“Non contate sul nostro silenzio, ma sulla nostra rabbia”, uno striscione eloquente, che più di altri evidenzia come solo i giovani possano essere solidali in modo vero, naturale e spontaneo. Organizzato un corteo di studenti a Soverato per ricordare Melissa Bassi, la giovane studentessa di Mesagne che ha trovato la morte davanti alla sua scuola di Brindisi per un mano rimasta al momento ignota,proprio davanti alla scuola che è, e rimane il primo presidio alla legalità,un luogo dove si cresce studiando tra libri,parlando e confrontandosi con temi di grande attualità. “Volevamo sottolineare che è stata una manifestazione pacifica e spontanea nata dalla voglia di noi giovani di tendere un filo di solidarietà con Brindisi” queste le parole dei ragazzi presenti nel corteo dove campeggiavano striscioni e una grande foto di Melissa che sembrava guardare tutto e tutti.. Anche i giovani hanno voglia di lottare e cambiare, non siamo rimasti inerti, continuano gli studenti, come si può pensare dei giovani calabresi, ma al contrario siamo operosi e con un grande spirito solidale,uniti per un ideale comune quello della lotta contro ogni sfaccettatura della violenza. La manifestazione non aveva lo scopo di protestare contro attentati di stampo mafioso,continuano gli studenti,o contro lo Stato e organizzazioni criminali, ma i temi chiave sono stati la SOLIDARIETA’, la RABBIA e il DOLORE. E da questo mix di sentimenti è nata l’idea della manifestazione ”ADESSO BASTA”. Basta perchè siamo stanchi di vedere che la violenza prenda il sopravvento nella nostra quotidianità,continuano gli studenti, basta perchè certe situazioni non possono lasciarci indifferenti; è stata attaccata una ragazza innocente, inerme. Una ragazza che poteva essere una sorella, un’amica, una cugina, una compagna di banco,concludono gli studenti.” La Calabria non vuole essere dimenticata e non deve diventare figlia di nessuno, ma deve essere una Terra ricca di ragazzi capaci, maturi ed in grado di restare uniti per il proprio Paese.” NOI CI SIAMO”,questo lo slogan dei ragazzi di Soverato.
[box type=”bio”] Articolo e foto di Gianni Romano[/box]