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Accorato il grido di aiuto di Mario e Rosetta Anania residenti a Montepaone centro storico,per il diritto allo studio negato alla loro figlia Debora di soli nove anni. Un calvario,quello della famiglia Anania iniziato tanti anni fa,da molti anni infatti puntualmente,ogni due mesi si devono recare con la loro figlia Debora all’istituto ortopedico “Rizzoli” di Bologna diretta dal primario Onofrio Donzelli,una malattia invalidante costringe Debora a soli sette anni a vivere giornalmente sulla sedia a rotelle, con una diagnosi medica di osteotomia varizzante femore distale e plastica rotulea e scogliosi secondaria. Una grave malattia deformante che impedisce a Debora di camminare come tutti i bambini della sua età,tra quello il disagio più grande è l’impossibilità di frequentare la scuola che è un diritto-dovere per tutti,anche per Debora,nonostante continui appelli alle istituzioni ,con le richieste fatte alla dirigente Maria Spanò dell’istituto comprensivo “don Mario Squillace”,e al comune di Montepaone ad oggi Debora è costretta sulla sedia a rotelle a stare a casa,circondata dall’affetto dei suoi cari,mamma Rosetta,papà Mario,il fratellino Salvatore,l’affetto sicuramente ma non la scuola. Dovrebbe,il condizionale è d’obbligo in questi casi frequentare la IV elementare,nonostante per gli altri anni la mamma ed il papà con grandi sacrifici e con la sola forza delle braccia,abbiano sceso la carrozzella dal secondo piano della loro abitazione,fino alla scuola situata in pieno centro storico,dove una assistente di sostegno garantiva a Debora la frequentazione scolastica,e i suoi bisogni primari,dal momento che Debora non può camminare e deve essere accompagnata anche in bagno. Ma stranamente all’inizio dell’anno scolastico,tutto questo viene a mancare,nonostante la famiglia Anania abbia per tempo,come sempre prodotto ed esibito il certificato rilasciato dall’istituto ortopedico “Rizzoli”di Bologna attestante la grave invalidità,e al fatto che spesso Debora è costretta a subire nuovi interventi chirurgici a cura del responsabile dott. D. Ferrari,e al successivo arto in gesso,che impedisce in modo assoluto qualsiasi movimento,anzi spesso necessita di un grosso busto per impedire qualsiasi movimento. Alla ulteriore richiesta della famiglia di un sostegno a casa nell’orario scolastico o a scuola,la dirigente scolastica di Montepaone ha risposto”Con riferimento alla sua nota relativa a fornire adeguata assistenza scolastica,si comunica che questa scuola non ha personale per garantire l’assistenza richiesta”. Ma la famiglia Anania, non si accontenta di questa risposta,ed è fermamente decisa ad fare valere il diritto allo studio della loro figlia Debora di appena sette anni,”la scuola,queste le parole di mamma Rosetta deve necessariamente occuparsi di mia figlia nell’orario scolastico,continua Rosetta,o a casa con adeguata assistenza oppure a scuola,fermo restando che io e mio marito Mario provvederemo,come abbiamo sempre fatto fino ad oggi al trasporto di Debora da casa a scuola,ma io ,conclude Rosetta,non ho il titolo per stare in classe a guardare mia figlia,a quello deve pensare la scuola.”

Articolo di Gianni Romano

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