Riceviamo e pubblichiamo,

“Le motivazioni addotte dall’avv. Macrì nella sua lettera di dimissioni, oltre ad essere l’oggetto legittimo dell’interrogazione del gruppo consiliare di opposizione, tanto hanno fatto parlare e purtroppo sparlare nelle ultime settimane. E la mia risposta scritta a questa interrogazione riveste i caratteri dell’essenzialità proprio per cercare di porre fine a tutti i pettegolezzi e le strumentalizzazioni  che queste dimissioni hanno causato. Di sicuro il motivo principale è stato un problema di incompatibilità caratteriale e spesso di diversità di opinioni, e di conseguenza di difficile convivenza di alcuni membri della giunta, che oramai si protraeva da diverso tempo ,e che,  non permettendo più un sereno svolgimento del loro mandato,  si ripercuoteva sull’intero organo esecutivo e sull’operato di tutta la macchina amministrativa. Le dimissioni dell’ avv. Macrì hanno solamente reso ulteriormente palese quella situazione,  già comunque a conoscenza di buona parte della nostra cittadinanza, e quindi accelerato una mia decisione, e cioè quella dell’azzeramento della giunta nella sua totalità, già precedentemente assunta e antecedentemente comunicata e condivisa dall’intera maggioranza.
Ad onore del vero, a questa, che ribadisco, come più volte fatto attraverso diversi mezzi di informazione, essere la motivazione principale, si era aggiunto un altro elemento di confronto in seno all’intera maggioranza, e cioè  la valutazione sull’opportunità politica della permanenza all’interno dell’organo esecutivo dell’ Assessore Sestito in seguito all’arresto di suo cognato. Fermo restando che non è mai esistito, nemmeno nell’immaginario, di nessun membro della maggioranza, e sottolineo di nessuno,  il ben che minimo dubbio sulla assoluta trasparenza e sulla correttezza dell’operato di Roberto Sestito, ed anche gli atti non possono dimostrare altro che questo, e solo questo, e  fermo restando che tutti ritenevamo non giusto che dovesse pagare un prezzo così alto per un esclusivo rapporto di parentela con una persona sulla quale, tra l’altro, non è stato ancora emessa nessuna sentenza di condanna, pur nonostante si era riconosciuta in maggioranza, l’opportunità politica  di un suo spontaneo e momentaneo allontanamento dall’organo esecutivo. Non  ho sentito di dover e forse nemmeno di poter giudicare  il diniego di Roberto Sestito alla richiesta della maggioranza, ma di certo questo non  ha fatto altro che acuire ulteriormente gli screzi e le distanze già esistenti tra alcuni membri della stessa maggioranza e che, lo sottolineo ancora, sono stati le motivazioni principali della mia decisione.
Una ultima considerazione, che forse dovrei tenere per me, ma che mi piace esternare, è un mio personalissimo giudizio su tutti i miei compagni di viaggio di questa dura e non facile missione, perché oggi davvero di missione si deve parlare.  Questa vicenda mi ha fatto conoscere meglio , sotto diverse sfaccettature, più o meno positive, i singoli componenti della maggioranza, e di ciò, ad oggi,  non riesco che a coglierne solo gli aspetti più nobili, siano essi di solidarietà verso un collega, siano essi di responsabilità e di giusta attenzione all’immagine della politica e della collettività tutta, o siano essi di immenso spirito di sacrificio per il bene comune. Valori splendidi e sempre più rari, ma che in parte sono offuscati da una grande amarezza che tanto mi sta facendo male e mi sta logorando, ed è la consapevolezza che qualche mio concittadino senza scrupoli ha strumentalizzato questa situazione, ed i termini usati nella lettera di dimissione di Giuseppe Macrì, solo ed esclusivamente per un vile tornaconto politico. A questo, o a questi sciacalli, vorrei chiedere se pensano davvero che possa esserci qualcosa di poco chiaro nel nostro operato e di quanto l’odio verso i  singoli componenti di questa Amministrazione, che subirebbero un onta ed un marchio da portare dietro per tutta la vita, possa superare non dico l’amore perchè  probabilmente non ne conoscono il significato, ma quanto meno il rispetto per la comunità nella quale vivono, se possono arrivare al punto tale  da far fare un’interrogazione parlamentare al Ministro degli Interni e quindi ad ipotizzare o addirittura a  desiderare uno scioglimento del nostro Comune per mafia.”

Il Sindaco
Dott. Francesco Froio
Montepaone 12/12/2012

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