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“Nella guerra dei numeri,che speranze hanno i deboli,se non brillare per un attimo,e poi tornare nell’oscurità”è l’inizio di una grande canzone di Renato Zero,”da un balcone improbabile vedo gli alberi crescere”continua la stupenda canzone,è vero,i deboli,le persone indifese brillano solo un attimo,ma è un attimo che dura tutta una vita,basta guardare negli occhi Rosalba Tuccio, di Montepaone,affetta da una malattia tremenda come la sclerosi laterale amiotropica,gambe e braccia paralizzate,senza l’uso della voce,anch’essa bloccata,senza potere avere la possibilità di comunicare con il mondo,ma non è il solito caso di malasanità,al contrario,quando si può,quando si vuole,quando la politica,quella buona si mette al servizio di chi soffre,e cerca come in questo caso di risolvere un grave problema,Si sa che le notizie negative fanno presa più di quelle positive che più delle volte sono date per scontate e sono quasi ignorate o vengono emarginate in piccoli trafiletti di seconda o terza pagina. Oggi,però, vogliamo raccontare una storia che riguarda la tanto “vituperata” sanità calabrese, bollata il più delle volte quale esempio di malasanità al cospetto dell’Italia tutta. La storia che vi segnaliamo è emblematica e nello stesso tempo significativa e potrebbe servire a sfatare certi luoghi comuni. Tutto ha inizio 4 anni fa quando la Signora Rosalba Tuccio, all’epoca 40 anni, sposata, mamma di due figli di professione Insegnante, comincia ad avvertire i sintomi di quella, che poi tutta una serie di accertamenti ed esami, hanno dimostrato che altro non essere “malattia del motoneurone” per dirla in parole povere Sclerosi Laterale Amiotrofica. La Signora prendeva atto dell’infausta diagnosi e conscia delle conseguenze che tale tipo di patologia comporta cerca di anticipare quanto più possibile gli eventi. Constatato che in Calabria all’epoca non esisteva centro specializzato che si interessasse di tale tipo di patologia, o meglio, la diagnosi è stata emessa dal Dipartimento di Neuroscenze dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, ma è il dopo che ha lasciata molto perplessa Rosalba, ma abbiamo detto che oggi vogliamo parlare di cose positive, così si prendono i contatti con il Laboratorio di Scienze Neurologiche e per la Cura della SLA dell’Ospedale “Molinette” di Torino che fin dalla prima visita portano a conoscenza della paziente e della famiglia di tutto quello che c’è da sapere ed, eventualmente da fare, per tutte quelle problematiche che via via che la malattia evolve si presenteranno, con l’accento posto soprattutto dal punto di vista psicologico ed affettivo. La malattia in questi 4 anni ha avuto un decorso devastante che ha privato la signora dall’uso delle gambe delle braccia e della parola, pertanto, se per deambulare esistono vari tipi di ausili non si può dire per farsi capire da chi la circonda. E qui che l’equipe delle Molinette mette al corrente della famiglia che per far si che Rosalba possa farsi capire e compiere tutte quelle azioni quali: parlare, scrivere, navigare sul web, poter cambiare programma alla tv ecc. la tecnologia ha messo a punto dei sistemi tecnologicamente avanzati. Alla famiglia viene spiegato che già dal 2007 tutte le Regioni Italiane hanno avuto dal Ministero per le Politiche Sociali dei fondi dedicati per tali tipi di ausili ma che non erano al corrente se la Regione Calabria avesse predisposto il relativo Progetto per poter disporre dei fondi. Nonostante tutto viene predisposta tutta la documentazione per poter fare richiesta per la fornitura dell’importante ausilio che viene regolarmente presentata agli Uffici dell’ASP di Catanzaro, non senza una punta di giustificato scetticismo seppur mitigato dalle notizie della stampa Regionale che riportano più volte come il Presidente del Consiglio Regionale Franco Talarico, ha subito, non appena insediatosi, posto l’accento e preso l’impegno affinchè a tutti coloro che soffrono di questa patologia vengano ad essere fornite tutta una serie di misure necessarie al fine di poter dare dignità facendole uscire dall’isolamento a cui la malattia li costringe. Trascorso un breve lasso di tempo dalla richiesta il Dipartimento 13 – Tutela della salute della Regione Calabria con lettera n. 6803 del 9 marzo 2011 autorizza l’ASP di Catanzaro all’espletamento dell’iter amministrativo per l’acquisto del comunicatore ad alto contenuto tecnologico nell’ambito del Progetto Regionale “Facilitazione della comunicazione nei pazienti con gravi patologie neuromotorie”. Finalmente il 9 giugno scorso il Responsabile della Ditta fornitrice dell’apparato ha consegnato a Rosalba il comunicatore che le permetterà di uscire dall'”isolamento” a cui la malattia l’ha costretta dandogli la possibilità di poter interagire con il mondo intero. Alla fine della conversazione la stessa ci ha espressamente “detto” di voler “ringraziare tutte le persone che sono state vicine a lei ed alla sua famiglia per il raggiungimento di questo importante obiettivo, ed in particolare il Dott. Andrea Calvo, Neurologo, la Dott.ssa Valentina Pasian, Logopedista, delle Molinette di Torino, la Dott.ssa Montepaone dell’Ufficio Ausili ,ASP Catanzaro, la Struttura del Dipartimento n. 13 – Tutela della Salute – Politiche Sanitarie della Regione Calabria, tutto il Personale Medico e Paramedico dell’Unità di Riabilitazione del Presidio Ospedaliero di Chiaravalle Centrale e da ultima, ma non per importanza, la Dott.ssa Corea, Assistente Sociale dell’ASP “, infine l’appello alla politica affinchè possa adottare provvedimenti che facciano fare un salto di qualità all’offerta sanitaria regionale al pari di tutte le altre Regioni Italiane.

 
Articolo di Gianni Romano
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