Riceviamo e pubblichiamo:
<< La festa della donna ha ben altri significati di quello che in modo strumentale viene troppe volte richiamato in una giornata che ha un senso preciso che non è quello di discriminare la donna chiedendo a suo favore agevolazioni gratuite. Il gruppo dell’aquilone con mio rammarico, forse solo per avere visibilità, ripropone un tema già trattato avanzando dubbi e suggerimenti sulla risoluzione di un problema delle quote rosa che non ho mai vissuto come tale. Tale atteggiamento è scaturito senza aver come al solito interpellato le interessate, per capire se realmente a qualche donna del paese interessi avere in regalo un assessorato solo per alzare delle quote “rosa”. A titolo personale posso dire che la mia decisione di rifiutare l’assessorato non è legata ad altri motivi se non ad un accordo che tutta la lista aveva accettato, quello di rispettare i valori numerici che le preferenze avrebbero espresso per decidere i ruoli che in amministrazione ognuno avrebbe avuto. Nel rispetto così dei primi eletti e degli altri consiglieri ho deciso si non accettare il ruolo di assessore che potrà essere guadagnato con altri meriti di quello di essere nata donna. Lo stesso ragionamento è stato condiviso anche dalle altre donne candidate e non elette che continuano a distinguersi per le loro capacità nei rispettivi ambiti professionali, nei quali sono rientrate alla fine della loro parentesi da candidate, con maggiori soddisfazioni di un ruolo di assessore regalato su suggerimento della minoranza che sarebbe offensivo e sminuirebbe le loro capacità di farsi valere che più volte,anche in campagna elettorale ,hanno dimostrato.
Se qualcuno, compresa me, delle donne in lista avesse avuto pretese sul ruolo di assessore sarebbe stata sicuramente capace di farle valere senza l’aiuto di nessuno, specie di principi azzurri improvvisati nella festa dell’8 marzo che dovrebbe essere richiamata in maniera diversa e non strumentale, ricordando il senso con cui è nata e l’evento storico che ci chiama a ricordare. Leggo con rammarico che ancora nel 2012 si dia una distinzione di genere e che il gruppo dell’aquilone inviti “le sue” donne proponendole in un ruolo con un atteggiamento che sembra di commiserazione che reputo offensivo. Le donne non sono di nessuno e se proprio il gruppo consigliare aveva tanto a cuore il problema delle quote rosa avrebbe potuto votare le donne della nostra lista! Sono sicura che ci saranno altre proposte più costruttive che il gruppo sarà in grado di presentare per gratificare le capacità delle donne, peccato ancora non si siano viste. >>;
TINA MONTILLO