Sono iniziati i lavori occorrenti alla messa in sicurezza sul ponte del fiume Caccavari e strada provinciale 116 a Montepaone lido,località Aurunco.
Il ponte era stato gravemente danneggiato nella violenta alluvione del 22 novembre dello scorso anno,quando una quantità impressionante di acqua arrivò a mettere in discussione da parte della provincia di Catanzaro,lo stesso ponte,al punto che dopo i necessari collaudi operati sul posto si era deciso di chiudere la viabilità dello stesso e della strada provinciale che da Montepaone lido porta fino al centro storico e da qui a Centrache,Olivadi e Cenadi,una viabilità negata cosa questa che aveva costretto gli automobilisti ad effettuare lunghi giri con le loro autovetture per recarsi sul posto di lavoro o agli studenti per recarsi a scuola.
Dopo qualche iniziale protesta dei residenti ed effettuate nuove prove statiche del ponte,si decideva di aprire sia pure in modo parziale solo una carreggiata,garantendo così la viabilità con buona pace dei numerosi residenti,ora la provincia nella persona del presidente Wanda Ferro che all’epoca della chiusura veicolare si era recata sul posto per sincerarsi dei danni,unitamente a Massimo Rattà presidente del consiglio comunale e consigliere provinciale,aveva promesso che i lavori occorrenti sarebbero iniziati con l’arrivo dell’autunno,è così è stato dopo regolare gara di appalto consegnati alla ditta Romano Fo. Pa. Costruzioni srl esecutrice dei lavori per un importo di euro 370 mila,necessari per la ricostruzione e la messa in sicurezza per i danni causati da eventi alluvionali,il responsabile del procedimento è il dirigente viabilità del soveratese Floriano Siniscalco della provincia di Catanzaro,committente i lavori.
I lavori consistono nell’abbassamento dell’alveo del Caccavari,pieno fino all’inverosimile di terra e grossi massi,arrivati in seguito a forti alluvioni,la messa in sicurezza del ponte e il rinforzamento di argini e di sostegni ai bardi in grado di mettere in sicurezza un luogo che in passato ha creato anche gravi danni ambientali e strutturali.
In previsione dell’arrivo di un lungo inverno,su mette mano al territorio evitando che criticità endemiche si ripropongono in tutta la loro pericolosità.
[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]