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Non si può parlare dell’unità d’Italia,senza che il ricordo vada a chi come i patrioti, diedero la vita per fare sì che un insieme di regni e gran ducati,diventasse quella che è oggi,una nazione fatta da persone con il ricordo forte per chi come i patrioti di Montepaone,Saverio Mattei e Luigi Rossi,diedero la vita per l’ideale della libertà,e se la Repubblica Partenopea del 1799 è stata una formidabile esperienza rivoluzionaria celebrata, dove prendeva piede, con la messa a dimora di una pianta. Era l’Albero della Libertà, sotto al quale si celebravano i momenti più importanti della comunità. Con la restaurazione borbonica, gli Alberi della Libertà furono divelti e bruciati dal furore della reazione restauratrice. Oggi, in Italia, di quegli alberi non ne rimane traccia. O quasi, perché per fortuna a Montepaone, in provincia di Catanzaro, ancora svetta un ultimo residuato. Montepaone, come altri paesi del meridione, ebbe i suoi martiri. I cugini Luigi Rossi e Gregorio Mattei che furono uccisi il 28 novembre del 1799 nella Piazza Mercato di Napoli. E così, dopo tutto questo tempo sulla cima del paese ionico svetta ancora quell’albero proprio di fronte la casa natale di Gregorio Mattei.
Articolo e foto di Gianni Romano