Quando conobbi Giancarlo Carioti, nel 2008, attento amico del grande Pino Michienzi, lo definii,in un articolo un “architetto in pensione”, che conosce i fasti di una seconda giovinezza, ricominciando col teatro e la poesia. Con Pino infatti faceva Laboratorio, ed anche da attore. Poi, dopo il grande successo dello spettacolo, ci perdemmo un po’ di vista. Aveva allora 62 anni; me lo ritrovo, esterrefatto, oggi a 66 a parlarmi di un suo record personale, un vero Guinness dei Primati. Infatti, in 50 mesi, vale a dire dal luglio 2008 al settembre 2012, Giancarlo ha collezionato ben 10 premi internazionali e nazionali in materia letteraria. In primis lo hanno premiato i Napoletani dell’Istituto Italiano di Cultura, poi Interrete – Agenzia Letteraria della Tiscali – e l’Editrice Albatros, esattamente 6 volte nel Romanzo, di cui tre volte nello stesso (L’educazione sentimentale, Prospettiva Editrice), e poi nella Saggistica, nelle novelle, nella poesia e nel teatro. Inoltre gli amici di Napoli lo hanno insignito del ruolo di Scrittore benemerito (Maestro di letteratura) e gli hanno conferito un incarico universitario di Estetica presso la LIUPS (Università per Stranieri) di Napoli. Si aggiunga che Giancarlo Carioti ha scritto, sempre in questi 4 anni, 20 volumi e ne ha quasi pubblicati 15 con buoni editori di rango nazionale o mondiale, come Abelbooks, che lo vende tramite Apple e Nokia, anche in America. Insomma qualcosa di sconvolgente, per cui gli auguriamo un grande avvenire e siamo orgogliosi che un figlio della nostra terra, a più di 60 anni, abbia avuto il coraggio di ricominciare, diventando uno dei più conclamati intellettuali d’Italia.
Giancarlo come hai fatto in così breve tempo a conquistare simili successi?
Non so ci ho provato. Mi sono cimentato in alcuni concorsi e li ho vinti tutti.
Perché sei il più bravo?
No ma sono tra i migliori!
Che sensazione fa, ricominciare a 60 anni?
Una sensazione esaltante, perché capisci che questa età è forse l’apice della vita, quella in cui fornire i contributi più esorbitanti;
Ma non pensavi, o te lo eri ripromesso di riuscire?
No mai, non lo avrei mai detto. Ripeto ci ho solo provato, anche a diventare letterato e mi sono accorto di essere un buon professionista!
Ma cosa ti ha spinto a farlo? Voglio dire, a cimentarti?
L’aiuto grande, sotto il profilo psicologico che mi hanno dato certi amici importanti, come Pino Michienzi.
Ti manca molto?
Da morire. Pensa che ho desiderato di morire io al posto suo.
Ed ora che farai?
Credo che continuerò ad impegnarmi a vincere ancora!
Ed insegnerai all’Università?
Quanto tra breve.
Lasci la Calabria?
Non credo, voglio fondare qui una scuola di Arte Terapia, una terapia psichica attraverso l’Arte, per cui chiedo alla Regione di finanziarla. E’ un fine molto prestigioso, spero che gli Amministratori lo capiscano!
Te lo auguro!
Grazie.
[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]