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Pino Gullà,direttore ufficio postale e artista dei presepi
Tante sono le espressioni artistiche nei paesi del comprensorio del soveratese,persone che svolgono professioni del tutto normali,in privato poi, si dilettano esprimendo arte riconosciuta , riscuotendo unanimi consensi. E’ il caso di Giuseppe Gullà,residente a Montepaone lido,meglio conosciuto come Pino,vero artistica della arte presepiale,Pino di anni 53 sposato con Francesca ha due figli,Anna e Domenico di professione è il direttore dell’ufficio postale di Squillace,mentre nella vita privata da molti anni ha dato vita ad una sua autentica passione,la creazione di presepi monumentali lunghi anche quindici metri,questa sua passione nasce a Montauro centro storico,suo paese di nascita,dove lui da piccolo collaborava alla creazione del presepe presso l’antica chiesa matrice di San Pantaleone,ma il parroco dell’epoca don Emilio Commodaro aveva già intuito che Pino nella sua manualità aveva qualcosa di diverso,quel qualcosa che si chiama in un solo modo,arte. Su suggerimento di don Emilio,Pino Gullà inizia a costruire fondali sempre più grandi, paesaggi sempre più riportanti il periodo della nascita di Gesù,antiche vie,cieli stellati,grotte e mercati venivano riprodotti fedelmente da Gullà,ma il tutto costruito interamente con le sue mani,con i personaggi della migliore tradizione italiana,questo grazie agli insegnamenti di suo padre Domenico artigiano e falegname a Montauro,Gullà riusciva anno dopo anno a diventare un vero punto fermo dell’arte del presepe,tanto che a lui veniva affidato la costruzione del presepe nelle navate della chiesa matrice. Poi Gullà si trasferisce a Montepaone lido e con lui la sua arte,comincia da subito un lungo periodo di sinergia con il parroco della chiesa matrice di San Giovanni Battista,don Bernardo Marascio e i suoi presepi divenivano, sempre più conosciuti e rinomati, diventano sede di visite di appassionati provenienti da tutto il comprensorio che riconoscono a Gullà questo grande dono,l’arte messa a disposizione del sacro,ma anche a Squillace sede vescovile,nell’antica cattedrale c’è un presepe di Gullà che rimane in mostra per tutto l’anno,ed ancora Pino Gullà, viene premiato presso la basilica dell’Immacolata di Catanzaro proprio dall’Arci vescovo Mons. Antonio Ciliberti in occasione del concorso provinciale dei presepi,un giusto riconoscimento all’artista,che nelle sue opere affascina e fa rivivere un periodo particolare per la fede cristiana come la nascita,nulla viene lasciato al caso nelle sue fedeli ricostruzioni,la grotta,i laboratori di artigiani dell’epoca,fermi o in movimento per riprodurre antiche mestieri,il fornaio,il fabbro o il ciabattino,mentre figure di donna lavano i panni nel fiume che scorre al centro del grande presepe,ma ancora in occasione della Coena Domini una grande scenografia è stata costruita da Gullà alle spalle dell’altare maggiore,un grande colonnato dove trovavano posto i dodici apostoli,un effetto di sicura valenza religiosa. Ma ora Pino Gullà si dedica,e con successo, alla realizzazione di antichi galeoni spagnoli,il ponte,la cambusa,i cannoni che escono dalla buche,la grande veleggiatura,tutto concorre ad un modello di sicuro effetto,questo è Pino Gullà artista,lui di fede juventina non poteva non restare affascinato dallo sport più amato dagli italiani,il calcio. Difatti da prima era dirigente sportivo del Montauro che militava in seconda categoria,tanti i giovani fatti debuttare dalla sua squadra,lo sport come motivo aggregante,per passare dopo anni sempre come dirigente sportivo al Montepaone calcio,tanti anni a condividere,trasferte,gioie e dolori,ma le soddisfazioni sono state sempre tante,un gruppo formato soprattutto da amici per condividere interi pomeriggi passati al comunale di Montepaone lido e le domeniche in trasferta con la squadra del Montepaone calcio in campionati belli e impossibili come quello di eccellenza e di promozione,ma sempre nello spirito più vero dello sport. Questo è l’artista Pino Gullà,un artista che contribuisce con la sua arte a fare veicolare il nome di una terra antica e meravigliosa come la Calabria dei nostri avi.
Articolo e foto di Gianni Romano