervento, dando poi subito voce ai vostri utili contributi, con un pizzico di ottimismo, quell’ottimismo che mi ha dato forza e coraggio in questi due anni e mezzo davvero difficili, difficili sotto tutti i punti di vista.  E  credo di non poter essere smentito da nessuno affermando, e non sono di certo il solo a dirlo, che questo è per i sindaci il periodo più difficile della storia della Repubblica. Difficile ripeto e sottolineo sotto tutti i punti di vista. Difficile per noi  anche dal  punto di vista politico: tutti infatti conoscete le vicende che hanno logorato il nostro percorso nella sua fase inziale, in parte distogliendoci anche dal nostro operato di amministratori. Fortunatamente quella vicenda, triste un po’ per tutti quelli che ne siamo stati responsabili, si è conclusa fornendo al paese, come più volte dissi allora ed oggi posso fortemente confermarlo, una maggioranza sicuramente più risicata ma più forte, più coesa e più determinata a lavorare duramente per cercare di compensare sia le difficoltà numeriche, sia quelle del periodo difficilissimo che stiamo vivendo. E permettetemi un piccolo inciso per sottolineare che da quel brutto momento è nato un altro aspetto assolutamente positivo, e cioè il ritorno nelle fila della Giunta di Maria Concetta Marascio.  A  tutti sono note le sue grandi doti di laboriosità ed impegno, la sua competenza, la sua testardaggine nel perseguire gli obbiettivi, il suo rigore morale, il suo amore per Montepaone. Purtroppo da un po’ di tempo Maria Concetta mi ha espresso la sua volontà di mantenere fede alla temporaneità del suo mandato, e,  nonostante le insistenze di tutta la maggioranza per non perdere un elemento così valido nell’esecutivo della nostra cittadina, anche in questo, credo, e me ne duole il cuore, prevarrà la sua testardaggine. Dicevo prima che  mi piace  concludere questo mio intervento con un pizzico di ottimismo e lo faccio  con le parole di uno dei più grandi scienziati della storia, Albert Einstein, e con il suo pensiero sulla crisi. Con la speranza e l’augurio che siano da stimolo per tutti noi:

“Non possiamo  pretendere che  le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.

 La crisi è la più grande benedizione  per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla  notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi  supera sé stesso senza essere ‘superato’.

Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza.     L’ inconveniente delle   persone e delle nazioni  è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il  conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che  è la tragedia di non voler lottare  per superarla.” “

F.to

Il Sindaco

Francesco Froio

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