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Girare tutta l’Europa a piedi,fare conoscenze di usi e costumi diversi,come diversi sono i modi di pensare e protestare,tappa a Montepaone lido quella di Joel Buton di anni quarantanove parigino è singolare nella sua forma.Per protestare contro le mine antiuomo Joel ha deciso nel lontano 1999 di lasciare la città di Parigi dove viveva come artista di strada davanti alla tour Eiffel facendo il fachiro e con un carrello ha iniziato un lungo viaggio a piedi percorrendo ben 45mila chilometri,consumando come dice lui in un francese tipo Carla Bruni, ridendo ben 33 paia di scarpe,partito da Parigi contro tutte le guerre.Una folta barba nera e due occhi vispi ed attenti a tutto quello che vede ed incontra durante il giorno raccogliendo firme e consensi per la sua “battaglia”solitaria e silenziosa,tutte queste adesioni Buton le consegnerà tra due anni al futuro presidente degli Stati Uniti,con la speranza dice Buton che i media mondiali lo sostengano,il tutto nasce dopo la morte di lady Diana che aveva iniziato a parlare e combattere le mine che fanno scempio di bambini rendendoli mutilati per tutta la vita,in quel tempo qualcosa cambiò in Joel Buton che lascio la sua casa parigina per tuffarsi giorno dopo giorno in giro su tutte le strade europee per parlare di pace,con calma e cognizione di causa,e tutti gli attestati dei comuni visitati lo dimostrano.Il suo viaggio dopo Sicilia e Calabria risalirà con calma la penisola tappa Roma dove cercherà di incontrare il santo Padre per parlargli delle tante guerre nel mondo.Il viaggio di Joel Buton và al dì la del semplice viaggio a piedi intorno all’Europa,è sicuramente un bagaglio più grande del pesante carrello che si porta dietro,parlare ogni giorno con decine di persone diverse,confrontarsi con giovani di paesini sperduti o di grandi città non fa molta differenza il linguaggio della pace è universale come è universale,parlare e discutere giornalmente di grandi problemi come le mine anti uomo,passate le guerre le mine sono rimaste lì in tutta la sua pericolosità,e Joel Buton in giro per tutta l’Europa con il suo carrello ce lo ricorda sempre.
Articolo e foto di Gianni Romano