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Grande successo di pubblico per la rappresentazione di”Eii…sapiti è megghiu dommu vi capita” a cura della bottega teatrale del piccolo teatro d’arte di Montepaone lido,la commedia brillante in tre atti è stata elaborata sotto la sapiente regia di Edoardo Servello,che tanto sta facendo per portare(con successo) l’arte teatrale nel comprensorio jonico.
La commedia è stata spesso interrotta da applausi convinti a scena aperta gli attori,Grande Giuseppe,Voci Teresa,Grande Antonio,Fontanella Liliana,Iannelli Chiara,Sgrò Angela,Corapi Antonio,Grande Giovanni,Agresta Rosanna,Giuseppe Santacroce,le luci e l’audio erano a cura di Vito Russo.
La bravura degli interpreti,alla prima loro vera esperienza teatrale,giovani del luogo che diretti sapientemente da Edoardo Servello hanno dato vita ad uno spaccato di autentica calabresità”,mastru Carmelo piccolo ciabattino di paese è già alle seconde nozze, in quanto la prima moglie che aveva era troppo,troppo bella, troppo chiacchierata e troppo conosciuta da molti,da qui le seconde nozze,ma l’astuto ciabattino,consapevole della prima esperienza pensò bene di prenderla brutta così da stare al riparo da eventuali”errori”ma grazie ad una divertente serie di equivoci creati per altro da mastru Carmelo,la moglie che il marito obbligava ad indossare ogni tanto un curioso cappuccio,così da celare la sua bruttezza nell’intimità del letto coniugale, si trovò suo malgrado tra le braccia di Angeluzzieù,giovane aitante ma molto ingenuo e con un concetto della vita tutta sua.
A complicare tutta la già divertente faccenda, si mette naturalmente di mezzo l’onnipresente suocera,che grazie ad una cospicua eredità voleva tenere in scacco il genero con la complicità di padre Liberino che aveva pensato bene di farsi lasciare i beni per aggiustare la chiesa,entravano in gioco la zingara che cercava anche lei di raggirare mastru Carmelo,la vicina di casa innamorata segretamente da sempre di mastru Carmelo,tanto che per mettere tutto in chiaro arrivava la morte apparente di mastru Carmelo,dove tutti dichiaravano il loro pensiero,la moglie l’amore per il marito mai espresso,la vicina altrettanto,la zingara per il mancato progetto andato a segno,la suocera che sbandierava come sempre i suoi averi,padre Liberino che vedeva sfumare il lascito per aggiustare finalmente la chiesa,ma in tutto questo turbinio di avvenimenti due erano i personaggi felici,mastru Carmelo che aveva capito che i soldi non sono tutto,anteponendo altri valori e l’eterno ragazzo Angeluzzieù,che aveva capito una sola cosa,che l’amore è la cosa più bella del mondo,per averlo…. basta battere due volte il martello del ciabattino” 
 

Articolo e foto di Gianni Romano

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